15 Ottobre 2018
I ministri europei dell’ambiente hanno concordato la percentuale: 35% di taglio delle emissioni di CO2 dalle auto e furgoni nuovi nel 2030. Un accordo dopo un vero e proprio braccio di ferro. Alla fine la Germania, primo produttore auto d’Europa, ha deciso di votare per il testo di compromesso preparato dalla presidenza austriaca della Ue.
Berlino ha fatto di tutto per restare alla proposta della Commissione europea: taglio del 30%. Un fronte ampio di Stati, dalla Francia all’Italia, dall’Olanda al Lussemburgo all’Irlanda, ha tirato la volata alla posizione dell’Europarlamento, che recentemente si è attestato su un taglio del 40%. Ora comincia il negoziato con i deputati europei, denominato ‘trilogo’ perché partecipa anche la Commissione.
Le auto e i furgoni producono il 15% delle emissioni di CO2. La CO2, o anidride carbonica, è un gas serra responsabile del cambiamento climatico. Il settore dei trasporti è l’unico in cui le emissioni di gas serra sono più alte rispetto ai livelli del 1990. Secondo dati pubblicati dall’Europarlamento, dopo un continuo declino, dall’anno scorso le emissioni medie delle nuove auto sono salite a 118,5g di CO2 per chilometro. Secondo le norme vigenti, le nuove auto non dovrebbero emettere in media piu’ di 95g di CO2 per chilometro a partire dal 2021.
Le auto elettriche sono più frequenti sulle strade Ue, ma costituiscono ancora solo l’1,5% delle registrazioni di auto nuove.
La Commissione europea ha proposto di ridurre ulteriormente il limite del 2021 del 15% entro il 2025 e del 30% entro il 2030. I nuovi obiettivi sono espressi in percentuale perché lo standard di 95g per chilometro dovrà essere ricalcolato secondo test sulle emissioni nuovi e più rigorosi che meglio riflettano le vere condizioni di guida. I parlamentari, col voto del 3 ottobre, hanno però proposto che le emissioni vengano ridotte di più: rispettivamente del 20% e del 40%. I deputati chiedono che il 35% delle auto nuove vendute a partire dal 2030 siano elettriche o ibride eh anno anche chiesto misure europee per accompagnare la transizione dell’industria automobilistica, in termini di competenze e posti di lavoro, verso la produzione di auto più pulite e di batterie per auto elettriche.
Fonte: www.trasporti-italia.com