N° 6
Giugno 2024
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TTS Italia è l' Associazione Nazionale della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza, che ha la missione di promuovere lo sviluppo e la diffusione dei Sistemi Intelligenti di Trasporto in Italia. |
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Il punto di Morena Pivetti |
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“Innovazione e digitalizzazione: così monitoriamo e gestiamo la sicurezza di ponti, viadotti e gallerie”. Parla Mauro Giancaspro, Direttore Technology Innovation di Anas
È stato uno dei protagonisti dell’ultimo Convegno di TTS Italia, quello dei festeggiamenti per i 25 anni dell’Associazione e che aveva al centro come oggetto di discussione il Manifesto su “Soluzioni tecnologiche per la sicurezza dei servizi di mobilità”, elaborato proprio da TTS Italia. Mauro Giancaspro, Direttore Technology Innovation di Anas, è stato uno degli interlocutori della tavola rotonda conclusiva che affrontava il tema della sicurezza come fattore chiave per il progresso economico e sociale del Paese. Proprio per il ruolo cruciale che il colosso Anas, gestore dei 32mila chilometri delle strade statali nazionali all’interno del Gruppo delle Ferrovie dello Stato, svolge nel funzionamento delle infrastrutture strategiche italiane, è interessante approfondire il dialogo: “Sugli oltre 32mila chilometri di rete stradale affidati alla nostra gestione – Mauro Giancaspro parte dai numeri – insistono ben 18.700 ponti e viadotti e oltre 2mila gallerie. Li cito per dare l’idea del carico di sicurezza che grava sulle nostre spalle”.
Qual è l’approccio della società verso la sicurezza, a cominciare dalle infrastrutture?
Abbiamo aggiornato i nostri standard evolvendo dalla manutenzione programmata alla manutenzione predittiva industriale, grazie all’attivazione di numerosi servizi e soluzioni tecnologiche innovative che ci hanno consentito di compiere questo passaggio e di implementare il monitoraggio dinamico delle opere d’arte, ovvero ponti, viadotti e gallerie. Il nostro obiettivo primario è garantire l’esercizio in sicurezza della rete stradale a fronte di una continua variazione della domanda e quindi dei flussi di traffico. Per questo abbiamo attivato una piattaforma sperimentale per il monitoraggio strutturale di alcune opere utilizzando il paradigma SHM, lo Structural Health Monitoring.
Sono state le nuove linee guida in materia dettate nel 2022 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ad obbligare all’aggiornamento del sistema di gestione dei piani per la sicurezza prevedendo tre fasi - censimento delle opere, classificazione e analisi dei rischi di gestione – che sono alla base dei nuovi processi ispettivi.
Per realizzare il programma SHM – continua il Direttore TIDS – il fondo complementare annesso al PNRR ha stanziato a favore di Anas 275 milioni di euro. L’SHM è una metodologia di monitoraggio e analisi continua a lungo termine di un’opera che fornisce in ogni momento di vita della struttura una diagnosi sul suo stato di salute e una stima del rischio associato. Per fare ciò, sui ponti da monitorare abbiamo e stiamo installando tecnologie e sensori ad hoc che inviano i dati rilevati ad una piattaforma centrale SHM, che ci permette di gestire e governare gli eventi in tempo reale, monitorare servizi, processi e asset, raccogliere documentazione, effettuare analisi, intervenire su eventuali malfunzionamenti, interruzioni e allarmi. Inoltre, la piattaforma è capace di integrarsi con sistemi terzi di videosorveglianza e impianti di pesatura dinamica e sistemi IoT.
A che punto siete con l’implementazione operativa?
Nel 2022 abbiamo dato il via alle gare di appalto per dotare di questi sistemi intelligenti i primi mille ponti e a maggio 2023 le avevamo aggiudicate tutte. In quell’anno abbiamo installato i primi 50 sistemi. Quest’anno ne programmiamo altri 200 e siamo già a 112, nel 2025 ne aggiungeremo altri 300 e nel 2026, ultimo anno, i restanti 500. E non è tutto.
Cos’altro vi siete inventati?
Inventati è la parola giusta. Insieme al Politecnico di Milano e alle Università di Padova e Perugia abbiamo sviluppato un nostro algoritmo di analisi modale che abbiamo testato per due anni su 40 ponti, e stiamo via via migliorando, per il monitoraggio dinamico delle opere d’arte con sensori IoT. È in grado di acquisire dati di rischio da altri ambienti, per esempio ISPRA per il rischio idraulico, IGNV per quello sismico. Pensiamo di poterlo poi proporre ad altri gestori di infrastrutture, sia in Italia che all’estero. In questo modo rendiamo più efficiente il processo di ispezione su ponti e viadotti ed aumentiamo la sicurezza delle nostre infrastrutture.
Processo che viene testato sui gemelli digitali delle opere.
Certo. Come Anas stiamo realizzando i digital twins di tutte le opere d’arte che gestiamo, con l’ausilio anche di droni. Per quelle nuove possiamo contare sul BIM, il Building Information Model, che è lo standard globale che le imprese di costruzione sono obbligate ad adottare nella progettazione esecutiva e che prevede i digital twins.
Insieme a ponti e viadotti Anas si sta concentrando sulle gallerie.
Per la sicurezza delle gallerie già dal 2018 abbiamo definito e avviato il programma STIG, il Sistema Telecontrollo Impianti in Galleria, che si chiuderà nel 2027 per un investimento totale di circa 30 milioni di euro. Si basa su un sistema di telecontrollo degli impianti per la supervisione delle condizioni di viabilità e la gestione automatizzata degli scenari di rischio. Anche in questo caso ottimizziamo i piani di manutenzione integrando le informazioni gestite dalle 21 Sale Operative Territoriali in un sistema centralizzato, il Road Management Tool, RMT. In particolare, al modulo applicativo Smart SCADA, Supervisory Control And Data Acquisition. Lo SCADA intelligente consente agli utilizzatori di monitorare, telecontrollare e supervisionare in tempo reale gli impianti e i dispositivi in campo e di conseguenza attivare scenari per la gestione delle emergenze e della viabilità che possono presentarsi in galleria. Stiamo attrezzando con queste tecnologie le 52 gallerie della A2, Autostrada del Mediterraneo.
Le innovazioni che insistono su ponti, viadotti e gallerie vengono integrate con i progetti di Smart Road gestiti da Anas – già in attività 340 chilometri -, come da percorso formalizzato nel piano industriale della società. Restando sulle Smart Road cosa vi aspettate dalla revisione del DM70 su cui lavora il MIT, e in particolare l’Osservatorio Smart Road diretto da Francesco Baldoni?
Temi cruciali nella revisione del decreto sono legati all’interoperabilità, alla sostenibilità degli investimenti e alla loro scalabilità per la rete. Temi che richiedono un’ampia collaborazione tra i vari players: Governo, gestori delle infrastrutture, car maker, telco e utenti. In particolare, insieme alle telco e ai car makers va definito a monte un sistema strutturale complessivo, con standard e requisiti rispettati da tutti, con la definizione di protocolli ad hoc. Anche per implementare i Maas, ossia Mobility as a service. Ritengo che si siano tre livelli d’intervento: al primo le infrastrutture, con il coinvolgimento di tutti i gestori delle stesse, al secondo i trasporti, ovvero tutto ciò che sulle infrastrutture si muove, persone e merci, mentre al terzo livello si collocano i servizi, i Maas. È l’intero ecosistema della mobilità con le diverse modalità che va normato, regolamentato e accompagnato da business models sostenibili.
Ma questo secondo il Direttore TIDS non basta
L’Osservatorio va trasformato in Agenzia. Dedicando un’attenzione speciale alla cybersecurity.
La digitalizzazione delle infrastrutture e dei servizi consente anche ad Anas di gestire meglio i cantieri di manutenzione: non solo la sicurezza degli utenti della strada ma anche degli stessi lavoratori impegnati nei lavori
Abbiamo attivi oltre 80 progetti di innovazione su diversi temi. Tra questi il cantiere digitale, nuove metodologie e tecnologie per le ispezioni delle opere, rilievo automatizzato della segnaletica verticale e delle aree verdi, così da sorvegliare lo stato di salute degli asset minimi.
Ultimo argomento il recepimento della Direttiva ITS, argomento che sta particolarmente a cuore a TTS Italia.
È il primo strumento da mettere sul tavolo insieme alla revisione del DM 70. Ma mi piace chiudere quest’intervista spostando lo sguardo dalla terra al cielo: stiamo collaborando sia con ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, che con ESA, European Space Agency, perché il futuro è nel monitoraggio delle strade e nella gestione delle emergenze grazie al supporto delle tecnologie spaziali, con i servizi di navigazione satellitare e di osservazione della terra. Saranno indispensabili per traguardare l’obiettivo del livello 5 della guida autonoma.
Chi è Mauro Giancaspro. Mauro Giancaspro è nato nel 1971 e si è laureato in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Bari. Ha oltre 25 anni di esperienza professionale nel campo delle tecnologie e dell’ingegneria software.
Da giugno 2021 è Direttore Technology, Innovation & Digital Spoke di Anas S.p.A. – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Guida la Digital Transformation aziendale, governando programmi strategici di innovazione ed evoluzione tecnologica volti a generare valore di business in termini di sicurezza e servizi di pubblica utilità previsti nel PNRR (Anas Smart Road e Piattaforma di Monitoraggio Dinamico delle Opere d’Arte).
Dal 2002 al 2021 ha lavorato nel Gruppo ENAV S.p.A., ricoprendo diverse posizioni manageriali di crescente responsabilità all’interno della Direzione ICT fino ad assumerne la guida nel 2013. Ha collaborato con il CEO e il Top Management sulla Digital Business Strategy & Execution, traguardando imperativi strategici di innovation, business continuity e cost efficiency.
Nell’ambito del processo di Privatizzazione, ha gestito il programma di adeguamento dei sistemi informativi aziendali per la quotazione sulla Borsa Italiana della società avvenuta a luglio 2016.
Dal 2006 al 2008 ha gestito il programma di innovazione tecnologica del sistema AOIS (Aeronautical Operational Information System), cuore del sistema di gestione del traffico aereo civile in Italia.
Dal 1998 al 2002 ha lavorato in Oracle, partecipando a progetti ERP per grandi organizzazioni in Italia ed Europa. |
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L’esperienza della Campania nello sviluppo di servizi di mobilità integrata. Ecco gli Atti del Convegno del 13 giugno, a Napoli
TTS Italia e Consorzio UnicoCampania hanno organizzato, il 13 giugno a Napoli, il convegno ”L’esperienza della Campania nello sviluppo di servizi di mobilità integrata”, un momento di incontro e confronto importante, che ha riunito 150 persone tra partecipanti, esperti del settore e Istituzioni, per fare il punto sulla situazione e sull’evoluzione del mondo dei trasporti in Campania.
Hanno partecipato i più importanti rappresentanti istituzionali, dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi; dal Presidente della IV Commissione Trasporti della Regione Campania, Luca Cascone all’Assessore alla Mobilità del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza e al Direttore generale dell’Acamir, Maria Teresa Di Mattia.
Hanno preso parte ai lavori, come relatori, tra gli altri, Umberto De Gregorio, Presidente EAV s.r.l.; Maria Annunziata Giaconia, Direttore del Business Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia; Francesco Favo, Direttore generale ANM; Dario Gentile, Dirigente Assessorato alla Mobilità del Comune di Napoli; Massimo Bisogno, Direttore Transizione Digitale della Regione Campania.
Tra i relatori, anche Mariarosaria Taddeo, Professore presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford e grande esperta di etica dell’intelligenza artificiale applicata alla cybersecurity, materia su cui presta la propria collaborazione al governo inglese.
“Con TTS Italia abbiamo voluto fortemente organizzare questo convegno a Napoli – sottolinea il Presidente del Consorzio UnicoCampania, Gaetano Ratto – per evidenziare i passi da gigante fatti nel campo dell’innovazione tecnologica e della ricerca di soluzioni sempre più smart, che rendono l’esperienza di viaggio semplice, immediata ed economicamente vantaggiosa. E tante nuove sfide ci attendono nel prossimo futuro per cui un momento di confronto tra addetti ai lavori ed istituzioni è quanto mai importante per una corretta pianificazione degli obiettivi da raggiungere.”
“TTS Italia è fiera di essere a Napoli, insieme al proprio associato UnicoCampania, – prosegue Rossella Panero, Presidente di TTS Italia – per un evento che ancora una volta ribadisce il ruolo primario delle tecnologie per lo sviluppo dei servizi di mobilità e che mette in evidenza non solo la quantità, ma anche la qualità delle soluzioni disponibili. TTS Italia promuove da sempre la cooperazione tra pubblico e privato, chiave di volta di evoluzioni che funzionano, e questo convegno ne è ulteriore prova.”
Per le presentazioni della giornata, clicca qui (quando prevista, basta cliccare sul nome del relatore)
Per la galleria fotografica, clicca qui.
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Alla Camera prosegue l’indagine conoscitiva sulle prospettive della mobilità verso il 2030, mentre al Senato si portano avanti le discussioni su codice della strada, ciberiscurezza e intelligenza artificiale.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto Dl Infrastrutture, che nello specifico per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, assicura a Comuni o di poter completare o porre in essere la realizzazione degli interventi di potenziamento delle ferrovie regionali e di sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa, per i quali hanno ottenuto un finanziamento dalla Cassa depositi e prestiti.
Approvato anche un decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, per un livello comune elevato di cybersicurezza nell’Unione.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) continuerà a gestire quasi 40 miliardi di euro di fondi europei per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr): aggiunti oltre 146 milioni di euro, portando il totale a 39,8 miliardi di euro per 24 investimenti PNRR e consolidando la posizione del MIT come Amministrazione fondamentale per l’implementazione del Piano.
Il Consiglio europeo ha approvato le conclusioni su una relazione della Corte dei conti europea volte a rafforzare gli sforzi dell'UE per raggiungere i suoi obiettivi in materia di sicurezza stradale. Ha anche adottato la sua posizione negoziale (orientamento generale) su un nuovo regolamento relativo all'uso della capacità di infrastruttura ferroviaria nello spazio ferroviario europeo unico. E infine, ha adottato il un regolamento riveduto sugli orientamenti dell’UE per lo sviluppo della rete trans-europea dei trasporti (TEN-T), per costruire una rete di trasporti affidabile, continua e di alta qualità che garantisca una connettività sostenibile in tutta Europa senza interruzioni fisiche, colli di bottiglia e collegamenti mancanti. |
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Pin Bike è il sistema brevettato e antifrode per la certificazione, il monitoraggio e la gamification delle tratte urbane in trasporto sostenibile. Grazie a Pin Bike, i mobility manager di città, aziende e scuole possono rilasciare incentivi economici per promuovere la mobilità sostenibile e attiva, nonché il commercio di prossimità.
La tecnologia brevettata Pin Bike combina fonti hardware e software per la raccolta dati. Il sistema è antifrode e fornisce dati di trasporto certificati a mobility manager di città, aziende e scuole, per il rilascio di incentivi economici alla mobilità sostenibile e per decisioni e investimenti basati sui dati.
Il sistema di gamification brevettato può essere adattato per certificare tutti gli spostamenti con mezzi di mobilità sostenibile in ambito urbano: micromobilità, car pooling, trasporto pubblico. Le classifiche, i premi e i punteggi sono tutti condivisi in un’unica piattaforma, dando all’utente la possibilità di scegliere diverse modalità di spostamento sostenibile.
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PROGETTO DEL MOMENTO
Il comune di Firenze e Pin Bike varano i primi incentivi dedicati all’uso della bicicletta: è il progetto ‘Pedala, Firenze ti premia’ che vuole promuovere il mezzo a due ruote per gli spostamenti cittadini in cambio di un contributo mensile per i cittadini più virtuosi, attraverso il kit Pin Bike e l’app PIN BIKE dedicata. Si poteva fare domanda dal 13 maggio, il progetto è partito dal 3 giugno, giornata mondiale della bicicletta, e durerà fino al 2 giugno 2025.
Come è stata realizzata questa iniziativa: il ciclista seleziona in app PIN BIKE l’iniziativa Pedala, Firenze ti premia. Viene indirizzato ad un portale in cui deve completare i dati richiesti per trasmettere la candidatura.
Al termine dell’iscrizione, se rientrato tra i primi 2.000 partecipanti, riceve una e-mail di conferma che riporterà le informazioni per il ritiro del kit (luogo, orario e link al sistema di prenotazione online) e, in allegato, il modulo di domanda di partecipazione generato dal Portale.
All’interno del kit trova un codice utente e le istruzioni per poter associare il dispositivo all’App.
Partecipano i cittadini maggiorenni dell’area Metropolitana di Firenze che siano:
• residenti o domiciliati a Firenze che lavorano o studiano nei Comuni dell’Agglomerato fiorentino (Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa);
• residenti o domiciliati nei Comuni di Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa che studiano o lavorano a Firenze.
COSA SERVE PER PARTECIPARE
• una bicicletta (muscolare o a pedalata assistita)
• uno smartphone compatibile con Android versione 6.0 e successive o IOS versione 13 e successive
• scaricare la App Pin Bike
• ritirare il Kit Pin bike
• essere titolari di una casella di posta elettronica per le comunicazioni con il Comune di Firenze e per l’iscrizione all’applicativo Pin Bike
• essere titolari di un conto corrente il cui codice IBAN deve essere fornito al momento dell’iscrizione.
ATTENZIONE: gli incentivi verranno erogati esclusivamente tramite bonifico.
L’iniziativa, finanziata con un milione e 200 mila euro, è uno dei progetti pilota elaborati con i cittadini nell’ambito del progetto ‘Firenze per il clima’ ed è stata proposta all’assessore all’ambiente e alla transizione ecologica Andrea Giorgio all’interno dell’Accordo di programma per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria stipulato tra Regione e Ministero e approvato dal Comune di Firenze. Il progetto è stato presentato il 28 maggio dall’ assessore Andrea Giorgio insieme ai presidenti dei Quartieri ed ai rappresentanti di Pin Bike.
La finalità del progetto è promuovere l’uso della bicicletta per tutti gli spostamenti sistematici, non solo quelli casa-lavoro ma anche quelli casa-scuola/università, ed è per questo che per questi percorsi l’incentivo sarà maggiore. Sarà inoltre promosso l’uso della bici sugli altri spostamenti con destinazione generica (purché svolti dai cittadini di Firenze all’interno del proprio Comune dal lunedì al venerdì). Sarà possibile utilizzare sia biciclette ordinarie sia quelle a pedalata assistita.
Il progetto si basa sul kit realizzato da Pin Bike, composto da un dispositivo hardware bluetooth che certificherà l'effettivo utilizzo della bicicletta, oltre a un supporto smartphone da manubrio e da luci di segnalazione; sull’app Pin Bike.
Ogni mese saranno disponibili premi fino a 100 euro per i 200 utenti che avranno accumulato più punti in App con azioni virtuose (km pedalati, partecipazione ad eventi e questionari ecc.). Ogni partecipante, nell’arco del progetto, potrà ricevere premi aggiuntivi mensili fino a un massimo di 200 euro.
L’incentivo sarà di 0,20 centesimi a km pedalato; chi già utilizzava la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola/Università avrà diritto a 15 centesimi di euro a chilometro e 5 centesimi di euro per chilometro sui percorsi generici. L’importo massimo maturabile sarà pari a 1,20 euro al giorno e 30 euro al mese.
Ogni utente, a cadenza mensile, al raggiungimento della soglia di 30 euro di Km pedalati (nei tragitti casa-lavoro e casa-scuola/Università eventualmente cumulati con le tratte generiche) riceverà un bonifico di 30 euro. Oltre a questo, ogni mese saranno disponibili premi fino a 100 euro per i 200 utenti che avranno accumulato più punti in App con azioni virtuose (km pedalati, partecipazione ad eventi e questionari ecc.). Ogni partecipante, nell’arco del progetto, potrà ricevere premi aggiuntivi mensili fino a un massimo di 200 euro.
I dati, che risalgono a lunedì 22 giugno, parlano di 1.630 utenti che hanno fin da subito attivato l’applicazione Pin Bike per un totale di 26.829 sessioni dopo aver percorso una distanza media di 5,49 chilometri.
Dal 3 giugno i fiorentini hanno pedalato per 133.001 chilometri, producendo un risparmio di 20.546 kg di CO2, fanno sapere dal Comune analizzando i primi dati disponibili. Solo il 13 per cento di questa distanza è stata percorsa in bicicletta elettrica.
I picchi di utilizzo sono le 8 e le 18. L’utilizzo è stato per il 40 per cento per tratte generiche e per il 60 per cento per spostamenti sistematici collegati al lavoro e allo studio. Cifre di cui l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, promotore del progetto, si dice «molto soddisfatto». «In pochi giorni gli utenti hanno già dimostrato di apprezzare moltissimo la nostra iniziativa e di utilizzare la bici non per piccole passeggiate ma per tratte lunghe, soprattutto tra casa e lavoro».
La maggioranza degli utilizzatori si spalma sulla lunga fascia d’età che va tra i 30 e i 59 anni: il 48% sono uomini e il 36% donne, mentre il 16% non ha dichiarato il sesso. Adesso la “gara” è per accaparrarsi i bonus di 100 euro che andranno ai ciclisti che accumulano più punti sulla app. Il successo dell’iniziativa è stato altresì confermato con la successiva firma di un protocollo di intesa, patto siglato il 19 giugno 2024 tra Comune di Firenze, Confindustria e sindacati Cgil-Cisl-Uil sul Bici, car pooling, incentivi e bonus per chi usa mezzi ecologici per andare al lavoro.
Incentivare l’uso delle biciclette o del car pooling, sperimentare bonus per chi usa mezzi ecologici per raggiungere il luogo di lavoro, aumentare stalli sicuri per chi usa le due ruote, garantire accessi in sicurezza a chi utilizza il mezzo pubblico, rafforzare il ruolo del Mobility manager aziendale. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo firmato a Palazzo Vecchio dagli assessori all’ambiente e alla mobilità Andrea Giorgio e Stefano Giorgetti con i rappresentanti di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Un vero e proprio patto tra Comune, soggetti datoriali e rappresentanti dei lavoratori per spingere ancora di più verso la mobilità sostenibile nei percorsi casa-lavoro. |
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L’indagine sulla mobilità di Cagliari condotta grazie all’app IoPollicino
Volge al termine il progetto Pollicino, la prima future mobility survey condotta nel capoluogo sardo, e presto esportato anche in altre città. Si è trattato di un’indagine della mobilità cittadina avvenuta proprio grazie ai suoi abitanti che, attraverso l’app – sviluppata da GreenShare – IoPollicino Cagliari, hanno concesso di essere tracciati in forma anonima in cambio di premi offerti da partner del territorio. I dati raccolti, che verranno condivisi nella prossima conferenza nazionale dell’Osservatorio della Sharing Mobility, saranno indispensabili per capire come si muove la città, per l’elaborazione di soluzioni di mobilità future più sostenibili e attente allo stato di benessere del tessuto urbano.
Il progetto Pollicino nell’area metropolitana di Cagliari è stato promosso dal Comune di Cagliari nel quadro delle attività che vengono svolte dal Cagliari Digital Lab, il laboratorio cittadino istituito in qualità di Casa delle Tecnologie Emergenti nazionale, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile e la Città Metropolitana di Cagliari, patrocinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dalla Rete Università Sostenibili (RUS), con la partnership tecnologica di GreenShare.
Oltre ai partner istituzionali, Pollicino è stato sostenuto da aziende presenti sul territorio, mettendo a disposizione dei premi per chi ha partecipato attivamente all’indagine, tra cui: CTM, Playcar, Teatro di Sardegna, Cinema Notorious, Open Campus, The Net Value, Sa Marigosa, J4 Sport, Centro Medico I Mulini, International English Centre via Roma e Innoversity, Birrificio 4Mori e Cantine Su’Entu. Oltre a questi, si deve la diffusione del progetto anche ai partner di seguito: Decathlon, Dedoni Sardinia, Despar, Fondazione Kalaritana Media, Università degli Studi di Cagliari, Up School e Tour Baire,
Nei suoi tratti generali, il progetto Pollicino – pioniere a Bologna nel 2022 – è un’iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Fondazione sviluppo sostenibile, con il supporto di GreenShare e Nordcom come partner tecnologici.
Per maggiori informazioni sul servizio contattare l’ufficio commerciale all’indirizzo: commerciale@green-share.it.
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Cipro firma un contratto per l’implementazione di sistemi di trasporto intelligenti
Il Ministero dei Trasporti, Comunicazioni e Opere Pubbliche ha annunciato un significativo passo avanti per le infrastrutture di Cipro con la firma di un contratto per implementare sistemi di trasporto intelligenti (ITS) sulla rete stradale principale dell'isola.
Secondo il Ministero, le applicazioni dei sistemi ITS hanno aumentato con successo la capacità delle reti di trasporto stradale fino al 10%, riducendo i tempi di viaggio del 20% e diminuendo il numero di incidenti del 15%. Questi miglioramenti dimostrano il potenziale delle tecnologie avanzate di gestione del traffico per migliorare la sicurezza e l'efficienza stradale.
Il contratto è stato stipulato a nome della Repubblica di Cipro da Eleftherios Eleftheriou, Direttore del Dipartimento delle Opere Pubbliche, e Costas Louka, Direttore del Consorzio Ebas Swarco, alla presenza del Ministro dei Trasporti, Comunicazioni e Opere Pubbliche, Alexis Vafeades.
Con un valore di 5,8 milioni di euro, il contratto, intitolato "Fornitura, installazione, integrazione della piattaforma di mobilità nazionale per il dipartimento dei lavori pubblici e manutenzione delle attrezzature hardware per il Digital Twin di Cipro", prevede un periodo di 24 mesi per l'implementazione del sistema, seguito da un periodo di manutenzione di 6 anni.
Il nuovo contratto coprirà la rete stradale principale di tutte le città di Cipro, creando un centro di coordinamento per la gestione del traffico. Il progetto, finanziato dal Recovery and Resilience Fund, include la fornitura, l'installazione e la manutenzione delle attrezzature per il centro di gestione del traffico, 40 pannelli a messaggio variabile, 180 dispositivi per il conteggio del traffico e 170 telecamere di monitoraggio.
Questa iniziativa vuole stabilire un punto di riferimento per la sicurezza e l'efficienza stradale a Cipro, aprendo la strada a un futuro più intelligente e connesso. SWARCO è orgogliosa di essere in prima linea in questo progetto di trasformazione, portando soluzioni all'avanguardia per migliorare la vita dei cittadini ciprioti.
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OpenMove NUCLEUS API
Che cosa sono le API?
Le Application Programming Interfaces (API) sono strumenti che facilitano la condivisione delle capacità di una piattaforma, permettendo a terzi di integrare e collegare i propri sistemi per lo scambio di dati. Essenziali per l’integrazione tra diverse applicazioni e servizi, le API giocano un ruolo fondamentale nell’attuazione di strategie omnicanale, rendendo possibile un’integrazione fluida con servizi esterni. Questo contribuisce a fornire soluzioni più integrate, funzionali ed economiche, creando di conseguenza valore aggiunto per l’utente finale. Attraverso le API, si migliora notevolmente l’esperienza di utilizzo dei servizi, rendendola più personalizzata, coinvolgente e soddisfacente.
Ma come possiamo capire meglio cosa sono e cosa rendono possibile le API, pur non avendo un background tecnico? Per comprenderlo in modo più intuitivo, mostrando come facilitano la comunicazione e l’interazione tra diverse applicazioni e sistemi in un mondo sempre più connesso, abbiamo pensato di proporvi le seguenti metafore.
1. Bibliotecario digitale. Pensate alle API come a un bibliotecario digitale. Quando volete un libro, anziché cercarlo tra migliaia sugli scaffali, chiedete al bibliotecario. Lui va, trova esattamente quello che cercate e ve lo consegna. Nello scenario digitale, se la vostra app richiede dati specifici, l’API li recupera per voi dal “grande scaffale digitale” che è il database.
2. Traduttore universale. Immaginate le API come un traduttore universale che aiuta due persone che parlano lingue diverse a comunicare tra loro. Se avete un’applicazione (una persona) che vuole “parlare” con un altro sistema (un’altra persona) che utilizza un “linguaggio” diverso (formati dati unici, protocolli, ecc.), l’API traduce le richieste e le risposte tra loro in modo che possano lavorare insieme armoniosamente.
3. Consegna a domicilio per dati. Le API agiscono come un servizio di consegna a domicilio per i dati. Se volete ordinare cibo da un ristorante, usate un’app che vi permette di scegliere i piatti. L’app comunica il vostro ordine al ristorante tramite un “consegna dati” (l’API), che si assicura che il vostro cibo arrivi caldo e pronto da voi. Analogamente, se la vostra app ha bisogno di dati come previsioni del tempo o orari dei treni, l’API “consegna” queste informazioni dalla fonte al vostro dispositivo.
4. Assistente personale. Le API possono essere viste come assistenti personali digitali. Così come potreste chiedere al vostro assistente di prenotare un volo o un tavolo al ristorante, le app utilizzano le API per “chiedere” servizi o dati ad altri sistemi. L’API si occupa di organizzare la transazione, garantendo che la vostra richiesta sia soddisfatta senza che dobbiate preoccuparvi dei dettagli complicati dietro le quinte.
L’ascesa delle API
La trasformazione digitale ha modernizzato il settore IT nella direzione della cosiddetta “API economy”. Questo termine si riferisce all’insieme di pratiche e modelli di business che emergono dall’uso e dalla commercializzazione delle API. Le API consentono alle applicazioni software di comunicare tra loro, facilitando lo scambio di dati e funzionalità attraverso diversi servizi e piattaforme. In un contesto di “API Economy”, le aziende sfruttano le API per creare nuove opportunità di business, migliorare l’efficienza operativa, stimolare l’innovazione e collaborare in modo più efficace con partner e sviluppatori esterni. Questo modello economico consente alle organizzazioni di espandere la propria offerta di servizi, accedere a nuovi mercati e generare entrate aggiuntive attraverso la monetizzazione delle loro API. Anche grazie alle API sono stati introdotti nuovi modelli di business innovativi, incluso quello ad oggi noto come “SaaS” (Software as a Service). Questo paradigma permette di concedere in licenza l’utilizzo di soluzioni software pagandone solo l’effettivo utilizzo, eliminando la necessità di installazioni complesse e manutenzione specifica su server dedicati e garantendo flessibilità e scalabilità sia per i fornitori che per i clienti.
Le API, sempre più cruciali nella comunicazione aziendale e nel raggiungimento dei clienti mediante soluzioni tecnologiche avanzate, fungono da fondamenta per lo sviluppo software contemporaneo. Esse offrono infatti un’interfaccia standardizzata che facilita la creazione e gestione di nuove applicazioni e servizi, promuovendo l’interoperabilità e la modularità. In altre parole, consentono agli sviluppatori di utilizzare e combinare varie funzionalità, dati e servizi. Ciò ha generato una proliferazione rapida di nuovi servizi molto spesso innovativi poiché basati sull’unione di contributi di più aziende anche molto differenti tra di loro.
L’uso esponenziale delle API, con una crescita che supera il 1.000% all’anno secondo Harvard Business Review, ha creato un ecosistema variegato, in cui le aziende utilizzano le API per molteplici scopi, dal miglioramento dell’efficienza operativa, alla promozione di innovazione e l’entrata in nuovi mercati.
È dunque lampante l’importanza di esporre dati e servizi disponibili via API documentate, consentendo al sistema di essere aperto secondo i canoni più moderni della “visione a layer” della tecnologia, garantendo fin da subito scalabilità e capacità di adattamento alle naturali evoluzioni tecnologiche di un sempre più rapido processo di digitalizzazione, frutto di una crescente confidenza tecnologica degli utenti finali.
OpenMove NUCLEUS API
OpenMove NUCLEUS svolge un ruolo centrale nell’orchestrare le operazioni e la gestione dei dati tra i diversi moduli della piattaforma OpenMove, assicurando elevati standard di affidabilità e sicurezza. Si configura come un applicativo back end specificatamente sviluppato per gestire e processare volumi significativi di dati in tempo reale. Creato con l’obiettivo di integrarsi anche con i sistemi informativi preesistenti, OpenMove NUCLEUS funge da collettore di dati e servizi, rivelandosi un pilastro cruciale nello sviluppo di soluzioni ITS (Intelligent Transportation Systems) all’avanguardia e interoperabili.
Un attributo fondamentale di OpenMove NUCLEUS sono le caratteristiche di High Availability (HA) che assicurano scalabilità orizzontale e capacità di gestire picchi di carico attraverso automatismi, eliminando punti di fallimento unici e migliorando la diagnosi e reazione ad anomalie. Inoltre, si facilita l’aggiornamento dei componenti con minimi impatti sull’operatività, garantendo un incremento di risorse in maniera trasparente e senza interruzioni.
Il layer di API fornito da OpenMove NUCLEUS è costituito da API RESTful documentate, pubbliche e con sandbox environment.
Le API REST offerte dal sistema centrale rappresentano una serie di norme e procedure per creare e gestire la comunicazione tra servizi web. Queste stabiliscono vari endpoint (URL) a cui inviare richieste HTTP (come ad esempio GET, POST, PUT o DELETE), consentendo interazioni con le risorse del server. Le risposte a queste richieste contengono dati in formati JSON o XML che possono essere elaborati dal client. Essendo basate sull’architettura REST, operano in modo stateless, ossia richiedono che ogni richiesta dal client contenga tutte le informazioni necessarie per poter rispondere, senza che il server mantenga uno stato tra le richieste.
Le API sono documentate secondo lo standard OpenAPI (noto anche come Swagger), ossia un linguaggio di descrizione che fornisce una specifica completa delle risorse, degli endpoint, dei parametri, dei tipi di dati e delle operazioni supportate da un’applicazione. Fornendo informazioni dettagliate sui servizi web viene notevolmente semplificato il processo di utilizzo delle API da parte degli sviluppatori: la documentazione può essere infatti utilizzata per generare automaticamente client SDK, test automatizzati e simulazione delle API, esempi di richieste e risposte, autenticazione richiesta, limiti di frequenza.
Viene inoltre reso disponibile un API sandbox, ossia un ambiente in cui è possibile testare le funzionalità dell’ambiente di produzione e simulare le risposte dalle chiamate API. La sandbox API consente in sostanza di effettuare test probanti ma al tempo stesso di ridurre i costi e i rischi associati alle chiamate API di terze parti durante i test.
La duplice prospettiva tecnica e di business
OpenMove NUCLEUS API nacque dunque per seguire le best practice dal punto di vista tecnico, aderendo in questo modo ai nuovi standard dell’industria IT. In linea con i principi dell’architettura MACH (se siete curiosi ne parleremo in un prossimo articolo del blog), abbiamo lavorato per garantire che l’esperienza utente nel front end sia Headless, ossia completamente disaccoppiata dalla logica di back end, consentendo una completa libertà di progettazione nella creazione dell’interfaccia utente e nella connessione ad altri canali e dispositivi.
Successivamente ci siamo resi conto anche del potenziale di business delle API come tool in grado di estendere i canali commerciali e incrementare il business, condividendo in maniera controllata parte dei dati, funzionalità e servizi, attraverso l’esposizione di API rilasciate in modalità pubblica per l’utilizzo da parte di terze parti. Ai clienti e ai partner suggeriamo sempre di dare un’occhiata ad api.openmove.com per riscontrare la modularità, robustezza e intrinseca apertura della nostra piattaforma di mobilità.
Ad oggi, infatti, i grandi progetti di trasformazione della mobilità, dove la catena del valore presenta una pluralità di stakeholder, contemplano l’integrazione di una varietà di sistemi ITS. Tuttavia, il più delle volte sono proprio gli integration point a presentare criticità ed incognite, con conseguenti impatti devastanti su qualità, tempistiche di implementazione, costi di progetto e manutenzione evolutiva, che comportano un grande investimento in termini di effort e risorse. Poter disporre di un layer di API pubbliche è quindi sempre più un elemento fondamentale nei sistemi ITS e MaaS per garantire una soluzione di qualità con caratteristiche avanzate, certezza di delivery e trasparenza, con costi certi, un’erogazione affidabile ed un lungo ciclo di vita.
In altri termini, qualsiasi sistema informatico nel mondo dei trasporti non può più permettersi di essere un sistema monolitico, completamente indipendente e staccato da altri sistemi. Non è nemmeno più pensabile effettuare costose integrazioni ad hoc; la strada delle API è tappa obbligatoria per riuscire a raggiungere oggi gli obiettivi sfidanti della mobilità di domani.
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Incar, un’app per la mobilità elettrica: fino al 15 luglio la sperimentazione
Roma Servizi per la Mobilità, socio ordinario di TTS Italia, partecipa al progetto europeo USER_CHI che ha come finalità lo studio di soluzioni innovative per la mobilità elettrica.
Nell’ambito del progetto europeo USER-CHI è stata sviluppata la piattaforma INCAR, il cui obiettivo principale è risolvere i problemi che si possono presentare nel settore della mobilità elettrica offrendo – in un’unica app destinata a operatori di punti di ricarica (CPO), micro-CPO, fornitori di servizi di mobilità elettronica (EMSP) e conducenti di veicoli elettrici – le funzioni di:
• prenotazione del parcheggio e della ricarica per i veicoli elettrici – evitando i tempi di attesa e aumentando quindi il tasso di utilizzo degli impianti di ricarica
• informazioni in tempo reale sugli impianti di ricarica accessibili al pubblico
• ricerca del punto di ricarica più vicino e relative indicazioni stradali.
La piattaforma è in fase sperimentale fino al 15 luglio 2024.
Per promuovere la sperimentazione dell’app e la partecipazione all’indagine di definizione del profilo degli utenti della rete di ricarica (che è tra gli obiettivi del progetto USER-CHI), viene offerto – a chi effettua la prima ricarica utilizzando la app INCAR e compila il questionario – uno sconto fino a € 30,00 sul costo della ricarica.
Per partecipare, clicca qui.
Fonte: Roma Servizi per la Mobilità |
Microsoft Italia e Almaviva insieme per l’innovazione della mobilità
Microsoft Italia e Almaviva, socio sostenitore di TTS Italia, rafforzano la collaborazione per accelerare la trasformazione digitale delle aziende italiane e globali. Al centro dell’accordo è la piattaforma MOOVA di Almaviva che risponde alle esigenze delle Authorities e degli Operatori della mobilità e della logistica per la gestione di ecosistemi complessi, con vincoli di efficienza operativa e interoperabilità e un forte orientamento alla qualità e alla flessibilità dei servizi.
A partire da una consolidata esperienza in ambito trasporti e logistica, Almaviva ha sviluppato MOOVA, una piattaforma modulare per la mobilità integrata, veloce, interconnessa e flessibile, in grado di connettere diverse modalità di trasporto in un unico e avanzato framework tecnologico. Grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie digitali, e soprattutto a un design nativamente multimodale e multi-operatore, MOOVA costituisce lo strumento ideale per abilitare i nuovi paradigmi della mobilità sostenibile e i moderni ecosistemi integrati. I verticali MOOVA supportano tutti i processi chiave: pianificazione e gestione dei trasporti, informazioni all’utenza e ai gestori in tempo reale, manutenzione dei veicoli e delle infrastrutture, gestione della logistica intermodale.
La collaborazione tra Microsoft Italia e Almaviva si pone l’obiettivo di accompagnare gli operatori della mobilità e della logistica nella trasformazione digitale con una strategia efficace e un approccio alle tecnologie più avanzate per offrire ai cittadini, ai viaggiatori e agli operatori di settore un servizio sempre più in linea con le loro aspettative, ottimizzando al tempo stesso i processi interni e i costi complessivi.
Attraverso l’ampia e potente infrastruttura cloud di Microsoft Azure, MOOVA beneficerà dell’accesso ad oltre 200 data center sparsi in 60 regioni in tutto il mondo, con elevati livelli di sicurezza, affidabilità e capacità di scalabilità. Almaviva potrà accelerare significativamente lo sviluppo di soluzioni verticali, utilizzando i servizi messi a disposizione da Microsoft come Azure Open AI in modalità Platform As a Service (PaaS) per l’AI Generativa, integrandoli con i prodotti e le tecnologie di Gruppo compresi quelli di AI proprietari. Questo approccio permetterà un utilizzo più intuitivo e naturale delle diverse funzionalità, migliorando l’esperienza complessiva dell’utente. MOOVA, già erogabile su Cloud Azure, potrà dunque utilizzare i servizi Microsoft per garantire ai propri clienti non solo risparmi potenziali sui costi dell’infrastruttura ma anche un miglioramento dell’efficienza e un aumento della produttività.
Inoltre, la piattaforma MOOVA sarà messa a disposizione di tutte le realtà dei settori dei Trasporti e della Logistica nel Microsoft Azure Marketplace che include applicazioni e servizi certificati a livello globale. L’accordo tra Microsoft Italia e Almaviva consentirà quindi al marketplace Azure di ampliare la sua offerta su un mercato verticale in forte crescita e a MOOVA di fare leva sulla rete vendita e distribuzione dei partner Microsoft per accelerare la sua espansione su scala globale, grazie anche a strategie condivise di marketing e comunicazione.
“Portare la trasformazione digitale negli ambiti strategici è la nostra missione e l’intesa con Microsoft Italia segna un nuovo passo significativo verso la mobilità del futuro” ha affermato Marco Tripi, Amministratore Delegato del Gruppo Almaviva. “Una partnership orientata allo sviluppo di mobilità sostenibile, come servizio che risponda alle attese di cittadini e viaggiatori, capace di proporre soluzioni tecnologiche evolute agli operatori dei trasporti e della logistica per rimanere competitivi nei processi di innovazione”.
“Il nostro obiettivo è supportare le realtà italiane del mondo dell’innovazione ad abbracciare le nuove piattaforme digitali per le loro soluzioni al fine di renderle sempre più scalabili e accessibili, anche a livello globale”, ha dichiarato Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. “La collaborazione con Almaviva va in questa direzione: supportare un’azienda innovativa del Paese nell’adozione delle piattaforme cloud per portare le nuove soluzioni digitali al servizio delle imprese, scalando talento e innovazione italiana in tutto il mondo”.
Fonte: Almaviva |
Targa Telematics è tra i firmatari del Manifesto "Imprese per le persona e per la società"
Targa Telematics, socio fondatore di TTS Italia, ha firmato il Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”, il testo rivolto alle aziende e redatto dall’UN Global Compact Network Italia, rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo.
Con la firma al Manifesto, Targa Telematics si impegna a rafforzare il ruolo della dimensione Sociale nelle sue strategie aziendali per generare valore a lungo termine anche nella catena di fornitura e nelle comunità in cui opera. Il Manifesto è disponibile qui.
“Con la sottoscrizione del Manifesto, ci impegniamo a elevare ulteriormente i nostri obiettivi e la valutazione del nostro impatto sociale, che deve essere equivalente alle consuete misurazioni dell'impatto economico" afferma Nicola De Mattia, CEO di Targa Telematics. “L’adesione a questa iniziativa, che si aggiunge alla partecipazione al Global Compact delle Nazioni Unite nel 2022, e alla rendicontazione del nostro impatto ambientale, sociale e di governance, che abbiamo scelto di anticipare volontariamente al 2023, sono della azioni concrete che sottolineano la nostra focalizzazione nel perseguire obiettivi sostenibili e prendere decisioni responsabili”.
Targa Telematics ha avviato numerose iniziative per promuovere la sostenibilità sociale, a partire dalla definizione negli anni passati di un proprio Codice Etico, a cui ha affiancato il Codice di Condotta Fornitori basato sui medesimi principi.
Sono state implementate politiche di welfare aziendale, per favorire la soddisfazione personale dei dipendenti. Non ultimo, l’azienda sostiene progetti di sostenibilità sociale rivolti alla comunità locale. L’azienda, infatti, crede nel potenziale dei giovani e si impegna attivamente a sostenerli nel loro percorso di formazione e crescita professionale, offrendo diverse opportunità di stage e formazione studio/lavoro per aiutare lo sviluppo di competenze pratiche e l’acquisizione di esperienze nel mondo del lavoro.
Nel corso del 2023 sono state erogate a livello di Gruppo più di 2000 giornate di formazione professionale coinvolgendo più della metà della popolazione aziendale, e il 33% degli stage attivati nel corso dell’anno sono stati ricoperti da figure femminili impegnate in progetti in ambito STEM. Inoltre, la società collabora con numerose Università per promuovere opportunità lavorative e sviluppare partnership strategiche nel settore tecnologico.
Il Global Compact delle Nazioni Unite è un’iniziativa speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite che ha il mandato di guidare e sostenere la comunità imprenditoriale globale nel promuovere gli obiettivi e i valori delle Nazioni Unite attraverso pratiche aziendali responsabili. Con più di 20.000 aziende e oltre 3.500 firmatari non profit con sede in 167 paesi e 62 reti locali, l’UN Global Compact è la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale nel mondo.
Il Global Compact delle Nazioni Unite opera in Italia attraverso l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia), organizzazione costituitasi in Fondazione nel 2013 dopo dieci anni di attività come gruppo informale. Il Network italiano opera anzitutto per promuovere l’UN Global Compact ed i suoi Dieci Principi attraverso il dialogo istituzionale, la produzione di conoscenza e la diffusione di buone pratiche di sostenibilità. È, altresì, impegnato nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030. Oltre 600 imprese ed organizzazioni non profit italiane partecipano all’UN Global Compact.
Fonte: Targa Telematics |
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Smart City Expo&World Congress: aperte le registrazioni!
Anche quest’anno si terrà a Barcellona e online, dal 5 al 7 novembre 2024, lo Smart City Expo&World Congress, che vede TTS Italia tra i sostenitori, e sono ora aperte le registrazioni!
Per i soci di TTS Italia sono previste agevolazioni, per informazioni contattare laura.franchi@ttsitalia.it.
L’evento, nato nel 2011, è tra i più grandi nel settore dell’innovazione urbana. L’obiettivo finale è quello di fare da connettore tra i leader di aziende, governi e organizzazioni varie per portare le città verso un futuro migliore.
Il Congresso co-ospita anche Tomorrow.Mobility, Tomorrow.Building e Tomorrow.Blue Economy per rafforzare il focus sulla trasformazione urbana.
Per maggiori dettagli, clicca qui. |
Incentivi per porti, interporti e imprese di trasporto per promuovere la digitalizzazione: su Strade&Autostrade la nostra intervista a Davide Bordoni, RAM
Prosegue la collaborazione tra TTS Italia e Strade&Autostrade, e in questo nuovo articolo, riportiamo la nostra intervista a Davide Bordoni.
Non passa giorno senza che ci si imbatta, chiacchierando tra colleghi in azienda, ascoltando i notiziari, leggendo le news o partecipando a qualche convegno che abbia al centro la logistica e i trasporti, in una parolina magica: “digitalizzazione”. Un obiettivo, un programma, un’opportunità, un obbligo: la transizione digitale è una delle due grandi sfide in cui è impegnata l’Unione Europea, insieme alla transizione energetica.
In questa chiacchierata con Davide Bordoni, da metà settembre dello scorso anno Amministratore Unico di RAM, Logistica, Infrastrutture e Trasporti, Società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, strategica nella pianificazione e nella progettazione del settore e con sempre maggiori compiti operativi, abbiamo scelto come argomento principe proprio la digitalizzazione. E cominciamo proprio dall’origine, da quel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha innescato l’intervento nel campo della digitalizzazione della logistica.
Leggi l’articolo!
Fonte: EDI-CEM Srl – Rivista “Strade & Autostrade” |
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