11 Luglio 2018
Negli ultimi quattro anni non si registrano miglioramenti per la sicurezza stradale e per la prima volta l’ETSC – Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale non assegnerà ad alcun Paese il premio annuale per i progressi verso una mobilità responsabile. E’ quanto emerge dal rapporto presentato nei giorni scorsi dall’European Transport Safety Council, e diffuso nel nostro Paese dall’ACI, membro del Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale
Nel 2017 – si legge nel rapporto – si contano in Europa 25.250 vittime per incidenti, con una riduzione di appena il 2% rispetto all’anno precedente: per raggiungere l’obiettivo comunitario di dimezzamento del numero dei morti nel 2020 rispetto al 2010, sarebbe stato invece necessario un calo medio del 6,7% di decessi sulle strade ogni anno.
L’Italia non brilla nell’Unione Europea, segnando addirittura un aumento delle vittime dell’1,6% nell’ultimo anno.
Dei 32 paesi monitorati dal Programma i risultati migliori sono stati conseguiti dall’Estonia con una diminuzione del 32%, il Lussemburgo con il 22% [1] , la Norvegia con il 21% e la Slovenia con il 20%. Le morti per incidenti stradali sono aumentate invece in otto paesi, mentre i progressi sono stagnanti in Slovacchia e Lituania.
Il Rapporto indica che ci sono stati progressi ma che sono ancora insufficienti per raggiungere l’obiettivo programmato entro il 2020. Dal 2010, pur a fronte di una riduzione complessiva del 20% delle vittime di incidenti stradali pari a una riduzione media annua del 3,1%), l’obiettivo è ancora lontano. La commissione indica, infatti, una riduzione della mortalità del 14,5% annuo, nel triennio 2018-2020, per centrare l’obiettivo indiato. Ipotesi, al momento, abbastanza lontana.
Da qui l’invito di ETSC, ai paesi membri, all’adozione di misure ancora più restrittive soprattuto per quanto riguarda i limiti di velocità e il contrasto alla guida in stato di ebrezza.
Fonte: Clickmobility