10 Gennaio 2023
È stato presentato a inizio anno il Rapporto sull’incidentalità stradale 2022, realizzato dall’Ufficio di Statistica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con i contributi di Istat, Aci, Aiscat, Inail, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Università di Roma “Sapienza” e altri enti di settore.
Il vicepresidente del Consiglio e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini ha commentato i dati, presentando il suo piano per la sicurezza stradale: “Le statistiche relative agli incidenti stradali in Italia sono drammatiche e in peggioramento, anche rispetto agli altri Paesi europei: per questo sento il dovere di richiamare l’attenzione, rilanciando i dati con forza attraverso il sito del Ministero. È necessario impegnarsi a fondo per invertire questo tragico fenomeno, denunciato con autorevolezza anche dal Presidente della Repubblica in occasione del discorso di Capodanno. È altrettanto necessario informare, affinché fin da giovanissimi si acquisisca la giusta consapevolezza delle regole. In famiglia e a scuola.
Seguire le regole è un dovere e una forma di rispetto nei confronti di se stessi e degli altri, perché un gesto banale come un’occhiata allo smartphone può causare conseguenze drammatiche.
I numeri indicano che sulle strade italiane si muore di più rispetto a 14 Stati europei: nel Vecchio continente il rapporto vittime/milioni di abitanti è di 44,7 mentre in Italia nel 2021 il dato tocca quota 48,5 (era 40,2 nel 2020, ma pesavano anche le limitazioni causate dal Covid).
I tecnici del Mit sono già al lavoro per riaggiornare il Codice della Strada, anche alla luce di novità come l’utilizzo intensivo di monopattini – soprattutto nelle città- e la necessità di tutelare chi (come i ciclisti) troppo spesso sono vittime di gravi negligenze altrui.
Immaginiamo regole più efficaci e severe, soprattutto per chi causa incidenti gravi sotto effetto di alcol e o droga, ma anche maggiori controlli e un miglior approccio all’educazione stradale nelle scuole.
Senza dimenticare, ovviamente, l’esigenza di rendere più sicure e moderne le infrastrutture: una semplice buca, a volte, può risultare fatale.
Ecco perché abbiamo liberato risorse ingenti (4,55 miliardi solo per opere Anas da Nord a Sud) auspicando che il 2023 possa essere l’anno dei cantieri. Di più: abbiamo già erogato 13,5 milioni a favore dei 14 Comuni italiani che hanno registrato il dato peggiore rispetto alla sicurezza dei pedoni, così da consentire interventi di messa in sicurezza.”
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Fonte: MIT