24 Aprile 2019
Nei giorni scorsi, presso la sede centrale del Gruppo FS Italiane, è stato presentato il rapporto “MobilitAria 2019” di Kyoto Club e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) in collaborazione con OPMUS ISFORT.
Lieve miglioramento della qualità dell’aria, ma nelle città continuano gli sforamenti dei limiti normativi. Aumento degli spostamenti della mobilità attiva a piedi e in bicicletta, tiene il trasporto pubblico, ma cresce ancora il numero di auto e moto nelle città ed aree metropolitane. Complessivamente la mobilità sostenibile urbana delle grandi città non registra grossi miglioramenti in questi due anni 2017/2018. Sono questi i principali dati che emergono dal secondo rapporto “MobilitAria 2019” che ha analizzato la qualità dell’aria di 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia).
Pure in presenza di un lieve miglioramento, lo studio ha rilevato lo scostamento dei centri urbani dai limiti normativi previsti dalla Direttiva europea della concentrazione nell’aria di (PM10 e PM2,5) e biossido di azoto (NO2).
Nello specifico, è stata rilevata una riduzione dei livelli medi di NO2, con alcune città in decremento come Messina (-23%), Cagliari (-21%), Roma (-12%), Torino (-12%) e Bologna (-11%). Al contrario Reggio Calabria e Catania segnalano un superamento dei valori. Tra le città che nel 2018 hanno superato i limiti ci sono Milano, Roma e Torino.
Per le concentrazioni medie di PM10, in genere al di sotto dei limiti, per diverse città è avvenuto il superamento dei limiti giornalieri, che ricordiamo non dovrebbero superare i 35 sforamenti l’anno. Tra queste la peggiore del 2018 è Torino (89 giorni) seguita da Milano (79 giorni), Venezia (63 giorni), Napoli (40 giorni) Cagliari (49 giorni). L’Italia, per il continuo superamento dei limiti normativi di PM10, è stata deferita alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per non aver preso misure adeguate nel contrastare l’inquinamento dell’aria.
Sotto il punto di vista della mobilità urbana, il report ha analizzato cosa è avvenuto in questi due anni a livello urbano, regionale e nazionale, con i diversi provvedimenti e investimenti. Per le Zone a Traffico Limitato si consolida la ZTL di Palermo, novità da Firenze con la ZTL estiva e poi arrivata Area B a Milano: due terzi della città dove progressivamente saranno eliminate le auto più inquinamenti. Stabili nel biennio aree pedonali e piste ciclabili. Ad ottobre 2018 sono entrati in funzione i blocchi del traffico nelle città del bacino padano sulla base dell’accordo sottoscritto tra Regioni e Ministero Ambiente. Per l’uso del Trasporto Pubblico Urbano (TPL) aumentano gli utenti a Bologna (+18%) e Torino (+12%), Cagliari (+9%) maglia nera per Catania (-10%).
La sharing mobility cresce a Milano, Torino, Firenze, Roma, Palermo e Cagliari, sbarca a Bologna per la prima volta, ma nelle altre città non decolla. Ed ecco il dato negativo: dopo anni in costante diminuzione, nel biennio 2017-2018 torna a salire l’indice di motorizzazione di automobili sia nelle città che aree metropolitane: Torino è la peggiore (+5%, 674 veicoli/1000 abitanti), seguita da Bologna (+3%, 531 veicoli/1000 abitanti).
Il rapporto, infine, contiene dati inediti dell’Osservatorio OPMUS-ISFORT sulle caratteristiche della mobilità 2016/2017 nelle 14 aree metropolitane confrontati con gli anni 2012/13. Dai dati emerge il balzo della mobilità a piedi ed in bicicletta, la tenuta del trasporto pubblico e il calo dell’uso dell’auto, che tuttavia resta ampiamente il mezzo preferito dai cittadini metropolitani con oltre il 50% di spostamenti.
Nel rapporto OPMUS ISFORT ha introdotto il tasso di mobilità sostenibile, costruito sommando gli spostamenti a basso impatto (piedi, bici e TPL) nelle aree urbane. Tale tasso risulta essere inferiore al 40%, sia nella media delle Città metropolitane, sia in quella nazionale. Nel 2016-2017 rispetto al 2012-2013 l’indice è cresciuto di quasi 8 punti a livello nazionale e di circa 5,5 punti nelle aree metropolitane.
E l’area metropolitana di Milano, città che conferma la sua capacità innovativa, ad aprire la classifica con un tasso di mobilità sostenibile di poco inferiore al 50% (48,3%), seguita da Genova (46,7%), Venezia (46,4%) e Bari (44,1%). In fondo alla classifica Catania, Reggio Calabria, che pure migliorano, e Messina.
Fonte: Clickmobility