13 Dicembre 2023
L’8 dicembre, Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un disegno di legge per garantire che l’intelligenza artificiale in Europa sia sicura, rispetti i diritti fondamentali e la democrazia, mentre le imprese possano prosperare ed espandersi. Il regolamento mira a garantire che i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale siano protetti dall’IA ad alto rischio, promuovendo al contempo l’innovazione e rendendo l’Europa leader nel settore. Le norme stabiliscono obblighi per l’IA in base ai rischi potenziali e al livello di impatto.
Riconoscendo la potenziale minaccia ai diritti dei cittadini e alla democrazia rappresentata da determinate applicazioni dell’IA, i colegislatori hanno convenuto di vietare: sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (es. convinzioni politiche, religiose, filosofiche, orientamento sessuale, razza); raccolta non mirata di immagini facciali da Internet o filmati CCTV per creare database di riconoscimento facciale; riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle istituzioni educative; punteggio sociale basato sul comportamento sociale o sulle caratteristiche personali; Sistemi di intelligenza artificiale che manipolano il comportamento umano per aggirare il loro libero arbitrio; L’intelligenza artificiale viene utilizzata per sfruttare le vulnerabilità delle persone (a causa della loro età, disabilità, situazione sociale o economica).
Sono state concordate una serie di garanzie ed eccezioni limitate per l’uso dei sistemi di identificazione biometrica (RBI) in spazi accessibili al pubblico per scopi di contrasto, soggetti a previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti. L’RBI “post-remoto” verrebbe utilizzato rigorosamente nella ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave. L’RBI “in tempo reale” rispetterebbe condizioni rigorose e il suo utilizzo sarebbe limitato nel tempo e nel luogo, allo scopo di: ricerche mirate delle vittime (sequestro, tratta, sfruttamento sessuale), prevenzione di una minaccia terroristica specifica e attuale, o la localizzazione o l’identificazione di una persona sospettata di aver commesso uno dei reati specifici menzionati nella norma (ad esempio terrorismo, tratta, sfruttamento sessuale, omicidio, rapimento, stupro, rapina a mano armata, partecipazione a un’organizzazione criminale, reati ambientali).
Per i sistemi di IA classificati come ad alto rischio (a causa del loro significativo potenziale danno alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali, all’ambiente, alla democrazia e allo Stato di diritto), sono stati concordati obblighi chiari. Gli eurodeputati sono riusciti con successo a includere, tra gli altri requisiti, una valutazione d’impatto obbligatoria sui diritti fondamentali, applicabile anche ai settori assicurativo e bancario. Anche i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare l’esito delle elezioni e il comportamento degli elettori sono classificati ad alto rischio. I cittadini avranno il diritto di presentare reclami sui sistemi di intelligenza artificiale e ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio che incidono sui loro diritti.
Per tenere conto dell’ampia gamma di compiti che i sistemi di intelligenza artificiale possono svolgere e della rapida espansione delle loro capacità, è stato concordato che i sistemi di intelligenza artificiale per scopi generali (GPAI) e i modelli GPAI su cui si basano dovranno aderire ai requisiti di trasparenza come inizialmente proposto dal Parlamento. Questi includono la stesura di documentazione tecnica, il rispetto della normativa UE sul diritto d’autore e la diffusione di riepiloghi dettagliati sui contenuti utilizzati per la formazione.
I deputati vogliono garantire che le imprese, in particolare le PMI, possano sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale senza indebite pressioni da parte dei giganti del settore che controllano la catena del valore. A tal fine, l’accordo promuove i cosiddetti sandbox normativi e test nel mondo reale, istituiti dalle autorità nazionali per sviluppare e formare un’intelligenza artificiale innovativa prima del collocamento sul mercato.
Il mancato rispetto delle norme può portare a sanzioni che vanno da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o l’1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda.
Il testo concordato dovrà ora essere adottato formalmente sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge dell’UE.
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Fonte: Parlamento europeo