24 Marzo 2025
Il 18 marzo, la Commissione europea ha pubblicato i dati preliminari sulle vittime della strada per il 2024, riportando circa 19.800 decessi – una diminuzione del 3% rispetto al 2023, equivalente a 600 vite in meno perse. Sebbene questo rappresenti un passo nella giusta direzione, il ritmo complessivo del miglioramento rimane troppo lento e la maggior parte degli Stati membri non è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo dell’UE di dimezzare le vittime della strada entro il 2030.
La media dell’UE nasconde differenze significative tra gli Stati membri. Negli ultimi cinque anni, il numero di vittime della strada è diminuito solo leggermente in Paesi come Grecia, Spagna, Francia e Italia, mentre è aumentato in Irlanda ed Estonia, anche se i Paesi piccoli sono più soggetti alle fluttuazioni annuali. Al contrario, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Lituania, Polonia e Slovenia sono attualmente sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 50% di morti e feriti gravi entro il 2030 (è importante notare che questi dati si basano su dati preliminari e spesso parziali). Degna di nota è anche la Romania, che ha visto il numero di vittime diminuire significativamente del 21% nel periodo dal 2019, ma continua ad avere il più alto tasso di mortalità nell’UE.
La classifica generale dei tassi di mortalità dei Paesi non è cambiata in modo significativo: le strade più sicure si trovano ancora in Svezia (20 morti per milione di abitanti) e Danimarca (24 milioni). La Bulgaria (74 milioni) e la Romania (77 milioni) hanno registrato i tassi di mortalità più elevati nel 2024. La media dell’UE era di 44 morti per milione di abitanti.
Tra il 2019 e il 2023 (i dati dettagliati relativi al 2024 non sono ancora disponibili), si sono registrati circa 1.000 decessi in auto in meno e 900 decessi di pedoni in meno. Al contrario, la riduzione dei decessi di motociclisti e ciclisti è stata notevolmente inferiore in questo periodo, con una diminuzione di meno di 100 in ciascun caso.
Per ogni incidente mortale si stimano cinque feriti gravi, per un totale di circa 100.000 feriti gravi all’anno nell’UE. Sulla base dei dati della polizia, la tendenza alla diminuzione tra il 2019 e il 2023 è sostanzialmente simile a quella dei decessi, sebbene vi siano notevoli differenze tra i vari Paesi.
I dati disponibili a livello europeo per il 2023 mostrano che le strade rurali continuano a essere le più pericolose, con il 52% degli incidenti stradali mortali che si verificano su tali strade, rispetto al 38% nelle aree urbane e al 9% sulle autostrade.
Gli uomini hanno rappresentato oltre tre quarti di tutti i decessi su strada (77%). Le persone anziane, di età superiore ai 65 anni, sono più a rischio, in quanto rappresentano il 31% di tutti i decessi su strada (in aumento rispetto al 28% del 2019), mentre rappresentano il 21% della popolazione. Allo stesso modo, i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno rappresentato il 12% dei decessi su strada, pur rappresentando solo il 7% della popolazione.
Gli occupanti di automobili (conducenti e passeggeri) hanno rappresentato il 44% di tutti gli incidenti mortali, mentre gli utenti di due ruote a motore (motociclette e ciclomotori) hanno rappresentato il 20%, i pedoni il 18% e i ciclisti il 10%. Il rischio di incidente per i motocicli (PTW) è particolarmente elevato e i km percorsi dalle autovetture sono 35 volte superiori a quelli dei PTW. I modelli cambiano significativamente a seconda dell’età. Tra gli ultrasessantacinquenni, i pedoni rappresentano il 30% degli incidenti mortali e i ciclisti il 16%, mentre tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, il 62% degli incidenti mortali avviene in auto e il 24% su motocicli. Si veda l’ultima matrice delle collisioni che illustra i principali veicoli coinvolti in incidenti stradali mortali.
Nelle aree urbane, gli utenti vulnerabili della strada (pedoni, ciclisti e utenti di motocicli e dispositivi di mobilità personale) rappresentano quasi il 70% del totale degli incidenti mortali. I decessi di utenti della strada urbani si verificano soprattutto quando un incidente coinvolge automobili e camion, sottolineando la necessità di migliorare la protezione di questi utenti della strada vulnerabili. Consultate le ultime matrici di collisione per le strade urbane e rurali.
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Fonte: Commissione europea