6 Aprile 2021
Dopo il voto della plenaria e del Consiglio, il Regolamento UE 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 marzo 2021 che istituisce il programma InvestEU è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale europea del 26 marzo.
InvestEU, attraverso le risorse del bilancio europeo 2021-27 e di Next Generation EU, riunirà tutti gli strumenti finanziari UE e sosterrà gli investimenti in Europa e l’accesso ai finanziamenti delle PMI per favorire la transizione verde e digitale e la ripresa post COVID-19.
Il programma nasce per sostenere l’accesso ai finanziamenti delle PMI europee e favorire gli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo di infrastrutture sostenibili. La transizione verde e digitale sarà uno dei focus di InvestEU che lavorerà quindi per la ripresa dell’economia europea.
In linea con il compromesso del 10 novembre sul bilancio UE 2021-27, cioè il nuovo Quadro finanziario pluriennale, e sul pacchetto per la ripresa Next Generation EU, a InvestEU vanno risorse per 9,4 miliardi di euro, un miliardo in più di quanto previsto nella posizione iniziale del Consiglio, ma ben lontano dalla proposta iniziale della Commissione, che accantonava per le garanzie del programma 15,2 miliardi di euro.
Il Fondo riunisce in un unico programma differenti strumenti finanziari attualmente disponibili per sostenere gli investimenti nell’UE. Raccoglie quindi l’eredità e l’esperienza del Piano Junker e del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).
Con le risorse a disposizione sarà possibile attivare garanzie per circa 26,2 miliardi a prezzi correnti e mobilitare almeno 372 miliardi di investimenti, contro i 650 miliardi prospettati originariamente dall’Esecutivo UE.
Il Fondo si rivolge a progetti di valore e coerenti con gli obiettivi delle politiche dell’UE ma che per il profilo di rischio avrebbero difficoltà ad accedere a finanziamenti. Le PMI rappresentano oltre il 99% delle imprese nell’Unione e il loro valore economico è significativo e cruciale. Tuttavia, incontrano difficoltà quando accedono ai finanziamenti a causa del loro alto rischio percepito e della mancanza di garanzie sufficienti.
L’obiettivo è espandere il modello di successo del piano Juncker, ovvero utilizzare le garanzie e il bilancio dell’UE per attirare altri investitori. Oltre alla garanzia dell’Unione a livello dell’UE, la proposta prevede che gli Stati membri possano utilizzare parte dei fondi in regime di gestione concorrente attraverso un apposito comparto della garanzia dell’Unione nel quadro del Fondo InvestEU con stessi obiettivi ma rispondendo a bisogni nazionali o regionali. In Italia sarà Cassa Depositi e Prestiti a gestire lo strumento.
Rispetto al FEIS, cambia la modalità di gestione. InvestEU deve consentire una maggiore efficacia della garanzia europea, adottando una semplificazione della struttura di governance. Allo stesso tempo fissa le condizioni per l’individuazione degli altri partner finanziari, tra cui potrebbero rientrare le banche di promozione nazionali e regionali e ulteriori enti rispondenti a determinate competenze locali e nazionali.
Per quanto riguarda, le linee di intervento, la garanzia di bilancio dell’Unione sarà ripartita tra 4 ambiti: infrastrutture sostenibili 9,9 miliardi; ricerca, innovazione e digitalizzazione 6,6 miliardi; PMI 6,9 miliardi; investimenti sociali e competenze 2,8 miliardi.
Gli investimenti che rivestono un’importanza strategica per l’UE possono essere sostenuti nel quadro di tutti gli ambiti di intervento. In particolare, sostegno alla transizione verde dell’UE riceverà almeno il 30% degli investimenti nell’ambito di InvestEU. Con questo scopo si agirà anche orizzontalmente a tutti gli ambiti di intervento, sostenendo i territori più interessati dal processo di transizione per il conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE.
Nel mese di aprile la Commissione europea dovrebbe lanciare l’invito a manifestare interesse per la selezione di partner esecutivi diversi dal gruppo BEI. Nel frattempo, si lavorerà alle procedure e agli accordi di garanzia per permettere alle aziende e ai promotori di progetti di iniziare a presentare le prime domande di finanziamento già a metà 2021. Dal momento che il regolamento si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021, come misura transitoria prima della firma degli accordi di garanzia e per garantire la continuità con il FEIS e con gli altri strumenti finanziari UE esistenti, il Gruppo BEI e gli altri partner esecutivi possono già sostenere le aziende previa approvazione da parte del Comitato per gli investimenti.
Fonte: Cluster Trasporti