9 Ottobre 2019
Vi fidereste di un’auto a guida autonoma? Il 56% degli italiani dice di sì, ma se dovesse salirci proprio ora solo il 18% lo farebbe. Il 53% sarebbe però pronto a servirsi di un’auto-robot entro i prossimi cinque anni. È quanto svela il sondaggio commissionato da Ansys, multinazionale americana dei software di simulazione ingegneristica, e condotto da Atomik Research intervistando 22.041 adulti in Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Italia, Spagna, Benelux, Svezia, Giappone, Cina e India.
La fiducia nella guida autonoma varia a seconda dei paesi e delle fasce di età, ma c’è un punto che mette tutti d’accordo: i marchi dell’auto di lusso (come Mercedes o Porsche) e le aziende tecnologiche (Google, Tesla) sono considerati i più affidabili costruttori di veicoli driverless.
Sulle auto-robot gli italiani non sono affatto scettici. Solo gli indiani ci superano in entusiasmo (il 33% si dice pronto già oggi a viaggiare sull’auto-robot), ma con il 18% siamo secondi in classifica. Ci seguono gli statunitensi e i francesi (il 14% è pronto ora per la guida autonoma), i tedeschi (11%), i cinesi e i britannici (8%), i giapponesi (7%). Gli indiani sono i più propensi in assoluto ad abbracciare la nuova tecnologia: il 94% dichiara che si sentirà tranquillo a viaggiare sull’auto-robot “prima o poi” e solo il 6% non salirebbe “mai” sull’auto a guida autonoma (i più scettici sono gli americani: il 31% risponde “never”).
È la sicurezza dei veicoli senza conducente a lasciare ancora qualche dubbio. Il 20% degli intervistati (su scala globale) dice che in caso di emergenza vuole poter riprendere i comandi. In Italia il 56% rivela di aver paura che un guasto tecnologico possa portare a un incidente (lo afferma anche il 59% del campione globale) e il 32% teme un attacco hacker che manometta il software dell’auto autonoma (su scala globale lo dice il 42%). La tecnologia però migliorerà presto, dichiara il 40% dei nostri connazionali, e il 51% già si fida della tecnologia attuale.
Ci fidiamo ancor più di noi stessi: il 68% degli italiani si ritiene molto più bravo alla guida rispetto a un’auto-robot e questa risposta ci rende i più sicuri in assoluto delle nostre doti al volante: su scala globale solo il 29% del campione dice di essere più capace dell’intelligenza artificiale (con i giapponesi in fondo alla classifica: solo il 17% si definisce un conducente migliore).
Il 25% del campione globale del sondaggio di Ansys dichiara che, se dovesse viaggiare sull’auto-robot, gli mancherebbe il piacere di stare alla guida. Il tempo si può però trascorrere facendo altro: il 32% leggerebbe un libro, il 30% guarderebbe un film o ascolterebbe la musica, il 19% lavorerebbe al computer. E in Italia? Le risposte sono simili: un buon libro per il 35%, film e musica per il 30%, email e lavoro per il 21%.
Tra timori e aspettative, i brand dell’auto di lusso sono quelli che riteniamo più affidabili per portare sulle strade i veicoli automatizzati. Il 24% su scala globale dice che si sentirebbe più tranquillo se l’auto-robot arrivasse da marchi come Mercedes, Audi, Bmw e Porsche; la percentuale è più alta tra i giovani (31-32% fra i 18-34enni). I brand dell’auto non di lusso suscitano meno fiducia (li cita il 16%). Ci sembrano più affidabili i colossi dell’hitech, come Tesla, Google e Uber: il 20% viaggerebbe più tranquillo sulle loro auto autonome. Anche qui i sì dei giovani, al 23-24%, superano la media. Resta un 23% che risponde di non fidarsi di nessuno.
Fonte: L’Automobile