5 March 2013
A Cagliari è nato il progetto “Cagliari 2020” nell’ambito dell’ente regionale Sardegna Ricerche. L’obiettivo è ottimizzare il trasporto urbano, riducendo i tempi di percorrenza e, soprattutto, migliorare la qualità dell’aria. Cagliari può contare su un’infrastruttura di infomobilità all’avanguardia in Europa: una rete metropolitana che interconnette tutte le fermate dei bus, con una centrale operativa monitorata 24 ore su 24. Questo consente di disporre di info, in tempo reale, su frequenza e temporizzazione dei pullman, su ciascuna fermata. A cui si aggiunge un’architettura di varchi, collegati agli accessi in città, che registrano i veicoli che affluiscono e ripartono. Tutti i bus, inoltre, sono georeferenziati: dispongono di un sistema gps che ne acquisisce la posizione e la comunica alla centrale operativa. Le informazioni su flussi, ritardi e anticipi consentono di regolare la velocità degli spostamenti dei mezzi e l’attivazione degli impianti semaforici sulle vie attraversate.
“Cagliari 2020” acquisisce le info in tempo reale attraverso il paradigma netcentrico: una rete dinamica e pervasiva (urban information grid) i cui nodi possono essere sia fissi che mobili. Ciò consente di sviluppare modelli di analisi dei parametri ambientali e pianificare, di conseguenza, i flussi di traffico, i consumi energetici e le emissioni di CO2 nelle aree urbane in conformità alle Guidelines della Covenant of Majors per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 della Commissione Europea (che include oltre 3500 municipalità sparse per l’Europa). Tutto ciò è possibile tracciando le abitudini degli utenti che si spostano tramite i loro dispostivi mobili (come gli smartphone), in forma anonima e nel rispetto delle normative sulla privacy.
L’obiettivo è quello di adottare delle azioni, in tempo reale, in funzione di eventi straordinari che possono verificarsi nelle città (incidenti, manifestazioni) e fornire percorsi alternativi. Altre dati utili sono quelli sulle aree di parcheggio o lo sviluppo di soluzioni di servizi shuttle on demand.
Altro aspetto è l’acquisizione di dati sull’impatto energetico e ambientale che ha il traffico in città. I bus vengono sfruttati come delle sonde con dei sensori che registrano le emissioni inquinanti dell’etere. La centralina sarà impiantata sul mezzo, raccoglierà i dati e li trasmetterà alla centrale. Dalla puntuale fotografia della qualità dell’aria si scoprirà quanta energia si consuma per percorrere un determinato tratto, e come il sistema mobilità impatta sulla popolazione anche dal punto di vista sanitario.
Il progetto, Cagliari 2020 s’è aggiudicato, nel marzo scorso, l’ultimo bando sulle smart-city indetto dal Miur. 25 milioni di euro complessivi.
Fonte: Agenda Digitale