13 December 2023
Il Consiglio europeo ha adottato il 7 dicembre la sua posizione (“orientamento generale”) su un progetto di regolamento che istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema europeo di produzione di prodotti delle tecnologie a zero emissioni nette, meglio noto come “regolamento sull’industria a zero emissioni nette”.
L’obiettivo principale della proposta è accelerare la diffusione industriale delle tecnologie critiche necessarie per sostenere la transizione verso la neutralità climatica, utilizzando la forza del mercato unico per potenziare la resilienza economica e la competitività dell’Europa.
Il regolamento propone di agevolare le condizioni per gli investimenti sulla base di un elenco di tecnologie chiave, semplificando le procedure di rilascio delle autorizzazioni e dando priorità ai progetti strategici. Propone inoltre di facilitare l’accesso al mercato per i prodotti tecnologici strategici, migliorare le competenze della forza lavoro europea in questi settori promettenti (in particolare attraverso il lancio di accademie dell’industria a zero emissioni nette) e creare una piattaforma per coordinare l’azione dell’UE in questo settore. Per promuovere l’innovazione, il regolamento sull’industria a zero emissioni nette propone di istituire quadri normativi specifici per lo sviluppo, la sperimentazione e la convalida di tecnologie innovative (i cosiddetti spazi di sperimentazione normativa).
Il regolamento sull’industria a zero emissioni nette fissa un parametro indicativo che consiste nel raggiungimento del 40 % della produzione per soddisfare il fabbisogno dell’UE in termini di prodotti tecnologici strategici, come i pannelli solari fotovoltaici, le turbine eoliche, le batterie e le pompe di calore. La proposta stabilisce inoltre un obiettivo specifico per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, con una capacità di iniezione annua di almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 da raggiungere entro il 2030.
La posizione del Consiglio sostiene i principali obiettivi del regolamento sull’industria a zero emissioni nette, ma introduce diversi miglioramenti, quali l’ampliamento dell’ambito di applicazione, il chiarimento delle norme per le procedure di rilascio delle autorizzazioni, l’accesso al mercato e agli appalti pubblici e la promozione delle competenze, della ricerca e dell’innovazione.
Rispetto alla proposta della Commissione, la posizione del Consiglio porta da 8 a 10 il numero delle tecnologie strategiche a zero emissioni nette riportate nell’elenco, con l’inclusione dei combustibili nucleari e dei combustibili alternativi sostenibili. Chiarisce inoltre che questo non dovrebbe pregiudicare né il diritto degli Stati membri di determinare il proprio mix energetico né l’assegnazione dei fondi dell’UE nel corso dell’attuale bilancio pluriennale.
Il mandato amplia inoltre l’elenco delle tecnologie a zero emissioni nette non strategiche per includere le soluzioni biotecnologiche in materia di clima ed energia, altre tecnologie nucleari e le tecnologie industriali trasformative per le industrie ad alta intensità energetica. La posizione del Consiglio comprende altresì un allegato contenente un elenco non esaustivo di prodotti e componenti principalmente utilizzati per la produzione di tecnologie a zero emissioni nette. Inoltre, il mandato prevede una valutazione periodica del regolamento per quanto riguarda gli obiettivi fissati, il che apre la strada all’inclusione, in futuro, di altre tecnologie pertinenti.
Secondo la posizione del Consiglio, le tecnologie strategiche a zero emissioni nette beneficeranno di procedure semplificate e realistiche per il rilascio delle autorizzazioni e di un sostegno supplementare volto ad attrarre gli investimenti, sempre continuando a rispettare gli obblighi dell’UE e internazionali. L’orientamento generale comprende inoltre la nozione di zone di accelerazione per le tecnologie a zero emissioni nette, che aiuteranno gli Stati membri a individuare sinergie durante i progetti concernenti le procedure di rilascio delle autorizzazioni.
Il mandato del Consiglio include nell’ambito di applicazione delle disposizioni relative alla capacità di iniezione di CO2, il trasporto di CO2 e le relative infrastrutture, ampliando così la catena del valore per questo settore. D’altro canto, esclude i piccoli produttori di petrolio e gas dal loro contributo individuale all’obiettivo a livello dell’Unione in materia di capacità di iniezione di CO2 disponibili.
L’orientamento generale chiarisce le procedure di appalto pubblico per garantire requisiti sicuri, trasparenti, attuabili e armonizzati per le tecnologie a zero emissioni nette, nonché la diversificazione dell’approvvigionamento di tecnologie strategiche per l’UE, salvaguardando nel contempo una sufficiente flessibilità per le amministrazioni aggiudicatrici. Chiarisce, ad esempio, in quali condizioni le autorità pubbliche possono scegliere un fornitore che non sia il più economico, ove questo contribuisca in misura maggiore alla sostenibilità ambientale e alla resilienza dello Stato membro.
Il regolamento sull’industria a zero emissioni nette è una delle tre principali iniziative legislative del piano industriale del Green Deal, insieme al regolamento sulle materie prime critiche e alla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, volte a rafforzare la competitività dell’industria europea a zero emissioni nette e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica.
L’orientamento generale concordato formalizza la posizione negoziale del Consiglio. Conferisce alla presidenza del Consiglio un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo, che ha adottato la propria posizione il 21 novembre 2023.
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Fonte: Consiglio europeo