Qualità dell’aria: Il Consiglio europeo dà il via libera definitivo al rafforzamento degli standard nell’UE

16 October 2024

Il 14 ottobre, il Consiglio ha adottato formalmente una direttiva che stabilisce norme aggiornate sulla qualità dell’aria in tutta l’UE. Le nuove norme contribuiranno all’obiettivo dell’UE di azzerare l’inquinamento entro il 2050 e aiuteranno a prevenire i decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico. I cittadini dell’UE potranno chiedere un risarcimento per i danni alla salute nei casi in cui le norme UE sulla qualità dell’aria non vengano rispettate.

La direttiva riveduta dà priorità alla salute dei cittadini dell’UE: stabilisce nuovi standard di qualità dell’aria per gli inquinanti da raggiungere entro il 2030, più strettamente allineati alle linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria. Questi inquinanti includono, tra gli altri, il particolato PM10 e PM2,5, il biossido di azoto e il biossido di zolfo, tutti noti per causare problemi respiratori. Gli Stati membri possono chiedere di posticipare la scadenza del 2030 se vengono soddisfatte condizioni specifiche.

La qualità dell’aria è valutata con metodi e criteri comuni in tutta l’UE e la direttiva riveduta apporta ulteriori miglioramenti al monitoraggio e alla modellazione della qualità dell’aria.

La direttiva riveduta garantirà anche un’azione tempestiva, con tabelle di marcia per la qualità dell’aria da preparare prima del 2030 se c’è il rischio che i nuovi standard non vengano raggiunti entro quella data.

Gli standard di qualità dell’aria saranno rivisti regolarmente in linea con le più recenti evidenze scientifiche per valutare se continuano a essere appropriati.

Il testo sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati membri avranno due anni di tempo dopo l’entrata in vigore per recepire la direttiva nella legislazione nazionale.

Entro il 2030, la Commissione europea rivedrà gli standard di qualità dell’aria e successivamente ogni cinque anni, in linea con le ultime evidenze scientifiche.

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Fonte: Consiglio europeo