11 September 2008
Inserito il 11/09/2008
Un finanziamento europeo di 26 milioni di euro per mettere su strada il bus del futuro. E’ l’impegno economico dell’Unione Europea per il progetto “European bus system of the future” che, nei prossimi quattro anni, cercherà di mettere a punto un nuovo tipo di concezione del trasporto collettivo di superficie. Il progetto, coordinato dalla Uitp, l’International Association of Public transport, è stato illustrato nei giorni scorsi a Roma dal Commissario Europeo ai Trasporti Antonio Tajani, dall’assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi, oltre all’Asstra, Uitp ed i vertici di Trambus. Ma come sarà l’autobus del futuro? “Possiamo già immaginarlo – dice Umberto Guida, direttore del progetto – consumerà meno (fino al 25%), avrà più passeggeri (15% in più) e sarà più veloce (dai 15 ai 18 km/h)”. E ancora: porte larghe e livellate ai marciapiedi per facilitare e rendere spediti l’imbarco e l’uscita dei passeggeri. Grandi vetrate luminose, ampia cabina guida, schermi per le informazioni. E per finire un motore che dovrà ridurre di almeno un terzo le emissioni nocive. Le tecnologie possono variare: ibrido, idrogeno, biofuel, biogas. Alcune già in campo, altre che verranno. Come la guida ottica, un sistema che consente al bus di guidarsi da solo grazie al sensore che dialoga con i punti direzionali collocati in strada. O come il semaforo intelligente, già in funzione a Londra, che diventa verde quando il bus si avvicina.
Ancora: i freni intelligenti che non sprecano l’energia del bus fermo e la passano a una batteria a idrogeno, utile per la ripartenza. Un programma di miglioramento del servizio pubblico che coinvolge l’intera Europa. Per la prima volta, lavoreranno insieme 47 partner tra cui i cinque più importanti costruttori di veicoli in Europa (EVOBUS/ MERCEDES, IRISBUS IVECO, NEOMAN, SCANIA, VOLVO), operatori e associazioni di trasporto (RATP, Trambus Roma, Veolia, TEC, Bremerhaven Bus, Verona, RATB, BKV, VDV, ASSTRA, UTP, KNV), autorità del tpl (Sytral Lyon, Vasttraffik Gothenburg, Nantes Metropole, Consortio de Transportes Madrid) e fornitori (Hübner, Ineo, Pilotfish, Actia). “E’ un progetto che vede per la prima volta non un nuovo bus isolato ma un sistema di trasporto integrato – ha spiegato Tafani. La Commissione Europea non ha le competenze per agire direttamente sul tpl ma attraverso i fondi può attivare progetti per aiutare le realtà locali”. I primi prototipi dei nuovi mezzi, per la fase sperimentale, cominceranno a circolare per le vie di Roma, in piena operatività, tra un paio d’anni. “Grande attenzione per questo progetto – ha sottolineato Marchi. Bisogna puntare sul trasporto pubblico e Roma sarà una delle città pilota dell’intero programma. Accettiamo la sfida e puntiamo sul trasporto pubblico”.
Fonte: Trambus