22 March 2013
Per soddisfare la domanda di mobilità del 2,8% delle persone e delle merci (è questa la quota di spostamenti quotidiani superiori ai 50 chilometri) si impegna il 75% dei fondi pubblici destinati alle infrastrutture del settore, mentre all’insieme degli interventi per le aree urbane e per il pendolarismo (dove si muove il 97,2% della popolazione) lo Stato destina solo il 25% delle risorse, puntando spesso su nuove strade, tangenziali e circonvallazioni piuttosto che sul trasporto collettivo o su quello non motorizzato.
E’ da questa idea di base che nasce la Rete per la Mobilità Nuova, che si propone di avviare una trasformazione e una rigenerazione della società che va oltre la semplice trasformazione degli stili di mobilità individuale.
Per la Rete Mobilità Nuova il trasporto dei cittadini dovrebbe ruotare attorno a quattro perni: andare a piedi; l’uso delle bici; l’uso del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria; l’uso occasionale dell’auto privata (sostituita in tutti i casi in cui è possibile da car sharing, car pooling, taxi).
Fonte: Clickmobility