7 October 2022
Il Ministro Giovannini ha firmato il decreto che stabilisce criteri e percentuali di riparto del nuovo Fondo per la mobilità sostenibile, istituito con la Legge di Bilancio per il 2022, pari a due miliardi di euro per il periodo 2023-2034. Il Fondo, destinato a sostenere la transizione ecologica del settore dei trasporti, e così contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti nel pacchetto della Commissione europea ‘Fit for 55’, finanzierà il rinnovo degli autobus in senso ecologico, l’acquisto di treni a idrogeno, la realizzazione di piste ciclabili, lo sviluppo dell’intermodalità nel trasporto delle merci, l’adozione di carburanti alternativi per navi e aerei, la trasformazione degli aeroporti, il rinnovo dei mezzi per l’autotrasporto. Un miliardo di euro è destinato a migliorare la sostenibilità della mobilità urbana e ridurre le emissioni inquinanti in 44 Comuni e aree metropolitane con più di 100.000 abitanti.
“L’istituzione nel bilancio del Mims del Fondo per la mobilità sostenibile rafforza l’indirizzo politico che ha portato al cambio di nome del Ministero e conferma la volontà del governo di accelerare la transizione ecologica e perseguire con determinazione gli obiettivi di decarbonizzazione del settore dei trasporti”, ha spiegato il Ministro Giovannini. “Le risorse del Fondo, che mi auguro possa essere potenziato, si aggiungono a quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano Nazionale Complementare, oltre che ai fondi ordinari del Ministero, e vanno ad attuare misure anticipate nel Rapporto “Decarbonizzare i trasporti”, pubblicato dal Mims ad aprile scorso”.
Il Rapporto ‘Decarbonizzare i trasporti’, elaborato della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture (STEMI) creata all’interno del Mims, indica come il settore dei trasporti in Italia nel 2019 è stato direttamente responsabile del 25,2% delle emissioni di gas serra e del 30,7% delle emissioni di CO2. In particolare, il 92,6% delle emissioni nazionali di tutto il comparto è attribuibile al trasporto stradale di passeggeri e merci, con gli autoveicoli responsabili della quota più rilevante. Tenendo conto degli obiettivi del pacchetto europeo ‘Fit for 55’ di riduzione nel 2030 del 55% delle emissioni nette di CO2 rispetto al 1990 e il loro azzeramento nel 2050, il decreto identifica sei settori di intervento, più rilevanti per ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti.
Nel dettaglio, un miliardo di euro pari al 50% del Fondo, viene assegnato a interventi sulla mobilità urbana nelle Città metropolitane e nei Comuni con più di 100.000 abitanti, tra i quali: l’acquisto di veicoli elettrici per il trasporto pubblico locale e la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica, interventi di pedonalizzazione di aree urbane e per agevolare la mobilità ciclistica, la realizzazione di infrastrutture digitali per la gestione e il monitoraggio dei flussi di traffico. Trecento milioni di euro, pari al 15% del Fondo, sono attribuiti a interventi finalizzati all’abbattimento delle emissioni nel trasporto stradale extraurbano, attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici all’interno della rete stradale SNIT non a pedaggio e l’acquisto di mezzi pesanti a zero emissioni. Trecento milioni sono previsti per la riduzione delle emissioni nel trasporto navale, attraverso il refitting delle navi per consentire l’utilizzo del cold ironing (cioè l’elettrificazione delle banchine portuali), l’elettrificazione dei mezzi utilizzati per i collegamenti con le isole e il sostegno a progetti sperimentali per i combustibili alternativi. Duecento milioni di euro (pari al 10% del Fondo) sono destinati a interventi per l’autosufficienza energetica delle infrastrutture aeroportuali e per il sostegno a progetti sperimentali per l’utilizzo di carburanti alternativi nel trasporto aereo. Centocinquanta milioni di euro (7,5% del Fondo) sono destinati a favorire l’intermodalità nel trasporto delle merci incentivando il cosiddetto shift modale dalla gomma al ferro. Cinquanta milioni di euro (2,5% del Fondo) è indirizzato a interventi di decarbonizzazione delle linee ferroviarie non elettrificate, con l’acquisto di treni a batteria o a idrogeno, proseguendo la sperimentazione avviata con il Pnrr.
Con successivi decreti ministeriali verranno identificati gli interventi ammissibili al finanziamento e i relativi soggetti attuatori, le modalità di monitoraggio, il cronoprogramma procedurale, le modalità di revoca in caso di mancata attuazione del monitoraggio o di mandato rispetto del cronoprogramma.
Fonte: MIMS