27 January 2011
La mobilità elettrica inizia a prendere piede ma secondo due diversi studi il prezzo elevato dell’energia e delle stazioni di ricarica domestica potrebbero bloccarne la diffusione, specialmente in alcuni stati Usa.
Condotta dall’IBV (Institute for Business Value) dell’IBM una delle indagini ha rilevato che su 1700 guidatori statunitensi intervistati e su 123 relazioni presentate da responsabili di industrie automobilistiche i numeri parlano chiaro: il 40% pagherebbe fino al 20% in più per l’acquisto di un veicolo elettrico ma solo il 13% spenderebbe sopra i mille dollari per dotarsi di una stazione di ricarica domestica. Le stime rilasciate dalle industrie indicano però che il costo per l’istallazione di un dispositivo di ricarica ammonta a circa 2000 dollari.
Inoltre, due terzi degli intervistati ha affermato che si aspettano di ottenere uno sconto sul prezzo dell’energia elettrica se utilizzata per caricare in casa i veicoli, specie se durante il periodo notturno.
“In condizioni ottimali ricaricare completamente un veicolo elettrico necessita di alcune ore,” ha commentato Kal Gyimesi, coautore dello studio IBV. “Così risulta di importanza cruciale costruire un’infrastruttura che possa caricare veicoli nel luogo in cui i loro proprietari li posteggiano per lunghi periodi di tempo”.
Lo studio dell’IBV è stato avvalorato da un’indagine condotta da un economista della Purdue University, Wally Tyner, che ha sottolineato come i prezzi dell’elettricità potrebbero rendere antieconomici i veicoli elettrici e ibridi plug-in.
Tyner e i suoi colleghi hanno considerato le tariffe elettriche della California con cui i clienti sono costretti a pagare delle somme qualora superino un certo tetto di consumo energetico. Il sistema è stato infatti progettato per incoraggiare l’efficienza energetica e il ridotto utilizzo dell’elettricità, ma potrebbe avere un effetto decisamente negativo per il settore delle vendite auto ecologiche, spingendo i consumatori ad evitare l’acquisto di veicoli elettrici. Secondo i dati rilasciati da Tyner un ibrido plug-in potrebbe infatti arrivare ad aumentare i costi energetici di una famiglia anche del 60%. Per far fronte alla problematica, suggerisce l’economista, si dovrebbero fissare delle tariffe flat o fasce orarie a supporto dei consumatori che in questo modo potrebbero scegliere il modo e il momento per loro più conveniente per fare il pieno di energia.
Fonte: Rinnovabili.it