5 November 2019
Milano, membro della Piattaforma degli Enti Locali di TTS Italia, punta sulla mobilità sostenibile e integrata nell’Area metropolitana. Verrà pubblicato nelle prossime settimane il nuovo Avviso pubblico per operatori interessati a svolgere il servizio di car sharing, rendendolo da sperimentale a strutturale con alcune significative modifiche indicate nelle linee guida appena approvate dalla Giunta.
Un modo di spostarsi in città cresciuto nel tempo, che oggi può contare su 6 operatori attivi, oltre 3.300 auto circolanti, più di 1 milione di abbonamenti che ogni mese crescono di 16mila unità e quasi 17mila utilizzi giornalieri, contribuendo alla diminuzione costante del tasso di motorizzazione registrato (meno 7% dal 2013 ad oggi, ovvero dalla prima apparizione del servizio di car sharing, nonostante l’incremento di popolazione).
Con il nuovo Avviso, il forte impulso verso modelli a più alta performance in termini di impatto ambientale porterà innanzitutto ad un progressivo e completo rinnovo delle flotte, che dal primo gennaio 2024 potranno essere implementate esclusivamente da veicoli elettrici (che oggi rappresentano il 23% del totale). Questo anche attraverso una politica di incentivazione relativa ai canoni mensili richiesti dall’Amministrazione addebitati ai gestori del servizio, il cui ammontare rimarrà di 100 euro, come già accade attualmente, ma che per i veicoli non elettrici dal primo gennaio 2022 passerà a 120 euro e dal primo gennaio 2024 a 150 euro.
La seconda modifica apportata spinge invece verso una maggiore estensione ed integrazione del car sharing fuori dal territorio del Comune di Milano a favore dell’Area metropolitana: il canone mensile verrà infatti scontato fino ad un massimo del 30% per gli operatori in grado di portare il servizio anche nei Comuni cosiddetti di seconda fascia, oltre gli immediati confini del capoluogo.
Già oggi l’Amministrazione chiede agli operatori la copertura pressoché totale del centro abitato milanese (96%) e la possibilità di utilizzo dei veicoli anche fuori città, nei Comuni di prima fascia. Il nuovo Avviso intende ampliarne e incentivarne il raggio d’impiego su scala metropolitana, raggiungendo anche Comuni non confinanti, laddove esistano accordi specifici.
Per le società già operative è stata decisa una proroga del servizio fino al 31 gennaio 2020, termine oltre il quale dovranno partecipare al nuovo Bando per continuare ad effettuarlo.
Le manifestazioni di interesse saranno esaminate dalla Commissione incaricata che si riunirà ogni mese.
Fonte: Eco dalle Città