5 February 2016
Tra una decina di anni le automobili del futuro si guideranno da sole. Uno studio messo a punto da Zia Wadud, Don W MacKenzie e Paul N. Leiby, ricercatori dell’università di Leeds, Washington e del laboratorio di Oak Ridge dicono che questo elevato livello di automazione in futuro potrebbe coinvolgere tutti i veicoli alimentati a petrolio o a gas e che comporterà grossi cambiamenti nella viabilità, nel design dei mezzi, nella scelta dei carburanti. Il documento identifica i meccanismi attraverso cui l’automazione potrebbe influenzare anche la domanda energetica e le emissioni nocive.
Le macchine senza guidatore potranno effettivamente apportare miglioramenti significativi nella mobilità intermini di efficienza ma, al tempo stesso, il loro impatto ambientale potrebbe avere delle ricadute negative perché tutti potrebbero possederne una, anche chi non ha la patente. Secondo quanto elaborato dagli autori della ricerca la diffusione di veicoli senza autista potrebbe avvenire in un lasso di tempo compreso tra i dieci e i venti anni.
Le automobili automatiche potrebbero presentare anche una serie di vantaggi, offrendo la possibilità di calibrare accelerazioni e frenate per ottimizzare l’efficienza energetica, seguire percorsi capaci di fare risparmiare energia, come viaggiare vicini a un veicolo che precede per sfruttarne la scia. In più, questi mezzi autonomi permetteranno di passare da un modello fondato sulla mobilità privata con veicoli di proprietà a una struttura composta da flotte di autovetture che forniscono servizi su richiesta. Si tratta di ipotesi che potrebbero servire a ammortizzare i costi fissi dei veicoli e incentiverebbero l’utilizzo di motorizzazioni con costi variabili inferiori, come l’automobile elettrica.
E gli scenari futuribili positivi non terminano qui. L’efficienza dei mezzi privi di autista sarebbe dovuto anche al “right sizing”, cioè al fatto di utilizzare sempre il veicolo giusto per l’occasione giusta, evitando di far circolare mezzi più grandi del necessario, che consumano di più.
Fonte: Eco dalle Città