22 December 2008
Inserito il 22/12/2008
Positivi i risultati dei primi 11 mesi di Ecopass a Milano, la cui sperimentazione dovrebbe terminare il 31 dicembre ma che verrà prolungata per altri 6 o 12 mesi, inalterata, anche per i diesel Euro 4, che dovrebbero avere una nuova deroga. Oltre 2mila 500 ore risparmiate ogni giorno in spostamenti in macchina, 53mila 500 al mese, 589mila l’anno. Circa 21mila auto in meno in giro e dunque meno smog (- 23%), con il record negativo di inquinamento rispetto agli ultimi sette anni, maggiore velocità dei mezzi pubblici (+7,8%) e delle auto private (+4%), tempo risparmiato per gli automobilisti che producono di più. Inoltre, anche il 20 per cento in meno di incidenti e il 5 di ricoveri per malattie respiratorie pediatriche. Un risparmio per il sistema economico generale di 9,3 milioni di euro, ma anche un costo di 11,3 milioni in più per i pedaggi pagati al Comune. il dato più interessante è quello sulle frequenze d’ingresso: secondo il monitoraggio, solo il 2,2 per cento degli automobilisti entra nell’area Ecopass sistematicamente (più della metà dei giorni), mentre il 78 non ha superato i 10 ingressi in undici mesi. Tutto questo per effetto dell’Ecopass, stando ai dati forniti dal Comune e dai suoi tecnici, che hanno stilato il primo rapporto completo.
Novembre è stato il mese peggiore, con una riduzione del traffico scesa all’11,1 per cento contro il 22,7 di gennaio. Le performance del pedaggio sono in continuo peggioramento perché le vecchie auto paganti (meno del 20 per cento sul totale) diminuiscono sempre più. Tra sei mesi bisognerà decidere come irrobustirlo, altrimenti i benefici dell’avvio andranno persi. Ma «i dati dei primi undici mesi dimostrano che Ecopass è la strada giusta e dovrà essere sviluppata insieme ad altri interventi sulla mobilità sostenibile: è un provvedimento efficace su tutti i fronti, dall’ambiente al traffico all’ incidentalità», avvisa l’assessore alla Mobilità, Edoardo Croci. La prima versione del pedaggio doveva finire il 31 dicembre. Dal 2 gennaio, invece, andrà avanti senza modifiche.
Fonte: La Repubblica