21 May 2013
In base ai nuovi dati pubblicati nei giorni scorsi dalla Commissione Europea, nel 2012 si è registrato il minor numero di vittime della strada nei paesi dell’UE da quando sono stati raccolti i primi dati.
Le statistiche dei singoli paesi indicano che il numero delle vittime della strada varia sensibilmente all’interno dell’UE.
I paesi con il minor numero di vittime della strada restano il Regno Unito, la Svezia, i Paesi Bassi e la Danimarca, con circa 30 decessi per milione di abitanti.
L’Italia si colloca al 17esimo posto (su 27), con 62 incidenti ogni milione di abitanti (contro i 55 della media europea) e una diminuzione del 2% rispetto l’anno scorso (64 incidenti).
Nel 1965, data del primo rilevamento, gli incidenti ogni milione di abitanti in Italia erano 186, contro i 171 di media europea.
Rispetto ai dati del 2011, anno in cui la mortalità sulle strade è diminuita solo del 2%, il calo del 9% registrato nel 2012 indica che vi è un rinnovato impegno da parte degli Stati membri a conseguire l’obiettivo di dimezzare le vittime della strada tra il 2010 e il 2020.
Per conseguire tale obiettivo, è necessaria una riduzione media di circa il 7%. Il dato più preoccupante delle statistiche relative alla sicurezza stradale del 2011 è stato il considerevole aumento delle vittime appartenenti a gruppi vulnerabili, quali pedoni, motociclisti e anziani, nonostante una complessiva riduzione degli incidenti stradali.
In base ai dati provvisori, nel 2012 il numero delle vittime appartenenti a gruppi vulnerabili si è ridotto considerevolmente. Il programma europeo di azione per la sicurezza stradale 2011-2020 presenta progetti intesi a dimezzare il numero di morti sulle strade europee nei prossimi dieci anni.
Vi figurano proposte che hanno l’obiettivo di conseguire miglioramenti per quanto concerne i veicoli, le infrastrutture e il comportamento degli utenti della strada. Tra le principali iniziative recenti si annoverano:una nuova patente di guida dell’UE a partire dal gennaio 2013, che prevede norme più restrittive in materia di accesso dei giovani ai motocicli più potenti; piani di attuazione nazionali, presentati dagli Stati membri, che offrono un ricco repertorio di buone pratiche; norme di attuazione transfrontaliere per contrastare le violazioni del codice della strada commesse all’estero; sviluppo di una strategia in materia di lesioni.
Fonte: Clickmobility