20 October 2022
Quali politiche possono essere adottate dalle città per procedere verso la decarbonizzazione? A questa domanda risponde il Rapporto “Le città a impatto climatico zero: strategie e politiche” della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture (Stemi) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), presentato in occasione dell’incontro con i sindaci delle nove città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino) selezionate dalla Commissione europea tra le 100 partecipanti alla Missione di Horizon Europe “Climate-neutral and smart cities”, essendosi impegnate a raggiungere la neutralità climatica già entro il 2030.
“Le nove città potranno essere dei veri e propri laboratori di innovazione per la trasformazione ecologica delle aree urbane”, ha affermato il Ministro, Enrico Giovannini, nel corso della riunione con i sindaci tenutasi oggi al Ministero. “Il loro impegno – ha aggiunto – sarà decisivo per sperimentare soluzioni di decarbonizzazione da estendere alle altre città. Il Rapporto indica le linee di intervento da realizzare, anche grazie all’uso del Fondo per la mobilità sostenibile, che prevede un miliardo di euro di investimenti per finanziare interventi nelle aree urbane”.
Le città hanno un ruolo fondamentale nella sfida della decarbonizzazione. Pur coprendo nell’Unione europea soltanto il 4% del territorio, rappresentano il luogo di abitazione del 75% delle persone, consumano il 65-70% dell’energia, contribuendo in misura analoga alle emissioni climalteranti. In Italia, edifici e trasporti producono tra il 70% e il 90% delle emissioni totali di gas serra generate nelle aree urbane che, insieme ad altri inquinanti, causano gravi danni alla salute e circa 60.000 morti premature ogni anno. Il nostro Paese è in cima alla classifica dell’Unione europea per densità di mezzi di trasporto a motore, con una media di 627 automobili e 140 motocicli ogni 1.000 abitanti, ha un parco circolante con un’età media di circa 12 anni e ancora troppo pochi mezzi a zero emissioni. Per quanto riguarda gli edifici, circa un terzo del patrimonio edilizio nazionale si colloca nella classe di prestazione energetica peggiore.
A partire da un’analisi della situazione attuale, il Rapporto fornisce alle amministrazioni locali un quadro delle scelte di policy finalizzate alla decarbonizzazione, individuando i settori su cui intervenire per raggiungere gli obiettivi climatici europei di riduzione al 2030 del 55% delle emissioni e di azzeramento delle stesse nel 2050 (2030 per le nove città selezionate), rendendo al contempo le città più resilienti ai cambiamenti climatici. In particolare, il Rapporto illustra le possibilità tecnologiche e le migliori pratiche internazionali per rendere sostenibili la mobilità urbana e gli edifici (inclusa la produzione di energia rinnovabile nelle città), puntando sulle infrastrutture verdi e le acque urbane, dato il ruolo che rivestono per la mitigazione, l’adattamento e la prevenzione dei rischi, la salute e il benessere dei cittadini. Inoltre, vengono valutate le strategie orientate a generare un cambiamento nelle scelte di famiglie e operatori economici, e le tecnologie digitali da mettere al servizio della decarbonizzazione e dell’adattamento al cambiamento climatico. Infine, il Rapporto analizza gli strumenti finanziari per supportare gli investimenti proposti e le modalità di misurazione e monitoraggio dell’applicazione e dei risultati delle scelte politiche, in modo da garantire efficacia e trasparenza delle decisioni prese.
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Fonte: MIMS