3 October 2019
Il Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Giancarlo Cancelleri ha risposto nel question time a un’interpellanza per l’atto parlamentare sui servizi di Cooperative intelligent transport systems.
“L’utilità dei servizi di Cooperative intelligent transport systems, i C-ITS – ha detto Cancelleri – è documentata da diversi studi effettuati in sede comunitaria: aumentano efficienza e sicurezza del traffico dei veicoli oggi in circolazione e sono un utile, forse necessario, completamento per i sistemi di guida autonoma e connessa del prossimo futuro. La loro realizzazione rappresenta una notevole opportunità per il Paese.
In Italia sono in atto diverse sperimentazioni, sia in ambito autostradale che urbano, in collaborazione con molteplici portatori di interesse, contribuendo a produrre il necessario livello di conoscenza.
La legge di bilancio del 2018, la legge n. 205 del 2017, all’articolo 1, comma 72, prevede che il MIT, sentito il Ministro dell’Interno, definisca le modalità attuative e gli strumenti operativi di sperimentazioni per “sostenere la diffusione delle buone pratiche tecnologiche nel processo di trasformazione digitale della rete stradale nazionale”, cosiddetta Smart Road, nonché allo scopo di promuovere lo sviluppo, la realizzazione in via prototipale, la sperimentazione e la validazione di soluzioni applicative dinamicamente aggiornate alle specifiche funzionali, di valutare ed aggiornare dinamicamente le specifiche funzionali per le smart road e di facilitare un’equa possibilità di accesso del mondo produttivo ed economico alla sperimentazione”.
“Il MIT – ha ricordato il sottosegretario – ha dato attuazione a tale disposto con il decreto ministeriale del 28 febbraio 2018, n. 70, il cosiddetto decreto Smart Road, in cui sono state definite le modalità attuative e gli strumenti operativi della sperimentazione su strada pubblica dei veicoli autonomi e connessi e delle soluzioni di smart road. Il relativo allegato tecnico fornisce indicazioni sugli standard funzionali minimi di una smart road in Italia, con l’introduzione, fra l’altro, del Building information modeling, il cui utilizzo è raccomandato dalla direttiva europea 2014/24 quale strumento metodologico e tecnologico finalizzato alla gestione dei processi e delle fasi operative di modellazione digitale delle nuove infrastrutture viarie. Il decreto Smart Road ha inserito i servizi di C-ITS day-1 nell’elenco di quelli obbligatori per le smart road italiane e alcune realtà locali. Ad esempio, i comuni di Modena e di Torino e le società Concessioni autostradali lombarde stanno procedendo a ulteriori sperimentazioni e alla realizzazione dei servizi.
La forte frammentazione delle responsabilità di gestione della rete stradale italiana impone il rafforzamento della governance per evitare ritardi nella realizzazione efficace dei servizi, con particolare riferimento allo sviluppo dei centri di servizio presso i diversi gestori. È pertanto importante che, ai fini di una realizzazione efficace e coerente, i vari portatori di interesse (gestori dell’infrastruttura, sviluppatori/fornitori), e gli Stati membri attuino soluzioni tecniche interoperabili e compatibili per la fornitura di servizi C-ITS.
Tra le competenze dell’Osservatorio tecnico di supporto per le smart road e per il veicolo connesso e a guida automatica, istituito con decreto dirigenziale del 4 maggio 2018, n. 9, elencate all’articolo 20, comma 6, si evidenziano: la predisposizione di studi di fattibilità e guida all’attivazione di eventuali processi realizzativi finalizzati alla implementazione di una piattaforma nazionale di supporto all’erogazione dei servizi C-ITS; favorire un’estesa e approfondita discussione nazionale, in sinergia con i tavoli di confronto internazionali, tesa a formare un consenso informato in preparazione della formulazione della normativa sui temi riguardanti veicoli automatici, connessi e cooperativi, tra i quali: 1) la proprietà dei dati, i modelli di circolazione e l’uso efficace dei dati stessi, la privacy e la riservatezza, la protezione di un mercato concorrenziale; 2) la sicurezza dei sistemi automatizzati e connessi; 3) la definizione di un piano nazionale a breve e medio termine che individui e definisca gli interventi di supporto necessari a garantire l’efficacia dell’iniziativa Smart Road, quali la creazione di banche dati nazionali cartografiche, di piattaforme condivise per l’utilizzo efficiente dei dati provenienti dai veicoli cooperativi, di strumenti di supporto e monitoraggio per i veicoli a guida automatica; promozione, coordinamento e supporto da un punto di vista tecnico e delle competenze alla partecipazione delle istituzioni rappresentative del Paese ai tavoli di discussione, normazione e programmazione internazionali.
Ed è proprio in quest’ottica che il Ministero sta avviando la progettazione e la realizzazione di un ecosistema nazionale di servizi C-ITS, prevedendo lo sviluppo di uno o più prototipi di piattaforma aperta ed evolutiva, per l’erogazione dei servizi C-ITS validi per i diversi ambiti stradali e per le diverse utenze.
Nell’ecosistema saranno ricompresi i diversi elementi caratterizzanti, quali ad esempio una raccolta di strumenti di ausilio per la realizzazione di suddetti servizi C-ITS sia per gli attori interessati, quale mezzo, tra l’altro, di condivisione e raccolta di informazioni, sia per l’Osservatorio tecnico per la gestione delle relative attività. Tale ecosistema ospiterà i servizi realizzati dai diversi operatori, dando priorità ai servizi oggetto dei progetti pilota nazionali, e sarà neutrale rispetto alle tecnologie di comunicazione, dedicando particolare attenzione agli aspetti che richiedono regole stringenti di cooperazione tra i vari attori. La soluzione tecnica per la piattaforma sarà scelta analizzando le numerose esperienze nazionali ed europee; quanto realizzato resterà di proprietà del MIT, che lo renderà fruibile anche in modalità riuso con modi e tempi che verranno successivamente definiti.
La piattaforma includerà sia i servizi C-ITS day-1 sia nuovi servizi di interesse degli sperimentatori, con attenzione anche ai servizi erogabili con sistemi di comunicazione a lungo raggio. Inoltre, la realizzazione della piattaforma affronta e cerca di risolvere fattivamente l’importante criticità sopra evidenziata, ossia la difficoltà di realizzare i centri di servizio C-ITS in modo efficace e coerente, in considerazione della frammentazione del sistema italiano dei gestori delle infrastrutture viarie. Sicuramente la sperimentazione italiana potrà fornire un valido contributo alla Commissione europea nella stesura del relativi profili di sistema, contrastando l’attuale assenza di specifiche afferenti i servizi che possono utilizzare le comunicazioni a lungo raggio”.
Fonte: Ferpress