19 January 2011
La Commissione europea ha presentato il riesame intermedio dello sviluppo dei programmi europei di navigazione satellitare Galileo e EGNOS. I recenti progressi registrati nello sviluppo di Galileo e nel miglioramento di EGNOS contribuiranno ad assicurare una quota maggiore del mercato della tecnologia spaziale e rendere indipendente l’Europa in un settore importante per l’economia e il benessere dei suoi cittadini. La promozione della tecnologia di navigazione satellitare è in linea con la strategia Europa 2020 e contribuisce allo sviluppo economico sostenibile.
Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, Commissario responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, ha affermato: “Galileo consentirà all’Europa di competere sul mercato globale della tecnologia spaziale e di imporsi quale attore di punta in un settore in espansione caratterizzato da una crescente internazionalizzazione e dall’arrivo delle economie emergenti. Siamo soddisfatti dei progressi compiuti sinora e ci impegniamo per assicurare la realizzazione di questo progetto.”
Il mercato globale delle applicazioni per la navigazione satellitare dovrebbe raggiungere, entro il 2020, un valore di 240 miliardi di euro. Tale mercato negli ultimi anni ha registrato un incremento del 30%. Si stima che attualmente il 6-7% del PIL dei paesi sviluppati, per l’Europa un valore di 800 miliardi di euro, dipende dalla navigazione satellitare. Il bilancio dell’UE finanzierà i programmi europei di navigazione satellitare Galileo e EGNOS con un importo di 3,4 miliardi di euro nel periodo 2007–2013. Si stima che occorreranno 1,9 miliardi di euro nel periodo 2014–2020 per completare le infrastrutture di Galileo. I costi operativi complessivi di Galileo e di EGNOS sono stimati a 800 milioni di euro all’anno. Queste stime sono provvisorie e non impegnano il futuro quadro finanziario pluriennale del bilancio UE.
EGNOS è diventato ufficialmente operativo il 1° ottobre 2009. L’accresciuta accuratezza della navigazione satellitare che EGNOS consente va già a vantaggio di diversi utilizzatori, soprattutto negli ambiti dell’agricoltura, del salvataggio, della geolocalizzazione e della cartografia. Esso verrà usato fra breve anche nell’aviazione civile. È ben avanzata la fase della validazione in orbita di Galileo: i due satelliti sperimentarli Giove A e Giove B stanno assicurando le frequenze e determinando l’affidabilità della tecnologia utilizzata. La costruzione dei primi quattro satelliti operativi, che rientra nella fase di validazione in orbita e che verranno lanciati nel 2011–2012, è vicina al completamento come anche la costruzione della relativa infrastruttura di terra, compresi i centri di controllo a terra a Fucino, Italia, e Oberpfaffenhofen, Germania.
Sono stati assegnati contratti per la fase di realizzazione di Galileo: la fase di realizzazione è iniziata nel 2008 e i lavori sono stati divisi in sei lotti che sono stati tutti oggetto di appalti pubblici. I primi quattro lotti – vale a dire il sostegno tecnico, la costruzione dei satelliti (con un ordinativo di 14 unità), i servizi e le operazioni di lancio – sono stati tutti aggiudicati nel 2010 per un valore di circa 1 250 milioni di euro. I due ultimi lotti, che riguardano l’infrastruttura di terra, saranno assegnati nel 2011.
Verrà istituito su Galileo un servizio specifico di navigazione per una gestione migliore dei servizi vitali di trasporto e dei servizi di emergenza, una migliore esecuzione della legge (forza pubblica), una migliore sicurezza interna (controllo alle frontiere) e missioni di pace più sicure. Questi sono gli obiettivi al centro di una proposta della Commissione europea pubblicata nell’ottobre 2010 concernente le regole di accesso al servizio pubblico regolamentato (Public Regulated Service – PRS). Usando segnali altamente codificati il PRS offrirà la protezione contro le minacce alle infrastrutture che si trovano a dipendere dalla tecnologia della navigazione satellitare.
Per quanto concerne l’aspetto internazionale del programma, è in via di discussione con ciascun paese e nel contesto delle Nazioni Unite la compatibilità tra il sistema dell’UE e quelli di Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone e India. La Norvegia partecipa al programma e ha contribuito al suo funzionamento e sono in corso negoziati con la Svizzera.
Fonte: Commissione Europea