30 June 2023
È stato approvato dalla Giunta lo schema di convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che finanzia un pacchetto di interventi per migliorare la sicurezza stradale dei pedoni, dell’importo complessivo di oltre 600 mila euro.
Il numero dei morti nel centro abitato si è fortemente ridotto negli ultimi 25 anni, ma è ancora lontano dall’obiettivo di azzeramento, per questo l’Amministrazione ritiene necessario un ulteriore salto di qualità nelle politiche per la sicurezza stradale, che sarà definitivamente sancito dalla trasformazione di Bologna in Città 30.
Il Piano della Sicurezza Stradale Urbana (PSSU) in vigore evidenzia che l’investimento dei pedoni rappresenta la terza causa più frequente di incidentalità, dopo il tamponamento e lo scontro frontale-laterale (rispettivamente al secondo e primo posto) ed è anche la tipologia che determina il maggior numero di morti.
L’analisi dell’incidentalità identifica nell’alta velocità e nella distrazione alla guida le principali cause di incidente. Il problema appare particolarmente grave negli ambiti urbani, nei quali la maggioranza delle vittime appartiene ai segmenti di mobilità più vulnerabili, cioè bambini, anziani e persone disabili, e più in genere pedoni e ciclisti.
Le proposte di intervento sono state selezionate sulla base dei dati di incidentalità relativi al decennio 2011-2021 contenuti nel (PSSU). Tali proposte prevedono l’istituzione di nuove isole ambientali e l’introduzione di elementi di traffic calming in alcuni tratti stradali, la messa in sicurezza di percorsi pedonali e l’aumento della visibilità degli attraversamenti, anche mediante interventi di segnaletica verticale e orizzontale.
Le aree individuate sono in quattro quartieri: Savena; San Donato -San Vitale; Navile; Borgo Panigale.
Sul territorio comunale sono già state progettate e realizzate nel corso degli ultimi decenni numerose azioni volte al miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stradale e riduzione dell’incidentalità, rivolgendo l’attenzione principalmente ai “punti neri” dell’incidentalità individuati dal PSSU. Tali interventi, riguardanti principalmente gli assi stradali e gli incroci di rete principale e secondaria, hanno comportato la realizzazione di rotatorie, di nuovi percorsi ciclabili e pedonali, la protezione di incroci e attraversamenti pedonali e ciclabili mediante semafori, rialzi e realizzazione di isole e penisole spartitraffico e salvagente, l’adeguamento/allargamento di percorsi esistenti, l’apposizione di limiti di velocità più stringenti in corrispondenza di poli scolastici, aree verdi e in generale di aree sensibili e poli attrattori di mobilità con alta frequentazione di utenza debole.
Parallelamente sono state istituite nuove zone a velocità limitata per incentivare una mobilità il più possibile sostenibile e non motorizzata nella fruizione del contesto di vicinato, dando priorità alla sicurezza degli spostamenti lenti degli utenti vulnerabili. È noto infatti che gli effetti fisici degli impatti a 30 km/h e a 50 km/h sono sensibilmente diversi, nel primo caso con conseguenze generalmente meno gravi per le persone coinvolte.
Fonte: Ferpress