Assosharing: è nata l’associazione di categoria della mobilità condivisa

20 November 2020

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È nata il 17 novembre a Roma Assosharing, la prima associazione di categoria del comparto sharing mobility, nata con l’obiettivo di rappresentare un settore che conta oltre 5 milioni di utenti iscritti in Italia. Tra i fondatori, Matteo Tanzilli (Helbiz), Luigi Licchelli (SHARE NOW), Alessio Raccagna (Lime, che da poco gestisce anche il marchio Jump), Andrea Giaretta (Dott) e Alessandro Vincenti (Mimoto). L’associazione, che rappresenta la maggioranza del mercato italiano, vuole proporre delle linee guida per la regolamentazione dell’industry di monopattini, bici, scooter e auto in condivisione.

“Dopo tanti tentativi siamo riusciti a rappresentare una categoria e siamo sicuri che molti altri operatori del comparto si uniranno a noi per dare sempre maggior forza alla mobilità del futuro”, dichiara Matteo Tanzilli, nominato Presidente dell’organizzazione. “Questa attività diventa particolarmente importante in questo momento storico dove il trasporto pubblico locale è stato ridotto in capacità del 50% e occorre incentivare soluzioni alternative che in sicurezza permettano lo spostamento delle persone. Dal prossimo mese verremo auditi della IX commissione trasporti della Camera dei Deputati in merito alle modifiche del codice della strada”.

Tra le istanze che verranno portate di fronte ai tavoli istituzionali vi sono proposte di modifica al Codice della Strada (come l’inserimento delle varie tipologie di servizio sharing), tematiche legate alla sicurezza e al decoro urbano (come la richiesta di diminuire i limiti di velocità dei monopattini elettrici da 25 a 20 km/h nelle aree urbane e la creazione di parcheggi dedicati alla mobilità in condivisione). L’Associazione ha infine in cantiere alcune proposte che riguardano anche i temi fiscali e digitali: la richiesta di un allineamento dell’IVA dal 22% al 10% come nel trasporto pubblico locale e la creazione di un unico standard nazionale per la condivisione dei dati con la PA.

Fonte: Eco dalle Città