18 November 2010
Diminuiscono gli incidenti, morti e feriti sulle strade italiane. Il Rapporto ACI-ISTAT – illustrato a Roma presso l’Automobile Club d’Italia, socio fondatore di TTS Italia – evidenzia, infatti, nel 2009 un calo, rispetto all’anno precedente, di sinistri (215.405; -1,6%%), morti (4.237; -10,3%) e feriti (307.258; -1,1%), verbalizzati dalle Forze dell’Ordine. Luglio si conferma il mese “nero”, sabato il giorno con più morti, le 18:00 l’ora più critica. Di notte si verificano meno incidenti ma più pericolosi, e i week-end sono fortemente a rischio. I giovani “under 25” sono i più colpiti. Il maggior numero di incidenti, morti e feriti si verifica sulle strade urbane, ma quelli più gravi avvengono sulle extraurbane. Più sicure le autostrade. “Se con i dati 2010 si confermerà la diminuzione del 10% delle vittime sulle strade – ha affermato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi – allora l’Italia centrerà l’obiettivo europeo con il dimezzamento dei morti rispetto al 2001. Oggi siamo decimi nella graduatoria internazionale con -40,3% rispetto alla media UE pari a -35,1. Per consolidare i risultati serve un impegno sinergico sul piano educativo con l’avvio di un’offerta formativa più adeguata soprattutto per i giovani, esposti a un rischio tre volte più alto di provocare o subire un incidente. A questa finalità risponde il nuovo network di autoscuole ACI Ready2Go, che si avvale di strumenti e moduli didattici altamente innovativi. Il 15% dei conducenti coinvolti in un sinistro ha meno di 21 anni, quindi meno di tre anni di esperienza al volante: ecco perché l’Automobile Club d’Italia sottolinea la necessità di istituire l’obbligo per i neopatentati di un corso di guida sicura. Il nostro impegno per una mobilità più responsabile si rafforza con il nuovo progetto sperimentale ACI per il Sociale, che propone agli anziani, ai diversamente abili e agli extracomunitari una capillare attività formativa sui temi della sicurezza stradale. Tutto ciò non può però prescindere dall’ammodernamento della rete stradale: come evidenziato dallo studio presentato oggi dall’ACI sulla localizzazione degli incidenti, tra le strade più pericolose del Paese continuano a figurare da anni le stesse arterie, dalla Pontina alla Romea, dalla Pontebbana alla Jonica”. “Produrre informazioni di qualità è un’attività complessa e costosa, ne sono consapevoli tutte le istituzioni pubbliche che ai diversi livelli di responsabilità partecipano, con il coordinamento dell’Istat, alla rilevazione degli incidenti stradali”. Ha concluso così il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini.
Fonte: ACI