15 February 2024
Continua la tendenza positiva della domanda di mobilità per quasi tutte le modalità di trasporto che, nel quarto trimestre del 2023, registra una crescita rispetto all’analogo periodo del 2022, con aumenti compresi tra l’1% e il 15%. Confrontando i dati a consuntivo del 2023 con quelli degli anni precedenti, emerge come ad oggi quasi tutte le modalità di trasporto abbiano pressoché recuperato i livelli di domanda pre-pandemici, con punte del +23% per i passeggeri sui traghetti (periodo gennaio-ottobre) e del +10% del trasporto ferroviario IC/ICN. Fanno eccezione i soli passeggeri sul trasporto pubblico locale, che mostrano ancora un disavanzo compreso tra il 13% ed il 20%.
È quanto emerge dal Report trimestrale dell’Osservatorio sulle tendenze di mobilità predisposto dalla Struttura Tecnica di Missione (STM) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), pubblicato il 14 febbraio. La rilevazione riporta le analisi trimestrali sulle tendenze di mobilità, realizzate al fine di monitorare l’evoluzione e le esigenze del settore dei trasporti e della logistica, anche per pianificare e programmare meglio gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi di trasporto. Le analisi si basano sui dati messi a disposizione dagli operatori multimodali nazionali e dalle Direzioni Generali del MIT.
Con riferimento alle abitudini di mobilità degli italiani si rileva come, a dicembre 2023, gli italiani che si sono spostati ogni giorno sono stati circa 36,5 milioni (oltre il 72% della popolazione di riferimento), ciascuno dei quali ha effettuato mediamente circa 2,5 spostamenti al giorno per un totale di quasi 92 milioni di spostamenti, pari a circa 1,7 miliardi di spostamenti*km/giorno. Nei giorni feriali ci si sposta leggermente di più di quelli festivi (+11%) e con un maggior numero di spostamenti medi pro-capite (+4%). La maggior parte degli spostamenti è di natura locale, infatti la percentuale di utenti medi/giorno che si spostano entro i 50 km è circa il 75% del totale. Tali dati nascondono tuttavia una eterogeneità sul territorio nazionale. Ad esempio, la percentuale di popolazione mobile varia da valori prossimi al 70% in Liguria, Puglia, Sicilia e Sardegna a valori intorno all’80% in Marche, Umbria, Abruzzo e Molise e pari a circa il 75% per le altre Regioni.
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Fonte: MIT