24 October 2019
Entro il 2025 circa il 70% del parco circolante di auto sulle strade europee sarà connesso. Si tratta di una quota cinque volte più elevata di quella stimata a fine 2016 (13,9%) e in netta crescita anche rispetto alla quota stimata per il 2019 (41%). Lo rivela un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di informazioni Roland Berge.
Vetture dotate di strumenti telematici che, grazie alle connessioni internet e ai dispositivi mobili, sono in grado di connettere l’auto con il mondo esterno (con le infrastrutture stradali, con altri veicoli, con altri dispositivi).
La progressiva penetrazione delle auto connesse sul mercato europeo sarà trainata in particolare dalla crescita della quota delle auto nativamente connesse, cioè da vetture immesse sul mercato già dotate di sistemi di connettività integrati a bordo. Un’importante crescita sarà fatta registrare anche dalle auto connesse tramite soluzioni di retrofit, ovvero da vetture che sono in grado di connettersi in rete grazie all’installazione di componenti avvenuta successivamente la vendita.
Le auto connesse, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, rappresentano un’innovazione tecnologica di grande attualità e stanno radicalmente trasformando il settore automotive. La rivoluzione delle auto connesse comporta nuove sfide di adeguamento anche per il settore dell’aftermarket automobilistico e, nello specifico, per le officine che offrono assistenza. Agli autoriparatori del futuro spetterà il compito di specializzarsi sempre più nell’interpretazione delle informazioni che arrivano dall’autovettura (dalle banche dati, dai software di diagnostica, dalle attrezzature connesse con il veicolo) e di preparasi sulle nuove tecnologie per offrire soluzioni innovative, all’avanguardia e sempre efficienti per la riparazione degli autoveicoli.
Fonte: www.trasporti-italia.com