17 October 2019
Le istituzioni dell’UE hanno raggiunto nei giorni scorsi un accordo politico provvisorio sul regolamento sulla sicurezza stradale rivisto, che a partire dal 2022 renderà obbligatorie nuove tecnologie di sicurezza ADAS nei veicoli europei per proteggere passeggeri, pedoni e ciclisti.
Ogni anno 25 000 persone perdono la vita sulle nostre strade. La maggior parte degli incidenti letali è causata da errori umani ed è possibile agire per operare un cambiamento. L’impatto dei nuovi dispositivi di sicurezza avanzati che diventeranno obbligatori può essere analogo a quello avuto con l’introduzione delle cinture di sicurezza. Molti dei nuovi dispositivi esistono già, in particolare nei veicoli di fascia alta: si tratta ora di aumentare la sicurezza in tutti i veicoli e di spianare la strada alla mobilità connessa e automatizzata del futuro.
Le nuove tecnologie sul mercato possono contribuire a ridurre il numero di morti e feriti sulle strade, il 90 % dei quali è dovuto ad errori umani. Nel 2018 la Commissione aveva già proposto di rendere obbligatorie alcune misure di sicurezza dei veicoli, come i sistemi che riducono l’angolo cieco di autocarri e autobus così come le tecnologie che avvertono il conducente in caso di sonnolenza o distrazione. Si pensa che i dispositivi di sicurezza avanzati ridurranno il numero di incidenti, spianeranno la strada a una mobilità sempre più connessa ed automatizzata e miglioreranno il vantaggio dell’industria automobilistica europea in termini di innovazione e competitività a livello mondiale.
I nuovi dispositivi di sicurezza obbligatori ADAS comprendono:
per automobili, furgoni, autocarri e autobus: allarme per avvertire il conducente in caso di sonnolenza e distrazione (ad esempio uso dello smartphone alla guida), sistema di adattamento intelligente della velocità, telecamere e sensori per la sicurezza in retromarcia e registrazione dei dati in caso di incidente (“scatola nera”);
per automobili e furgoni: assistenza al mantenimento della corsia, dispositivi avanzati di frenata di emergenza e cinture di sicurezza migliorate sulla base di crash test;
per autocarri e autobus: requisiti specifici finalizzati a migliorare la visione diretta dei conducenti di autobus e autocarri e ad eliminare gli angoli ciechi e dispositivi sulla parte frontale e laterale del veicolo che permettono di individuare e segnalare la presenza di utenti vulnerabili della strada, rendendo più sicura la svolta.
La Commissione prevede che le misure proposte contribuiranno a salvare oltre 25 000 vite umane e ad evitare almeno 140 000 feriti gravi entro il 2038, favorendo la realizzazione dell’obiettivo a lungo termine dell’UE di azzerare il numero di vittime e feriti gravi entro il 2050 (“obiettivo zero vittime”).
Oltre a proteggere le persone sulle strade europee, i nuovi dispositivi di sicurezza avanzati aiuteranno i conducenti ad abituarsi gradualmente alle nuove funzioni di assistenza alla guida. Una maggiore automazione offre un notevole potenziale di compensazione dell’errore umano e nuove soluzioni di mobilità per gli anziani e le persone con disabilità fisiche. La fiducia del pubblico nelle automobili automatizzate e la loro accettazione dovrebbero uscirne rafforzate, agevolando la transizione verso la guida autonoma.
I nuovi dispositivi di sicurezza diverranno obbligatori a partire dal 2022, ad eccezione della visione diretta su autocarri e autobus e della zona d’urto estesa della testa su automobili e furgoni, che saranno invece introdotti in un secondo momento per consentire le modifiche strutturali necessarie a livello di progettazione.
Negli ultimi anni l’UE ha introdotto una serie di misure obbligatorie che secondo le stime hanno contribuito a ridurre di 50 000 il numero delle vittime di incidenti stradali all’anno. Tali misure comprendono sistemi elettronici di controllo della stabilità su tutti i veicoli, sistemi avanzati di frenata di emergenza e sistemi di avviso di deviazione dalla corsia per autocarri e autobus.
La Commissione ha presentato una comunicazione sulla mobilità connessa e automatizzata per fare dell’Europa un leader mondiale in materia di sistemi di mobilità autonomi e sicuri. Come primo passo concreto per favorire la mobilità connessa, la Commissione ha adottato nuove norme che aumentano la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS) sulle strade europee. Tali sistemi consentono ai veicoli di “parlare” tra loro, con le infrastrutture stradali e con gli altri utenti della strada, ad esempio a proposito di situazioni pericolose, lavori stradali e della tempistica dei semafori, rendendo il trasporto su strada più sicuro, pulito ed efficiente.
Fonte: Quotidiano Motori