9 October 2019
L’UE vuole ridurre le vittime della strada e gravi lesioni assicurando che strade, tunnel e ponti siano progettati e mantenuti meglio. Alla luce di ciò, il Consiglio ha adottato nei giorni scorsi norme riviste che stabiliscono un approccio più sistematico all’infrastruttura stradale più sicura.
La riforma fa parte degli sforzi dell’UE per raggiungere i suoi obiettivi strategici di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020, rispetto al 2010, e avvicinarsi a zero morti entro il 2050.
La direttiva riveduta estenderà il campo di applicazione delle norme attuali alle autostrade e alle altre strade principali oltre la rete transeuropea di trasporto (TEN-T). Le statistiche suggeriscono che ciò contribuirà a rendere significativamente più sicura l’infrastruttura stradale in tutta l’UE. Le regole riguarderanno anche le strade al di fuori delle aree urbane costruite utilizzando i finanziamenti dell’UE.
Gli Stati membri dovranno effettuare una valutazione della sicurezza stradale su tutta la rete almeno ogni cinque anni. La valutazione a livello di rete è un’istantanea dell’intera rete stradale coperta dalla direttiva e viene utilizzata per valutare il rischio di incidenti.
Le autorità utilizzeranno i risultati per effettuare ispezioni più mirate sulla sicurezza stradale o adottare misure correttive dirette. Le prime valutazioni della sicurezza stradale su tutta la rete sono previste entro il 2024.
Diventerà obbligatorio tenere conto sistematicamente di pedoni, ciclisti e altri utenti della strada vulnerabili nelle procedure di gestione della sicurezza stradale. Questi utenti della strada hanno rappresentato quasi la metà delle vittime della strada nell’UE nel 2017.
Il voto dei giorni scorsi del Consiglio conclude la procedura legislativa. Il 21 febbraio 2019 è stato raggiunto un accordo provvisorio tra la presidenza rumena e il Parlamento europeo.
La direttiva sarà ora pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione.
Gli Stati membri avranno quindi due anni per adottare le disposizioni nazionali per metterlo in pratica.
Fonte: CONFARTIGIANATO TRASPORTI