24 June 2019
Dopo il ricorso di Austria e Paesi Bassi, la Corte di Giustizia Ue ha giudicato discriminatoria la volontà di far pagare il pedaggio sulle autostrade ai soli veicoli stranieri, definendo il provvedimento contrario al diritto dell’Unione.
Nel 2015 la Germania ha predisposto la normativa per l’introduzione di un canone per l’uso delle strade federali, comprese le autostrade, per modificare il sistema di finanziamento delle infrastrutture. Secondo la normativa, tutti i proprietari di veicoli immatricolati in Germania dovranno versare il canone, sotto forma di bollo annuo, per un importo massimo pari a 130 euro: il provvedimento prevede però una esenzione dalla tassa sugli autoveicoli per un importo simile a quello del canone da essi versato, beneficio non previsto per i veicoli stranieri.
L’Austria ha deciso di presentare, quindi, ricorso alla Corte di giustizia ritenendo tale provvedimento contrario al diritto dell’Unione. I giudici europei hanno risposto che il canone per l’uso delle infrastrutture, combinato con l’esenzione dalla tassa sugli autoveicoli di cui beneficiano i proprietari di veicoli immatricolati in Germania, costituisce una discriminazione indiretta basata sulla cittadinanza e una violazione dei principi della libera circolazione delle merci e della libera prestazione dei servizi.
La Corte ha riconosciuto che con questi presupposti la tassa fa sì che l’onere economico gravi, di fatto, sui soli proprietari e conducenti di veicoli immatricolati in altri Stati membri, rappresentando quindi una violazione del divieto di discriminazione contemplato dal diritto europeo.
Fonte: www.trasporti-italia.com