23 September 2014
Il 2 ottobre, a Roma, presso la Facoltà di Ingegneria della Università La Sapienza, socio ordinario di TTS Italia, si terrà il 21° convegno SIDT: Cambiamenti climatici e futuro del trasporto urbano.
Il Convegno SIDT fornisce da sempre un contributo propositivo al dibattito sui temi di maggiore rilevanza nel settore dei trasporti e l’oggetto dell’evento di quest’anno riguarda l’effetto dei cambiamenti climatici sul futuro del trasporto urbano.
Alcuni dati della World Conference on Transport Research Society del novembre 2013, permettono di inquadrare il problema:
• il solo settore dei trasporti è responsabile del 22% della produzione di emissioni di CO2 dovute a consumi energetici;
• il tasso di motorizzazione delle economie emergenti dell’Asia sarà, nel 2050, diciotto volte maggiore di quello del 2010;
• per evitare un aumento della temperatura di 2° C è necessario dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2050, a livello globale.
Nel contempo i programmi comunitari e nazionali di riduzione delle emissioni sono molto ambiziosi, ma si incentrano prevalentemente sul lato economico della questione, dando poca rilevanza alla necessità di orientare la domanda verso comportamenti energeticamente più consapevoli.
Il Convegno SIDT cercherà di fornire risposte immediate con il contributo di tutti gli attori coinvolti, nonché a delineare strumenti appropriati, metodologie e politiche innovative per poter modificare le tendenze in atto.
I Docenti italiani di Trasporti si confronteranno sulla necessità impellente di ridurre le emissioni inquinanti nelle grandi città italiane suggerendo un elenco di linee guida finalizzate al perseguimento, entro il 2030, di una sostanziale riduzione delle emissioni di anidride carbonica, come richiesto dalla Commissione Europea. Gli ambiti di intervento proposti riguardano lo sviluppo di nuove tecnologie (sistemi ITS, motori green, carburanti alternativi) e la realizzazione di “laboratori urbani di ricerca”, attuati con il contributo della rete accademica della SIDT, all’interno dei quali progettare testare e monitorare modelli innovativi di mobilità urbana, che tengano conto delle trasformazioni territoriali, dei piani energetici e della gestione delle emergenze.
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Fonte: Facoltà Ingegneria Università “La Sapienza”