10 Novembre 2023
La nuova legge Ue sui dati, approvata in via definitiva il 9 novembre dal Parlamento europeo con 481 a favore, 31 contrari e 71 astensioni, disciplina la condivisione dei dati generati dall’uso di prodotti connessi o di servizi correlati (ad esempio, l’Internet delle cose e i macchinari industriali) e consentirà agli utenti di accedere e verificare i dati che generano. La normativa mira anche a contribuire allo sviluppo di nuovi servizi, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, dove sono necessarie grandi quantità di dati per l’addestramento degli algoritmi.
L’obiettivo è anche quello di rendere più economici i servizi post-vendita e le riparazioni dei dispositivi connessi. Secondo la nuova legge, in circostanze eccezionali o di emergenza, come inondazioni e incendi, gli enti pubblici potranno accedere e utilizzare i dati in possesso del settore privato.
I deputati hanno ottenuto, durante i negoziati, l’introduzione di una definizione chiara del segreto commerciale e dei titolari di segreti commerciali, per evitare trasferimenti illegali di dati e fughe di dati verso Paesi con normative più deboli in materia di protezione. Inoltre, si vuole evitare che i concorrenti in un determinato settore possano sfruttare l’accesso ai dati per decodificare i servizi o i dispositivi dei loro competitori.
La nuova legge dovrebbe anche facilitare la possibilità di passare da un fornitore di servizi cloud all’altro e introduce salvaguardie contro i trasferimenti internazionali illegali di dati da parte di queste aziende.
L’accordo dovrà ora essere ratificato anche dal Consiglio europeo per diventare legge.
Il volume di dati generati da esseri umani e macchine sta crescendo in modo esponenziale e sta diventando un fattore critico per l’innovazione delle imprese e delle autorità pubbliche (ad esempio, la creazione di città intelligenti). La legislazione consentirà agli utenti di accedere ai dati che generano, dato che, secondo la Commissione europea, l’80% dei dati industriali raccolti non viene mai utilizzato.
La Legge sui dati risponde alle raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa (COFOE), in particolare le proposte 31(7), 35(7) e 35(10), volte a creare un’economia digitale solida ed equa. Il testo riprende anche la visione esposta durante la COFOE, sulla necessità di un’infrastruttura di dati resiliente che sostenga i valori e i principi europei. Il “Data Act” sostiene inoltre la trasformazione digitale dei servizi pubblici e l’introduzione di un’identità digitale comune europea, che semplificherà le transazioni e i servizi digitali transfrontalieri.
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Fonte: Parlamento europeo