18 Febbraio 2013
La Città di Torino ha superato le selezioni ed è in prima posizione per entrare a far parte del progetto europeo “Opticities”, grazie al quale potrà sperimentare servizi che integrano i dati della viabilità (traffico, limitazioni alla circolazione ed agli accessi delle auto) con quelli del trasporto pubblico, dei servizi per la mobilità ciclistica e del car pooling.
Al progetto hanno lavorato, tra gli altri, 5t e Politecnico di Torino, soci ordinari di TTS Italia.
La sperimentazione, che avverrà attraverso un navigatore multimodale, prevede il coinvolgimento di 150 persone a cui sarà affidato uno smartphone e che restituiranno dati e giudizi sul funzionamento del navigatore.
Il valore aggiunto del progetto consiste nel mettere a sistema diverse fonti di dati, di garantirne qualità e aggiornamento e, dove possibile, aprire i dati a terzi in forma di “open web services”.
Il budget previsto per il progetto è di 1 milione e 147 euro, 835 mila circa dei quali finanziati dalla Comunità Europea.
Opticities punta a supportare le città europee nell’affrontare la mobilità di persone e merci con particolare attenzione all’intermodalità e alle forme di trasporto alternative all’uso della propria auto quali il trasporto pubblico, l’uso della bicicletta, il car pooling e prevede anche lo sviluppo di forme di partenariato tra pubblico e privato e la sperimentazione di sistemi intelligenti di trasporto (ITS).
Le soluzioni saranno progettate e gestite secondo criteri di efficacia e di trasferibilità in altre città europee: i principali benefici attesi sono un minor uso dell’uso dell’auto privata, la riduzione delle emissioni di CO2, un minore inquinamento atmosferico, un uso più razionale e sostenibile dello spazio urbano e benefici economici per le imprese.
Il consorzio Opticities è costituito da 23 partner provenienti da 8 paesi dell’UE: comprende 6 città (Grand Lyon, Madrid, Torino, Birmingham, Wroclaw e Gothenburg) ed operatori del mondo della ricerca, della gestione dei sistemi informativi, del trasporto pubblico e dell’industria automobilistica.
Fonte: Eco dalle Città