25 Gennaio 2024
Roma è la prima città in Italia che adotta una vera e propria strategia di adattamento climatico per mettere in sicurezza il territorio dagli impatti previsti al 2050 e con interventi da realizzare già entro il 2030.
È stata infatti presentata una proposta di Strategia in Giunta capitolina.
Sulla proposta di Strategia si aprirà da subito una ampia consultazione pubblica attraverso 7 appuntamenti tra conferenze e workshop tematici, tavoli con gli stakeholders e con le istituzioni competenti (Ministero dell’Ambiente, Regione e Città Metropolitana) e osservazioni da parte dei cittadini. Il processo partecipativo durerà fino al 30 aprile e si concluderà con il voto dell’Assemblea capitolina.
La lotta all’emergenza climatica passa da due obiettivi principali, quello di “mitigazione”, per ridurre le emissioni, e quello definito di “adattamento” agli impatti già in corso. Roma, che è stata scelta dalla Commissione Europea tra le 100 città della Mission “Carbon-neutral and smart cities by 2030” e che fa parte delle reti C40 “Reinventing Cities” impegnate a combattere il cambiamento climatico anche con i piani di rigenerazione urbana, sta facendo la sua parte.
Rispetto alla mitigazione, l’Assemblea capitolina ha approvato a novembre scorso il proprio Piano Clima per ridurre le emissioni di Co2; un piano che punta ad una loro riduzione del 66,3% entro il 2030 per contribuire all’obiettivo dell’Accordo di Parigi che vuole limitare sotto gli 1,5 gradi l’aumento medio della temperatura globale entro questo secolo.
“La dimensione della vulnerabilità della città di Roma è impressionante: ci sono 400mila abitanti in aree a rischio, 245mila cittadini vivono in zone interessate a fenomeni di alluvioni-lampo. Se consideriamo gli effetti degli aumenti delle temperature, dobbiamo poi considerare che il 9% popolazione di Roma vive in quartieri a rischio in periodi prolungati di ondate di calore” ha spiegato il Sindaco.
“Sono quattro le criticità prioritarie da affrontare – ha sottolineato – la maggiore intensità delle piogge e delle alluvioni; la sicurezza degli approvvigionamenti idrici in scenario in cui si registrano maggiori periodi di siccita’; la crescita delle ondate di calore in una città con quartieri a rischio a causa del cosiddetto ‘effetto-isola’ di calore urbano; l’intensificarsi di impatti sul litorale costiero in uno scenario di innalzamento del livello del mare”
Fonte: Ferpress