14 Novembre 2023
Due nuovi strumenti finanziari nelle mani degli enti locali e non solo per accelerare la transizione energetica del Paese e sostenere gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sono il prestito green e il prestito investimenti Pnrr/Pnc e a proporli è la Cassa depositi e prestiti.
Messo a punto insieme alla Banca europea degli investimenti, il prestito green “mette a disposizione 200 milioni di euro per finanziare interventi green sul territorio”, spiega Katia Fioretti, referente per la gestione dei rapporti con le pubbliche amministrazioni di Cassa depositi e prestiti per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Che aggiunge: “Per la prima volta la Cassa ha voluto proporre delle condizioni premiali più vantaggiose rispetto ai prestiti ordinari regolati a tasso variabile per gli enti che intendano investire in infrastrutture green” sorreggendo “l’ambizioso obiettivo della Commissione europea ridurre del 55% al 2030 le emissioni di gas ad effetto serra”. Il prestito si rivolge agli enti locali e agli enti pubblici non territoriali come Asl, Aziende ospedaliere, Università statali e autorità portuali e prevede un finanziamento di medio-lungo termine con un periodo di ammortamento fissato in 20 anni e un tasso più vantaggioso rispetto ai prestiti ordinari. Possono essere finanziati progetti tra i 40.000 e i 25 milioni di euro che riguardano il trasporto pubblico urbano ed extraurbano, l’efficienza energetica, la tutela dell’acqua, l’economia circolare e i rifiuti.
Il prestito green è in realtà un potenziamento del Fondo rotativo per la progettualità, sempre proposto dalla Cassa depositi e prestiti, che serve a “anticipare in tutto o in parte le spese per gli incarichi professionali esterni per la realizzazione di una o più fasi progettuali” -comprese le valutazioni di impatto ambientale e le diagnosi energetiche- “riguardanti sia singoli investimenti o investimenti collegati tra loro”, prosegue Fioretti. La dotazione finanziaria complessiva è stata aumentata con l’ultima legge di bilancio a 100 milioni di euro e ad oggi, per gli enti locali, il plafond disponibile si aggira intorno ai 18/20 milioni di euro. L’importo minimo erogabile è pari a 2.500 euro per gli enti locali e di 150.000 euro per gli enti pubblici non territoriali. Il rimborso deve avvenire entro tre anni dalla richiesta della prima erogazione (il fondo può essere erogato in più soluzioni), con gli interessi che sono a carico dello Stato.
Completa il ventaglio degli strumenti finanziari a sostegno degli enti locali il prestito investimenti Pnrr/Pnc. “Questo prodotto- spiega Giulia Grati, referente della gestione dei rapporti con le pubbliche amministrazioni di Cassa depositi e prestiti per il Piemonte e la Liguria- permette di anticipare i contributi a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e sul Piano nazionale complementare andando ad agevolare l’avvio e la realizzazione degli investimenti” finanziati dai due piani. In questo caso, il prestito si rivolge agli enti locali e agli enti pubblici non territoriali assegnatari di contributi del Pnrr o del Pnc.
L’importo massimo del prestito “è pari al 30% dei contributi Pnrr-Pnc concessi all’ente per la realizzazione di uno specifico investimento” e “non può mai superare il residuo contributo che risulti ancora da incassare alla data di concessione del prestito”, aggiunge Grati. L’importo minimo che può essere richiesto è di 5.000 euro che deve essere rimborsato con un periodo di ammortamento di 4 o di 20 anni a tasso variabile. Il rimborso è obbligatorio al momento dell’incasso del contributo senza alcun onere aggiuntivo. Il prestito potrà essere concesso fino al 31 dicembre 2025 mentre le erogazioni potranno essere richieste fino alla fine del 2026. Tutti e tre i prodotti possono essere richieste sul portale Elpa per gli enti locali e via Pec per quanto riguarda gli enti pubblici non territoriali. Maggiori dettagli sul sito della Cassa depositi e prestiti che propone anche consulenze personalizzate.
Fonte: Ferpress