2 Marzo 2022
La sessione del 75° anniversario del Comitato per i Trasporti Interni (ITC) si è conclusa presso la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE), dopo una settimana di progressi nei settori della connettività dei trasporti interni, della sicurezza stradale, dell’accessibilità e della sostenibilità.
Tra i risultati della settimana, una risoluzione ministeriale su “Inaugurare un decennio di consegne per il trasporto interno sostenibile e lo sviluppo sostenibile”, firmata da 41 ministri e capi delegazione.
La risoluzione ministeriale esprime l’impegno degli Stati membri a consolidare i progressi compiuti dall’ITC negli ultimi sette decenni e mezzo nella creazione di trasporti interni più sicuri, più accessibili e sostenibili, abbracciando anche le nuove tecnologie in evoluzione e la necessità di affrontare le sfide come il cambiamento climatico e le interruzioni causate dalla pandemia.
La risoluzione inizia riconoscendo il ruolo unico che l’ITC ha svolto negli ultimi 75 anni come centro delle convenzioni delle Nazioni Unite. L’ITC sovrintende a 59 convenzioni e altri strumenti legali che hanno costituito il quadro normativo internazionale fondamentale per il trasporto interno a livello regionale e globale. Oggi 151 Stati membri delle Nazioni Unite sono parti contraenti di almeno una di queste convenzioni.
La risoluzione ha anche riconosciuto il numero di sfide globali che il mondo sta affrontando in questo momento, compresi i cambiamenti climatici e la pandemia di COVID-19, e che la strategia dell’ITC fino al 2030 è un mezzo per aiutare ad affrontare queste sfide.
La strategia ITC fino al 2030 fornisce un quadro per ITC e i suoi organi sussidiari per contribuire in modo significativo a sistemi di trasporto terrestre sicuri, sostenibili, accessibili e socialmente inclusivi in tutto il mondo. La strategia ha quattro pilastri, tra cui lo sviluppo e l’aggiornamento delle convenzioni sui trasporti interni regionali e globali; sostenere lo sviluppo di nuove tecnologie e innovazioni; promuovere il dialogo sulla politica dei trasporti interni a livello regionale, interregionale e mondiale; e, infine, promuovere un trasporto interno regionale e interregionale sostenibile, interconnesso e che consenta una maggiore mobilità.
Tra le decisioni della risoluzione c’è l’impegno a sostenere la strategia ITC fino al 2030, attraverso mezzi che vanno dall’incoraggiare più paesi a diventare parti contraenti delle convenzioni ITC, alla mobilitazione di risorse e finanze con obiettivi di sviluppo sostenibile per consentire il lavoro di ITC.
Molte delle decisioni della risoluzione si concentrano sull’adozione e sull’accelerazione dei successi degli ultimi anni. Ad esempio, c’è una richiesta per le parti contraenti della Convenzione doganale sul trasporto internazionale di merci coperte da carnet TIR (Convenzione TIR) di attribuire un’elevata priorità al collegamento dei loro sistemi doganali nazionali a eTIR. La Convenzione TIR consente di spedire merci attraverso più frontiere utilizzando un unico sdoganamento, un carnet TIR. Il sistema eTIR digitalizza il carnet consentendo un passaggio di frontiera contactless più rapido. Ciò non solo crea un trasporto internazionale più veloce, ma riduce anche la probabilità di grandi interruzioni del commercio globale.
L’accento è posto anche sullo sfruttamento delle funzioni di regolamentazione e raccomandazione politica dell’ITC per affrontare direttamente i cambiamenti climatici, guidati dagli obiettivi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e dell’Accordo di Parigi. L’ITC è già riuscito a creare regolamenti e politiche per ridurre le emissioni nocive e il consumo di energia, in particolare nel trasporto su strada. La promozione dell’intermodalità – la perfetta integrazione tra i vari sistemi di trasporto come ferrovia, strada e vie navigabili – potrebbe ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. La risoluzione chiede all’ITC di continuare a lavorare per produrre soluzioni armonizzate ai problemi climatici e al degrado ambientale, prestando particolare attenzione alle esigenze dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, dei paesi meno sviluppati e dei paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare nel raggiungimento dei loro obiettivi di trasporto sostenibile a basse emissioni di carbonio.
Ci sono stati anche diversi eventi collaterali durante la sessione di quest’anno, tra cui un evento di alto livello sulle auto usate in Africa, che ha esplorato i vantaggi e le sfide di garantire l’accesso per i paesi a basso e medio reddito a veicoli usati più sicuri e più puliti. Il Global Road Safety Film Festival si è concentrato sulla sensibilizzazione sulla crisi globale della sicurezza stradale e ha evidenziato soluzioni intelligenti e sicure; mentre le discussioni su “Automazione, connettività e mobilità elettrica” hanno esplorato i progressi e le sfide in questo settore all’avanguardia e hanno presentato la cooperazione all’UNECE sui nuovi quadri e regolamenti per i veicoli automatizzati/autonomi e il loro uso sicuro nel traffico. Un evento sul progetto Euro-Asian Transport Links (EATL) ha fatto il punto sui progressi raggiunti ed ha esplorato modi per migliorare la connettività dei trasporti in futuro.
La sessione di una settimana si è conclusa con una tavola rotonda dal titolo “Sulla strada per una ripresa sostenuta e completa: l’iniziativa post-COVID-19 per il trasporto terrestre e il ruolo del Comitato”, che ha riunito le principali parti interessate per una discussione strategica sulle nuove azioni necessarie. .
Fonte: Ferpress