20 Aprile 2021
Il nuovo rapporto di TRASPOL e Politecnico di Milano, socio ordinario di TTS Italia, mostra un notevole cambiamento di abitudini dei viaggiatori in Italia e l’aumento di prezzi durante la pandemia.
La pandemia, ripetuti lockdown e costanti cambi di regolamenti su quarantene hanno di certo aggiunto la loro parte. Gli anni precedenti promettevano un 2020 in assoluta crescita, ma la domanda cala significativamente già a febbraio.
Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, sia per i viaggiatori, costretti a casa da ripetuti lockdown e quarantene, sia per le aziende di trasporto, che si sono ritrovate a dover spegnere i motori dei propri mezzi anche per mesi. Insieme a questi, tutto un mondo di servizi legati al turismo si è praticamente fermato.
L’ottavo rapporto sull’andamento del mercato degli autobus a lunga percorrenza, presentato dal Politecnico di Milano TRASPOL e CheckMyBus, è diverso da tutte le sue precedenti edizioni: gli italiani non solo hanno viaggiato meno, ma hanno anche viaggiato diversamente.
Nel rapporto presentato lo scorso anno, l’andamento delle ricerche prospettava un 2020 in continua crescita, ma questo è stato vero solo per il mese di gennaio. Già febbraio subisce un significativo calo della domanda, a causa dei primi casi di Coronavirus in Italia. Il resto della prima metà del 2020 mostra una riduzione delle ricerche su CheckMyBus fino al 75%.
Troviamo una parziale ripresa su tutta la linea a partire dalla tarda primavera, che prosegue fino in estate. I livelli raggiunti non sono mai superiori a quelli di gennaio e il confronto con gli anni precedenti svela un crollo di 2/3 delle ricerche. Con ottobre tornano le restrizioni, dovute alla seconda ondata, e il trend torna negativo fino alla fine dell’anno. In controtendenza con gli anni precedenti anche l’andamento dei prezzi: le compagnie, per recuperare i costi dei tanti mancati introiti, hanno aumentato i ticket di circa il 50%, soprattutto nel secondo semestre. In particolare, e anche qui in senso opposto a quanto avveniva precedentemente, le compagnie maggiori hanno aumentato il prezzo dei loro biglietti più di quanto abbiano fatto le compagnie più piccole.
Guardando alle differenze regione per regione, si nota come il Sud, meno colpito all’inizio della pandemia, abbia ripreso a viaggiare prima rispetto al Nord. Le rotte più cercate sono tra Lazio-Abruzzo (11%) e Campania-Abruzzo (6%). La Calabria compare in quasi un quinto delle ricerche, in particolare accoppiata con la Lombardia, nonostante le corse così lunghe siano state quelle che hanno più sofferto: gli italiani hanno infatti evitato il più possibile viaggi che li bloccassero per tante ore in uno spazio chiuso, dove il rischio di contagio è significativamente più alto.
La pandemia non ha significato però solo un calo generale dei trasporti, ma anche una modifica delle abitudini dei viaggiatori: l’utenza è stata divisa quasi a metà tra uomini e donne, dopo anni di maggioranza femminile. I giovani hanno in proporzione viaggiato di più, sicuramente aiutati dal minor rischio alla propria salute, e possibilmente anche dall’incremento della digitalizzazione di tante compagnie italiane.
Per quanto riguarda i collegamenti con gli aeroporti, le rotte più lunghe sono quasi scomparse, lasciando il campo a spostamenti più brevi, diretti soprattutto ai maggiori aeroporti di Roma e Milano. La capitale conquista anche la posizione di prima città ricercata a livello internazionale, sorpassando il capoluogo lombardo.
Fonte: Ferpress