12 Novembre 2020
Il 10 novembre, dopo oltre due mesi di negoziati e dodici riunioni complessive, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno trovato un accordo generale sul prossimo Quadro finanziario pluriennale e sul nuovo strumento per la ripresa Next Generation EU. Il compromesso raggiunto completa e rinforza con 16 miliardi di fondi aggiuntivi il pacchetto da 1824,3 miliardi complessivi concordato dai Leader Ue al Consiglio europeo di luglio scorso e fissa la dotazione finanziaria di Horizon Europe a 84,9 miliardi (in prezzi 2018). Un aumento di 4 miliardi rispetto alla cifra stabilita dagli Stati membri (80,9), che pur confermando la riduzione significativa rispetto alla proposta della Commissione von der Leyen (94,4) rappresenta una buona notizia per la Ricerca e Innovazione europea. L’intesa interistituzionale, che dovrà ora ottenere l’approvazione definitiva in Consiglio e in Parlamento, prevista entro fine novembre, rimuove l’ultimo grande ostacolo sul percorso di avvio di Horizon Europe e degli altri programmi settoriali del bilancio, e rende più vicina l’attivazione del cosiddetto Recovery Fund, l’asse portante di Next Generation EU.
L’accordo raggiunto, come rivendicato dal Parlamento europeo, prevede dunque la destinazione di 16 miliardi in aggiunta al Piano di ripresa concordato dai capi di Stato e di governo al vertice di luglio. 15 miliardi andranno direttamente a rafforzare i programmi settoriali del bilancio. Oltre a Horizon Europe, a beneficiare dei fondi aggiuntivi saranno tra gli altri: il nuovo programma EU4Health, che passa da 1,7 miliardi, la cifra stabilita dagli Stati membri, a 5,1 (la Commissione ne aveva proposti 9,4); il programma InvestEU, che sale da 8,4 a 9,4 (contro i 31,6 miliardi proposti dall’esecutivo Ue); Erasmus +, che passa da 21,2 a 23,4 miliardi. L’accordo prevede inoltre lo stanziamento di un miliardo per aumentare la flessibilità di bilancio e far fronte a possibili crisi future.
I fondi aggiuntivi arriveranno principalmente dalle multe che l’Unione somministra alle aziende per la violazione delle regole sulla concorrenza e in misura minore da riallocazioni interne al bilancio (per avere ulteriori dettagli occorrerà attendere che l’accordo venga formalizzato nei testi legislativi aggiornati).
Fonte: APRE