24 Giugno 2020
L’Innovation Trend Report sulla Smart Mobility a cura di Intesa Sanpaolo Innovation Center, la struttura di Intesa Sanpaolo dedicata alla rilevazione e analisi dei trend di innovazione tecnologica e industriale, dei comportamenti di consumo e dei macro-cambiamenti ambientali sociali e culturali, ci ricorda come l’unica via d’uscita per mantenere il sistema in equilibrio passa dalla tecnologia, che ci può aiutare a cambiare profondamente l’organizzazione dei centri urbani, e quindi la nostra vita.
L’Innovation Trend Report sulla Smart Mobility prova a delineare lo scenario in cui ci muoveremo: 1,4 miliardi di veicoli in circolazione nel mondo; auto private inutilizzate per il 95% del tempo; 254 ore all’anno bloccati nel traffico per gli abitanti di Roma, mentre nelle città italiane i veicoli circolano con una media di appena 1,3 passeggeri.
Stando al report, il futuro ci vedrà sempre più impegnati nello sviluppo delle smart city e quindi della smart mobility, che delle città intelligenti è uno dei pilastri.
I centri urbani avranno nuovi mezzi di trasporto, ma cambierà anche il modo in cui ci sposteremo. Come? Il Report individua quattro caratteristiche della smart mobility: dovrà essere elettrica, connessa, autonoma e condivisa.
Con alcune di esse stiamo già iniziando a familiarizzare, con altre ci vorrà un po’ più di tempo. La mobilità elettrica a zero emissioni è già una realtà. La sua diffusione non solo libererà le nostre città da inquinamento atmosferico e acustico, ma consentirà di spostare consistenti flussi di traffico nel sottosuolo, liberando spazio in superficie.
Anche la condivisione è ormai entrata nella nostra vita quotidiana, con auto, moto, biciclette e monopattini in sharing, grazie a semplici app sul nostro cellulare. C’è più da lavorare invece sugli altri due fronti, che tra l’altro sono strettamente correlati.
L’auto a guida autonoma sta seguendo un percorso non sempre facile che ancora non sappiamo esattamente a cosa porterà, ma in ogni caso è evidente che la circolazione di un consistente numero di auto senza guidatore sarà possibile soltanto in presenza di sistemi di controllo strettamente e costantemente connessi tra loro.
Per questo il report, dopo aver analizzato verticalmente le quattro direttrici di sviluppo della mobilità del futuro, le integra in una visione d’insieme dei fenomeni in atto, evidenziando le sinergie che rendono ciascuna dimensione non solo fenomeno a sé stante ma anche fattore abilitante nella crescita delle altre dimensioni.
A Torino dall’inizio dell’anno si è discusso di queste tematiche in modo molto concreto, grazie a un confronto con le più interessanti startup di tutto il mondo impegnate proprio in progetti di Smart Mobility.
Quattro startup del primo programma europeo di accelerazione Techstars hanno avviato i loro progetti con la città grazie alla collaborazione tra Intesa Sanpaolo Innovation Center e Torino City Lab, il capoluogo piemontese con la sua infrastruttura ‘smart road’, è insomma un’area test per la realizzazione dei progetti che riguarderanno gli spostamenti del futuro.
Fonte: Strade & Autostrade