19 Giugno 2019
“Un incidente non è un caso, è una scelta”, è questo il claim della campagna ”Sulla Buona Strada” 2019.
E’ on air sui vari mezzi di comunicazione la nuova fase della campagna sulla sicurezza stradale “Sulla buona strada”, che – per quest’anno – si concentra su quattro problematiche essenziali in materia di sicurezza stradale: distrazione causata dall’uso del cellulare mentre si è alla guida, eccesso di velocità, scarsa attenzione al pedone, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza posteriori.
Gli spot, che hanno l’obiettivo di suscitare un’emozione riflessiva, si aprono con una serie di sequenze nelle quali lo spettatore potrà facilmente identificarsi, momenti emotivamente importanti della vita di ognuno, frutto di scelte precise e di azioni volontarie. Dopo alcune sequenze di vita i protagonisti, mentre sono alla guida, scelgono di fare qualcosa di sbagliato la cui conseguenza, stavolta, è drammatica perché sarà chiaro – anche se non è visibile – che l’esito è stato fatale.
Il messaggio allora apparirà in tutta la sua evidenza: guidare è un’attività quotidiana molto importante e rispetto alla quale le nostre scelte possono avere delle conseguenze anche gravi, per noi e per gli altri. L’incidente, appunto, non è un “incidente” e non avviene per caso, siamo noi a “scegliere”.
L’obiettivo è portare a una riflessione sulla scarsa importanza attribuita ad alcune azioni che si compiono mentre si è alla guida: dare un’occhiata al cellulare, sintonizzare la radio o distrarsi per altri mille motivi, possono avere esiti fatali. Anche il mancato uso delle cinture di sicurezza, la velocità oltre il limite consentito, lo scarso rispetto del pedone, l’utente più vulnerabile della strada, sono spesso causa di incidenti gravissimi.
La pianificazione, attraverso una capillare diffusione sui vari mezzi, come web, tv generaliste e locali comprese le reti Rai, radio nazionali e locali, affissioni e cinema, avrà una durata che, complessivamente, coprirà tutta l’estate fino alla prima settimana di settembre.
Gli spot, video e radiofonici, e le affissioni sono visibili anche cliccando qui.
Fonte: MIT