23 Ottobre 2008
Inserito il 23/10/2008
Nel nostro Paese, l’automobile si conferma ancora la regina incontrastata della mobilità, visto che in Italia oltre 8 spostamenti su 10 avvengono con un mezzo motorizzato e l’87% di questi avvengono in automobile. E’ quanto risulta da uno studio Asstra-Hermes dal titolo “I benefici del trasporto pubblico”: un documento fondamentale per capire il reale impatto sociale, ambientale ed economico della mobilità sui nostri territori. Quella che viene tratteggiata è una mobilità malata che, però, potrebbe essere curata con forti dosi di trasporto pubblico. Nello studio si calcola, infatti, che basterebbe rosicchiare una quota di mercato dell’ 1% alle vetture private a favore del trasporto pubblico per togliere dalle strade 98.630 veicoli al giorno, in questo caso ben 63.600 litri di carburante al giorno verrebbero risparmiati con un incredibile recupero di spazio per vivere meglio la città. Ciò ovviamente influirebbe positivamente sulla generale qualità dell’aria delle città italiane, infatti al trasporto privato va imputato ben il 50% delle emissioni di polveri sottili presenti nell’aria. Oggi, calcola la ricerca, per trasportare 10.000 passeggeri ci vogliono 2.000 autovetture che occupano circa 24.000 mq di spazio, con un consumo di 200 litri di benzina. Per La stessa quantità di persone verrebbe invece trasportata con appena 100 mezzi pubblici che occupano 3.400 mq e consumano 50 litri di benzina. Secondo l’Asstra una inversione di tendenza nelle modalità di trasporto determinerebbe un circolo virtuoso e benefici a catena: meno veicoli in circolazione e quindi meno inquinamento atmosferico e acustico, più spazio a disposizione e quindi viaggi più brevi e più veloci, maggiori opportunità sociali ed economiche per la collettività e le imprese, meno consumi di carburante con evidenti risparmi per le famiglie e per le imprese. La congestione da traffico pesa infatti sulla qualità della vita di ogni cittadino. Solo per fare un esempio, le ore perse nel traffico dagli automobilisti in Italia nel 2003 sono state 587 milioni, con un costo esterno di 6.100 milioni di euro, contro 100 ore perse negli imbottigliamenti dai passeggeri del trasporto pubblico per un costo esterno di 177 milioni di euro.
Fonte: Trambus