15 Febbraio 2011
In occasione della “Giornata europea del 112”, svoltasi l’11 febbraio scorso, la Commissione europea ha esortato gli Stati membri ad adoperarsi per sensibilizzare il pubblico all’esistenza del 112, il numero che si può digitare in qualunque Stato membro dell’Unione europea per chiamare i servizi di emergenza. Da un’indagine svolta in tutta l’UE risulta che tre cittadini europei su quattro non conoscono ancora questo numero salvavita.
Tuttavia, la normativa dell’UE in materia di telecomunicazioni impone agli Stati membri di informare i cittadini dell’esistenza del 112. Per rafforzare la tutela dei cittadini europei, le nuove norme UE sulle telecomunicazioni, che devono essere recepite negli ordinamenti nazionali entro il 25 maggio 2011, prescrivono inoltre agli Stati membri di migliorare la precisione e l’affidabilità delle informazioni sulla localizzazione del chiamante.
Solo in cinque paesi (Repubblica ceca, Finlandia, Lussemburgo, Polonia e Slovacchia) la maggioranza della popolazione sa che il 112 è il numero di emergenza valido in tutta l’UE. In Grecia, Italia e Regno Unito meno del 10% della popolazione ne è informato.
I progressi a livello europeo sono stati minimi in questi ultimi anni: dal 22% nel 2008 al 26% nel 2011. In alcuni paesi, tuttavia, la conoscenza del numero di emergenza europeo 112 si è notevolmente diffusa rispetto all’anno scorso: in Austria dal 31% al 39%, in Finlandia dal 50% al 56% e nei Paesi Bassi dal 45% al 50%.
Benché la maggior parte degli Stati membri dell’UE abbia dichiarato di aver preso iniziative per promuovere il 112 (come quella di affiggere il numero in questione sui veicoli dei servizi di emergenza), solo il 27% dei cittadini europei intervistati afferma, secondo il rapporto, di aver ricevuto informazioni sul 112 nel corso del 2010. Vista la lentezza dei progressi, la Commissione sta valutando se gli Stati membri adempiano adeguatamente l’obbligo di informare i cittadini sul 112.
Dal luglio 2009, coloro che usano il cellulare o un altro apparecchio di telefonia mobile in un altro paese dell’Unione devono ricevere un messaggio inviato dall’operatore di rete con informazioni sul 112. Tuttavia, secondo l’inchiesta, l’81% dei cittadini europei che viaggiano in un altro Stato membro hanno dichiarato di non aver ricevuto tale informazione. In base alla nuova normativa UE sulle telecomunicazioni, che deve essere attuata entro maggio 2011, le informazioni in materia devono essere messe a disposizione dei viaggiatori anche in luoghi come gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e i capolinea delle autolinee internazionali.
La ricezione di informazioni precise sulla localizzazione della persona che chiama il 112 consente di accelerare l’arrivo dei servizi di emergenza, di evitare l’aggravarsi delle condizioni delle vittime e di salvare vite. La nuova normativa dell’UE sulle telecomunicazioni prescrive che la localizzazione del chiamante sia resa nota gratuitamente non appena la chiamata raggiunge i servizi di emergenza e dispone la messa in opera di sistemi perfezionati in grado di trasmettere informazioni più precise e affidabili sulla posizione esatta da cui proviene la chiamata.
Per garantire l’efficace operatività del 112, la Commissione ha avviato procedimenti legali nei confronti di 14 Stati membri che non hanno predisposto la trasmissione di informazioni atte a localizzare il chiamante; di questi procedimenti, 13 sono ormai archiviati in seguito a interventi correttivi, mentre rimane tuttora aperto quello nei confronti dell’Italia.
Fonte: Commissione Europea