Almaviva si aggiudica gara UIRNet per l’integrazione della Piattaforma Logistica Nazionale Almaviva, socio ordinario di TTS Italia, RTI con sincon Srl, si è aggiudicata la gara emessa da UIRNet Spa per l’affidamento di servizi di supporto alla realizzazione della «Integrazione della Piattaforma Logistica Nazionale con i sistemi di security del nodo portuale di Taranto e di analisi di rischio doganali. Fonte: TTS Italia
Atac: incentivi Car Sharing per chi abbandona la propria auto Il Ministero dell’Ambiente promuove la mobilità sostenibile del Car Sharing di Atac, socio fondatore di TTS Italia, con un incentivo di 600 euro ed un abbonamento gratuito per il primo anno per chi rottama la propria automobile. In più, il secondo anno, ci sarà uno sconto del 50% sull’abbonamento. L’incentivo è valido per i residenti di Roma e provincia, intestatari (o cointestatari) di autoveicoli immatricolati fino al 31/12/2005 (compresi EURO 3) alimentati a benzina o gasolio. Sono incluse le auto bi-fuel e le auto alimentate a gpl o metano immatricolate fino al 31/12/2002. Per ottenere il bonus, la rottamazione del mezzo deve essere stata effettuata non più di 24 mesi prima della presentazione della domanda di incentivo. Per il regolamento completo, clicca qui Fonte: Eco dalle Città
Engineering Ingegneria Informatica si aggiudica gara per il controllo di merci pericolose
Engineering Ingegneria Informatica SpA, socio ordinario di TTS Italia, si è aggiudicata la gara emessa da UIRNet SpA per l’affidamento di servizi di supporto alla realizzazione del «Modulo DG Base per il controllo delle Merci Pericolose per le Regioni Obiettivo Convergenza - Sperimentazione Calabria e Sicilia». Fonte: TTS Italia
INDRA firma per 266 M€ contratti di ticketing a Riad, in Arabia Saudita INDRA, socio ordinario di TTS Italia, installerà i sistemi di ticketing contactless, controllo degli accessi e pagamento tramite smartphone nel nuovo sistema di trasporto pubblico che si sta realizzando nella capitale dell’Arabia Saudita. Indra ha firmato per un valore di 266 M€ il contratto per installare tutta la tecnologia di ticketing e controllo degli accessi nel nuovo sistema di trasporto pubblico in corso d’opera a Riad, la capitale dell’Arabia Saudita. Arriyadh Developmetn Authority (ADA), è l’azienda incaricata dell’ammodernamento delle infrastrutture di Riad, che ha affidato a Indra il contratto dopo il concorso pubblico internazionale al quale hanno partecipato una decina tra le maggiori multinazionali. Si tratta del progetto di ticketing più ingente appaltato fin ora nel mondo, con un periodo previsto di esecuzione di 54 mesi includendo la manutenzione e il supporto tecnologico per 10 anni. Il Governatore di Riad, Principe Turki Ben Abdualah Ben Abdul Aziz, Presidente dell’Alta Commissione per lo Sviluppo di Arriyadh e il Presidente dell’Alto Committee Ministeriale per il progetto del Trasporto Pubblico di Rias, e il vice direttore generale, Eduardo Bonet, hanno siglato il contratto a Riad questo mese. Questo progetto rafforza il posizionamento di Indra in Medio Oriente, una zona con importanti programmi infrastrutturali previsti per i prossimi anni, e comporta un nuovo riferimento di grande rilievo nel mercato del Trasporto e Traffico in Arabia Saudita, dove la multinazionale è partner tecnologica del progetto ferroviario dell’alta velocità tra Medina e La Mecca. Indra, presieduta da Javier Monzón, è una delle principali multinazionali nell’ambito della tecnologia e della consulenza in Europa e in America Latina ed è in piena espansione in altri paesi e in molte economie emergenti. L’innovazione è alla base del suo business, focalizzato sul cliente, e della sua sostenibilità. La multinazionale è posizionata tra le prime aziende europee del suo settore per investimenti in R&S, con oltre 570 milioni di euro investiti negli ultimi tre anni. Con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, ha più di 43.000 dipendenti e clienti in 138 paesi. In Italia Indra ha sedi a Roma, Milano, Napoli, Bologna e Matera e offre soluzioni e servizi di alto valore nei settori Finance; Energia e Utilities; Telecomunicazioni; Pubblica Amministrazione e Sanità; Industria e Media; Trasporto e Traffico; Sicurezza e Difesa. La Società ha un Software Lab a Napoli connesso ad altri 25 Software Lab che operano in Europa, Asia e America Latina come avanzati laboratori di R&S. Per il comunicato stampa, clicca qui Fonte: INDRA
ISIS si aggiudica gara per la preparazione delle linee guida UE sulla normativa in materia di accesso di veicoli urbani
ISIS (Institute of Studies for the Integration of Systems), socio ordinario di TTS Italia, si è aggiudicata la gara emessa dalla Commissione europea, Direzione Generale della Mobilità e dei Trasporti, per il supporto alla Commissione nella preparazione di 6 documenti di orientamento non vincolanti di alta qualità relativi ai vari aspetti della normativa in materia di accesso di veicoli urbani per la presentazione agli Stati membri dell’UE per la loro approvazione. L’elenco finale dei 6 argomenti per i documenti di orientamento sarà concordato con la Commissione, dopo la firma del contratto. Fonte: TTS Italia
Kiunsys in lizza per il Postcapes #IoT Award Kiunsys, socio ordinario di TTS Italia, è la startup italiana finalista dei Postcapes #IoT Awards per la categoria Smart City. Il premio è tra i più importanti riconoscimenti internazionali in ambito Internet of Things. Grazie alle proprie soluzioni per la gestione della mobilità e della sosta nella Smart City, Kiunsys è stata selezionata come una delle 12 aziende più innovative a livello mondiale, l’unica con prodotti e team italiani. Con la nomination per gli #IoT Awards Kiunsys segna un nuovo importante risultato nel dimostrare che l’innovazione italiana è in grado di competere a livello globale. La partecipazione agli #IoT Awards apre il nuovo anno di Kiunsys sulla scia positiva del 2014. Quello appena concluso, infatti, è stato per Kiunsys un anno importante, ricco di grandi soddisfazioni: i prodotti per la gestione e il controllo della mobilità e della sosta hanno raggiunto nuovi record di diffusione, è stata avviata una prestigiosa partnership con Deutsche Telekom e, essendosi aggiudicata la gara di Firenze, Kiunsys vanta adesso tra i suoi clienti anche una tra le più importanti città italiane. Il 2014 è stato un anno costellato anche di importanti riconoscimenti, come il Premio SMAU Smart Communities e il Premio Speciale M31 Italia Startup dell’Anno. Fonte: Kiunsys
Project Automation si aggiudica gara a Livorno Project Automation, socio ordinario di TTS Italia, si è aggiudicata la gara emessa dal Comune di Livorno per la fornitura, installazione e manutenzione di linee in fibra ottica, apparecchiature di sorveglianza, varchi ZTL e area pedonale in zona La Venezia. Fonte: TTS Italia
Swarco Mizar si aggiudica gara per Sistema Integrato di Bigliettazione e Monitoraggio della flotta Swarco Mizar, socio fondatore di TTS Italia, in RTI con AEP Ticketing Solutions Srl, si è aggiudicata la gara emessa da Sardegna IT Srl c.s.u. - Società in house della Regione Autonoma della Sardegna per la fornitura «chiavi in mano» del completamento del Sistema Integrato di Bigliettazione e Monitoraggio della flotta automobilistica e delle infrastrutture ferroviarie ARST. L’appalto ha ad oggetto:
- servizi di analisi e progettazione esecutiva del sistema integrato di bigliettazione elettronica e monitoraggio della flotta automobilistica e delle infrastrutture ferroviarie dell’azienda regionale di TPL ARST SpA
- fornitura, realizzazione e installazione del sistema progettato
- integrazione e interoperabilità del sistema realizzato con i sistemi già in essere presso ARST, con riguardo a tutti i sistemi / apparati / infrastrutture funzionali allo svolgimento delle attività di monitoraggio e bigliettazione
- formazione, avvio alla conduzione del sistema e coordinamento del progetto
- assistenza tecnica e garanzia.
Il sistema da realizzare - denominato SIBEM-RAS-COM - dovrà essere integrato ed interoperabile con il sistema SIBEM regionale già realizzato. Fonte: TTS Italia
Università di Parma: Dottorato di Ricerca Honoris Causa al Prof. Alberto Broggi Il Prof. Alberto Broggi, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo di Parma, socio ordinario di TTS Italia, e CEO di VisLab srl, riceverà il Titolo di Dottore di Ricerca (PhD) Honoris Causa in Computer Vision con una importante cerimonia il giorno 3 Aprile 2015 presso INSA (Institut National des Sciences Appliquées) a Rouen, Francia. La lunga e approfondita attività di ricerca del Prof. Broggi, principalmente focalizzata sull’applicazione della visione artificiale nell’ambito dei veicoli intelligenti, ha influenzato profondamente il campo della robotica veicolare mondiale contribuendo a definire numerose pietre miliari per la guida automatica di veicoli riconosciute e referenziate dai ricercatori di tutto il globo. Alcune tecniche di base per l’interpretazione dell’ambiente circostante al veicolo sono state sviluppate e dimostrate in casi reali: il primo test al mondo (2000 km sulle autostrade italiane) in modalità semi-automatica con sistemi di elaborazione di basso costo nel 1998, la partecipazione e il successo nelle DARPA Challenges tra i più rinomati gruppi di ricerca al mondo, il primo -e ancora unico- test di guida autonoma intercontinentale (da Parma a Shanghai, Cina, da luglio a ottobre 2010), ed infine il primo test di guida automatica su strada pubblica aperta al traffico in ambiente urbano del luglio 2013 senza nessuno al posto di guida. Il Prof. Broggi dal 1998 ad oggi è stato più volte ‘visiting professor’ presso INSA di Rouen dove ha partecipato alle ricerche come advisor e tenuto lezioni. Il titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa, conferito dal Ministero degli Affari Esteri Francese, premia ed evidenzia il lavoro, la carriera, e sottolinea il personale coinvolgimento del Prof. Broggi nelle ricerche applicate condotte dal laboratorio francese LITIS (http://www.litislab.eu/) a Rouen presso INSA. La cerimonia sarà uno degli avvenimenti principali delle celebrazioni del trentennale di INSA. Dettagli sulla cerimonia: http://www.insa-rouen.fr/accueil/ceremonie-docteurs-honoris-causa. Fonte: VisLab
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Italia
Come cambia la mobilità nelle città metropolitane: la nuova analisi di Isfort-Audimob Nelle città metropolitane, in un giorno medio feriale, 6 spostamenti su 10 si compiono con il mezzo privato. Le quote percentuali maggiori per spostamenti con mezzi pubblici si registrano a Milano (22,1%) e Roma (22,2%). Le città in cui i cittadini sarebbero più propensi a un cambio modale dall’auto al trasporto pubblico o alla mobilità dolce sarebbero Roma e Napoli. Secondo l’Osservatorio Audimob di Isfort: nella fase pre-crisi economica – scrivono gli analisti – i cittadini non mostravano segnali particolarmente forti di propensione al cambio modale; solo il 22,9% si dichiarava pronto a una diminuzione dell’uso dell’auto privata e il 25,7% esprimeva il desiderio di voler aumentare l’uso del mezzo pubblico. La disponibilità sarebbe però aumentata negli anni della recessione economica e, in particolare nell’ultimo periodo (2011-2013), separarsi dall’auto attraversa i pensieri del 38,4% dei residenti nelle città metropolitane e la scelta del trasporto pubblico diventa una possibile alternativa per il 44,4% di loro (46,1% nei capoluoghi). Il maggior uso del mezzo privato nelle città metropolitane va a discapito delle quote percentuali sia degli spostamenti a piedi o in bici, sia di quelli con il mezzo pubblico, anche in questo caso i dati rilevati nei comuni capoluogo si discostano dai valori medi generali. Nel 2011-2013 il 46,5% degli spostamenti dei residenti nei comuni capoluogo avviene con un mezzo sostenibile (23% a piedi o in bici e il 23,5% con il mezzo pubblico), ma la quota percentuale cala al 37,8% quando il dato riguarda l’intera estensione amministrativa delle città metropolitane. Nel triennio 2011-2013 la provincia più virtuosa per il minor uso dell’auto è Venezia con il 52,3%, segue però Milano con il 56,9%. Se parliamo di quote percentuali maggiori per spostamenti con mezzi pubblici ai primi posti tra le città metropolitane si posizionano Milano (22,1%) e Roma (22,2%). Secondo i sondaggi di Isfort, Roma e Napoli sarebbero le metropoli dove i cittadini interessati a un minor uso dell’auto superano il 40%, e quelli favorevoli a un maggior uso del mezzo pubblico si attestano intorno al 51%. (NdR: ricordiamo che le indagini Audimob sono effettuate con metodo CATI, sondaggi telefonici che vengono effettuati su un campione annuale di 7.500 persone tra i 14 e gli 80 anni stratificato per regione, per sesso e per classi di età). Stando agli analisti di Isfort: “Crisi economica, città caotiche immerse nello smog e invase dal traffico, segnali di apertura al cambiamento da parte dei cittadini e forse anche un po’ di coscienza ambientale portano a pensare che è il momento adatto per promuovere politiche di mobilità sostenibile”. “Un obiettivo a breve termine potrebbe essere modificare abitudini strutturate come quelle dell’uso dell’auto per brevi tragitti che, tra l’altro, non prevedono spostamenti successivi nell’arco della giornata Si parla di percorsi inferiori ai 3 km (3,7% degli spostamenti totali) o di quelli fino a 5 km (6,4% degli spostamenti totali), poco più di 1 milione di viaggi giornalieri nel primo caso che arrivano a 2,2 milioni nel secondo esempio. Di questi spostamenti poco meno della metà sono ascrivibili ai residenti nei comuni capoluogo delle città metropolitane, sono quindi percorsi all’interno di grandi città che potrebbero essere facilitati da camminamenti pedonali, piste ciclabili e mezzi pubblici più frequenti.” Ipotizzando di spostare su qualsiasi mezzo alternativo gli spostamenti in auto fino 3 km dei residenti nei capoluoghi, il risultato porterebbe a circa 200 milioni di km-auto in meno per anno, con un risparmio di almeno 20 mila tonnellate di CO2. Fonte: Eco dalle Città
Fondi Tpl: Città metropolitane e Regioni decideranno insieme Città metropolitante al fianco delle Regioni nella gestione dei fondi per il trasporto pubblico. Lo prevede la nuova norma sul trasporto pubblico locale che sta per approdare in consiglio dei ministri. Lo ha annunciato il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, a margine di un convegno di Ance sulle risorse per il trasporto pubblico locale e sulle richieste di palazzo Marino rispetto alla ripartizione dei fondi da parte della Regione Lombardia. “Il nostro rapporto è con le Regioni – ha aggiunto Nencini -. Poi le Regioni hanno una relazione diretta con le città metropolitane e con i Comuni. L’interfaccia dei Comuni, Milano in testa, è la Regione Lombardia. C’è una norma nella nuova legge, anzi nella proposta di legge, che tale è finchè non va in cdm, che mette al tavolo accanto alle Regioni le città metropolitane per discutere della ripartizione del quantum venga destinato all’attività del trasporto pubblico locale”. Fonte: Trasporti-Italia.com
ITxPT: Information Technology per il trasporto pubblico La missione dell’iniziativa ITxPT (Information Technology per il trasporto pubblico), attiva dal giugno 2013, è quello di sostenere lo sviluppo di norme e pratiche per lo sviluppo di una architettura di bordo e di back office plug-and-play per il trasporto pubblico attraverso un consorzio di partners industriali e operatori del trasporto pubblico. Il consorzio ITxPT porta avanti i risultati del progetto European Bus System of the Future (www.EBSF.eu) che ha sviluppato un’architettura EBSF IT basata su tecnologia aperta. Questa piattaforma integrata consente agli operatori di utilizzare i dati di trasporto pubblico in tutta Europa mediante meccanismi comuni, regole e protocolli standard. L’architettura EBSF IT è integrata in due 2 test bench: uno per l’architettura di bordo e uno per il back office Le due piattaforme consentono ai fornitori di testare i loro prodotti in condizioni operative reali, e di convalidare la conformità con le parti 7/8/9 della norma EN 13149 La documentazione tecnica dell’architettura è accessibile sul sito www.itxpt.org al seguente link http://itxpt.org/en/join-us?type=public Per maggiori informazioni sull’associazione, per organizzare una visita presso la piattaforma di test o per un incontro contattare l’ing. Stefania Di Serio stefaniadiserio@itxpt.org Fonte: ITxPT
Legge di stabilità: arriva la svolta per rinnovare gli autobus Un miliardo di euro in cinque anni per rinnovare la flotta del trasporto pubblico locale in Italia. E’ questa la cifra stanziata dalla legge di stabilità come fondo specifico per l’acquisto di autobus nuovi, adibiti al trasporto passeggeri da parte delle aziende di trasporto pubblico locale. Un fondo notevolmente rimpinguato dopo il passaggio definitivo alla Camera della legge di stabilità : dagli iniziali 700 milioni si è passati allo stanziamento attuale di un miliardo di euro per il quinquennio 2015- 2019. Una manovra che consentirà l’acquisto di almeno 7.500 bus nuovi, su una flotta (totale trasporto pubblico locale) di circa 40.000 autobus, togliendo dalla strada tutti gli autobus più inquinanti , gli euro 0 e euro 1. “Finalmente è arrivato un piano pluriennale di investimenti per gli autobus che non solo l’ASSTRA ma tutti gli operatori e l’industria del settore chiedevano da anni! una manovra che consente una svolta reale per il trasporto pubblico locale del paese, che fa viaggiare la maggior parte dei suoi passeggeri, 15 milioni di persone al giorno, sugli autobus di linea. Ce n’era un gran bisogno, perché dopo anni di investimenti ridotti a zero eravamo tornati ad essere il fanalino di coda in Europa con un parco autobus con una età media di 12 anni contro i 7 anni degli altri paesi europei” Massimo Roncucci, il presidente dell’ASSTRA, l’associazione che riunisce le aziende del trasporto pubblico locale in Italia, esprime così la propria soddisfazione per questo provvedimento del governo a favore del trasporto pubblico locale nella legge di stabilità. Fonte: ASSTRA
Nuova tutela per i passeggeri dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti Arriva anche in Italia l’attuazione della disciplina sui diritti dei passeggeri del trasporto autobus prevista dal Regolamento comunitario (CE) n. 181/2011. Il Consiglio dell’Autorità di regolazione dei trasporti ha infatti approvato, dopo aver consultato rappresentanti delle associazioni dei consumatori, utenti e aziende del settore, il “Regolamento” e il “Modulo di reclamo” per l’applicazione delle sanzioni previste dal Decreto legislativo 4 novembre 2014 n. 169. Il Regolamento, disponibile sul sito dell’Autorità www.autorita-trasporti.it, permetterà ai cittadini di avere una maggiore tutela. I passeggeri, che abbiano già presentato un reclamo all’azienda di trasporto, potranno segnalare il danno subito anche all’Autorità di regolazione dei trasporti. Quali sono le rivendicazioni che un cittadino può far valere anche presso l’Autorità? La norma europea prevede che possano essere presentate rimostranze in merito a violazioni del contratto di trasporto; degli obblighi relativi a persone con mobilità ridotta; dei diritti del passeggero in caso di cancellazione o ritardo; del diritto all’informazione e ai reclami. L’Autorità, che ha il potere di sanzionare le imprese che non abbiamo rispettato i loro obblighi, non può dirimere le controversie tra consumatori e imprese, né sanzionare i soggetti regolati per i casi di risarcimento e assistenza in caso di incidenti. Le imprese potranno essere multate solo per mancate adempienze in occasione di servizi regolari e di distanza inferiore a 250 km. “Con l’adozione di questo Regolamento, anche i passeggeri italiani nel trasporto su autobus godranno, finalmente, di un livello di tutela pari a quello adottato da anni negli altri Paesi europei”, ha commentato il presidente dell’Autorità, Andrea Camanzi. E ha concluso: “Dopo la regolamentazione delle tutele dei passeggeri nel trasporto aereo, ferroviario e in autobus, manca ora solo quella dei passeggeri via mare, all’esame del Governo, per assicurare a qualunque viaggiatore in Europa la stessa protezione, a prescindere dal mezzo di trasporto scelto”. Fonte: Trasporti-Italia.com
Piattaforma delle Smart City online dal 2015 Online dal 2015 la piattaforma delle Smart City, iniziativa attivata grazie all’accordo tra ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e AgID (Agenda Digitale Italiana) per raccogliere e diffondere tutti i progetti promossi in Italia volti a trasformare i centri urbani in città intelligenti: al momento, sono oltre mille quelli individuati, molti dei quali già realizzati in circa 60 Comuni della Penisola. La “Piattaforma nazionale delle comunità intelligenti” si articola intorno a sette aree tematiche – Environment, Energy, Economy, People, Governance, Mobility, Living – e nasce come evoluzione dell’Osservatorio Smart City realizzato dall’ANCI in collaborazione con ForumPA. Gli obiettivi della Piattaforma sono «Concentrare e censire in un’unica piattaforma le esperienze di comunità intelligenti realizzate da tutti i Comuni italiani, confrontare modelli di governance, forme di partenariato e strumenti finanziari, mettere a disposizione delle città uno strumento per farsi conoscere e attirare un’attenzione “informata” da parte di stakeholder, partner, investitori italiani e stranieri. La Piattaforma consentirà di creare relazioni dirette tra le amministrazioni e i loro partner, attivando il monitoraggio e la valutazione costante dell’efficienza e dell’impatto dei progetti». Come ha sottolineato il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino, la piattaforma nazionale rappresenta un indispensabile supporto per i Comuni italiani che avviano iniziative in ottica smart, consentendo il riuso delle best practice e la valorizzazione dei progetti più efficaci per migliorare la qualità della vita. Altrettanto fondamentale è il sostegno dell’AgID, tale da aprire un dialogo costante con il Governo per quanto riguarda le tematiche legate all’innovazione nel Paese. Fonte: ANCI
Porti e logistica: gli spedizionieri attivano il Ligurian Logistic System Le associazioni degli spedizionieri di Genova, Savona e La Spezia, hanno dato vita al “Ligurian Logistic System”. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo telematico, i progetti di formazione e, sopratutto dialogare con le autorità pubbliche e istituzionali a livello regionale. La nuova associazione si occuperà di gestire oltre 10milioni di dati, tra file e informazioni che vengono scambiati dagli spedizionieri nei tre porti liguri, per oltre 600 aziende con un totale di circa 13mila dipendenti e oltre 900mila teu direttamente gestiti per l’intero ciclo, che diventano 3 milioni di teu se si calcolano quelli trattati come operazioni doganali, circa il 60% dell’import export via mare in Italia. “Si parla tanto di aggregazione – ha spiegato il presidente di Spediporto Genova, Maurizio Fasce – della volontà di creare un sistema portuale ligure, di voler spingere a sinergie sul territorio. Con il Ligurian Logistic System andiamo a dimostrare che dopo le parole della politica arrivano i fatti degli imprenditori”. Le tre associazioni continueranno a essere indipendenti, hanno spiegato i presidenti, ma con la volontà di crescere insieme per obiettivi comuni. “Siamo tre porti cresciuti in maniera separata e concorrente, con piattaforme informatiche differenti – ha sottolineato Alessandro Laghezza, presidente spedizionieri La Spezia – siamo stati in competizione ma questa è la prima iniziativa che mette a sistema le tre realtà portuali. Vogliamo superare gli steccati di competizione per poter competere con il nord Europa. Intendiamo farci parte attiva nella definizione degli standard procedurali e informatici comuni alle tre realtà portuali liguri e ai loro retroporti – ha aggiunto – superando inutili campanilismi e offrendo il nostro contributo alla creazione di un vero sistema portuale ligurie”. “Il nostro ruolo sarà quello di proporre alle istituzioni che operano nei porti di avere procedure più snelle – ha spiegato Alessandra Oresoro, presidente di Isomar Savona – spesso ci sentiamo dire dai clienti che in un porto si opera in un modo e in un altro in maniera diversa”. La sede di Ligurian Logistic System sarà presso Spediporto Genova e le associazioni dedicheranno una parte del personale al lavoro della società, a seconda della necessità per i vari progetti. Fonte: Trasporti-Italia.com
Roma: 285 milioni per il trasporto pubblico Dalla Regione Lazio saranno stanziati 285 milioni di euro per il trasporto pubblico locale di Roma. Questo l’annuncio dato da Michele Civita, assessore ai trasporti della Regione, nel corso dell’incontro svoltosi il 21 gennaio in Campidoglio con il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’assessore capitolino ai Trasporti Guido Improta per focalizzare ufficialmente sui progetti che potrebbero essere finanziati con i fondi europei per la mobilità sostenibile. La Regione Lazio ha dunque valutato di mantenere e aumentare i finanziamenti regionali al trasporto pubblico di locale di Roma Capitale passando dai 245 milioni dello scorso anno ai 285 per il 2015. Il Campidoglio ha invece presentato alla regione un rendiconto sull’utilizzo dei fondi trasferiti al Campidoglio, consegnando i documenti sui risultati Atac del 2014 e il piano industriale 2015-2017. Nel corso dell’incontro sono state poi individuate le priorità verso cui destinare le risorse comunitarie. “Abbiamo fatto il punto sui progetti che possono essere finanziati con i fondi strutturali europei per rendere operativi i piani elaborati su mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale”, ha riferito Civita secondo quanto riporta l’AGI. “Vogliamo coinvolgere il Comune di Roma sul confronto tra Stato e Regioni relativo alle nuove infrastrutture, per avere quelle risorse necessarie a finanziare importanti investimenti e in particolare gli interventi sulla rete ferroviaria”. Secondo Improta “il potenziamento dei servizi regionali e della rete ferroviaria si inserisce perfettamente nel nostro piano generale del traffico urbano (Pgtu), per contrastare la mobilità privata a favore di una sempre maggiore integrazione ferro-gomma”. Secondo l’assessore capitolino “tale potenziamento renderà più accettabili le misure restrittive previste nel Pgtu, che contiamo di riportare in aula tra qualche settimana: in quel piano si prevede un regime restrittivo in coincidenza della ZTL Anello ferroviario, condizionato proprio al potenziamento dei servizi della Regione Lazio”. In particolare, il Comune vorrebbe utilizzare i fondi per migliorare il trasporto pubblico della Capitale, realizzando in primo luogo nuove linee di tram. L’idea è quella di creare collegamenti nel centro di Roma completando le tratte scoperte dalle linee della metro e del trasporto su gomma. L’intenzione, secondo quanto spiegato da Guido Improta, è partire dal collegamento tranviario Lodi-Santa Croce in Gerusalemme “su cui abbiamo deciso di avviare già la progettazione per essere pronti all’arrivo dei fondi Ue”. Un altro investimento prioritario riguarda invece le tecnologie a supporto della ZTL Anello ferroviario, per migliorare i controlli ai varchi non solo in entrata ma anche in uscita per monitorare i pullman turistici, i camion e i mezzi in arrivo e in uscita da Roma. Infine, la Regione Lazio ha consegnato un nuovo treno per i pendolari del Lazio, il tredicesimo in pochi mesi, che viaggerà sulla FL8 Roma – Nettuno, ed ha lanciato la campagna “no al vandalismo” per contrastare i danni dei treni. Fonte: Eco dalle Città
Roma: presentato il nuovo piano stradale Dopo una consultazione preliminare con tutti i municipi sono state individuate le strade di Roma su cui è necessario agire con maggiore urgenza. Il risultato è che entro marzo 2015 dovranno essere risanati ben 250.000 mq di strade per poi triplicare il numero entro l’estate. “La manutenzione stradale è tra le questioni che maggiormente incide sulla vita quotidiana delle persone e sulla loro sicurezza. – afferma il sindaco della Capitale Ignazio Marino - Per questo, di pari passo con l’avvio dei lavori in alcuni grandi cantieri, installeremo una cartellonistica elettronica con il countdown per la consegna dei lavori, e contestualmente sarà possibile trovare sul sito di Roma Capitale, nella sezione dell’assessorato di riferimento, la mappa dei lavori in corso. I lavori inizieranno dalle aree periferiche della città ed ogni cantiere avrà un sistema di cartellonista elettronica tramite il quale i cittadini potranno verificare l’andamento dei lavori e sapere quanto manca alla conclusione. “Roma ha un territorio enorme, – prosegue il sindaco – vastissimo se confrontato con le altre metropoli italiane ed europee. Per questo motivo, ogni nuovo cantiere aperto nella Capitale deve avere costi certificati e tempi di realizzazione sicuri.” Infine verrà messa a nuovo anche la segnaletica orizzontale a partire dalle strisce pedonali di fronte a 143 scuole che ad una nuova tecnologia dureranno per molti anni e saranno più visibili nella notte. Fonte: Eco dalle Città
Torino e Moovit insieme per il trasporto intelligente Dopo le grandi capitali europee, Torino entrerà a far parte delle città italiane inserite nella community di Moovit. Nasce così la prima community di infomobilità torinese. “Moovit s’inserisce a pieno titolo tra i servizi utili a soddisfare le esigenze degli utenti –afferma l’assessore alla viabilità, infrastrutture, trasporti e mobilità della città di Torino, Claudio Lubatti -. Con Moovit ci apriamo al mondo Social del trasporto pubblico locale e siamo in grado di fornire un ulteriore servizio, innovativo e a costo zero, rivolto ai cittadini. In occasione degli eventi, come Torino Capitale Europea dello Sport e l’ostensione della Sindone, che coinvolgeranno il nostro territorio durante il 2015, GTT Mobile e Moovit lavoreranno in stretta sinergia per soddisfare le esigenze di infomobilità di cittadini e turisti”. Con oltre un milione di utenti in Italia, Moovit è l’app del trasporto intelligente che permetterà anche ai cittadini del capoluogo piemontese di consultare gli orari di partenza e arrivo di tutti i mezzi di trasporto torinesi. Le informazioni, disponibili direttamente sul proprio smatphone, saranno continuamente aggiornate grazie alle azienda facenti parte del tpl e dalla community. “È per noi motivo di grande orgoglio poter collaborare con la città di Torino – spiega il Country Manager per l’Italia di Moovit, Samuel Sed Piazza– . In poco più di 18 mesi dal lancio del nostro servizio in Italia abbiamo raggiunto 23 città di grandi e medie dimensioni. Torino è per noi una città particolarmente recettiva per le tecnologie social che creano community attraverso lo smartphone: i suoi utilizzatori, ottimizzando i tempi dei loro spostamenti, contribuiscono infatti quotidianamente a democratizzare il trasporto pubblico”. Fonte: Trasporti-Italia.com
Tpl: la riforma è pronta “La riforma della normativa sul trasporto pubblico locale è pronta. E’ stata vista e valutata da me, che ho la delega, e dal ministro Lupi. Abbiamo informato il consiglio dei ministri e aspettiamo che venga calendarizzata. L’obiettivo è di avere pronta la riforma entro l’anno”. Con queste parole il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini, ha annunciato i passi avanti effettuati sulla regolamentazione del tpl. La proposta normativa è stata inoltre valutata anche dall’Anci, dalla conferenza delle Regioni, dai Sindacati e dalle associazioni di categoria in modo da avere un confronto completo che possa rinnovare strutturalmente il sistema attualmente vigente. Le cause dell’inefficienza del trasporto pubblico locale sono state individuate principalmente nel cospicuo numero di aziende del settore che, non godendo di ottima salute economica, offrono servizi di scarsa qualità ai cittadini. Altri motivi dell’inadeguatezza delle prestazioni sono dovute, secondo quanto dichiarato da Nencini, dalla dubbia virtuosità delle grandi imprese. “I ricavi del Tpl coprono il 30% dei costi e i sussidi pubblici il 70%, rispetto alla media europea in cui la percentuale è del 50%. Basta pensare che in Italia sono 16mila i chilometri per addetto rispetto ai 19.700 Km in Europa. In Italia il gap è larghissimo: 17mila chilometri per addetto a Bologna, 9.500 a Napoli”, ha spiegato il vice ministro. Le soluzioni proposte da Nencini sono diverse: togliere la voce Tpl dal patto di stabilità, valorizzare il consorzio tra imprese, definire in maniera innovativa i bacini di utenza per avere una maggiore omogeneità territoriale con un numero più contenuto di affidamenti e inserire un fabbisogno standard. Quindi ha concluso: “Sono previsti fondi per nuovi mezzi, un mezzo di trasporto arriva a vivere 12 anni rispetto a una media europea di 7, integrazione gomma-ferro per garantire un sistema strategico di trasporto più efficiente e premialitá per le imprese che attuano la lotta all’evasione fiscale” . Fonte: Trasporti-Italia.com
Europa
Commissione Ue: pubblicati 9 studi su stato avanzamento reti TEN-T e investimenti finanziari fino al 2030 La Commissione Europea ha pubblicato 9 studi (disponibili al link: http://ec.europa.eu/transport/themes/infrastructure/ten-t-guidelines/corridors/corridor-studies_en.htm) che individuano le priorità e le esigenze di sviluppo di ognuno dei corridoi del network TEN-T. Il valore complessivo degli investimenti che sarebbero necessari per ottimizzare le infrastrutture – in particolare con interventi di Intelligent Transport Systems e destinati al miglioramento dell’efficienza gestionale e dell’impatto sull’ambiente – ammonta a circa 700 miliardi di euro da qui al 2030. Per la prima volta, ha sottolineato la stessa CE, decine di migliaia di km di infrastrutture diverse (strade, ferrovie, idrovie, porti, terminal) sono state analizzate insieme e con una metodologia comune. Questo il metodo adottato: ogni corridoio è stato analizzato da un gruppo di consulenti esterni, sotto la guida del suo coordinatore, identificando problematiche e azioni da intraprendere da qui al 2030. Sono state individuate liste di progetti preliminari che vanno a migliorare collegamenti transfrontalieri, a eliminare colli di bottiglia e ad aumentare l’interoperabilità, in particolar modo quella ferroviaria. I risultati di questi studi saranno presi in considerazione al momento di decider l’allocazione dei fondi UE per il periodo 2014-2030 e in particolare per lo European Investement Plan (il cosiddetto ‘Piano Juncker’), che comprende investimenti per 315 miliardi. In quest’ottica, la Commissione ha incaricato quindi un team composto dall’ex Vice Presidente della Commissione Henning Christophersen e da Kurt Bodewig e Carlo Secchi (rispettivamente coordinatori del corridoio Baltico-Adriatico e di quello atlantico) chiedendo loro di identificare i progetti meritevoli di essere finanziati, e che ha già elaborato a questo proposito un report preliminare presentato lo scorso dicembre al Consiglio dei ministri dei trasporti UE. Le fila dell’analisi saranno tirate in primavera, quando ogni coordinatore europeo presenterà per il proprio corridoio un piano di lavoro – elaborato sulla base dei nove studi presentati ieri, e che verrà sottoposto all’approvazione degli Stati membri – a Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione, che fungerà da guida allo sviluppo dello stesso corridoio. Nello stesso periodo, anche il team Christophersen – Bodewig –Secchi presenterà il suo report finale. “Dobbiamo intensificare i nostri sforzi per assicurarci che la rete possa essere pienamente operativa entro il 2030 e garantire flussi di trasporto regolari a passeggeri e merci in tutta l’UE” ha commentato il Commissario ai Trasporti Violeta Bulc, sottolineando l’importanza del network per “una Unione in lotta per realizzare più crescita, occupazione e competitività”. Fonte: Commissione Europea
Corridoi Ten-T: in primavera nuova valutazione dall’Ue Sono 4 i progetti che coinvolgono l’Italia per quanto riguarda i corridoi Ten-t. In primavera la Commissione Ue valuterà priorità ed ostacoli dei tratti mancanti dei 9 corriodi di trasporto transeuropei, spiega l’analisi tecnica che fa il punto della situazione.Ecco i progetti che vedono anche la partecipazione dell’Italia. Il n. 1, lo Scandinavia-Mediterraneo, che va dalla Finlandia a Malta passando per la Sicilia, dove il principale collo di bottiglia che riguarda l’Italia è il tunnel del Brennero tra Monaco e Verona, mentre uno dei maggiori successi è stato la realizzazione dell’alta velocità tra Milano e Napoli. Il n.4 Baltico-Adriatico, che va dalla Polonia all’Italia sino a Trieste e Ravenna, non ha interconnessioni chiave mancanti in territorio italiano dove la linea Pontebbana (collegamento Udine-Tarvisio) è uno degli esempi positivi di miglioramento infrastrutturale sin dagli anni Novanta. Il n. 6 Reno-Alpi, che va dalla Germania all’Italia, è quello che implica la costruzione del terzo Valico tra Genova e Piemonte, in cui vanno anche migliorate le connessioni ai tunnel svizzeri dove la realizzazione del Gottardo è un passo avanti importante. Il n.9 Mediterraneo, che va dal Portogallo all’Ungheria, è quello che prevede la realizzazione della Tav tra Torino e Lione, identificata come uno dei principali collegamenti mancanti insieme a quello tra Italia e Slovenia, la linea Trieste-Divaca. Fonte: Trasporti-Italia.com
Germania: in Bavaria lanciato il Dynamic Routing System In Bavaria, Germania, è stata completata la prima fase di implementazione della rete di informazione sul traffico Dynamic Routing System Bavaria (dNet Bayern) che ha coinvolto le strade tra Nuernberg e Wuerzburg. Sono previste due ulteriori fasi del progetto da realizzare entro i prossimi due anni e che prevedono di estendere il numero totale di pannelli a messaggio variabile a 47, con informazioni aggiornate in tempo reale sul traffico sull’intera rete stradale bavarese, alternate a raccomandazioni di guida. Inoltre, entro il 2016, verranno installate 10 stazioni di rilevamento in grado di determinare gli indirizzi bleutooth dei cellulari dei veicoli di passaggio alfine di valutare i tempi di viaggio. Infine, verrà introdotto un sistema ALPR (Automatic License Plate Recognition) per verificare quanti conducenti seguono i percorsi di viaggio suggeriti. Fonte: Traffic Technology Today
In Germania arrivano le autostrade per veicoli a guida autonoma Entro la fine dell’anno potrebbero essere attivate autostrade su cui si viaggerà con veicoli a “guida autonoma”. E sarà la Germania a introdurre in Europa il primo tratto autostradale dedicato al collaudo e allo sviluppo di tali veicoli, equipaggiando arterie stradali a questo scopo. Lo ha annunciato il ministro tedesco dei trasporti Ingo Strater, precisando che questa porzione (di non meglio precisata lunghezza) dovrebbe riguardare la A9, cioè la direttrice autostradale che unisce la capitale Berlino con Monaco. “L’industria automobilistica della Germania sta indiscutibilmente sviluppando questo settore – ha sottolineato Strater – e noi dobbiamo sostenere questo sforzo”. Nella prima fase di questo progetto, il tratto di autostrada sarà dotato di sensori, di sistemi di misurazione e di infrastrutture per la comunicazione con i veicoli. Probabilmente la prima auto capace di muoversi con guida autonoma anche alle velocità autostradali debutterà sulla A9 entro la fine dell’anno. Fonte: Trasporti-Italia.com
L’Unione Europea finanzia 5 progetti ITS sulla rete TEN-T Il Programma TEN-T dell’Unione Europea co-finanzierà con oltre 50 milioni di Euro lo sviluppo dei Sistemi di Trasporto Intelligenti (ITS) sulle strade europee con l’obiettivo di migliorare i livelli di sicurezza stradale ed efficienza. I 5 progetti selezionati riguarderanno vari servizi ITS, tra cui: parcheggio intelligente per mezzi pesanti; servizi di infomobilità; gestione del traffico; scambio di informazioni tra Stati Membri. I progetti si concluderanno entro Dicembre 2015 e saranno monitorati dall’Agenzia Esecutiva per l’Innovazione e le Reti (INEA). La stretta collaborazione tra i 20 Stati Membri, autorità stradali e attori privati consentirà di ottimizzare i livelli di interoperabilità sulle strade europee. I 5 progetti sono: URSA MAJOR; CROCODILE; NEXT-ITS; MedTIS; Arc Atlantique ognuno dei quali si focalizzerà su corridoi e aree differenti. Fonte: Traffic Technology Today
Mobilità elettrica: l’Ue finanzia Svezia, Danimarca e Germania Migliorare la diffusione della mobilità elettrica attraverso infrastrutture adeguate e nuovi servizi destinati all’e-mobility, lungo le principali autostrade di Svezia, Danimarca e Germania, è l’obiettivo dello studio di mercato finanziato con un milione di euro dal programma Trans European Network Transport (Ten-t). L’analisi di settore intende agevolare, grazie all’individuazione di punti di ricarica strategici, i viaggi di lunga percorrenza, oltre 500 chilometri, per veicoli elettrici. Il progetto, che verrà completato entro il 31 dicembre 2015, prevede non sono un approfondimento teorico per contribuire alla rimozione dei limiti esistenti in merito al trasporto ecosostenibile, ma anche l’avvio di un modello pilota per la diffusione della mobilità elettrica. Verranno, infatti, installate delle stazioni di ricarica veloce lungo le strade dei tre paesi. Fonte: Trasporti-Italia.com
Svezia: studio pilota sui veicoli a guida autonoma L’Agenzia per i trasporti svedese ha dato il via ad uno studio pilota nel campo dei veicoli a guida autonoma. L’obiettivo è quello di stabilire se come e se la legislazione vada modificata al fine di consentire l’implementazione di veicoli a guida autonoma sulle strade svedesi entro il 2016. Lo sviluppo di questo tipo di veicoli sta conoscendo uno sviluppo piuttosto rapido e saranno presto pronti per il lancio sul mercato. Tuttavia, dato che diversi stakeholder con un diverso accesso a politiche e informazioni lavorano spesso separatamente, al momento non esistono linee guida ben definite sull’ulteriore evoluzione di tali veicoli. La diffusione dei veicoli a guida autonoma non ha solo aspetti tecnici, ma andrà ad influire anche sulla pianificazione urbana, su abitudini di viaggio, assicurazioni etc. Fonte: ERTICO
Ten-T: Torino-Lione catalogato come progetto di lenta attuazione La parte italiana del collegamento Torino-Lione, del corridoio di trasporto transeuropeo Mediterraneo, rientra fra i progetti e azioni “di lenta attuazione”. Lo evidenzia lo studio tecnico pubblicato da Bruxelles, il primo della nuova Commissione Juncker, che individua le priorità e le esigenze di sviluppo di ognuno dei corridoi del network TEN-T in vista della valutazione tecnica di primavera. Nel documento si rileva “la questione della lentezza del progetto dell’alta velocità, secondo informazioni fornite dalla Regione Piemonte; anche se il progetto finale è stato presentato nel 2011 non è stato ancora approvato dal Cipe”. Secondo quanto riferisce l’analisi, gli standard attuali tecnologici del collegamento Torino-Lione, nella sezione italiana, “penalizzano in particolare i treni merci in termini di produttività”. Nei nove studi pubblicati, ogni corridoio è stato analizzato da un gruppo di consulenti esterni, sotto la guida del suo coordinatore, identificando problematiche e azioni da intraprendere da qui al 2030. Sono state individuate liste di progetti preliminari che vanno a migliorare collegamenti transfrontalieri, a eliminare colli di bottiglia e ad aumentare l’interoperabilità, in particolar modo quella ferroviaria. Il traffico merci su gomma “relativamente basso” dell’asse Torino-Lione (via tunnel Frejus) è “dovuto al fatto che le due principali strade che collegano Francia e Italia sono al di fuori del corridoio: l’autostrada costiera di Ventimiglia e il tunnel del Monte Bianco vanno considerati nell’analisi e mostrano che il trasporto merci fra Francia e Italia presenta complessivamente volumi importanti”. Il traffico ferroviario risulta però “molto basso” a causa dell’uso della linea Ventimiglia-Nizza, “non molto efficiente per le merci”, visti i treni regionali e diverse sezioni a binario unico sul lato italiano. Da notare poi che la realizzazione del potenziale di capacità complessivo della sezione internazionale Torino-Lione passa dalla “risoluzione dei problemi di capacità del nodo di Lione e del tratto fra Lione e Saint-Jeanne de Maurienne”. Ecco perché la linea di accesso alla sezione internazionale della Lione-Torino è fra i progetti “di priorità secondaria” per il lato francese (cioè da realizzare dopo il 2030). I risultati di questi studi e la valutazione tecnica saranno presi in considerazione nello European Investement Plan (il cosiddetto ‘Piano Juncker’), che comprende investimenti per 315 miliardi. Fonte: Trasporti-Italia.com
Resto del mondo
Boston: una app per pagare il parcheggio La città di Boston sta implementando una nuova tecnologia che consentirà agli automobilisti di pagare il parcheggio usando il proprio telefono cellulare. L’applicazione si chiama ParkBoston e permette, appunto, di pagare la sosta dal proprio smartphone ricevendo anche un messaggio di reminder all’approssimarsi dell’orario di scadenza La prima area di sperimentazione sarà quella di Back Bay e seguiranno poi entro breve gli altri 8mila parchimetri della città. Fonte: Traffic Technology Today
Cina: nuove misure per favorire le auto elettriche In Cina il governo nazionale e le autorità municipali stanno adottando misure sempre più aggressive per incoraggiare l’adozione di auto elettriche. Alcuni funzionari hanno recentemente annunciato i dettagli di un nuovo ciclo precedentemente discusso di incentivi per le auto elettriche, mentre la città di Shenzhen si è aggiunta a diverse altre città cinesi nell’adozione di nuove normative per le immatricolazioni di veicoli nuovi. L’attuale schema di incentivi della Cina scade nel 2015, ma un nuovo programma lo sostituirà ed avrà vigore fino al 2020, secondo la Reuters. Secondo le nuove regole proposte, i proprietari di “veicoli di nuova energia” – tra cui le auto elettriche, le ibride plug-in e le auto ad idrogeno e fuel-cell – saranno in grado di ricevere sovvenzioni fino a 55.000 yuan ($ 8,834). I poco meno di 60.000 yuan (circa 9.800 dollari) offerti sotto l’attuale regime di prossima scadenza e le nuove regole prevedono solo sussidi per le marche nazionali. L’incentivo include anche gli autobus elettrici di fabbricazione cinese. Essi potranno beneficiare di un massimo di 500.000 yuan (circa 80 mila dollari) in sussidi. E’ stato riferito che la produzione di auto verdi in Cina è aumentata di cinque volte nei primi 11 mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo nel 2013. Ma il Paese è ancora lontano dal raggiungere l’obiettivo di suo governo di mettere 5 milioni di veicoli di nuova energia sulla strada entro il 2020. Questo perché i consumatori non hanno mostrato molto interesse per le auto elettriche – anche quando sono l’unica soluzione possibile. Shenzhen – un importante centro di produzione immediatamente a nord di Hong Kong – ha recentemente annunciato un limite di immatricolazioni di veicoli nuovi come un modo per combattere l’inquinamento e la congestione, l’ottava città cinese ad adottare una simile misura. La nuova normativa della città prevede anche che un quinto di quella limitazione degli slot di registrazione sia per le auto elettriche, secondo CBC News. Pechino ha tagliato le sue quote di vendite di auto quest’anno, e ha dato la priorità alle auto elettriche. Tuttavia, questa tattica non ha funzionato finora in nessuna città cinese. Eppure la maggior parte dei residenti che ha vinto gli slot di registrazione di auto elettriche attraverso una lotteria non è riuscito ad acquistare nessun veicolo prima della scadenza. La mancanza di infrastrutture di ricarica potrebbe essere il problema. Le stazioni sono ancora poche e lontane tra di loro ed a questo problema c’è da aggiungere che la Cina non ha ancora uno standard unico di ricarica unificato. Se i compratori non possono ricaricare in modo affidabile le auto elettriche, può essere che nessuna quantità di incentivi sia sufficiente per farle diventare interessanti agli automobilisti.
Fonte: www.electricmotornews.it
Il New Jersey estende il parcheggio virtuale La zona di Fort Lee nel New Jersey, fortemente trafficato da chi viaggia per e da New York, ha esteso il sistema di parcheggio via telefono cellulare. Inizialmente implementato in tre sole località, a dicembre 2014, MobileNOW!, questo il nome dell’applicazione, è disponibile in tutti i parcheggi di Fort Lee e dal suo esordio ad oggi si è registrato un incremento dell’uso dell’applicazione del 50% circa. L’applicazione si basa sulla registrazione e sul riconoscimento della targa del veicolo e rientra in un progetto più ampio di virtualizzazione dei permessi. Lanciata nel 2000, MobileNOW! oggi è disponibile i 14 paesi. Fonte: Traffic Technology Today
Texas: un programma per ottimizzare il trasporto merci Una parte della I-35 in Texas diventerà un test bed nazionale per la ricerca sui veicoli connessi, al fine di renderli sicuri ed efficaci. L’iniziativa rientra in un progetto quadriennale che il Texas A&M Transportation Institute (TTI) sta portando avanti per conto del Texas Department of Transportation (TxDOT), con finanziamenti da arte dello US Department of Transportation (USDOT). La sperimentazione sulla I-35 del valore di 2 milioni di dollari, si focalizzerà inizialmente sul flusso di veicoli pesanti per il trasporto merci dotando gli stessi di unità d bordo per ricevere informazioni di viaggio aggiornate: chiusure stradali, lavori in corso, rallentamenti etc. Saranno dei sensori posti lungo la strada a raccogliere tali informazioni e ad inviarle ai veicoli in maniera tale da non distrarre il conducente. L’obiettivo del programma Freight Advanced Traveler Information System (FRATIS) è di ottimizzare il traffico e le operazioni legati al trasporto merci con conseguenti benefici sull’intero sistema di trasporto. Fonte: Traffic Technology Today
Trasporto pubblico intelligente: 50 milioni di dollari per l’App Moovit
Calcolare le tempistiche, i ritardi ed eventuali disservizi dei mezzi pubblici è possibile con l’App “Movit”, che unisce le informazioni degli operatori del trasporto con quelle ricevute in tempo reale della community di utilizzatori. La validità dell’applicazione, utilizzata quotidianamente nel mondo da 15 milioni di utenti, ha permesso di ottenere un finanziamento all’azienda di 50 milioni di dollari. Ad investire sull’idea digitale di trasporto pubblico intelligente sono state: Venture Capital, Nokia, Growth Partners, BMW, Ventures, Keolis, Bernard Arnault Group, Vaizra Investments, BRM Group, Gemini Partners e Sequoia Capital. “Dall’ultimo finanziamento ottenuto, Moovit ha vissuto una crescita straordinaria rispetto ai suoi mercati iniziali. - ha commentato Nir Erez, CEO di Moovit - È giunto il momento di portare il trasporto pubblico gestito dalla community di utilizzatori in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di dare il benvenuto nel nostro team ai nostri nuovi investitori strategici, che giocheranno un ruolo fondamentale nei nostri progetti di espansione globale”. Movit è presente, con un 1,2 milioni di utilizzatori solo nel nostro Paese, in 23 città italiane: Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Massa Carrara, Matera, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Roma, Salerno, Sassari, Siena, Taranto, Torino, Trento, Trieste, Udine e Venezia. “L’Italia si conferma un mercato particolarmente recettivo per le tecnologie social che creano community attraverso lo smartphone, per questo nel corso del 2015 porteremo avanti un intenso programma di attività, che prevede l’espansione della copertura a tutte le città italiane di grandi e medie dimensioni e il coinvolgimento sempre più partecipe della community, che con l’utilizzo della App contribuisce ogni giorno a migliorare il servizio offerto dalle aziende di trasporto pubblico”, ha concluso Alex Torres, VP Global Product Marketing di Moovit. Fonte: Trasporti-Italia.com
USA: un successo l’autostrada elettrica Si conferma un’idea vincente l’Electric Highway che, occupando una porzione della Interstate 5 tra gli Stati dell’Oregon e di Washington, ha reso possibile spostarsi in auto elettrica quasi sino al confine con il Canada. Il progetto, le cui prime installazioni risalgono al 2011, conta oggi oltre un centinaio di stazioni di ricarica, molte delle quali di tipo ultra-rapido, disseminate ad intervalli regolari di 40 ed 80 chilometri sia sull’arteria già citata che su ramificazioni parallele come la costiera Highway 101. Secondo i dati della US Energy Information Agency tra Marzo 2012 e Aprile 2014 si sono contate 17.917 sessioni di rifornimento nello Stato di Washington e 18.522 sessioni in Oregon, per lo più da caricatori rapidi. L’Agenzia americana nota come i due Stati detengano, rispettivamente, il 5% ed il 4% del totale delle infrastrutture di ricarica degli Stati Uniti, a fronte di percentuali minime sul totale dei veicoli leggeri ad uso passeggeri in circolazione (il 2% e l’1%). Insomma, la ricarica in autostrada è un successo ed è largamente usata da quella minima fetta di consumatori che hanno scelto le vetture elettriche nelle due nazioni statunitensi. Il fatto poi che Oregon e Washington siano fra i territori più attrezzati per la ricarica degli EV fa ben sperare per un decollo ulteriore dell’auto elettrica. L’elettrificazione delle autostrade si conferma invece come mossa vincente dovunque: in Gran Bretagna e Norvegia, per esempio, i risultati sono analogamente favorevoli, mentre negli USA esistono collegamenti coast-to-coast ed altri sono in progetto lungo la mitica Route 66. Fonte: www.veicolielettricinews.it
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