Atac: la sosta a Roma si paga con il telefono Atac, socio fondatore di TTS Italia, offre un nuovo servizio, Atac.sosta, che semplifica le operazioni di pagamento della sosta nelle strisce blu della città. Con il nuovo sistema, che si aggiunge alle modalità di pagamento tradizionali, paghi solo i minuti effettivi di utilizzo e puoi prolungare la sosta a piacimento. Il servizio è semplice e veloce, senza monete per il parcometro o “gratta e sosta”. Basta un click dallo smartphone, un sms o uno squillo dal cellulare. Si tratta di una nuova modalità di pagamento che si svilupperà su più piattaforme. Al momento il canale utilizzabile è il sistema myCicero. Per poter utilizzare il nuovo sistema di pagamento è necessario registrarsi su myCicero e creare un proprio account da pc o da smartphone. Si sceglie quindi un metodo di pagamento e si ricarica il proprio credito. Oppure si può registrare la carta di credito scegliendo di pagare l´importo della sosta contestualmente alla conclusione della stessa. Per maggiori informazioni: www.atac.roma.it Fonte: Atac
Coordinare in tempo reale produzione e consegna, riducendo tempi ed emissioni: il progetto URBeLOG per il trasporto merci urbano Il progetto URBeLOG, che vede coinvolti i soci ordinari di TTS Italia Iveco, Politecnico di Torino, Selex Es e Telecom Italia, ha l’obiettivo di sviluppare e sperimentare una piattaforma telematica innovativa per la gestione della logistica merci di “ultimo miglio” in città, aggregando gli operatori della distribuzione, le pubbliche amministrazioni e le associazioni di categoria nella gestione della distribuzione delle merci fino alla consegna. Di seguito, riportiamo l’intervista rilasciata dall’ingegnere Marco Annoni di Telecom, capofila del progetto:
Secondo i dati del Rapporto Italia Noi appena pubblicato da Istat, “nel 2012 il trasporto di merci su strada ha sviluppato un traffico di oltre 124 miliardi di tonnellate al km, in forte calo (-13,2%) rispetto al 2011”. Si tratta solo degli effetti della crisi, oppure dato che, sempre secondo Istat, “in rapporto alla popolazione, il volume di traffico italiano è inferiore a quello di tutti i principali partner dell’area dell’euro” ci sono altri elementi alla base di questa differenza? La crisi economica è chiaramente la ragione principale per la quale il trasporto delle merci ha subito un simile calo, ma nel caso italiano c’è un elemento peculiare che ha aggravato la situazione, facendo sì che nel settore il nostro mercato reggesse meno di altri. A differenza di quanto accade in altri Paesi Europei, in Italia il trasporto merci è un comparto estremamente frammentato. Il trasporto logistico è gestito perlopiù da aziende di piccole, a volte piccolissime, dimensioni, composte anche da una o due persone. Ed è difficile fare economia di scala in questo modo; i cosiddetti padroncini sono quelli che hanno fatto più fatica a non farsi spazzare via dalla crisi.
Questa frammentazione è la stessa ragione per cui è così complicato organizzare l’ultimo miglio del trasporto merci? Si parla da anni di razionalizzazione del trasporto logistico in ambito urbano, ma con scarsi risultati, nonostante sia questa una delle principali cause dell’inquinamento e della congestione del traffico in città. Esatto, questo purtroppo è un grosso problema, e non solo nella logistica delle merci. Nel mondo dei trasporti, in Italia come altrove, gli attori sono incredibilmente eterogenei: aziende individuali, agenzie partecipate, agenzie completamente pubbliche, grandi imprese private… Non sempre gli interessi collimano in questo mix tra pubblico e privato, che fra l’altro è caratterizzato da scale temporali molto diverse. Un elemento con cui dobbiamo purtroppo fare i conti quando parliamo di ICT e infomobilità. Il mondo delle telecomunicazioni è estremamente rapido: il ciclo di vita dei prodotti è breve, le nuove tecnologie vengono superate continuamente, con aggiornamenti, nuove versioni migliorate… pensiamo invece al settore degli autoveicoli: un’automobile circola fino a otto, nove anni, un veicolo commerciale anche venti. Per non parlare delle infrastrutture stradali che le pubbliche amministrazioni pianificano, operano e mantengono con pianificazioni pluridecennali. L’organizzazione del cosiddetto ultimo miglio, il tratto finale prima della consegna delle merci, deve necessariamente coinvolgere i Comuni, ma tra le difficoltà economiche, le implicazioni normative e di processo il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti è molto, molto complicata. Non che la gestione dell’ultimo miglio sia un problema solo italiano, anzi. Solo che se già il contesto è complicato, noi riusciamo ad essere anche particolarmente “bizantini”in quanto a burocrazia…
Se vogliamo trasformare davvero le città nelle smart cities di cui si parla sempre più spesso, la mobilità urbana è forse il primo campo in cui è necessario intervenire . E la direzione sembra chiara: connettere i veicoli alla realtà che li circonda. A livello pratico, come si potrebbe applicare al trasporto merci? Intanto bisogna precisare che, quando parliamo di mobilità e di veicoli connessi non intendiamo esclusivamente le automobili, ma anche le biciclette e le motociclette, il trasporto pubblico e quello commerciale, lo stesso pedone se vogliamo. Il tema dell’infomobilità è diventato sempre più centrale e negli ultimi dieci anni la Comunità Europea si è impegnata con fondi e finanziamenti per sviluppare la ricerca e la standardizzazione nel settore. L’obiettivo è arrivare ad avere veicoli che possano circolare liberamente in Europa con strumentazioni standard in grado di comunicare tra di loro e con le infrastrutture. C’è una grande spinta da parte di Bruxelles in questa direzione, perché permetterebbe di risolvere, o almeno semplificare, tanti problemi allo stesso tempo: sicurezza, efficienza, impatto ambientale… Si va da una cosa semplicissima – in cui l’Italia è all’avanguardia – come il telepedaggio, ai sistemi di car sharing, da soluzioni per aumentare la sicurezza diminuendo il rischio di incidenti, alla prenotazione automatica delle ricariche per le auto elettriche fino alla possibilità di regolare dinamicamente l’accesso alle ztl in base alla congestione del traffico, al meteo, alle concentrazioni di inquinanti. E’ la flessibilità, la chiave di tutto, la possibilità di monitorare ed adattare la viabilità al contesto in tempo reale e in modo dinamico. E ora anche per il trasporto delle merci si stanno aprendo possibilità interessanti. Sia il MIT che il MIUR hanno aperto bandi molto interessanti, che stanno facendo di alcune grandi città italiane dei laboratori a cielo aperto per i Sistemi di Trasporto Intelligente (ITS)
E qui veniamo al progetto URBeLOG, che vi vede direttamente coinvolti: Milano, Torino e Genova: il vecchio “triangolo industriale” sta tornando in prima linea per il trasporto smart? D che cosa si tratta e che ruolo gioca Telecom Italia nel progetto? Nella tematica “Logistica di Ultimo Miglio” Telecom Italia si è classificata al primo posto nel bando Smart City del MIUR, e l’abbiamo fatto con questo progetto, URBeLOG, appunto, che punta proprio a razionalizzare l’ultimo miglio del trasporto merci. Fondamentalmente si tratta di scardinare quella frammentazione di cui parlavamo prima, coordinando tutti gli attori in gioco per gestire in tempo reale i processi distributivi dalla produzione alla consegna, riducendo tempi, consumi ed emissioni. Telecom Italia è capofila del progetto, ma con noi collaborano tantissimi enti diversi: IVECO, SELEX Elsag, TNT, Politecnico di Torino, Università Commerciale Luigi Bocconi, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa… La sperimentazione coinvolge Torino, Milano e Genova, con un impegno diretto delle amministrazioni, come molto intelligentemente richiedeva il bando. Non resteranno impegni vaghi: ci sono delibere firmate, che garantiscono la collaborazione ed il coordinamento delle agenzie di mobilità, degli interporti e dei vari soggetti interessati dal progetto. I Comuni dal canto loro non riceveranno finanziamenti diretti, ma potranno beneficiare dei servizi che sperimenteremo gratuitamente, aiutandoci a valutare costi-benefici e a migliorare l’attuazione. Concretamente, sperimenteremo dei sistemi di ottimizzazione in tempo reale dei percorsi e dei carichi nelle flotte che distribuiscono i colli ai commercianti, con l’aiuto di dispositivi di localizzazione satellitare ed equipaggiamenti di comunicazione installati direttamente sui veicoli, monitoraggi degli indicatori ambientali… L’aspetto fondamentale è che una volta messi a punto questi modelli saranno assolutamente replicabili nelle altre città, proprio per uniformare e rendere il più efficiente possibile l’intero sistema. Quando avverrà? Si procederà un passo alla volta. Si pensi all’eCall, la chiamata di emergenza veicolare pan-Europea automatizzata in caso di incidenti stradali, che, al termine di un lungo percorso di standardizzazione tecnica e normativo sarà obbligatoria su tutte le nuove auto omologate a partire da ottobre 2015. E’ un dispositivo tecnologicamente semplice che viene installato per uno scopo specifico, ma che, fornendo funzioni di connettività al veicolo, potrebbe diventare una base d’appoggio per altri servizi che magari ora nemmeno immaginiamo. Ci vorrà del tempo, ma il futuro della mobilità è questo, e la strada è già cominciata. Fonte: Eco dalle Città
Kiunsys al Mobile World Congress 2014 di Barcellona Il 24 e 25 febbraio 2014 Kiunsys, socio ordinario di TTS Italia, ha preso parte al Mobile World Congress 2014 di Barcellona per supportare Deutsche Telekom nella presentazione delle soluzioni mobile per lo Smart Parking. In occasione dell’evento dedicato al mobile, Deutsche Telekom ha presentato anche il progetto pilota di Smart City che vedrà Pisa come protagonista: la sperimentazione prevede la realizzazione di un sistema di gestione e previsione dei posti auto liberi per mezzo di sensori che, in questa prima fase, saranno collocati nell’area di sosta di Piazza Carrara, nel centro della città. La soluzione realizzata permetterà agli automobilisti di trovare più facilmente parcheggio con il proprio smartphone. Il Mobile World Congress, con 1.700 espositori e oltre 70.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, è uno dei maggiori appuntamenti nel mondo dell’innovazione per conoscere tutte le novità e le tendenze del mercato per il nuovo anno. Fonte: Kiunsys
myCicero di Pluservice conquista Roma Dopo aver esordito lo scorso anno nelle principali città delle Marche, myCicero conquista Bologna per poi sbarcare nella Capitale. L’innovativo sistema di pagamento della sosta con il cellulare progettato e realizzato da Pluservice, azienda di Senigallia leader italiana dei sistemi di infomobilità socio ordinario di TTS Italia, ha convinto il management di ATAC, l’azienda del trasporto pubblico romano socio fondatore di TTS Italia che gestisce anche gli spazi della sosta a pagamento, ad adottare questo utile ed efficiente servizio che consentirà da oggi ai cittadini romani, ma anche ai turisti, di pagare la sosta semplicemente da cellulare, senza necessità di monetine e ricerca di parcometri. Molto semplicemente, l’automobilista potrà registrarsi accedendo al sito www.mycicero.it o direttamente da App, disponibile per Ios, Android e Windows Phone, indicare il numero di targa della propria auto e una carta di credito sulla quale addebitare i costi della sosta. Il servizio – utilizzabile tramite qualsiasi telefono cellulare -, consente a chi possiede uno smartphone di accedere all’App e dichiarare l’inizio della sosta e la sua possibile durata. Se poi la sosta finisce prima, o al contrario c’è bisogno di altro tempo, ad esempio per il prolungarsi imprevisto di una riunione, basterà semplicemente avvisare myCicero e prolungare la sosta, e tutto sarà registrato sul computer centrale, a cui i controllori della sosta si collegheranno con il loro terminalino per la verifica delle regolarità dei pagamenti delle auto in sosta. Per chi, invece, ha un cellulare di vecchia generazione, la sosta può essere attivata e terminata con una chiamata senza costi, tramite sms o chiamando l’assistente virtuale. Finisce quindi l’incubo del tagliando scaduto o il pagamento per un tempo superiore all’utilizzo effettivo: tanti vantaggi per l’utente che, secondo i responsabili di ATAC, avranno l’effetto non secondario di scoraggiare definitivamente l’evasione. Prima di Roma e Bologna, in tante altre città d’Italia è possibile utilizzare myCicero per pagare la sosta: Pesaro, Ancona, Senigallia, Fermo, Numana, Olbia, Cervia, Ravenna. L’utilità di myCicero è maggiormente percepibile a Roma dove gli automobilisti, dopo averlo utilizzato per la sosta, potranno chiedergli, con la stessa App, come raggiungere la destinazione finale del loro spostamento con il mezzo pubblico: myCicero infatti integra l’utilissima funzione di “calcola percorso”, anch’essa fornita da Pluservice, che già da anni i romani hanno la possibilità di consultare sul sito di ATAC. Fonte: Pluservice
Famas System si aggiudica gara per il rilevamento statistico del traffico Famas System, socio ordinario di TTS Italia, si è aggiudicata la gara emessa da ANAS S.p.A. per l’estensione del sistema di rilevamento statistico del traffico nell’ambito delle Regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia in merito alla fase due del progetto TGM finalizzato al traffico merci su nodi o itinerari di collegamento a porti, interporti e aeroporti e di minimizzazione dei livelli di rischio derivanti dal monitoraggio delle merci pericolose. La gara è stata aggiudicata in RTI con Valtellina S.p.A. Fonte: TTS Italia
Le best-practices italiane a IT-TRANS 2014 con MAIOR MAIOR, socio ordinario di TTS Italia, ha presentato a IT-TRANS 2014, l’evento-congresso internazionale dedicato alle soluzioni IT per il trasporto pubblico tenutosi al Karlsruhe Trade Fair Center dal 18 al 20 Febbraio, le best-practices italiane con un intervento dal titolo “Optimizing the daily management of vehicles and personnel of a public transport company: the success story of the MAIOR solution implemented at ATAC in Rome”. Allo stand MAIOR è stato inoltre possibile approfondire i temi dell’intervento, assistere ad una live demo dei prodotti della soluzione MTRAM per la pianificazione dei servizi TPL, o scoprire l’ultima frontiera in termini di ottimizzazione e gestione real-time del trasporto pubblico con il progetto di ricerca e sviluppo SINTESI. Per maggiori informazioni: Luigi Cuseo – luigi.cuseo@maior.it Fonte: MAIOR
Parte Campus Truck: la formazione del truck manager Il 28 febbraio si è aperto ufficialmente il progetto Campus Truck, il primo corso di formazione per futuri manager dell’autotrasporto. Durante la conferenza è stata presentata la Truck Business School e delineata la figura del Truck Business Manager. Il progetto, che tra gli altri vede coinvolta anche FAI Service, socio ordinario di TTS Italia, nasce dalla necessità di individuare figure capaci di supportare le aziende di trasporti nella razionalizzazione dei processi organizzativi interni ed esterni. Un modo per individuare le eccellenze del settore, i giovani talenti da mettere in collegamento diretto con il mondo del lavoro. In un mercato in continua evoluzione e concorrenza, con processi normativi, aziendali e operativi che cambiano giorno per giorno, c’era la necessità di individuare nuove figure specializzate: i truck business manager da inserire nelle aziende che vogliono investire nel futuro. La TrucK Business School, è un percorso formativo creato ad hoc che consisterà in una serie di lezioni teoriche su argomenti chiave per la gestione di un’azienda di autotrasporto, quali l’analisi del mercato e le strategie di sviluppo dell’azienda; la gestione amministrativa; la creazione di un team di lavoro e la gestione dei collaboratori; riduzione dei costi e come fronteggiare le emergenze. Inoltre, verrà utilizzata la modalità formativa del business game, strumento innovativo di simulazione manageriale attraverso il quale vengono esaltate le capacità di problem solving, analisi strategica, decision making, nonché la creatività e le competenze relazionali. Previsti stage all’interno delle aziende. Fonte: Trasporto online
Telespazio alla Conferenza: “European GNSS: actions for road transport, multimodal logistics and dangerous goods” – 20 febbraio 2014 – Bruxelles Telespazio, socio ordinario di TTS Italia, ha preso parte alla conferenza organizzata dalla Commissione Europea dal titolo “European GNSS: actions for road transport, multimodal logistics and dangerous goods” svoltasi lo scorso 20 febbraio a Bruxelles. Durante quattro sessioni dedicate, i relatori hanno offerto un panorama Europeo relativamente all’uso dei servizi di navigazione satellitare in varie applicazioni regolamentate nel settore del trasporto: tachigrafo digitale di nuova generazione, tracciamento di merci pericolose, logistica multimodale e telepedaggio. La conferenza è stata un’opportunità per discutere i temi contenuti nel Piano di Azione delle Applicazioni GNSS con particolare riferimento alle best practices che utilizzano i servizi di navigazione satellitare Europei (E-GNSS). Fonte: Telespazio
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Italia
Aumentano i prodotti quotidiani “intelligenti” e connessi Riscaldamento, antifurti, domotica. Ma soprattutto automobili intelligenti. Sono gli ambiti nei quali in Italia si trovano sempre più prodotti di uso quotidiano, ma intelligenti e connessi tra loro grazie alla Rete. Nel 2013 hanno raggiunto la quota di 6 milioni: tanti sono gli oggetti interconnessi tramite mobile, con un aumento del 20% rispetto al 2012. Si chiama Internet of Things (Internet degli Oggetti, IoT) e rappresenta l’applicazione della Rete alla vita quotidiana: mettere in connessione tra loro oggetti che già prima rientravano nel nostro quotidiano, rendendoli intelligenti grazie alla possibilità di condividere informazioni che ne fanno evolvere le funzionalità (l’esempio di scuola è la sveglia che – grazie alla Rete – sa se c’è traffico sul nostro percorso abituale verso il lavoro e in caso lo rilevi suona prima per permetterci di non arrivare in ritardo). La crescita del settore procede di pari passo anche in quanto a valore economico, tanto che sul mercato le soluzioni IoT basate su rete cellulare sono ormai valorizzate per 900 milioni, con una crescita dell’11% rispetto al 2012 che segna anche una controtendenza rispetto al mercato generico dell’Ict. I dati emergono dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentato al campus Bovisa dal responsabile scientifico Alessandro Perego. “Nel 2013 l’IoT ha visto alcune dinamiche di lenta evoluzione affiancarsi ad alcuni elementi di slancio e novità”, spiega. “Da un lato, si assiste ad una crescita organica delle applicazioni più consolidate che ancora oggi rispondono al bisogno di connettività facendo leva sulla rete cellulare. Dall’altro, si muovono ambiti di applicazione meno consolidati. In particolare lo Smart Home & Building, che è il terreno di sbarco di una pletora di nuove soluzioni spesso rivolte direttamente all’utente consumer, dalla gestione domestica alla sfera personale. E poi lo Smart Car, in cui si assiste ad una accelerazione del percorso verso l’auto connessa, a fianco delle applicazioni più tradizionali”. Proprio le auto rappresentano la fetta maggiore degli oggetti interconnessi via rete cellulare, in crescita del 35% sia per diffusione che per fatturato sul 2012. Nella stragrande maggioranza dei casi (95%) si tratta di connessioni attraverso applicazioni per l’utilizzo di box Gps/Gprs per la localizzazione dei veicoli privati e la registrazione dei parametri di guida, per fini assicurativi. “In futuro saranno sempre più i veicoli con Sim cellulare a bordo: dall’8% del totale dei mezzi, si stima che nel 2016 le macchine connesse in Italia rappresenteranno il 20% per un totale di oltre 7,5 milioni di auto”. Altro ambito dinamico è lo Smart Home & Building, cioè l’insieme delle soluzioni che riguardano la casa e rappresentano un quinto del fatturato dell’IoT. Oggi l’1% delle abitazioni in Italia è dotato di dispositivi per il telecontrollo del riscaldamento o dell’antifurto, ma grazie allo sviluppo di tecnologie wireless dentro gli appartamenti e con la diffusione della tecnologia Bluetooth Low Energy (che consente ampi risparmi energetici), si stima che nel giro del 2016 saranno 3 milioni gli oggetti connessi nelle case degli italiani. Uscendo dall’ambito domestico o della mobilità, l’Osservatorio ha analizzato 116 città e ha tracciato la crescita dell’illuminazione pubblica intelligente, applicazione trainante di tutto il sistema. A fine 2013 ci sono 400mila lampioni connessi e con 12 milioni di euro in valore, questo ambito rappresenta il 18% del valore complessivo della Smart City in Italia; a seguire, le applicazioni per l’identificazione dei cassonetti per differenziare i rifiuti, il supporto alla tariffazione puntuale. “In Italia le Smart City sono ancora nella fase iniziale”, spiega ancora Perego. “Purtroppo continuano a incidere in maniera negativa gli effetti della crisi economica attuale, ma osserviamo con soddisfazione che sempre più spesso gli investimenti” in questo settore “iniziano a inserirsi in una ‘regia comune’ cittadina”. Fonte: Repubblica.it
Il Cipe approva fondi per le opere su rete stradale Il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha espresso parere favorevole sul Contratto di Programma 2014 di Anas che stanzia 1.073,5 milioni di euro per lo sviluppo, la manutenzione e la gestione della rete stradale e autostradale gestita dalla Società. Ne ha dato notizia il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. In particolare, un importo di 588,5 milioni di euro è destinato alle attività di esercizio della rete (manutenzione, sicurezza, vigilanza, monitoraggio e infomobilità), che si estende per oltre 25 mila chilometri sull’intero territorio nazionale. I restanti 485 milioni di euro consentiranno la realizzazione di nuove opere del valore di oltre 600 milioni di euro, oltre all’ultimazione di diversi importanti interventi in corso. I nuovi investimenti riguardano numerose Regioni e si riferiscono a opere che sarà possibile cantierare già nell’anno in corso. Fonte: Trasporti-Italia.com
Istat: è il Lazio la regione che usa di più il Tpl Istat pubblica il Rapporto Noi Italia 2014. In linea generale il 2013 vede una crescita del TPL in quasi tutte le Regioni, nonostante i tagli e le difficoltà delle aziende in crisi. D’altronde, proprio alla crisi sembrerebbe da attribuire questo leggero spostamento verso i mezzi pubblici, come già anticipato dai dati Isfort tempo fa: “In tempi di crisi il mezzo pubblico conquista circa 4 punti percentuali passando dal 9,7% del 2006 al 13% del 2012, ma in realtà l’aumento delle quote percentuali del trasporto pubblico è (prevalentemente) dovuto ad una forte diminuzione, in termini assoluti, dell’uso dell’auto privata”. Auto privata che resta comunque il mezzo preferito dagli italiani. La regione con un più alto utilizzo dei mezzi pubblici risulta essere il Lazio secondo Istat, dove nel 2013 ha utilizzato il TPL il 24% della popolazione occupata con più di 15 anni. Un incremento fortissimo rispetto al 2012, quando la soglia si fermava al 19,8%, ed è il risultato più alto dagli anni Novanta. Seguono la provincia autonoma di Bolzano (20,6%), la Liguria (20,3%), con uno stacco netto la Lombardia (15,5%: un punto percentuale i più dell’anno precedente), e il Piemonte (15,4%: tre punti percentuali di miglioramento rispetto al 2012, nonostante i tagli). Le regioni che perdono più punti tra 2012 e 2013 sono invece Sicilia (dal 5,7 al 4,3%) e Marche (dal 7% al 5,6). Gli spostamenti quotidiani hanno coinvolto nel 2013 poco più di 32 milioni e mezzo di persone, 11 milioni 300 mila tra bambini dell’asilo o della scuola dell’infanzia e studenti e oltre 21 milioni di occupati. La maggior parte delle persone, il 70,6 per cento degli studenti e l’88,0 per cento degli occupati, utilizza un mezzo di trasporto, soprattutto l’automobile (il 39,5 per cento degli studenti e il 74,3 per cento degli occupati). Il mezzo pubblico o collettivo è utilizzato soprattutto dagli studenti (33,0 per cento), molto meno dagli occupati (11,9 per cento). Si nota un leggero aumento dell’uso del mezzo pubblico da parte degli occupati. Fonte: Eco dalle Città
Livorno: presentata la Fondazione per la logistica Presentata a Livorno, alla presenza della vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti, la “Fondazione per la formazione universitaria, la ricerca e lo sviluppo delle alte tecnologie della logistica”. La nuova Fondazione intende promuovere iniziative nel settore dell’istruzione superiore e della ricerca sia di base che applicata, con lo scopo di incrementare la conoscenza scientifica, la preparazione manageriale, l’azione imprenditoriale e sociale, nonché l’innovazione e il trasferimento tecnologico, legate alle vocazioni del territorio dell’area tirrenica, nel settore dei trasporti, della logistica, della portualità e della sostenibilità ambientale in particolare. ”Sono felice ed orgoglioso per la capacità dimostrata nel raggiungere questo obiettivo – ha detto il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi-. Oggi le logiche di crescita si modificano a velocità supersonica, sta a noi capire il ruolo delle città e come la città deve attrezzarsi per diventare attore sociale e motore economico. La Fondazione si inserisce in questo quadro di sviluppo della città – ha aggiunto – in quanto coglie la vocazione del nostro territorio, incrementando la conoscenza scientifica a tutto vantaggio dello sviluppo del nostro prodotto”. Fonte: Trasporti-Italia.com
L’Interporto di Torino sempre più Smart e 2.0 Prosegue lo sviluppo tecnologico dell’Interporto di Torino con il via libera al WIFREE. Un’esigenza ineludibile per l’Interporto che si sta trasformando in hub per la distribuzione urbana delle merci a favore dello sviluppo della Smart City. Entro la primavera 2014, saranno interamente coperte dal WIFREE l’area a sud dell’Interporto per le zone che comprendono la palazzina direzionale degli uffici, l’hotel ed i parcheggi tir, mentre a nord saranno serviti i due parcheggi che si affacciano sulla tangenziale, dedicati agli automezzi pesanti. Ciascun utente potrà beneficiare del servizio in modo totalmente gratuito per i primi 20 minuti mentre esigenze di connettività superiori, saranno tariffate a prezzo di mercato. La peculiarità dell’impianto è quello di essere stato progettato per fornire diversi servizi all’utente finale. L’obiettivo infatti, è quello di diventare un concreto quotidiano supporto agli autotrasportatori. Fonte: Societa’ Interporto di Torino
Milano e Copenaghen insieme per la mobilità sostenibile Milano e Copenaghen lavoreranno insieme per promuovere con sempre maggior forza forme di mobilità sostenibile. È questo l’obiettivo con cui nasce il memorandum d’intesa tra le due città aderenti al C40 Cities – Climate Leadership Group, la rete delle grandi metropoli del mondo impegnate in azioni concrete per la riduzione delle emissioni di gas. Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia – insieme all’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran – e il Sindaco di Copenaghen Frank Jensen, in occasione del summit C40 di Johannesburg, hanno sottoscritto un memorandum d’intesa per sviluppare insieme progetti sul tema della mobilità sostenibile, per identificare, progettare e implementare progetti pilota. Il documento prevede anche lo scambio di esperienze che riguardino le soluzioni di ciclabilità e pedonalità, la sicurezza e qualità dell’ambiente e l’organizzazione di eventi condivisi, nel quadro più generale del miglioramento della vivibilità. “Sempre più cittadini stanno cambiando il modo di muoversi in città preferendo il trasporto pubblico o la bicicletta. Abbiamo già fatto importanti passi avanti, dall’aumento esponenziale del servizio di bike sharing agli investimenti per nuove piste ciclabili. Ora con la cooperazione di Copenaghen potremo inserire nuovi tasselli nel mosaico della mobilità milanese a favore della qualità della vita dei cittadini.”, ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Fonte: Eco dalle città
Pass Mobility: la mobilità sostenibile casa-lavoro Un servizio pensato per promuovere l’utilizzo di abbonamenti annuali quale mezzo collettivo per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti delle imprese. È Pass Mobility, il primo benefit aziendale che affianca la mobilità sostenibile ai buoni pasto. Dedicato a tutte le imprese del territorio milanese, Pass Mobility risponde ad una necessità impellente in termini di corporate welfare e impegno sostenibile. Eppure, sono ancora poche le realtà che rispondono sul tema della mobilità.Secondo una survey realizzata dall’Osservatorio Sodexo Benefits&Rewards Service, infatti, sono circa il 7,9% su un campione di 869, dividendosi tra chi utilizza convenzioni dirette come la navetta e chi ha già sposato il progetto in questione. Si può fare, quindi, ancora molto. “Anche le aziende posso impegnarsi attivamente contro l’inquinamento – afferma Paolo Corno, Direttore Commerciale di Sodexo Benefits&Rewards Service – e il primo passo è sicuramente incentivare i propri dipendenti all’uso dei mezzi pubblici con una soluzione eco-sostenibile e in grado di ridurre concretamente la circolazione di veicoli in città”. L’iniziativa è infatti pensata con l’obiettivo primario di garantire il benessere e la motivazione dei lavoratori e permettere, inoltre, una gestione alternativa dei trasporti casa-lavoro. La mobilità sostenbile diventa, quindi, un vero e proprio benefit per il dipendente. Il lavoratore è incentivato a rinunciare al trasporto con mezzo proprio, optando per il servizio pubblico pagato dall’azienda, a vantaggio della diminuzione del traffico e dell’inquinamento atmosferico. “Offrire il trasporto casa-lavoro equivale a migliorare la vita del dipendente, ma anche l’ambiente cittadino grazie alla diminuzione del traffico in favore dei mezzi pubblici, con un considerevole calo delle emissioni di CO2. Stiamo lavorando per realizzare il servizio anche in altre città italiane, soprattutto dove l’aspetto della viabilità e del traffico è particolarmente critico”, conclude Corno. Fonte: Clickmobility
Parte la campagna “Drink or Drive” per la guida sicura “Drink or Drive”, ovvero “o bevi o guidi”. E’ il nome di una campagna di sensibilizzazione sui rischi connessi all’assunzione di alcol prima di mettersi alla guida di veicoli a motore, promosso dall’associazione di promozione sociale “Drink or Drive” con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’ACI, Automobile Club d’Italia, socio fondatore di TTS Italia. A partire dal mese di febbraio, e fino a maggio, in cinquantacinque località marittime italiane, sedi di Capitanerie di Porto, si svolgeranno dimostrazioni dell’effetto dell’assunzione di alcol durante la guida di veicoli. Un problema sociale che, secondo il presidente dell’associazione “Drink or Drive”, Andrea Malfatti, richiede “da parte di tutti, una maggiore attenzione a quelle attività di carattere squisitamente preventivo che, aumentando la conoscenza e la coscienza personale, possono ridurre i rischi che il fenomeno comporta”. Una app permette ora di misurare il proprio tasso alcolico anche con smartphone e iPhone. Si tratta di un argomento di notevole rilevanza sociale. Secondo i dati realizzati dall’ACI in collaborazione con l’ISTAT infatti, la mortalità per incidenti stradali raggiunge il massimo nelle ore notturne (dalle 3 alle 6), con 4,64 decessi ogni 100 incidenti, contro una media giornaliera pari a 1,96. I più coinvolti sono giovani dai 20 ai 49 anni di età (1.321 in totale, pari al 51,7 per cento), con un picco per la fascia 20-24 anni. Da questi dati traspare la correlazione fra eventi mortali e possibile assunzione di alcol o droghe da parte di soggetti giovani prima di mettersi alla guida di notte. Fonte: Trasporti-Italia.com
Presentato a Napoli il progetto Ci.Ro City Roaming per il car sharing elettrico E’ stato presentato a Napoli, alla presenza del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e del Vicesindaco Tommaso Sodano, il progetto di ricerca “Ci.Ro. City Roaming – Nuova Mobilità Urbana”, sviluppato dall’ente no profit “Napoli Città Intelligente”, con l’obiettivo di contribuire alla redistribuzione in modo razionale del traffico in città grazie al car sharing elettrico. Il progetto, che prende il via con una prima fase di sperimentazione, è patrocinato dal Comune di Napoli e finanziato dal MIUR. Il progetto di car sharing elettrico, come illustrato dal vice-sindaco Sodano, partirà nella fase sperimentale che durerà un anno, con 3 stazioni dislocate in città e 11 veicoli a disposizione, di cui 8 auto e 3 van. Prendendo in noleggio un’auto, si pagherà solamente per i chilometri percorsi e si potrà usufruire di sosta gratuita, oltre alla possibilità di passaggio nelle ztl e nelle corsie preferenziali. Fonte: NapoliToday
Roma: +10% di mobilità ciclabile in 5 anni “A Roma partiamo da un uso della bicicletta pari allo 0,6% e ci proponiamo di arrivare al 10% nel giro di 5 anni all’interno del centro storico. Ma a questi obiettivi devono accompagnarsi atti concreti, politiche serie e condivisione con i cittadini”. È quanto ha detto Guido Improta, assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Roma, a margine del seminario “La ciclabilità in Europa: come rendere un Paese bike friendly” svoltosi nei giorni scorsi. L’impegno è quello di creare condizioni infrastrutturali e modalità di servizio tali per cui i cittadini non siano obbligati a muoversi con l’automobile e “si convertano all’uso del trasporto pubblico locale e della bicicletta”. Partire dalla concretezza significa prima di tutto “affrontare il problema delle buche a Roma, avere itinerari protetti come piste dedicate o zone a velocità controllata quali le Zone 30, aumentare la disponibilità di stalli dove parcheggiare a bicicletta soprattutto davanti scuole, università e nei parcheggi di scambio con autobus e metropolitane”. Quello che Improta suggerisce è dunque “un approccio integrato, culturale e indispensabile per dare una risposta efficace alla congestione che in molte zone della città ostacola gli spostamenti”. I numeri legati all’uso dell’auto privata a Roma sono “da vero e proprio conflitto bellico: “ogni anno oltre 150 morti, quasi 30.000 incidenti stradali. È un costo sociale che non possiamo più sostenere e che pensiamo di poter abbattere del 50% dei prossimi 7 anni”. Sulla questione del trasporto delle bici sui mezzi pubblici, Guido Improta sottolinea che “è stato attivato un gruppo di lavoro congiunto tra i tecnici del dipartimento Mobilità e l’azienda di trasporto pubblico locale. Sono state definite nuove fasce orarie e nuove modalità di trasporto e si stanno individuando alcune linee di trasporto di superficie che dovranno essere attrezzate anche per il trasporto delle biciclette”. Il seminario è stato anche un momento di confronto e di chiarimento per la piccola polemica sulle auto che accedono al centro storico di Roma: “All’inizio del mio mandato – ha spiegato Improta – ho chiesto la collaborazione dell’Aci per fare una verifica tramite la banca dati delle 60.000 auto che sono autorizzate ad entrare nella ZTL di Roma, per controllare che siano effettivamente titolari dei requisiti richiesti. Può bastare infatti anche un’autocertificazione per attestare il possesso di questi requisiti. Purtroppo la mia prima richiesta ha ricevuto un diniego da parte dell’Aci ma oggi durante il seminario il Presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani mi ha accordato la disponibilità a svolgere questi controlli incrociati”. Per quanto riguarda il nuovo Piano Generale per il Traffico Urbano (PGTU), la proposta è stata pubblicata sul sito del comune di Roma “in modo che sia accessibile e leggibile da tutti i cittadini: vogliamo ricevere le loro critiche e le loro proposte prima dell’adozione in Giunta. Ci sono ancora 3 settimane di tempo per poter interloquire con l’amministrazione comunale, alla fine di questo periodo la Giunta adotterà formalmente il Piano del Traffico per poi arrivare a una discussione in ambito di assemblea capitolina auspicabilmente entro l’estate”. L’ultimo Piano del Traffico risale all’amministrazione Rutelli nel 1999: era un piano che affrontava dei problemi dal punto di vista regolamentare “perché c’era soltanto il 18% della popolazione che abitava fuori dal GRA, ora siamo al 30% della popolazione e quindi l’impostazione del nostro PGTU non è più solo legate alle regole ma anche ai sistemi: solo con un approccio integrato possiamo dare una soluzione ai problemi incrementati in questi anni”. Fonte: Eco dalle Città
Sicurezza stradale: parte la campagna Truck e Bus di Tispol E’ iniziata la campagna europea congiunta, che si protrarrà fino al 16 febbraio, denominata “TRUCK & BUS” (Mezzi pesanti e Autobus), programmata in tale periodo da “TISPOL”, ovvero il network europeo delle Polizie Stradali. TISPOL è una rete di cooperazione internazionale tra le Polizie Stradali, cui aderiscono non solo i 27 Stati membri dell’Unione, ma anche la Svizzera e la Norvegia, che nasce per consolidare la collaborazione internazionale delle Polizie Stradali, impegnate congiuntamente e contemporaneamente in operazioni di contrasto delle violazioni ed in campagne “tematiche”. La campagna TRUCK & BUS è dedicata al controllo congiunto operato dalle Polizie Stradali di tutta Europa, dei mezzi pesanti adibiti al trasporto merci e autobus, sia su tratte nazionali che internazionali, con verifica delle condizioni dei conducenti, dei mezzi e del carico e la verifica delle ore di guida e di riposo effettuate e dei cronotachigrafi. Fonte: Trasporti-Italia.com
Smart Cities: ricerca applicata, via libera allo stanziamento di 305 mln Ammonta a 305 milioni lo stanziamento destinato alla ricerca applicata. Lo prevede il decreto firmato in questi giorni dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, che ammette alle agevolazioni economiche i vincitori del bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation”. 80 i progetti finanziati: 32 di ricerca industriale che riguardano le cosiddette Città Intelligenti, 48 di Innovazione Sociale proposti da giovani under 30. I 32 progetti di ricerca industriale che saranno finanziati prevedono la partecipazione complessiva 399 soggetti: 302 soggetti industriali privati tra grandi imprese e Pmi; 97 soggetti pubblici della ricerca (università, enti, istituzioni e organismi di ricerca, ecc.). Il procedimento di valutazione iniziale, articolato in due fasi distinte ed indipendenti, ha coinvolto qualificati esperti internazionali oltre che valutatori nazionali. Gli ambiti toccati dai progetti vincitori vanno dalla Domotica alla e-Health ai Trasporti intelligenti. I 48 progetti di Innovazione Sociale proposti da giovani under 30 (l’età media è 27 anni) saranno finanziati con una somma di 25 milioni e riguardano soluzioni tecnologicamente innovative per risolvere specifiche problematiche presenti nel tessuto urbano di riferimento. Fonte: Trasporti-Italia.com
Toscana: approvato il Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità La Toscana ha un nuovo Piano che disegna il futuro della sue infrastrutture e della mobilità. E’ il PRIIM, Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità, che dopo aver avuto il via libera della Giunta nel luglio scorso, è stato approvato anche dal Consiglio regionale. Il PRIIM racchiude i progetti di sviluppo per il periodo 2014-2020 di ferrovie, autostrade, porti, aeroporti, interporti, trasporto pubblico locale, viabilità regionale e mobilità ciclabile in Toscana, settori che toccano in maniera diretta la quotidianità dei cittadini e che incidono profondamente sulla loro qualità della vita. “Il Piano si compone anche di cose che sono programmate da tempo – ha detto l’assessore regionale alle infrastrutture ed alla mobilità Vincenzo Ceccarelli – ma porta una visione nuova, che è quella di una mobilità sostenibile, di un rafforzamento del trasporto pubblico, dell’integrazione tra ferro, gomma e bicicletta, di un forte impegno per la sicurezza stradale. Inciderà sulla vita di tutti i giorni, anche con un forte impatto economico, favorendo lo sviluppo. Non parliamo di un libro dei sogni – ha concluso Ceccarelli – ma di cifre molto concrete. Nel triennio 2014-2016 sono già programmati e finanziati interventi per oltre 2 miliardi di euro tra infrastrutture e trasporti, mentre in tutto il periodo 2014-2020 sono previsti investimenti per oltre 23 miliardi, dei quali più della metà sono stati già realizzati o finanziati. Per quelli che rimangono servirà un grande impegno politico ed istituzionale, non solo della Regione ma anche del Governo centrale, per dare quelle risposte che i cittadini toscani aspettano”. Tra le opere-chiave contenute nel PRIIM ci sono: l’ultimazione della gara per dare alla Toscana un gestore unico del servizio di trasporto pubblico su gomma; la realizzazione del nodo per l’alta velocità ferroviaria di Firenze, quella dei raccordi ferroviari del Porto di Livorno e il raddoppio della ferrovia Pistoia-Montecatini; il completamento del Corridoio tirrenico, della E78 Grosseto-Fano, l’adeguamneto e messa in sicurezza della SGC FI-PI-LI e della Firenze-Siena, gli assi viari di Lucca; l’integrazione gestionale tra gli aeroporti di Pisa e di Firenze oltre al miglioramento dell’offerta infrastrutturale dell’aeroporto di Firenze; il completamento delle linee 2 e 3 della tranvia di Firenze e la sua integrazione verso Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio; l’avvio di nuovi piani regolatori portuali per Livorno, Piombino e Marina di Carrara; la realizzazione della ciclopista dell’Arno e nuovi interventi per la mobilità ciclabile in ambito urbano; nuovi bandi per sicurezza stradale per gli enti locali; sviluppo dell’informazione in tempo reale nei servizi di trasporto pubblico e di mobilità (infomobilità). Fonte: Trasporti-Italia.com
Truck Sharing: la logistica intelligente Il 90% dei trasporti in Italia viene effettuato su gomma, dato molto allarmante, specialmente se confrontato con le medie degli altri paesi. E’ un danno in primo luogo per l’inquinamento, per le congestioni delle infrastrutture viarie ma anche per i suoi alti costi di gestione. I TIR sono noti infatti per essere tra i mezzi più inquinanti in circolazione: hanno una massa imponente, così come i loro motori, potenti diesel spesso malandati e diffusori di immense quantità di CO2 e sostanze simili. Il 50% dei viaggi che effettuano i TIR sono inutili: per ogni viaggio di trasporto infatti ci sarà sempre uno di ritorno; ma se quello di andata lo si effettua a pieno carico, una volta scaricato, quello di ritorno sarà sempre con il mezzo vuoto. Per risolvere questa ‘inefficiente’ situazione sta prendendo sempre più piede un servizio molto intelligente. Si chiama “Truck Sharing” un servizio che consiste nell’ottimizzazione del viaggio di ritorno, quello a carico vuoto, riempiendo il convoglio il più possibile. Per farlo chiaramente sarà accettata qualsiasi cosa, purché il destinatario sia o “di strada” o nei pressi del punto di arrivo. Per calcolare tutte queste opzioni e per trovare il mezzo giusto, ci sono a disposizione numerosi siti internet. Per farlo, il conducente del TIR calcola lo spazio vuoto e lo inserziona direttamente su uno di questi siti; a quel punto chiunque volesse far consegnare un pacco in una delle zone che rispondono ai requisiti dell’itinerario di quell’autocarro, può selezionarlo e non fare altro che aspettare che l’autista stesso se lo venga a prendere e lo consegni a destinazioni. Il tutto ad un prezzo inferiore a quello di qualsiasi altra concorrenza, che verrà corrisposto direttamente all’autista tramite bonifico o Paypal al momento della consegna al destinatario. Fonte: Ruote per Aria
Una App per il carpooling dei taxi I taxi che circolano con un solo passeggero occupano superficie stradale, aumentano il traffico ed emettono gas di scarico: tutto ciò ora può essere limitato facendo in modo che un solo taxi porti alla stessa destinazione più di un passeggero. Per chi viaggia c’è anche il vantaggio del minor costo della corsa e più sono i passeggeri più si abbassa la parte che ciascuno deve pagare. L’idea di sfruttare gli smartphone per realizzare un carpooling con i taxi è venuta a un gruppo di giovani imprenditori di Bari. Da Bari, Roma e Milano il servizio ha continuato a espandersi e Taxinsieme è oggi disponibile anche a Salerno, a Catania e a Messina. Prendere un taxi, per esempio, da o per un aeroporto ha così un costo più ragionevole e potenzialmente si può ridurre l’impatto delle emissioni di una corsa anche di quatttro volte. Basta scaricare l’app di Taxinsieme per Android o per dispositivi iOS e creare un Login. Da quel momento, accedendo alla applicazione è sufficiente postare i dati sulla partenza e la destinazione della corsa e la data. Chi a sua volta ha bisogno di una tra le corse offerte contatta chi l’ha postata e, comunicando direttamente tramite l’app o in qualsiasi altro modo, i due – o più – si mettono d’accordo. Nella sostanza si tratta di un’app sociale mirata a chi vuole risparmiare e a chi è sensibile al problema delle emissioni nelle città. Fonte: Eco dalle Città
Puglia: bando per promuovere l’utilizzo della bicicletta Pubblicato sul BURP n. 24 del 20/02/2014 con scadenza il 21/03/2014 il “Bando per iniziative di promozione all’utilizzo della bicicletta nell’ambito del Programma per l’educazione ai corretti stili di vita” nell’ambito del programma interassessorile di Educazione ai corretti stili di vita denominato SBAM! promosso dall’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità. Il Programma regionale che coinvolge l’Assessorato allo Sport, alle Politiche della Salute, al Diritto allo Studio, alle Risorse Agroalimentari, alle Infrastrutture e Mobilità, partirà nella primavera 2014 ed intende perseguire gli obiettivi generali di promozione di un corretto stile di vita che coniughi pratiche alimentari corrette alla promozione degli spostamenti casa – scuola a piedi o in bici, quale forma quotidiana di buon esercizio fisico. Con SBAM! l’Assessorato alla Mobilità, in particolare, valorizza e incentiva l’utilizzo della bicicletta organizzando delle giornate di promozione al suo uso nelle scuole e nelle classi coinvolte nel programma come da elenco allegato. Possono partecipare al bando imprese, associazioni ed enti no-profit pugliesi, con esperienza nel settore della mobilità sostenibile e della mobilità ciclistica. La associazione/impresa/ente no profit proponente dovrà coinvolgere, per la realizzazione del progetto, una rete provinciale di soggetti partners composta da almeno 1 associazione/impresa/ente no profit con sede in provincia diversa da quella del soggetto capofila. Il vincitore beneficerà del contributo complessivo di 50.000,00 euro. Ulteriori informazioni possono essere acquisite ai seguenti recapiti: tel. 080.5405674, 080.5405669. Fonte: Eco dalle Città
Venezia: le informazioni sulla città in un Gong I servizi della città a portata di smartphone grazie ad un’unica applicazione. E’ stata presentata a Venezia nei giorni scorsi l’app per i servizi della città a portata di smartphone, Gong. Gong permetterà ai cittadini che la scaricheranno gratuitamente sul proprio smartphone di ricevere in tempo reale informazioni sui servizi offerti. “Venezia è una città che si mostra sempre più vivibile per i suoi cittadini e accogliente verso gli ospiti – ha esordito l’assessore Bergamo – e l’utilizzo di questa applicazione dimostra la nostra volontà di offrire nuovi servizi e opportunità per tutti. Vogliamo fare in modo che, con Gong, si possa sapere in tempo reale, ad esempio, se l’autobus che stiamo aspettando è in orario, come già si fa in molte città europee”. Gong, pensata per le Amministrazioni pubbliche, è già utilizzata da circa cento Comuni nel Veneto ed è facilmente scaricabile su supporto Apple o Android. Raggruppa le funzioni in cinque macro aree e ogni utente può impostare gli argomenti che gli interessano nella lingua che desidera. Ogni aggiornamento viene comunicato, sul supporto dell’utente, attraverso un segnale sonoro (gong) da cui l’applicazione stessa prende il nome. Tra le informazioni offerte: scioperi, variazioni delle tratte, cambio degli orari, eventi culturali, spettacoli, orari di raccolta dei rifiuti e giorni di differenziata, interruzioni all’erogazione idrica ed eventuali modifiche o interruzioni del servizio, in prossimità della luogo in cui ci si trova, essendo un servizio georeferenziato. Fonte: Ferpress
Europa
Bruxelles: l’Italia non tutela i diritti dei viaggiatori L’Italia non tutela come dovrebbe i diritti di chi viaggia o vuole viaggiare, dai disabili in bus a chi si sposta in nave sino a chi compra pacchetti-vacanze da un tour operator che poi fallisce. Così la Commissione Ue, dopo diversi scambi con le autorità italiane e indagini pilota concluse senza chiarimenti convincenti, ha deciso di avviare una serie di procedure d’infrazione con l’invio a Roma di tre lettere di messa in mora, di cui una complementare. La prima lettera riguarda l’obbligo di definire terminal di autobus e bus dove i viaggiatori disabili possono ricevere la necessaria assistenza, e un’autorità preposta a far rispettare la legge. In assenza di un’autorità dei trasporti operativa, l’Italia ha indicato come responsabile il ministero dei trasporti per i reclami dei passeggeri, ma questo non ha né il potere di comminare sanzioni né di far rispettare la legge, in quanto non ci sono ancora le procedure per presentare i reclami. Intanto, sottolinea la Commissione, «in assenza di stazioni bus predefinite persone disabili e a mobilità ridotta possono essere private della necessaria assistenza per esercitare il diritto al trasporto». Simile il problema per chi si sposta in nave: ancora manca l’autorità a cui tutti i viaggiatori possono rivolgersi per presentare reclami in caso di mancato rispetto dei diritti. L’Antitrust e la nuova Autorità per i trasporti italiane non hanno ricevuto le competenze necessarie per farlo, nonostante le regole Ue siano in vigore da fine 2012 e i due anni dati agli stati membri per adeguarsi. Per la Commissione, quindi, «non è accettabile che l ‘ Italia non abbia ancora preso tutte le misure necessarie». Bruxelles ha poi puntato il dito sul Fondo di garanzia per i risarcimenti ai consumatori in caso di fallimento dei tour operator: questo sì, esiste, ma è sempre stato vuoto o dotato di risorse insufficienti. A dicembre 2011, a fronte di 5800 richieste ricevute sin dal 2009 (molte legate al fallimento della Todomondo), il fondo, gestito dal ministero delle attività produttive con un’allocazione di 200-230 mila euro annui, ne aveva soddisfatte appena 600, mentre questo rimaneva «con 76,33 euro al 23 gennaio 2012». Fonte: Clickmobility
Copenaghen: la più virtuosa delle metropolitane europee La metropolitana della capitale danese è un modello di modernità, efficienza e rigore finanziario. Inaugurata nel 2002, conta due linee, 22 stazioni (13 delle quali in superficie) e 21 chilometri di percorso. È stata tra le prime reti d’Europa completamente automatizzate: metropolitana driverless, senza conducente. Oltre a gestire la guida dei treni, il sistema informatico in uso a Copenaghen consente di mantenere elevata la frequenza grazie alla precisione dell’accelerazione e della frenata. Inoltre, i sofisticati sistemi di controllo e manutenzione consentono ai 34 convogli in uso di correre 24 ore su 24, «servizio continuativo quotidiano». Ogni fermata è poi dotata di citofoni a disposizione dei passeggeri per segnalare eventuali emergenze o comunicare con il centro informazioni. E non essendoci alcuno spazio tra la banchina e il treno, chi si muove in carrozzella può salire a bordo dei treni senza bisogno di aiuto. Le stazioni di superficie sono state costruite in vetro e acciaio per poter così rimandare un’idea di «avvenire», di futuro e di modernità. Non a caso la metrò di Copenaghen dal 2008 al 2011 ha fatto incetta di premi internazionali. Ed è stata premiata anche dai pendolari: 54 milioni i passeggeri trasportati nel 2012. Finora nessuna tensione a livello occupazionale. La «International Metro Service Srl» (o InMetro), la società che gestisce la rete metropolitana della capitale danese, è comunque snella: 274 i dipendenti. Dal 2008 ad oggi i conti di InMetro sono sempre stati in ordine: 2 milioni di utili per il 2013 e 2,3 nel 2012. Fonte: Clickmobility
Il Parlamento Europeo vincola gli Stati Membri sul CO2 Il Parlamento europeo vuole che agli Stati membri vengano indicati obiettivi nazionali vincolanti in materia di fonti rinnovabili, efficienza energetica ed emissioni di gas serra. Con 341 voti a favore e 263 contrari, inoltre, gli eurodeputati hanno chiesto tre target comunitari vincolanti per il 2030, più ambiziosi di quelli proposti qualche settimana fa dalla Commissione: un taglio del 40% dei gas serra (rispetto ai livelli del 1990), almeno il 30% di energia da fonti rinnovabili sui consumi totali dell’Europa, e un aumento del 40% dell’efficienza energetica. Secondo i parlamentari, in particolare, i tre impegni salva clima «devono essere obbligatori, e messi in atto sulla base di singoli obiettivi nazionali, tenendo conto della situazione e del potenziale di ogni Stato membro». La recente proposta della Commissione, invece, comprendeva un target del 27% per le rinnovabili, nessun obiettivo di efficienza energetica, e, soprattutto, zero impegni vincolanti per i singoli stati membri (come era invece prevedeva il precedente pacchetto di misure salva clima per il 2020). Il voto del Parlamento non è vincolante, ma ha un valore politico di cui il Consiglio europeo, chiamato a discutere dell’argomento a marzo prossimo, dovrà tenere conto. Fonte: Eco dalle Città
Il progetto Vehicle Road Automation lancia sito per lo scambio di informazioni e per la ricerca Nell’ambito del progetto Vehicle and Road Automation (VRA) è stato lanciato il sito www.vra-net.eu/wiki al fine di promuovere lo scambio di informazioni e la ricerca nell’ambito di veicoli e automazione stradale in Europa e non solo. Il sito contiene informazioni e dettagli su circa quaranta progetti con abstract, punti di contatto, siti web, budget e risultati. Il sito contiene inoltre informazioni su eventi e incontri. Per maggiori informazioni, è possibile contattare: vra.info@mail.ertico.com Fonte: ITS International
I servizi di Galileo per la navigazione satellitare europea prenderanno il via alla fine del 2014 Galileo, il programma dell’UE per la navigazione satellitare (il “GPS” europeo) e Copernicus, il programma europeo di monitoraggio della terra, sono entrati quest’anno in una fase decisiva. Con il lancio di sei ulteriori satelliti Galileo i cittadini europei saranno presto in grado di fruire di un proprio sistema di navigazione satellitare. Il primo lancio di un satellite Copernicus a marzo consentirà di realizzare notevoli progressi sul piano della sicurezza marittima, del monitoraggio del cambiamento climatico e di servizi di supporto in situazioni di emergenza e di crisi. I progressi sul piano di entrambi i programmi spaziali europei – Galileo e Copernicus – sono annunciati da Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, in seguito a una riunione con Jean Jacques Dordain, direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e con i CEO di cinque grandi imprese partecipanti ai progetti: Arianespace, Telespazio, socio ordinario di TTS Italia, Thales Alenia Space, OHB e Airbus Space and Defence. In seguito alla riunione tutte e cinque le imprese e l’ESA hanno espresso il loro forte impegno a lanciare nel 2014 ulteriori satelliti per i due programmi spaziali, come comunicato al Vicepresidente Antonio Tajani dal direttore generale dell’Agenzia spaziale europea. Ciò potrebbe consentire di disporre di primi servizi Galileo, sempre che vengano risolte tutte le questioni tecniche, alla fine del 2014/inizio del 2015. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha affermato: “Ho convocato questa riunione per rafforzare il dialogo tra i principali attori dell’industria, l’ESA e la Commissione europea. Il successo dei programmi Galileo e Copernicus dipende dall’impegno e dal sostegno dell’industria spaziale e dell’ESA. Galileo inizierà le sue prime operazioni nel 2014. Anche Copernicus sta entrando nella fase operativa. La navigazione spaziale e la navigazione satellitare, di matrice europea, costituiscono elementi della nostra strategia per reindustrializzare l’UE. Fatto più importante, questi due programmi creeranno le nuove opportunità imprenditoriali di cui l’Europa ha bisogno.” Per il comunicato stampa, clicca qui Fonte: Commissione Europea
I servizi europei di telepedaggio regionali (EETS) saranno avviati grazie al cofinanziamento dell’UE Gli studi selezionati per il finanziamento nell’ambito del programma pluriennale TEN-T 2012, coprono specificatamente la rete di arterie primarie di telepedaggio di sette Stati membri (Austria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna) oltre la Svizzera (che non gode del sostegno dell’UE). Lo scopo è di utilizzare gli EETS sul terreno, tenendo conto della prospettiva di una copertura di tutta l’Europa. Sono previste due fasi principali: analisi dei temi contrattuali, procedurali e tecnici, allo scopo di sviluppare delle raccomandazioni e soluzioni che possano agevolare l’introduzione degli EETS; dispiegamento di una piattaforma aperta di informazione che copra tutti i paesi partecipanti e una dimostrazione pilota dei servizi conformi degli EETS che coprano una selezione di paesi sostenitori. Gli studi saranno monitorati dall’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA) e si prevede saranno ultimati entro la fine di dicembre 2015. Fonte: European Commission Innovation & Networks Executive Agency
Veicoli connessi: gli standard base sono pronti e definiti Lo scorso 12 febbraio, ETSI e CEN, le due organizzazioni europee per la standardizzazione, hanno confermato che gli standard di base richiesti dalla Commissione Europea per rendere i veicoli connessi una realtà, sono stati pienamente completati e raggiunti. Le norme adottate garantiscono che i veicoli realizzati da case automobilistiche diverse possono comunicare tra loro. L’Unione Europea ha investito oltre 180 milioni di Euro in progetti di ricerca sulla guida cooperativa, i cui risultati hanno supportato la definizione degli standard in questione. Ciò consentirà all’industria automobilistica europea che garantisce 13 milioni di posti di lavoro, di sviluppare la prossima generazione di veicoli. Per il comunicato stampa completo, clicca qui Fonte: Commissione Europea
Resto del mondo
Dubai: quasi due miliardi di dollari in nuovi progetti L’Autorità per i trasporti di Dubai ha approvato stanziamenti di oltre 1,9 miliardi di dollari per il 2014 di cui più della metà saranno investiti in nuovi progetti. Circa un terzo del budget sarà allocato per le agenzie che si occupano della gestione di traffico e strade, un terzo per quelle del trasporto ferroviario, il 13% per le agenzie di trasporto pubblico e il restante verrà suddiviso tra altre agenzie. In totale si investirà su 99 progetti, di cui 50 nuovi nell’ambito di strade e trasporto pubblico. Fonte: ITS International
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