Primo Piano
INTERVISTA A MASSIMO SCHINTU, DIRETTORE GENERALE AISCAT
SCHINTU: “LE AUTOSTRADE BANCO DI PROVA PER TECNOLOGIE INNOVATIVE. IL FUTURO PUNTA SULLA COMUNICAZIONE E SULL’INFOMOBILITÀ”.
LA LUNGA ESPERIENZA DELLE CONCESSIONARIE NEGLI ITS HA PORTATO NOTEVOLI RISULTATI IN TERMINI DI SICUREZZA STRADALE E FLUIDIFICAZIONE DEL TRAFFICO. DA ESPORTARE IN ALTRI CONTESTI…
Le autostrade “banco di prova” per tecnologie e innovazione. E’ questo l’appello lanciato da Massimo Schintu, direttore generale di Aiscat in questa intervista rilasciata a TTS Italia. “I risultati quotidiani, in termini di condizioni di deflusso e di incidentalità – ha aggiunto - ne sono una conferma”. Secondo il manager “è sull’infomobilità nelle sue diverse declinazioni che si concentrerà sempre più gran parte dell’attenzione degli operatori, visto anche il quadro di riferimento europeo e gli input comunitari in materia”.
Secondo i dati Aiscat, nel 2014 il traffico autostradale è tornato a crescere, la prima volta dall’inizio della crisi. Come va letto questo segnale?
La diminuzione dei traffici, evidenziatasi a partire dal 2008, è stata uno degli effetti più visibili del ben noto contesto di crisi e di recessione economica internazionale che ha interessato anche il nostro Paese.
Difficoltà per famiglie e imprese, contrazione dei consumi e calo della produzione sono stati dei leitmotiv di questi ultimi anni. E poi altri elementi, come, ad esempio, le sensibili variazioni del prezzo del petrolio, e quindi dei carburanti, che hanno sicuramente un peso nel condizionare gli spostamenti veicolari. Tutto ciò non poteva non incidere sulla domanda di mobilità globale di merci e persone, tornata indietro ai livelli dei primi anni 2000.
Nonostante il perdurare di queste condizioni, però, già nel 2013 si era potuto osservare un rallentamento del trend ribassista con una stabilizzazione della domanda. Rallentamento che nel 2014 si è trasformato in una inversione di tendenza, forse ancora indicativa, ma non per questo meno significativa. Con un aumento complessivo dell’1%, il traffico è tornato a crescere sia nella sua componente leggera sia in quella pesante. È facile leggere in questo dato un segno positivo di ripresa dei sistemi produttivi e degli spostamenti – per lavoro o per piacere – delle persone: da più parti si sostiene che il peggio sia passato e che ci si stia avvicinando alla fine della crisi e uno degli indicatori più rappresentativi delle condizioni socioeconomiche di un Paese è proprio il traffico.
Un altro dato importante è la diminuzione degli incidenti. Quanto si deve agli investimenti dei gestori autostradali in tecnologie?
Tanto è stato fatto dal comparto autostradale in tema di sicurezza e i risultati conseguiti lungo la rete a pedaggio italiana ne sono la prova più concreta e tangibile. Parliamo di un sistema, unico in Italia, che non solo ha raggiunto (per di più con un anno di anticipo) l’obiettivo prefissato dalla Commissione Europea di dimezzamento delle vittime per incidenti stradali nel decennio 2001-2010, ma che lo ha addirittura superato con un costante e sensibile progresso di tutti gli indicatori di sinistrosità.
Trend di riduzione che non si è esaurito, ma che è andato progressivamente a consolidarsi sempre più, tanto che il 2014 si è chiuso con un’ulteriore riduzione del -9% rispetto all’anno precedente e con il più basso livello di mortalità mai rilevato in autostrada.
Di sicuro lo sviluppo degli ITS e la loro puntuale applicazione hanno contribuito in modo sostanziale al miglioramento delle condizioni di mobilità e di sicurezza e al raggiungimento di questi risultati anche se ritengo sia difficile quantificarne con esattezza l’impatto: teniamo presente che parliamo di un sistema che ogni anno spende mediamente circa 100.000 Euro/km per la manutenzione e per il continuo potenziamento dei propri standard di servizio.
E non può essere dimenticato l’impegno nella ricerca e nell’innovazione portata avanti da varie Società concessionarie con l’ideazione e lo sviluppo di sistemi all’avanguardia a livello internazionale - ad esempio per il contrasto dei comportamenti di guida inappropriati e potenzialmente pericolosi - che rappresentano un’eccellenza nel campo della sicurezza stradale.
E’ possibile quantificare la ricaduta in termini di efficienza e sicurezza dei sistemi tecnologici già in uso sulle autostrade, partendo dal famoso telepass?
Gli ITS nelle strategie di sviluppo autostradale esistono in funzione della strada e della mobilità degli utenti: come già accennato, sono infatti uno strumento fondamentale per contribuire a migliorare le prestazioni complessive del trasporto stradale, soprattutto in un settore particolare come quello delle autostrade in concessione, ove il gestore si trova ad affrontare ogni giorno tanto situazioni ordinarie quanto eccezionali, in cui entrano in gioco numerose variabili connesse, ad esempio, alle condizioni infrastrutturali e di traffico piuttosto che a quelle atmosferiche, con il preciso obiettivo di garantire sempre il massimo standard di efficienza possibile.
La ricerca di applicazioni informative e tecnologiche nuove e maggiormente performanti, e il loro utilizzo sempre più diffuso e “mirato”, hanno contribuito in maniera indiscutibile al conseguimento di più elevati livelli di servizio, sicurezza e qualità in favore dei viaggiatori e all’attuazione di politiche di mobilità sostenibili.
Ma è con i numeri che si riesce, seppur parzialmente, a descrivere l’impegno del settore: parliamo infatti di un insieme complesso che comprende, tra gli altri, 36 sale radio operative h24, oltre 5.900 telecamere e 7.300 colonnine SOS per le chiamate di emergenza, 2.750 Pannelli a Messaggio Variabile e più di 1.150 tra centraline meteo e rilevatori di ghiaccio e nebbia, ecc. con tassi di crescita oltremodo significativi negli ultimi quindici anni (per i PMV e le telecamere parliamo di un incremento medio di circa il 400%). Non dobbiamo poi dimenticare l’impegno in termini di modernizzazione dei sistemi di esazione, con oltre 1.800 porte automatiche e 2.400 impianti Telepass, su un totale di circa 4.250 porte: considerando anche che ci sono attualmente circa 8,5 milioni di apparati Telepass circolanti, ormai meno di un quinto delle transazioni avviene con modalità non automatiche, con indubbi benefici in termini di fluidità e, naturalmente, di riduzione dell’emissioni inquinanti in atmosfera.
E poi – elemento imprescindibile –massima attenzione all’informazione agli utenti. Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti di comunicazione rendono sempre più accessibili le notizie sullo stato della rete e della viabilità. Ormai è divenuta normale consuetudine per gli automobilisti utilizzare, sia prima di partire che durante il viaggio, tutti i vari canali messi a disposizione dalle Società concessionarie (siti web, InfoPoint multimediali, app, Call Center e numeri dedicati, radio nazionali e locali, ecc.) e questa maggiore conoscenza ha sicuramente effetti positivi sull’efficienza del sistema.
Alcuni di questi sistemi stanno “migrando” anche verso contesti urbani. Ci sono novità all’orizzonte?
È indubbio che i gestori autostradali abbiano maturato nel corso degli anni una notevole competenza in materia di ITS: l’autostrada, infatti, può essere considerata da sempre il banco di prova di tecnologie e tecniche gestionali innovative e i risultati quotidiani, in termini di condizioni di deflusso e di incidentalità, ne sono una conferma.
Le Società concessionarie si sono sempre contraddistinte per la capacità di innovare e di sviluppare sistemi ad alto valore aggiunto, siano essi tecnologici, impiantistici o procedurali. Ma siamo sempre stati convinti che questo patrimonio di conoscenze e competenze non dovesse rimanere confinato esclusivamente nel settore autostradale, ma, pur nato in un contesto così specifico, potesse essere esportato, opportunamente modificato e riadattato, tenendo conto dei diversi ambiti di applicazione e delle risorse disponibili, così da assicurare un innalzamento qualitativo – e di sicurezza – per tutti gli utenti, indipendentemente dalla tipologia di strada percorsa.
In questo senso, basta vedere la logica e naturale integrazione che c’è stata negli anni in quei contesti urbani caratterizzati dalla presenza di tratte autostradali, soprattutto in termini di informazioni di viabilità.
Peraltro, già oggi parliamo normalmente di “smart cities”: siamo abituati in molte città ad avere un monitoraggio dei flussi e un controllo capillare con telecamere, piuttosto che pannelli a messaggio variabile con l’indicazione dei tempi di percorrenza, o sistemi per il controllo dei comportamenti di guida scorretti, così come avviene normalmente in autostrada. Abbiamo inoltre l’estensione dell’uso del Telepass per pagare il parcheggio, l’accesso a determinate zone o altre tipologie di pagamenti. Ma, a mio giudizio, è sull’infomobilità nelle sue diverse declinazioni (V2V, V2I, per gli utenti, per la logistica, per la co-modalità, ecc.), che si concentrerà sempre più gran parte dell’attenzione degli operatori, visto anche il quadro di riferimento europeo e gli input comunitari in materia.
Infine, ritiene che lo sviluppo tecnologico sia omogeneo tra i vari gestori? Crede che una regia a livello nazionale sia importante per la crescita del settore? Questo ruolo potrebbe essere esplicitato nell’attuazione del Piano nazionale degli ITS?
Penso che chi viaggia lungo i 5.900 km circa di rete autostradale nazionale a pedaggio non abbia la percezione di trovarsi all’interno di un sistema attualmente gestito da 27 diverse Società concessionarie. Un impegno di tutti che ci consente, ormai da anni, di superare la frammentazione “fisica” tra le varie concessioni e garantire un’elevata interoperabilità nel funzionamento e negli standard tra le diverse tratte, operando come un unico network. Una interoperabilità che non è limitata al sistema dell’esazione del pedaggio ma riguarda anche i sistemi di sicurezza e gestione dei flussi. Ed è una nostra peculiarità, una specificità che ci differenzia dai nostri “colleghi” stranieri e ci caratterizza all’interno del panorama internazionale.
Ben diversa, a mio modo di vedere, è la situazione se allarghiamo la visione alle altre realtà: ci sono sistemi più “maturi” e settori di intervento che sono in una fase di implementazione più avanzata rispetto ad altri, né si può negare una certa parcellizzazione dei progetti e una diffusione parziale e non uniforme degli ITS nel nostro Paese. Ma ciò dipende ovviamente da differenze intrinseche territoriali, di infrastrutturazione, di pianificazione, e, soprattutto, dipende dalle risorse disponibili. Risorse - in particolare pubbliche - oggettivamente limitate e non adeguate a sostenere la piena attuabilità di quanto programmato (tra l’altro, va ricordato come ci sia un vincolo di spesa e di invarianza degli oneri a carico della finanza pubblica disposto dalla legislazione nazionale)
Per quanto riguarda la crescita del settore non possiamo che muoverci, quindi, all’interno degli indirizzi strategici e delle azioni di sviluppo fissate a livello comunitario nella Direttiva 2010/40/UE e negli atti collegati a cui l’Italia deve fare riferimento per definire le proprie linee di intervento. Abbiamo un quadro normativo europeo e nazionale già piuttosto articolato e abbiamo i soggetti istituzionali competenti anche per affrontare quelle criticità a cui accennavo in precedenza.
In conclusione, vorrei esprimere il mio auspicio sul ruolo da protagonista che l’Italia deve avere in materia di ITS, considerando che, come ho già avuto modo di ricordare, siamo in prima fila nell’innovazione tecnologica e che possiamo vantare la realizzazione di strumenti e sistemi che rappresentano delle eccellenze a livello internazionale.
Chi è Massimo Schintu Ingegnere Civile, Direttore Generale dell’AISCAT nella cui area tecnica ha svolto la propria attività professionale sin dal 1991, occupandosi in particolare di progettazione stradale, di pianificazione dei trasporti, studi di traffico, sistemi di concessione, sicurezza stradale, tariffazione di servizi di pubblica utilità, redazione di business plan, logistica strategica e intermodalità, ecc., interfacciandosi con le massime realtà istituzionali e imprenditoriali nazionali e internazionali di settore. E’ membro, e principale referente per conto della compagine associativa, delle principali Commissioni tecnico-scientifiche, nonché di organismi nazionali e internazionali, istituzionali e non, nel campo del trasporto stradale, della finanziabilità delle opere infrastrutturali, della gestione del trasporto merci, dell’intermodalità e della sicurezza stradale. Su tali tematiche ha inoltre partecipato ai più importanti tavoli tecnico–amministrativi di settore presso i Ministeri e gli organi istituzionali competenti, in Italia e all’estero, per la promozione dello sviluppo della mobilità e delle reti infrastrutturali. E’ inoltre Presidente di AISCAT SERVIZI Srl, società interamente controllata dall’Associazione, per fornire a livello nazionale e internazionale servizi specialistici connessi al sistema autostradale e ai trasporti in generale.
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Aesys si aggiudica gara a Caltagirone Aesys, socio ordinario di TTS Italia, si è aggiudicata la gara emessa dal Comune di Caltagirone per la fornitura e posa in opera di sistema informativo territoriale WEB-GIs, di info point senza fili con 5 punti di trasmissione, di 6 impianti informativi per gli ingressi in città, di 6 pannelli elettronici ad informazione variabile per il centro storico e di n. 35 impianti di segnaletica fissa su targhe in ceramica per il miglioramento della fruibilità turistica.
Fonte: TTS Italia
All day long Think Tank: Exploiting the potential of E-GNSS in non-EU countries for road regulated applications (evento parallelo dell’ Elgazala Innovation Days – EID’15) – 19 maggio 2015, sala “Okba” – Elgazala Technopark business centre Il prossimo 19 maggio, la Tunisia ospiterà un evento internazionale dedicato alle applicazioni basate su EGNOS (European Geostationary Navigation Overlay Service) e Galileo, e alla loro adozione in paesi non europei.
EGNOS, che è già operativo dal 2009, e Galileo, in via di realizzazione, costituiscono il sistema europeo di navigazione satellitare (E-GNSS – European Global Navigation Satellite System). Come stabilito dal Regolamento UE 1285 sul GNSS approvato nel 2013, l’E-GNSS fornisce benefici non soltanto ai paesi europei. A tale proposito, l’Unione Europea ha aperto canali di cooperazione con altri paesi non europei, a partire dalle regioni vicine del Nord Africa e del Medio Oriente, al fine di assistere i loro governi e le industrie ad utilizzare i servizi di EGNOS che si estendono sul Mediterraneo.
Nel quadro del progetto MEDUSA (MEDiterranean follow-Up for EGNOS Adoption), tali servizi e relativi benefici vengono analizzati tramite azioni tecniche di assistenza mirate al trasferimento di know-how, “capacity building”, e alla cooperazione regionale.
MEDUSA è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Euromed GNSS II, e coordinato da Telespazio (una società italiana Finmeccanica-Thales), socio ordinario di TTS Italia. MEDUSA ha l’obbiettivo di introdurre e diffondere l’utilizzo dell’E-GNSS nei paesi non europei che si affacciano sul Mediterraneo (la cosiddetta regione Euromed, i cui paesi sono: Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia ). Nell’ambito del suo programma di azioni tecniche di assistenza, MEDUSA gestisce una struttura operativa e di cooperazione, chiamata GEMCO (Galileo EuroMed Cooperation Office). Situato a Tunisi, GEMCO agisce come catalizzatore di iniziative relative all’E-GNSS nella regione Euromed, e contribuisce alla messa in atto del progetto.
L’evento, concepito in forma di “Think Tank”, è dedicato all’utilizzo delle applicazioni EGNOS/Galileo nei settori della strada e dei Sistemi di Trasporto Intelligenti (STI).
Durante l’evento saranno presentati i punti di vista di diversi stakeholders (politici, utenti, rappresentanti del settore tecnologico e commerciale, esperti). Parteciperanno all’evento rappresentanti della UE e dei ministeri dei trasporti, relatori provenienti dai settori dell’industria e della ricerca. Verranno presentati lo stato dell’arte, i nuovi sviluppi ed esempi di applicazioni innovative. Sono previste sessioni interattive per stimolare discussioni e la condivisione delle esperienze anche con altre iniziative regionali che possono beneficiare dei risultati di MEDUSA. Ai presenti verranno distribuiti badges colorati in base alle loro diverse categorie in modo da facilitare il networking tra loro.
Organizzato da MEDUSA, con il supporto di GEMCO, l’evento si svolgerà durante l’Elgazala Innovation Days 2015 (EID’15, http://eid.tn), sfruttando la convergenza tra ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), comunicazione wireless e GNSS, ed i possibili benefici derivanti dalla loro integrazione. EID’15 è una conferenza/esposizione di tre giorni che si svolgerà a Tunisi, presso il Tecnopolo Elgazala, dal 17 al 20 maggio 2015. L’edizione di quest’anno, intitolata “Energizing Global Innovation”, comprende una conferenza, workshop paralleli e spazio espositivo incentrati sul ruolo dell’ICT nell’innovazione di servizi e di applicazioni.
Per il programma della giornata, clicca qui
Contatti e links
Per maggiori informazioni su MEDUSA e l’ “All day long Think Tank”, si prega di contattare GEMCO @ gemco.medusa@outlook.com
Maggiori informazioni su MEDUSA e GEMCO sono disponibili a questo link.
Maggiori informazioni sull’E-GNSS sono disponibili @ http://www.gsa.europa.eu/egnos/what-egnos e @ EGNOS portal http://www.egnos-portal.eu/
L’agenda dell’evento ed il modulo di registrazione sono disponibili a questo link.
Fonte: Telespazio
Conferenza Esri Italia 2015 Esri Italia, socio ordinario di TTS Italia, in collaborazione con Sistemi di Logistica, ha organizzato l’evento “Le politiche della mobilità in un sistema globale” rivolto all’approfondimento dei temi che riguardano le politiche dei trasporti “coniugate” con la lettura del territorio.
L’evento si è svolto a Roma il 16 aprile 2015 e nel corso del dibattito sono state prese in esame testimonianze e casi studio, ponendo l’attenzione all’analisi della rete infrastrutturale materiale e immateriale soprattutto sul tema della portualità.
I temi trattati e i relatori che hanno preso parte alla conferenza sono:
– I contesti di riferimento e le politiche per la portualità: Rocco Giordano, Università di Salerno
– Il caso Rotterdam: Lucchi, Esri
– La politica italiana: La riforma possibile: Giacomo Borruso, Presidente ISTIEE, Scuola Alta Formazione
– La riforma necessaria: Maurizio Maresca, Professore ordinario di Diritto comunitario dei trasporti, Università di Udine
– La riforma necessaria: Pasqualino Monti, Presidente Assoporti
– Le aspettative degli operatori: Giovanni De Mari, Presidente De Mari Spedizioni doganali
– Come ridurre i tempi di attesa nei porti: Cosmo Domenico Tallino, Direttore Agenzia delle dogane dell’Aquila e Pescara
– Il sistema dei servizi dematerializzati – La Piattaforma telematica UIRNet: Rodolfo De Dominicis, Presidente e AD UIRNet.
Fonte: Esri Italia
Conferita la laurea Honoris Causa al Prof. Broggi dell’Università di Parma Presso l’Institut National des Sciences Appliquées (INSA) di Rouen in Francia, è avvenuta la cerimonia di conferimento del titolo di Dottore di Ricerca (PhD) Honoris Causa al Prof. Alberto Broggi, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo di Parma, socio ordinario di TTS Italia, e CEO di VisLab srl. Il Dottorato di Ricerca Honoris Causa viene assegnato da un istituto di istruzione superiore a ricecatori che si sono particolarmente distinti durante la loro carriera. Per l’unicità del percorso accademico ed i temi di ricerca affrontati affini a quelli in cui è coinvolto il noto istituto di ricerca francese, l’INSA ha deciso di assegnare questa onorificenza al Prof. Broggi insieme ad altre due personalità del mondo accademico.
La lunga e approfondita attività di ricerca del Prof. Broggi, principalmente focalizzata sull’applicazione della visione artificiale all’ambito dei veicoli intelligenti, ha influenzato profondamente il campo della robotica veicolare contribuendo a definire numerose pietre miliari per la guida automatica di veicoli riconosciute a livello internazionale dalla comunità scientifica.
Alcune tecniche di base per l’interpretazione dell’ambiente circostante al veicolo sono state sviluppate e dimostrate in casi reali: il primo test al mondo (2000 km sulle autostrade italiane) in modalità semi-automatica con sistemi di elaborazione di basso costo nel 1998, la partecipazione e il successo nelle DARPA Challenges tra i più rinomati gruppi di ricerca al mondo, il primo -e ancora unico- test di guida autonoma intercontinentale (da Parma a Shanghai, Cina, da luglio a ottobre 2010), ed infine il primo test di guida automatica a Parma sustrada pubblica aperta al traffico in ambiente urbano del luglio 2013 con nessuno al posto di guida.
Dal 1998 ad oggi il Prof. Broggi è stato più volte ‘visiting professor’ presso INSA di Rouen dove ha partecipato allericerche come advisor e tenuto lezioni. Il titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa, conferito dal Ministero degli Affari Esteri Francese, premia ed evidenzia il lavoro, la carriera, e sottolinea il personale coinvolgimento del Prof. Broggi nelle ricerche applicate condotte dal laboratorio francese LITIS (http://www.litislab.eu/) a Rouen presso INSA.
Svoltasi nell’ambito delle celebrazioni per i trent’anni di attività dell’INSA con la partecipazione del consigliere regionale per l’insegnamento superiore Yves Léonard ed il sindaco di Rouen Yvon Robert, la cerimonia di conferimento dei dottorati ne è stato uno degli avvenimenti principali.
Fonte: VisLab
DRIVE2GO prescelta per rappresentare l’innovazione italiana a Expo 2015 Nel corso della cerimonia ufficiale tenutasi presso la sede della Regione Lombardia, alla presenza degli Assessori Melazzini (Attività Produttive) e Rossi (Sport e Politiche per i Giovani) sono stati comunicati i nomi delle aziende vincitrici del bando Start Up per EXPO.
Drive2go, socio ordinario di TTS Italia, con il progetto DST (influenza dello stile di guida nei settori TPL e Waste) è stata scelta tra le 24 Start Up innovative che avranno l’onore di rappresentare l’innovazione italiana nel corso del prossimo Expo milanese.
Al bando, indetto dalla Regione Lombardia e da Unioncamere con il Patrocinio del Padiglione Italia, hanno partecipato 144 aziende rappresentative di diversi settori merceologici legati ai temi del food, della sostenibilità ambientale, dell’efficienza energetica, delle Smart Cities.
La giuria, composta da giornalisti, investitori, professionisti dell’innovazione e rappresentanti delle istituzioni, ha scelto dapprima 60 imprese degne di nota e quindi, dopo l’ultimo round di presentazioni, ha selezionato le 24 aziende vincitrici del bando, che parteciperanno al programma dedicato alla presentazione delle imprese innovative nell’ambito dell’area “Start up e Innovazione” di Padiglione Italia durante Expo 2015.
Per l’occasione Drive2go ha partecipato nelle sezioni “Smart Cities” ed “Energia”, presentando le più recenti evoluzioni del sistema DST (Driving Style Tools), il sistema tecnologico innovativo, basato su app, cloud computing e tecnologie M2M, che consente alle aziende di trasporto di gestire la propria flotta di mezzi e di influenzare lo stile di guida degli autisti al fine di aumentare la sicurezza stradale, di ridurre le emissioni nocive in atmosfera e i consumi di carburante.
Fonte: Drive2Go
Firenze sceglie Kiunsys per la smart mobility Firenze rivoluzionerà tutti gli aspetti di gestione e controllo della mobilità cittadina, dei parcheggi e dei relativi permessi, centralizzando tutte le attività operative su un ecosistema perfettamente integrato, basato su INES Cloud. La soluzione, sviluppata da Kiunsys, socio ordinario di TTS Italia, permette di gestire e controllare, attraverso una piattaforma unica e completamente centralizzata, tutti gli aspetti della mobilità e della sosta di un’area metropolitana di oltre 1 milione di abitanti.
La digitalizzazione della mobilità di Firenze, in linea con le direttive e gli obiettivi dell’Unione Europea e della Repubblica Italiana in materia di eGovernment, garantirà una gestione più trasparente e un notevole incremento dei ricavi.
L’efficienza dei servizi offerti e delle attività di controllo ha già consentito ad oltre 25 città di ottenere importanti risultati in termini di ritorno degli investimenti, aumento dei ricavi e riduzione del traffico.
Con più di 100 report differenti, INES Cloud consente di monitorare in tempo reale ogni aspetto della mobilità tra cui l’occupazione dei singoli stalli di sosta, i flussi di traffico e i ricavi. Gli strumenti per l’analisi dello storico dati permettono di raccogliere dati statistici sulla base dei quali pianificare e gestire l’infrastruttura di mobilità con più efficienza e comprendere al meglio e in anticipo le esigenze della città.
Fonte: Kiunsys
Indra si aggiudica gara per sistema di monitoraggio del traffico in Kuwait Kuwait Municipality ha aggiudicato a Indra, socio ordinario di TTS Italia, una delle principali multinazionali di consulenza e tecnologia in Europa e America Latina, un contratto per un importo di 16,3 M€ per installare a Kuwait City un innovativo sistema di monitoraggio del traffico, che permetterà di raccogliere, elaborare, analizzare e presentare i dati per facilitare la gestione della mobilità nella capitale del Kuwait.
Questo contratto rafforza la posizione di Indra in Medio Oriente ed è un ulteriore passo avanti in Kuwait, un Paese che prevede un investimento di 100.000 milioni di dollari nel Piano di Sviluppo delle Infrastrutture. Tale Piano comprende progetti di strade, porti e reti ferroviarie collegate alla metro del Kuwait e ad altri Paesi del Golfo. Indra ha già installato la sua tecnologia di gestione del traffico aereo all’aeroporto di Kuwait City.
Il nuovo progetto per la capitale prevede la fornitura di tecnologia per il centro di gestione del traffico e l’installazione di oltre 200 sensori di traffico permanente, oltre alla raccolta e integrazione nel nuovo sistema di monitoraggio delle informazioni provenienti da circa 3.000 punti della città. La novità principale sarà l’integrazione delle diverse tecnologie per la rilevazione dei veicoli, quali sistemi radar, loops, telecamere e sistemi di pesatura.
Fonte: Indra
Kapsch si aggiudica gara per varchi elettronici Kapsch Traffic Com Srl, socio ordinario di TTS Italia, si è aggiudicata la gara emessa dal Comune di Como per l’ammodernamento e potenziamento varchi telematici del sistema di controllo degli accessi del Comune stesso.
Fonte: TTS Italia
Pluservice al Convegno di Saluzzo sulle tecnologie per la mobilità- 23/24 Aprile 2015 Pluservice, socio ordinario di TTS Italia, ha preso parte al Convegno “Sotto l’ombra del Monviso un’eccellenza della Mobilità. Le tecnologie delle mobilità: non solo costi, ma recuperi di efficienza e maggiori introiti”, organizzato da Club Italia, e svoltosi il 23 e 24 aprile 2015 a Saluzzo.
Nell’arco delle due giornate si è parlato di:
– Unico sistema provinciale per l’interoperabilità della bigliettazione con clearing
– Full contactless (no cartaceo, no magnetico)
– Certificazione dei servizi erogati
– Validazione obbligatoria
– Check-in/check-out con credito trasporti
– Mobile Ticketing
– Infomobilità multicanale (app/web/totem)
– Da controllore del viaggiatore a controllore del sistema.
In particolare, Pluservice ha ricoperto il ruolo di main sponsor e relatore al tavolo tecnico su “Provincia di Cuneo, le eccellenze delle mobilità: una storia da raccontare” e al Workshop “Tecnologie della mobilità a servizio del cittadino e del turista”.
Fonte: Pluservice
Viasat Group e Ania presentano la 10° edizione della Guida alla Sicurezza – 29 aprile 2015 – Roma Viasat Group, socio ordinario di TTS Italia, e Fondazione Ania, il 29 aprile a Roma, hanno presentato alla stampa la 10° edizione della Guida alla Sicurezza.
Diversi i temi in discussione: dalla rischiosità stradale (tutti i numeri sulla sicurezza stradale), alle soluzioni legislative e tecnologiche (Scatola Nera) per migliorare la sicurezza degli automobilisti; dal fenomeno del caro polizza RC Auto (in Italia le tariffe più alte), alla mobilità sostenibile.
All’evento, moderato dalla giornalista Elena Carbonari di Isoradio, sono intervenuti: Simona Vicari (Sottosegr. Ministero Sviluppo Economico), Aldo Minucci (Presidente Ania e Fondazione Ania per la sicurezza stradale), Roberto Sgalla (Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato), Maurizio Vitelli (Direttore generale per la Motorizzazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti), Domenico Petrone (Presidente Viasat Group).
Inoltre, oltre ai rappresentati della stampa, hanno partecipato anche quelli del mondo istituzionale, dei consumatori e molti operatori di settore.
Fonte: Viasat Group
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Italia
Bologna: fino a 600 euro per chi acquista una bici elettrica Incentivi per le bici elettriche, un servizio di marchiatura del mezzo, una guida ad hoc e nuove rastelliere: “Con l’arrivo della primavera, periodo in cui tipicamente si registra un picco nell’uso della bicicletta in città- annuncia l’assessore alla Mobilità del Comune, Andrea Colombo, in una nota- lanciamo una serie di servizi e incentivi comunali per favorire ancora di più l’uso delle due ruote da parte di cittadini e turisti”
Per il terzo anno consecutivo sono concessi contributi per incoraggiare l’utilizzo delle due ruote elettriche a favore della mobilità sostenibile. Finora, in attuazione del protocollo sottoscritto con la Regione, sono state incentivate 2.051 bici elettriche e 34 scooter elettrici, con 227 rottamazioni di motoveicoli vecchi.
L’importo ora disponibile per la prosecuzione dell’iniziativa è di 180.000 euro: gli incentivi, fino a 300 euro per l’acquisto di una bicicletta a pedalata assistita e fino a 600 euro se all’atto dell’acquisto vi è anche la rottamazione di un vecchio ciclomotore o motociclo, possono essere richiesti presso il settore Mobilità sostenibile. Inoltre, il servizio di marchiatura delle biciclette torna disponibile anche nel centro della città e in occasione di alcuni eventi, i ciclisti potranno usufruire del servizio per salvaguardare la proprietà delle loro biciclette dai furti.
A queste iniziative si aggiunge il progetto TourBo, ideato dalla Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) e dal Monte Sole bike group: si tratta di “un invito rivolto a turisti e non solo – spiega la nota – a esplorare la città e i suoi dintorni in sella a una bicicletta”.
All’interno di una mini-guida tascabile, corredata di spiegazioni dettagliate, cartine, immagini e testo inglese a fronte, sono proposti quattro percorsi storico-naturalistici pensati per cicloamatori, anche dilettanti. Infine, le rastrelliere: nel corso di quest’inverno, in accordo con la Consulta comunale della bici e con i Quartieri coinvolti, il Comune ne ha fatte installare circa 300 in centro storico, per favorire la sosta ordinata e sicura delle biciclette.
Nel 2015 e 2016, parallelamente allo sviluppo del nuovo sistema di raccolta differenziata anche negli altri tre quadranti del centro storico (Porto, Saragozza e Santo Stefano), “è in programma- si conclude la nota- l’installazione di ulteriori 750 stalli bici”.
Fonte: Clickmobility
Bus ecosostenibili per la città di Matera In vista del 2019, la città di Matera si prepara a svolgere il suo ruolo di Capitale Europea della Cultura con un’operazione di svecchiamento del proprio parco autobus e di tutela dell’ambiente. Lo scorso 31 marzo la Giunta regionale ha approvato, infatti, la delibera di cofinanziamento per l’acquisto di veicoli per il trasporto pubblico locale a basso impatto ambientale.
Oltre alla città nota in tutto il mondo per i suoi Sassi, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, l’investimento è indirizzato anche ai comuni di Rionero in Vulture e Venosa che sono fra le località dove si registrano i livelli d’inquinamento atmosferico più elevati. Per far questo la Regione Basilicata ha stanziato poco più di 680mila euro, una cifra che verrà utilizzata per coprire il 75% del costo di acquisto dei mezzi ad alimentazione elettrica o ibridi; il 65% dei veicoli alimentati con carburanti alternativi al gasolio (metano e gpl) e il 50% di quelli a gasolio: mezzi ritenuti a basso impatto ambientale in virtù delle nuove tecnologie di produzione utilizzate dalle case automobilistiche.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Camera: Delrio interviene su Def e Allegato Infrastrutture in Commissione Ambiente “Sicurezza, trasparenza e mobilità intelligente devono essere le priorità nelle opere infrastrutturali”. Lo ha detto il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio, in audizione in Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame in sede consultiva del Documento di economia e finanza (Def) 2015.
In merito al contenuto dell’allegato infrastrutture al Def, Delrio ha precisato che “non è il programma delle infrastrutture strategiche: è il documento in cui si definiscono le nostre priorità. Ma poi per noi il ministero deve predisporre il Documento pluriennale di pianificazione e a questo si lavorerà di qui a settembre e sarà un piano triennale delle opere pubbliche con investimenti stabiliti in coerenza con gli obiettivi che ci proponiamo perchè non possiamo affidarci all’allegato infrastrutture del Def”. “Dobbiamo avere – ha continuato il ministro – una pianificazione complessiva nel piano di programmazione triennale con piani attuativi e con piani strategici di settore. Il piano per la portualità è a buon punto mentre il piano aeroporti già c’è. Ci saranno poi un piano per il sistema idrogeologico, per la sicurezza delle scuole e un piano città. Per la rete ferroviaria e stradale fanno fede i contratti di programma con Rfi e Anas. Abbiamo inoltre deciso di metterci le priorità delle priorità che devono avere coerenza con le reti europee, un certo stato di avanzamento, potenzialità di finanziamento da parte del capitale privato. Questo non vuol dire che le opere che non sono nel piano non siano importanti”. “L’allegato infrastrutture – ha detto ancora il ministro – indica le linee strategiche ma anche gli strumenti a disposizione che sono sia attuativi (il piano delle infrastrutture strategiche) che finanziari. Il Paese deve usare al massimo gli strumenti finanziari (PON; FEIS, FSC).”
Fonte: Ferpress
EuroVelo: la pista ciclabile del Mediterraneo passerà da Torino Una pista ciclabile che si sviluppi tra i paesi del Mediterraneo collegandoli tra loro da Cipro a Cadice attraverso Torino. E’ questo il progetto “Eurovelo 8″ che si diramerà per quasi 5.900 chilometri e che toccherà ben 11 nazioni che si affiacciano sul “Mare Nostrum”.
Il progetto presentato a Roma da parte del Commissario Straordinario dell’Agenzia Nazionale del Turismo – Enit – s’inserisce all’interno della crescita dell Eurovelo promossa da parte della comunità europea che mira alla creazione di ben 14 percorsi ciclabili che attraversano l’Europa per un totale di 70.000 chilometri.
I lavori per la creazione di Eurovelo 8, il tratto sul Mediterraneo dureranno fino al prossimo settembre 2015 ed il budget fino a qui stanziatoè di circa 330 mila euro, per il quale è previsto un finanziamento da parte della Comunità Europea per quasi il 75% dell’importo complessivo.
In Italia il progetto mira al potenziamento dei percorsi della rete cicloturistica nelle zone dell’Asta del Po che attraversano città come Venezia, Torino, Ferrara e Mantova.
E proprio la pista ciclabile Ven-To, che collegherà Torino a Venezia, sarà una delle tratte ad essere maggiormente interessata dai lavori.
Fonte: Clickmobility
Friuli Venezia Giulia: aree urbane a velocità ridotta per la sicurezza E’ stato pubblicato sul sito web della Regione Friuli Venezia Giulia (www.regione.fvg.it), il bando rivolto ai Comuni per favorire l’adozione della strategia delle ‘Zone 30′, o moderazione del traffico, che, come ribadisce l’assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro – “E’ già stata adottata con successo in altre realtà italiane e in diversi Paesi europei”.
Sul portale dell’Amministrazione regionale, i Comuni interessati possono trovare il bando (il termine per la presentazione delle domande è fissato al prossimo 16 luglio) ed i relativi allegati tecnici.
Il Bando dispone complessivamente di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Risorse queste erogati dallo Stato, derivanti dal IV e V Programma di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale.
Le ‘Zone 30′ prevedono l’imposizione, per motivi di sicurezza e per favorire l’incolumità delle persone, del limite massimo di velocità di 30 km/h, rispetto al limite di 50 km/h che è imposto nei centri abitati dal Codice della strada.
“ZOne 30 rappresenta – aggiunge la Santoro – uno degli interventi più efficaci per incrementare la sicurezza nell’ambito residenziale urbano, elevando nel contempo la vivibilità dei centri abitati e la qualità dell’ambiente nelle aree pubbliche”.
Potranno accedere ai finanziamenti previsti i Comuni con oltre 10 mila abitanti, o le associazioni di Comuni appositamente costituite che superino i 10 mila abitanti.
La percentuale di cofinanziamento che verrà richiesta alle amministrazioni civiche o alle associazioni delle stesse salirà dal 50% al 70%, nel caso si tratti di Comuni capoluogo, passando così da un massimo di 100 mila euro a un massimo di 200 mila euro.
Fonte: www.mobilitypress.it
In Lombardia ogni giorno 16,4 milioni di spostamenti Sono 16,4 milioni (+4,6% rispetto al 2002) gli spostamenti effettuati ogni giorno in Lombardia. E’ emerso dalla “Matrice” origine-destinazione redatta dai tecnici dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità per capire quanto, quando, come, dove e perché ci si muove in Lombardia.
Il tempo medio impiegato per muoversi è sceso dai 72 minuti del 2002 a 66: è diminuito l’uso dell’auto (nonostante rimanga il mezzo preferito) a vantaggio invece del trasporto collettivo. L’ora di punta degli spostamenti è compresa tra le 7.00 e le 8.00 (15% degli spostamenti della giornata). E ancora, il Comune di Milano si conferma come il più importante attrattore della mobilità rispetto alla domanda dell’intera Lombardia, con una quota pari a circa il 21% (esclusi i rientri a casa).
Tra le Province lombarde (Milano esclusa), Monza genera il maggior numero di spostamenti col Comune di Milano (circa 88.000). La stessa Milano si conferma la città con il maggior utilizzo dei mezzi pubblici (circa il 41% del totale degli spostamenti interni al Comune capoluogo).
“Il lavoro fatto – spiega l’assessore Alessandro Sorte – è uno strumento fondamentale per conoscere le esigenze di mobilità e programmare i nuovi interventi infrastrutturali e di servizio. Per poter avere un quadro complessivo della mobilità dei lombardi sono state fatte oltre 28.000 interviste in un giorno feriale medio per formare un quadro attendibile degli spostamenti. Da notare che l’ultima analisi dello stesso tipo è stata condotta nel 2002. I dati che emergono presentano una realtà molto diversa rispetto a quella registrata 13 anni fa, che abbraccia il lungo periodo della crisi economica”.
Ecco i principali motivi di spostamento (escludendo il rientro a casa): occasionali (45,5%), lavoro (39,9), studio (9,8). I ‘motivi occasionali’ – svago, visite a parenti, acquisti, commissioni, visite mediche, – hanno superato il ‘motivo lavoro'; nel 2002 il lavoro era il motivo prevalente, e questo fa pensare agli effetti della crisi economica e alla contrazione, in questi 13 anni, dei posti di lavoro. L’auto è usata per il 62 per cento degli spostamenti (vs. il 69 del 2002); il trasporto collettivo per il 19 (vs. il 14 del 2002).
“La domanda crescente di trasporto pubblico – osserva Sorte – conforta la scelta che, come Regione Lombardia, abbiamo fatto, di rilanciare l’attività di Trenord investendo anche sul rinnovo del parco mezzi coi nuovi treni”.
Gli spostamenti in auto (come conducente) rimangono superiori al 50% anche se in calo nel 2014 di 6 punti percentuali.
Il trasporto pubblico locale (treno compreso) è cresciuto dal 14 al 19%, con un significativo aumento del trasporto ferroviario che è passato dal 3 al 4,5%. Gli spostamenti non motorizzati sono lievemente cresciuti, passando dal 12 al 15%.
La distanza media degli spostamenti è pari a 8,66 Km e il 90% si esaurisce entro i 20 Km (con oltre il 70% al di sotto dei 10 km). Un altro dato interessante è che oltre i 20 km, decresce l’utilizzo del mezzo privato a vantaggio di quello pubblico.
Come detto sono 16.4 milioni gli spostamenti quotidiani in Lombardia. Di questi, 15.8 milioni hanno origine e destinazione all’interno della stessa Lombardia; 0.56 milioni sono di scambio (vale a dire interno/esterno e esterno/interno regione) e i rimanenti 0.04 milioni sono quelli di attraversamento (esterno/esterno). La Provincia di Milano si caratterizza per quasi un terzo degli spostamenti emessi (con qualsiasi destinazione, compresa la stessa zona di emissione) e per poco più del 35 per cento degli spostamenti attratti. Seguono Brescia e Bergamo cui corrispondono complessivamente, per l’emissione e per l’attrazione, quote comprese tra il 23 ed il 24 per cento degli spostamenti totali effettuati in Lombardia.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Logistica: attivati i Corridoi Veloci per i container Durerà 6 mesi la sperimentazione del progetto “Fast Corridor” per la movimentazione di container dal punto di sbarco fino al magazzino attraverso corridoi controllati in modalità semplificate rispetto alle formalità doganali. L’Agenzia delle dogane ha fornito le istruzioni per le nuove procedure dell’attivazione dei corridoi che saranno controllati da Uirnet, la società impegnata nella realizzazione del sistema di gestione della logistica nazionale (PLN).
La sicurezza è garantita dal monitoraggio dei veicoli su cui viaggiano le merci, che sfruttano anche le nuove procedure semplificate individuate nel progetto “il Trovatore”. Attraverso quest’ultimo, sono stati individuati nuovi processi basati su infrastrutture immateriali, sull’impiego di nuove tecnologie, sul tracciamento elettronico delle merci per la semplificazione del ciclo importexport.
In tale ambito si inserisce l’accordo di collaborazione tra Agenzia dogane e UIRnet, socio sostenitore di TTS Italia, che ha come obiettivo quello di costituire una rete di controllo in tempo reale per il monitoraggio dei veicoli adibiti alla movimentazione delle merci.
La sperimentazione dei corridoi controllati dalla PLN prevede la movimentazione dei container dal punto di sbarco fino a un magazzino di “custodia temporanea” presso un “Nodo logistico di destinazione” – un impianto logistico esterno all’area portuale in cui è posto i magazzino di custodia temporanea – senza le solite formalità doganali.
Per attivare la procedura detta anche “Fast Corridor su strada” devono sussistere determinate condizioni: che le merci siano confezionate in container; che vi sia un unico contratto di trasporto che include la tratta inserita nel corridoio controllato; che presso il nodo logistico di destinazione siano presenti presidi di altre amministrazioni per attuare i controlli previsti o che non siano previsti controlli o che siano stati già espletati; che il veicolo sia controllato dalla PLN e che venga utilizzato il sistema AIDA (Automazione Integrata Dogane Accise) da parte dei gestori del magazzino di custodia temporanea.
La procedura è la seguente: prima dell’arrivo in porto il titolare delle merci (o un suo rappresentante) trasmette per via telematica un manifesto delle merci in arrivo (MMA) per ciascun container da trasferire al magazzino di custodia temporanea tramite il corridoio controllato. In questo modo il responsabile del MMA riceve dall’autorità doganale il numero di partita da assegnare al carico (un codice identificativo); con l’autorizzazione doganale vengono comunicati anche eventuali controlli Safety & Security.
Una volta caricato il container sul veicolo che lo trasporterà si espone il contrassegno “Fast Corridor” e si dà avvio alla missione: i movimenti del mezzo verranno controllati poi attraverso un sistema di localizzazione che consentirà al personale doganale il monitoraggio del trasporto fino al nodo logistico di destinazione. Il corridoio controllato tramite la PLN permette di notificare al sistema Aida, al gestore della missione e all’azienda tutti gli eventi legati all’automezzo; nel caso di eventuali problematiche il conducente del veicolo è tenuto a informare Uirnet e il gestore del magazzino di temporanea custodia. Una volta giunto il mezzo, e il carico, a destinazione la missione è conclusa.
I manuali per l’utilizzo dei servizi, le utenze d’accesso alla piattaforma informatizzata e tutte le informazioni relative ai limiti e alle modalità di accesso al servizio sono responsabilità di Uirnet.
I corridoi semplificheranno le movimentazioni logistiche anche in vista di Expo Milano 2015.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: è Graziano Delrio il nuovo Ministro E’ Graziano Delrio il nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il Ministro è salito al Quirinale alle ore 20.00 del 2 aprile con Matteo Renzi ed ha giurato nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Lasciando il Colle, Delrio ha parlato brevemente con i cronisti: “Prima di tutto voglio ringraziare il presidente del Consiglio per questo incarico – ha detto – . Gli italiani hanno bisogno di tante opere, hanno bisogno di vedere che le cose procedono, che vengono fatte bene e che vengono discusse insieme con la massima trasparenza”.
Da TTS Italia i migliori auguri di buon lavoro!
Roma: approvato il nuovo piano del traffico urbano L’Assemblea Capitolina ha dato il via libera al nuovo piano generale del traffico urbano (PGTU) di Roma, approvato dalla Giunta a settembre 2014.
Ecco gli obiettivi: +20% di velocità commerciale del trasporto pubblico di superficie (con più corsie preferenziali e nuovi itinerari “a priorità semaforica”); +20% di utenti dei mezzi pubblici; morti sulle strade dimezzati nel 2020 rispetto al 2012, come da impegni assunti con l’Unione Europea; almeno un’ “isola ambientale” in ogni Municipio nei prossimi due anni; centro storico interamente riorganizzato per isole ambientali – da estendere progressivamente alle aree esterne – e percorribile solo dai mezzi a basse emissioni; aumento dell’uso delle piste ciclabili entro due anni (+4% in tutta la città, +10% in centro storico).
Le finalità generali: passare a una logica di sistema, equilibrare diverse esigenze, integrare al massimo i diversi mezzi di trasporto; conciliare mobilità e accessibilità con la vocazione storico-artistica di Roma e con le esigenze di sviluppo delle periferie; passare da metodi all’insegna del controllo e della repressione a sistemi che premino i comportamenti virtuosi; dare respiro, con le scelte in tema di mobilità, alla condivisione dello spazio e del tempo (introducendo o potenziando l’approccio “collettivo”: car e bike sharing, bonus mobilità, mobility management…).
Gli interventi a breve-medio periodo (entro il 2018): nuovo nodo Pigneto (fermata treni linee FL1-FL3 e scambio con tram e metro C); incremento linea su ferro tra Casilina e Ciampino; collegamento Ostiense-Vigna Clara (prima fase completamento anello ferroviario nord); serie di potenziamenti di linee e direttrici esistenti: passante ferroviario sud Ostiense-Tuscolana-Casilina-Tiburtina; linee FL1 (aeroporto Fiumicino), FL4 (Castelli), FL6 (Roma-Colleferro), FL7 (Roma-Latina).
La congestione del traffico fa perdere ogni anno a Roma 135 milioni di ore, pari a un miliardo e mezzo di euro. Pesanti le conseguenze per l’ambiente e la qualità dell’aria.
Il nuovo strumento, ha commentato il sindaco Ignazio Marino, “permette alla città di affrontare in modo innovativo uno dei grandi problemi di Roma. Un piano coraggioso che integra il trasporto tradizionale con quello più rispettoso dell’ambiente, che punta alla cura del ferro, alle piste ciclabili, alle pedonalizzazioni”.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Torino: arriva l’app che unisce tutti i servizi di car sharing Nel mese di aprile prendono il via a Torino due nuovi servizi di car sharing, Car2go e Enjoy. Con l’aumentare dei servizi di mobilità condivisa, arriva con il fine di agevolare l’uso dei nuovi servizi, “eVeryride”, l’app gratuita che raccoglie i 4 servizi di car sharing e bike sharing torinese e che è già presente in altre città quali Firenze, Milano, Roma.
L’applicazione consente non solo di trovare l’auto più vicina in una sola schermata, ma anche di calcolare quale auto è meglio posizionata rispetto al luogo dove si è diretti, quanti chilometri si devono percorrere per raggiungere la destinazione scelta, quanto è il tempo stimato di percorrenza e qual è il prezzo totale calcolato sulle tariffe dei due casharing.
Per reperire tutte le informazioni basta inserire le coordinate della propria meta, in modo tale che eVeryride calcoli quale sia l’auto migliore rispetto al viaggio che deve fare.
Infine, nel caso non ci siano vetture nelle vicinanze l’applicazione permette di impostare la funzione “radar” che avverte appena un’auto diventa disponibile rispetto alla zona selezionata. Oppure trovare la rastrelliera di biciclette To-bike più vicina o anche chiamare un taxi con un clic.
Everyride ad ora è disponibile per iOS e Android, a breve anche per Windows Phone.
Fonte: Eco dalle Città
Trasporto pubblico locale: pronto il disegno di legge per la riforma Il disegno di legge per la riforma del trasporto pubblico locale è pronto per essere vagliato dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di 13 articoli che prevedono alcune novità importanti: la liquidazione delle società in perdita, l’affidamento dei servizi tramite gara, il costo degli abbonamenti ai mezzi pubblici detraibile dalle tasse.
Entro un anno dall’approvazione della riforma dei servizi di Tpl, le Regioni dovranno riorganizzarsi in bacini di utenza non inferiori a 350 mila abitanti, suddivisibili in più lotti di gara. Nelle città metropolitane, Province e Comuni sopra i 100 mila abitanti il trasporto sarà organizzato in base a Piani urbani di mobilità (Pum) con chiari obiettivi quantitativi e temporali in termini di velocità commerciale e incremento del numero di passeggeri, con l’indicazione delle misure da assumere. I finanziamenti statali in conto capitale potranno riguardare solo questi interventi.
Sarà costituito, inoltre, un fondo unico in cui far confluire tutte le risorse destinate agli investimenti nel Tpl. Risorse che saranno versate sui conti di tesoreria infruttiferi intestati al ministero dei Trasporti e che saranno erogate solo in funzione dell’avanzamento del programma. Infine è previsto il rimborso del biglietto per il costo completo, e in denaro, in caso di cancellazioni o ritardi – in ambito urbano – superiori a 60 minuti.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Umbria: 10 milioni di euro per infrastrutture e mobilità La Regione Umbria disporrà di 10 milioni di euro, anticipati a suo tempo per i lavori di completamento dell’aeroporto San Francesco d’Assisi, che vengono ora messi a disposizione per interventi per la sicurezza e per la rete di trasporto e viaria per persone e merci. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Silvano Rometti, informando che la Giunta regionale, su sua proposta, ha approvato il riparto delle risorse che sono rientrate nelle casse regionali con il trasferimento dei fondi Fas 2007-2013.
Una nota della Regione spiega che la quota più cospicua servirà a integrare il finanziamento regionale iniziale del bando 2014 per interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento e potenziamento delle infrastrutture per la mobilità regionale, in attuazione della legge regionale 46 del 1997, rivolto a Province, Comuni e agli altri soggetti proprietari o titolari della concessione o della gestione delle infrastrutture regionali. Sono ben settanta le domande di contributo presentate agli uffici regionali e che, con queste risorse aggiuntive che portano lo stanziamento complessivo a circa a circa 5 milioni e 400mila euro, potranno in larga parte beneficiare dei finanziamenti previsti.
Quasi 1 milione e 600mila euro andrà a copertura dell’intervento, già ultimato, per la variante alla statale 219 Pian d’Assino nel tratto Gubbio Mocaiana. Verranno, inoltre, finanziati con circa 1 milione di euro i lavori per la piastra logistica di Terni-Narni, a servizio del sistema produttivo e dell’intera comunità regionale così come l’interporto di Orte, di cui cofinanzieremo i lavori in corso con un ulteriore stanziamento di circa 350mila euro.
Sulla rete infrastrutturale ferroviaria è stato destinato 1 milione e 150mila euro per il consolidamento della galleria di Poggio Azzuano sulla ferrovia regionale ex Fcu, in modo da permettere la riapertura e il transito dei treni. La Giunta regionale ha poi assegnato 160mila euro per completare il quadro economico relativo ai lavori di adeguamento della strada regionale 220 Pievaiola fra Fontignano e Perugia, per i quali è già stato avviato l’iter di affidamento dell’esecuzione, e 500mila euro per la variante alla strada regionale 205 nel territorio di Amelia, i cui lavori sono già iniziati.
La Regione si impegna, infine, con successivi atti a garantire fondi aggiuntivi per oltre 1 milione e 100mila euro per la piattaforma logistica di Foligno, prevedendo all’occorrenza di incrementare di circa 300mila euro i cofinanziamenti per la iattaforma logistica di Terni.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Verona: sensori wireless per facilitare il parcheggio L’AMT di Verona, al fine di migliorare la gestione dei parcheggi cittadini, ha realizzato un progetto pilota volto al monitoraggio dell’uso delle aree di sosta in Piazza Viviani, area centrale che include parcheggi riservati ai residenti in determinati orari, e disponibili al pubblico negli orari rimanenti.
Il progetto pilota si è focalizzato sul monitoraggio dell’uso della singola area di parcheggio per consentire ad AMT di valutare la tecnologia più appropriata da introdurre e per raccogliere dati utili a supportare la gestione ottimale dei parcheggi.
Al termine della fase di monitoraggio e test, sono stati introdotti dei sensori wireless che permettono di verificare l’occupazione o meno di un parcheggio e l’eventuale durata della sosta, e di rendere disponibile l’informazione per l’automobilista. Cosi facendo, si riducono i tassi di traffico e di inquinamento, evitando alle auto di circolare in cerca di parcheggi liberi.
Fonte: Traffic Technology Today
Europa
Bulgaria: Burgas installa sistema ITS del valore di 9,3 milioni di Euro La città di Burgas, in Bulgaria, sta sviluppando un sistema di trasporto intelligente del valore di 9,3 milioni di Euro per rendere il proprio trasporto pubblico più sicuro, efficiente nonché per ottimizzarne i costi.
Il progetto, il cui contratto per la realizzazione è stato assegnato a febbraio ad una società rumena, è finanziato alla città di Burgas, dal Fondo Europeo Regionale per lo Sviluppo e dalla banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.
L’iniziativa prevede anche l’introduzione di un sistema di bigliettazione integrata e l’installazione di videocamere all’interno degli autobus per diminuire i livelli di evasione tariffaria.
Fonte: ELTIS
Commissione Europea: quanto sono sicure le nostre strade? Dopo due anni in cui il numero di morti sulle strade europee era costantemente diminuito, le prime relazioni sulle vittime di incidenti stradali nel 2014 sono deludenti. Sulla base dei dati pubblicati dalla Commissione Europea, il numero di decessi sulle strade è diminuito dell’1% circa rispetto al 2013, mentre nel 2012 e 2013 la riduzione era stata dell’8%. Dai dati emerge che nei 28 Stati membri dell’UE vi è stato un totale di 25 700 morti su strada nel 2014: anche se si tratta di 5 700 casi in meno rispetto al 2010, si è ben lungi dall’obiettivo prefissato.
Violeta Bulc, Commissaria dell’UE per i Trasporti, ha dichiarato: “È triste e duro dover ammettere che ogni giorno muoiono sulle nostre strade in media 70 cittadini europei e molti altri sono gravemente feriti. I dati pubblicati oggi dovrebbero far suonare un campanello di allarme. Dietro questi dati e statistiche ci sono persone a lutto, mogli e mariti, madri e padri, figli, fratelli e sorelle, colleghi e amici, e ciò contribuisce a ricordarci che la sicurezza stradale richiede attenzione costante e ulteriore impegno”. La Commissaria Bulc ha inoltre affermato: “Nei prossimi anni dobbiamo intensificare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo prefissato dell’UE di ridurre del 50% il numero dei decessi per incidenti stradali entro il 2020. Dobbiamo cooperare per far sì che un maggior numero di persone possa giungere sano e salvo a casa al temine di un tragitto su strada. È una delle mie priorità e dovrebbe essere una priorità di tutti i governi in tutti gli Stati membri”.
Le statistiche del 2014 relative ai singoli paesi indicano che il numero delle vittime di incidenti stradali varia sensibilmente all’interno dell’UE. Il tasso di mortalità medio dell’UE per il 2014 dovrebbe essere di 51 morti sulle strade per milione di abitanti. A Malta, nei Paesi Bassi, in Svezia e nel Regno Unito si continuano a constatare i tassi più bassi di mortalità su strada, con meno di 30 decessi per milione di abitanti. In quattro paesi si riscontrano tuttora tassi di mortalità al di sopra di 90 morti per milione di abitanti: Bulgaria, Lettonia, Lituania e Romania.
Tuttavia, i dati pubblicati indicano una riduzione del numero totale di vittime della strada nell’UE pari al 18,2% dal 2010. In alcuni paesi europei – soprattutto la Grecia, il Portogallo e la Spagna – nel corso degli anni si è segnalato un miglioramento della sicurezza stradale superiore alla media. Anche in altri paesi, come Danimarca, Croazia, Malta, Cipro, Romania, Italia, Slovenia e Repubblica ceca, si riscontra una riduzione delle vittime della strada superiore alla media dell’UE per il periodo 2010-2014.
Occorre ora impegnarsi maggiormente per raggiungere l’obiettivo strategico dell’UE di ridurre del 50% il numero delle vittime di incidenti stradali dal 2010 al 2020. Nel quotidiano, la maggior parte degli interventi in materia di sicurezza stradale viene effettuata a livello locale o nazionale, per esempio promuovendo l’applicazione del codice della strada, campagne educative e lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture. L’UE dà il suo contributo formulando la normativa ed emanando raccomandazioni su questioni di interesse comune, ad esempio in materia di requisiti minimi per i controlli tecnici degli autoveicoli e di armonizzazione delle norme tecniche.
Tra le prossime iniziative della Commissione: portare a termine una relazione intermedia sulla politica dell’UE in materia di sicurezza stradale che faccia il punto della situazione e definisca un programma per i prossimi cinque anni; la relazione dovrebbe essere pubblicata nel maggio 2015; proseguire il lavoro sui nuovi studi sulle lesioni gravi causate da incidenti stradali: nell’autunno del 2015 sarà avviato uno studio per valutare eventuali interventi volti a ridurre tali lesioni; riesaminare le norme in materia di formazione e qualificazione dei conducenti professionali: entro la fine del 2016 la Commissione dovrebbe adottare una proposta; rivedere il quadro comune dell’UE per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali: entro la fine del 2016 la Commissione dovrebbe adottare una proposta.
Fonte: Commissione Europea
Europarlamento: nuove norme per limitare al 7% la quota di biocarburanti tradizionali Primo ok dell’Europarlamento alle nuove norme per limitare al 7% la quota di biocarburanti tradizionali, provenienti da colture alimentari come mais, colza, olio di palma, rispetto al 10% del target Ue delle rinnovabili nel settore trasporti per il 2020. La Commissione ambiente ha approvato il compromesso raggiunto nei negoziati con la Commissione europea e il Consiglio Ue, con 51 voti a favore, 12 contrari e un’astensione.
Con le nuove regole l’Unione europea pone un freno ai biocarburanti ‘tradizionali’, ma allo stesso tempo non preme troppo l’acceleratore su quelli di seconda generazione, quelli prodotti per esempio da alghe e rifiuti. Per questi ultimi non sono previsti target vincolanti, ma solo un obiettivo indicativo dello 0,5%, che gli Stati membri possono decidere di aumentare.
Un incentivo però è stato fissato: conteranno il doppio rispetto agli altri nel raggiungimento del target del 10% di rinnovabili nei trasporti per il 2020. “Abbiamo fatto del nostro meglio” ha commentato Nils Torvalds (Alde), relatore finlandese del provvedimento, che teme che l’Europa rimanga indietro sul fronte dell’innovazione. “C’è il rischio che le nuove tecnologie verranno usate in Usa e America Latina, penso che dovremo ritornare sulla questione nei prossimi anni”.
L’attuale modifica alla normativa Ue è stata sollecitata soprattutto dagli ambientalisti, preoccupati da tempo per gli effetti negativi dei biocarburanti ‘tradizionali’, che impiegano terreni che potrebbero essere usati invece per produrre cibo, mentre terra extra viene sottratta alle foreste, aumentando la CO2.
Fonte: Eco dalle Città
Nel 2030 in Gran Bretagna guida sicura e senza pilota Le nuove frontiere della sicurezza stradale passano per le nuove tecnologie; almeno questo è ciò che emerge da una ricerca realizzata dalla società di consulenza KPMG su commissione dell’associazione britannica dei costruttori e dei concessionari di auto, la Society of Motors Manufacturers and Traders (SMMT).
Secondo lo studio, infatti, nel Regno Unito, dove si prevede che il numero di sinistri sulle strade raggiungerà quota 250mila annui nel 2030, le auto a guida autonoma (driverless) potrebbero rappresentare un modo per contrastare il fenomeno. Senza contare che i cambiamenti che sta vivendo il settore dell’automotive in direzione di una sempre maggiore connettività, attenzione alla sicurezza e all’ambiente avranno un impatto anche sul comparto produttivo.
L’analisi, applicata alla situazione britannica ma valida nelle sue linee guida anche ad altre realtà urbanizzate, sostiene che da qui al 2030 ogni nuova auto avrà qualche forma di connettività. Il nuovo impulso tecnologico e industriale dovrebbe portare nel Paese alla creazione di fino a 320mila posti di lavoro e a un nuovo giro d’affari di 51 miliardi di sterline.
In questa prospettiva il Ministro dell’Economia britannico, George Osborne, ha recentemente annunciato uno stanziamento di 100 milioni di sterline per finanziare i progetti di auto a guida autonoma nell’arco del 2015.
Fonte: www.trasporti-italia.com
Settimana Europea della Mobilità 2014 : premiata Östersund Sono stati assegnati a Brussels Premio della Settimana Europea della Mobilità 2014 ed il Premio SUMP – European Commission’s Sustainable Urban Mobility Plan.
La fascia di regina della mobilità sostenibile europea del 2014 è andata alla città svedese di Östersund.
A consegnarla è stato Karl Falkenberg, Direttore generale della DG Ambiente della Commissione Europea, nel corso della cerimonia di chiusura dell’European Mobility Week Award. Il premio, giunto alla sua tredicesima edizione, era dedicato al tema “Nostre le strade, nostra la scelta”, invito a rivalutare il modo in cui lo spazio urbano è vissuto dai cittadini. Il premio conferito a Ostersund, che ha partecipato alla Settimana della Mobilità per 12 anni consecutivi ed è stata già finalista nelle edizioni 2012 e 2013, è un riconoscimento alle importanti e innovative misure poste in essere dalla città svedese in occasione dell’EMW 2014.
Durante la Settimana della Mobilità, in particolare, Östersund ha fatto della cooperazione e dell’integrazione le proprie bandiere: iniziative di collaborazione con le Università, corsi di guida sicura in bici per migranti, una nuova applicazione per il monitoraggio in tempo reale del traffico sono solo alcuni degli esempi delle politiche innovative lanciate. La città, inoltre, è capofila del progetto “Green Highway”, l’autostrada fossil free più lunga del mondo (440 chilometri) tra Sundsvall in Svezia e Trondheim in Norvegia. Le altre città selezionate per il Premio 2014 erano Budapest (Ungheria), Getxo, León e Palma di Maiorca (Spagna), Larnaka (Cipro), Skopje (Macedonia) e Zagabria (Croazia).
Nella stessa occasione è stato assegnato anche il premio SUMP – European Commission’s Sustainable Urban Mobility Plan, riconoscimento con cui l’esecutivo UE supporta le autorità locali che provvedano alla stesura dei Piani della Mobilità Urbana Sostenibile. Il premio è andato alla città tedesca Brema per aver raggiunto l’eccellenza nel monitoraggio e nella valutazione del suo Piano Urbano e per l’alto livello di coinvolgimento delle parti interessate nel corso del processo di valutazione e pianificazione. Le altre due finaliste in lizza per il SUMP 2014 erano Dresda (Germania) e Gand (Belgio).
Fonte: Clickmobility
Trasporto pubblico gratis a Tallin: il bilancio due anni dopo Nel mondo ci sono 91 città che offrono servizi di trasporto pubblico parzialmente a pagamento: per certe linee, o per certe ore del giorno.
Ce ne sono in America (Seattle, Pittsburg, Baltimora, Miami), in Australia, in Brasile, Canada, Svezia, Gran Bretagna, Spagna, ma anche in Russia, Repubblica Ceca, Lituania, Thailandia.
Ci stanno provando anche a Chengdu in Cina (14 milioni di abitanti). In Italia ci sono solo Livigno e Bardonecchia.
Ma per l’ampiezza dell’esperimento una città di 426mila abitanti con 480 tra bus e tram – l’esempio più importante è quella di Tallinn, la capitale dell’Estonia, dove dal primo gennaio 2013 la rete di trasporto pubblico è diventata completamente gratuita per i residenti.
Il sindaco ha proposto l’opzione ai cittadini, che in un referendum l’hanno approvata con il 75,5% di consensi. Prima il servizio pubblico – come accade nella maggior parte dei paesi – era sovvenzionato per il 70%. Il budget dell’azienda di trasporti era di 53 milioni di euro, e i biglietti ne coprivano solo 17 milioni, 5 dei quali acquistati da non residenti. Il costo dell’opzione per la città era quindi di 12 milioni di euro.
I risultati sono stati positivi non solo per l’aumento dei passeggeri trasportati (+14) e per la diminuzione del traffico in centro (-15%) e dell’uso dell’auto (-9%), che sono interessanti ma non travolgenti come in altre città. È diminuito l’inquinamento acustico, è migliorata la circolazione, si è ridotta l’emissione di inquinanti. E la crescita dei passeggeri trasportati è stata molto significativa nei quartieri più poveri.
Per godere dei vantaggi (23 euro al mese) si è anche registrato un aumento di ben 10mila residenti a Tallinn, il che ha prodotto un aumento del gettito delle tasse locali.
Per ora i cittadini di Tallinn sono entusiasti, e il comune ha ampliato l’esenzione del biglietto anche alle linee di treni locali, per la fascia urbana.
Fonte: Clickmobility
Resto del mondo
California: 652 le stazioni di ricarica rapida DC Nello Stato americano della California, il più favorevole alla mobilità elettrica ed alternativa in genere, sono attualmente 652 le stazioni di ricarica rapida in corrente continua.
Il conteggio è stato effettuato da PlugShare, che ha censito 324 stazioni di ricarica con standard CHAdeMO, attualmente il più diffuso nel mondo, mentre il network Supercharger Tesla è arrivato a 224 postazioni e l’ultimo arrivato CCS è a quota 104 stazioni, installate però tutte dall’inizio del 2014.
Se si tiene conto che le colonnine di ricarica pubbliche Level 2 sono 6,597, è chiaro come la California sia la condottiera della ricarica per auto elettriche negli USA: sempre secondo PlugShare, il secondo Stato per numero di postazioni pubbliche è il Texas, con 1,547 colonnine Level 2 e 96 DC fast chargers.
Fonte: InsideEVs
Canada: una nuova spinta alla mobilità elettrica In Nord America uno dei mercati dell’auto elettrica cresciuti maggiormente nell’ultimo anno è quello canadese: la provincia della British Columbia ha annunciato adesso di voler reincentivare la crescita di questa forma di mobilità.
Dal primo Aprile è quindi scattata la seconda fase del cosiddetto Clean Energy Vehicle Incentive Program, fortemente voluta dalle associazioni pro mobilità pulita che si sono battute per la sua riadozione nei mesi scorsi.
Come nella prima tranche del programma, conclusasi nella scorsa primavera, la “Phase 2” prevede uno stanziamento di circa 10.6 milioni di dollari canadesi per aiutare gli utenti nell’acquisto di un veicolo elettrico: nel 2014 sono state comperate così 950 auto a zero emissioni, installate oltre 1,000 stazioni di ricarica e decurtata di 57mila tonnellate la CO2 direttamente emessa.
Così sarà possibile usufruire di 5mila dollari di incentivo per un’automobile a trazione 100% elettrica e di 6mila per l’acquisto di un mezzo a fuel cells ad idrogeno, con la possibilità, in entrambe i casi, di sommarvi l’incentivo statale di 3,250 dollari per la rottamazione di un veicolo con oltre 10 anni di anzianità.
I fondi per spingere il mercato delle auto con la spina deriva una “carbon tax” applicata ai combustibili fossili: in pratica, il governo della British Columbia finanzia l’adozione degli Electric Vehicles con un’accisa sulla benzina.
Fonte: Veicoli Elettrici
Cina: cresce in fretta il mercato dei veicoli elettrici Un nuovo report elaborato da RNR Market Research scatta una fotografia dell’andamento avuto dal mercato dei veicoli elettrici in Cina nell’arco del 2014, esponendo dati di crescita impressionanti.
Il 2014 viene definito “anno zero” per la mobilità elettrica cinese, con vendite di oltre 3 volte superiori a quelle del 2013 (circa il 220% in più) ed un conteggio complessivo di automezzi a trazione elettrica venduti che si è fermato a 74,763 unità, pari al 23.5% del mercato degli EV mondiale.
Da sole, alcune delle auto elettriche prodotte dalle aziende cinesi hanno raggiunto numeri in patria che le hanno portate a rappresentare il 15,3% delle auto a batteria vendute in tutto il mondo, rappresentando una crescita del mercato dei veicoli elettrici ragguardevole in un solo anno ed in uno dei più grandi mercato del pianeta.
Nel 2014 sono state 34mila le vetture passeggeri elettriche vendute in Cina, il 190% in più rispetto all’anno precedente. Parimenti ha visto crescere i propri numeri anche il sotto-segmento dei modelli ibridi plug-in, portatisi a 17,500 unità nel 2014.
I Marchi automobilistici cinesi hanno dunque tutti registrato un incremento delle proprie vendite di veicoli elettrici e per il 2015 il trend sembra non demordere.
Fonte: Veicoli Elettrici
Hong Kong: arriva la tecnologia “mangia smog” In Cina l’inquinamento cresce a livelli spaventosi, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini e sulla spesa pubblica. Per questi motivi in Cina e anche nella città di Hong Kong sono state annunciate nuove misure a favore della sostenibilità ambientale e della riduzione degli agenti inquinanti nelle aree urbane (che da sole determinano il 70% delle emissioni di CO2).
Secondo i dati ufficiali resi noti dal Ministero dell’Ambiente cinese, lo scorso anno le emissioni inquinanti sono diminuite dell’11%. Un primo passo che sarà seguito da nuovi dati positivi, grazie anche all’innovazione tecnologica e le tante startup attive nel settore della green economy.
Ad Hong Kong, ad esempio, è stata presentata una nuova soluzione ‘mangia smog’ che promette una riduzione della CO nell’aria anche del 40%. A prima vista si tratta di una semplice fermata dell’autobus, ma dotata di un sistema di purificazione dell’aria molto avanzato ed efficace.
Posizionata su una delle vie più trafficate di Hong Kong, la Queen’s Road East, la fermata dall’autobus filtra costantemente aria inquinata trattenendo anche le temibili polveri sottili, tra cui il PM10 e il PM 2,5. Il suo utilizzo è piuttosto versatile, perché può andar bene per una tradizionale corsia degli autobus e dei tram, ma può essere adottata anche dalle ferrovie e utilizzata come area di sosta e ristoro nelle aree pedonali, o come punto di informazione per i turisti.
La struttura è connessa in rete in modalità ‘always on’, si alimenta con energia solare ed è dotata di sensori per la raccolta di dati, così da essere monitorata costantemente attraverso un sistema di gestione centralizzato in fase di sviluppo. Il costo di ogni singola cabina è pari a circa 72 mila euro (600 mila dollari di Hong Kong).
Fonte: Clickmobility
Singapore: città pilota per i sistemi V2I Con l’obiettivo di estendere le tecnologie Vehicle-to-Infrastructure (V2I), Singapore diventerà terreno di prova per un nuovo sistema per la sicurezza del traffico in grado di connettere sensori a laser con gli autobus della città cosi da avvisare i conducenti degli stessi bus della presenza di pedoni agli incroci.
In via sperimentale, i sensori verranno adottati in due incroci particolarmente congestionati e si collegheranno a 40 autobus in transito nell’area entro Marzo 2016.
I radar sono in grado di intercettare soggetti/oggetti in movimento definendone velocità ed esatta collocazione ogni dieci secondi. I sistemi sono inoltre capaci di lavorare normalmente anche in condizioni avverse quali pioggia, nebbia, neve e anche di notte, in assenza di luce.
Fonte: Traffic Technology Today
Stati Uniti: Obama conferma taglio emissioni gas serra del 28% entro il 2025 Il 31 marzo è arrivata da parte dell’amministrazione Obama la conferma ufficiale che gli Stati Uniti si impegnano a ridurre del 28% le emissioni di gas serra entro il 2025. Un impegno su cui il presidente americano si spende da tempo in prima persona, rivendicandone la paternità e sottolineando i “forti progressi” ottenuti, come recita una nota della Casa Bianca.
L’annuncio dell’impegno a tagliare le emissioni era arrivato lo scorso novembre, quando gli Usa avevano raggiunto un accordo storico con la Cina, primo emetittore mondiale di gas serra, seguita proprio dal gigante americano. La Cina per la prima volta aveva accettato di darsi un obiettivo di riduzione della CO2 in termini assoluti, mentre finora si era impegnata a ridurre solo il tasso di crescita delle emissioni. Gli Stati Uniti, da parte loro, avevano deciso di impegnarsi maggiormente rispetto a quanto stabilito precedentemente a Copenhagen: non più una riduzione delle emissioni del 17% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020, ma per l’appunto un taglio del 26-28% al 2025. È di qualche giorno fa, inoltre, la notizia che il presidente Obama ha firmato una legge che impone che entro il 2025 gli edifici governativi taglino le loro emissioni climalteranti del 40% rispetto ai valori del 2008 e che le rinnovabili soddisfino il 30% della domanda elettrica. Si stima che la decisione comporterà una riduzione annua dei consumi energetici dell’intero parco di edifici governativi (che include anche le forze armate) del 2,5%.
Fonte: Eco dalle Città
Vermont: sistemi Bluetooth per controllare il traffico Lo stato del Vermont beneficerà di circa 1 milione di dollari da parte del programma Accelerated Innovation Deployment (AID) della Federal Highway Administration’s (FHWA) per l’installazione di sistemi di monitoraggio del traffico Bluetooth in strade particolarmente congestionate.
I dispositivi Bluetooth consentiranno di raccogliere informazioni in tempo reale su velocità e volume di traffico. I dati raccolti ed elaborati consentiranno non solo di inviare informazioni utili agli utenti della strada via pannelli a messaggio variabile, ma consentiranno alle autorità di avere un quadro reale e costantemente aggiornato sui problemi della mobilità da gestire.
Fonte: Traffic Technology Today
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