Italia
Campania: entro 6 mesi nuovo sistema tariffario con smart card Entrerà in vigore nell’arco di sei mesi il nuovo sistema tariffario dei trasporti pubblici in Campania. L’annuncio e’ dell’assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella, che nei giorni scorsi a Napoli, in occasione del Convegno “Il nuovo sistema tariffario del TPL campano e il nuovo ticket elettronico” ha illustrato l’intero sistema riorganizzato dopo consultazioni con province, comuni capoluogo e singole aziende. L’obiettivo del Convegno è stato di confrontarsi con le associazioni di utenti e consumatori per arrivare a una scelta condivisa. La giunta infatti non ha ancora approvato la delibera con il via libero definitivo al nuovo sistema tariffario. Il nuovo sistema e’ stato messo a punto dall’Acam (agenzia regionale per la mobilita’ sostenibile), socio ordinario di TTS Italia, e prevede una fase di sperimentazione, al termine della quale, sulla base delle rilevazioni effettuate e dei risultati conseguiti, si valutera’ l’impatto del provvedimento, prevedendo eventuali successive modifiche. Quattro le novita’ del nuovo sistema. La prima punta a combattere l’evasione (stimata intorno al 28% dal consorzio Unicocampania) e responsabilizzare le singole aziende e riguarda l’introduzione obbligatoria di un biglietto di ciascuna azienda di trasporto accanto a quello integrato. In questo caso il biglietto per la singola corsa avrà uno sconto tra l’8 e il 20% su quello integrato orario. Sara’ cosi’ possibile – secondo gli studi effettuato dall’Acam – avvicinare i livelli tariffari alle reali esigenze degli utenti, dando loro la possibilita’ di scegliere una tariffa tarata sull’effettivo utilizzo. La seconda novita’ riguarda l’impiego delle ‘smart card’ elettroniche con microchip a tecnologia avanzata, in grado non solo di ottimizzare i controlli, la sicurezza dei ticket e il monitoraggio dei flussi e del servizio, ma anche di essere utilizzate per altri usi (banking, e-government, telefonia, controllo accessi, ingressi a musei e teatri, etc.). L’ulteriore vantaggio delle smart card e’ che sara’ possibile ottimizzare la ripartizione degli introiti (clearing) tra le aziende aderenti al sistema integrato, che prima invece era basata esclusivamente su indagini di tipo statistico. La terza novita’ prevede la graduale estensione della tariffa integrata a tutte le aziende che effettuano servizi minimi di trasporto pubblico su terra e su mare (sia pubbliche che private). Infine, verra’ rimodulato e uniformato lo schema tariffario a partire da una struttura su base chilometrica. Il che permettera’ di aumentare il rapporto ricavi-costi (che in Campania e’ tra i piu’ bassi d’Italia) allo scopo di ridurre la probabilità che alla regione vengano applicate le penalita’ imposte dalla normativa nazionale (legge di stabilita’ 2013). Fonte: Clickmobility
“I Bike Naples”: il turismo in bicicletta Nasce a Napoli il primo servizio di bici sightseeing: partirà dal primo maggio la nuova offerta turistica di ciclopasseggiate guidate, organizzate da Anea-Agenzia napoletana energia e ambiente, con Comune di Napoli e associazioni del settore alberghiero. “I Bike Naples”, questo il nome dell’iniziativa, consentirà tutti i giorni ai turisti di noleggiare una bicicletta e passeggiare accompagnati da una guida in lingua italiana e inglese, scegliendo tra due percorsi a tappe della durata di circa 3 ore ciascuno, al costo di 15 euro: la Napoli antica, tra le principali piazze e monumenti dei decumani, e la Napoli panoramica, per pedalare passando per il Palazzo Reale, il Maschio Angioino, il Castel dell’Ovo, il lungomare e la Villa Comunale. “I Bike Naples” è il primo progetto che Anea propone nel settore turistico. Fonte: Eco dalle Città
Lanciato il sito sulla Mobilità Sostenibile in Italia E’ on line il sito web Open Data sulla Mobilità Sostenibile in Italia realizzato dalla Associazione Euromobility con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: www.uni.euromobility.org. Grazie alla sezione Open Data, l’utente può effettuare analisi personalizzate e confrontare i dati sulla mobilità delle principali 50 città italiane, creando in tempo reale grafici, mappe, tabelle e trend degli ultimi anni di tutte o soltanto di alcune delle principali città. È possibile fare analisi su dati di incidentalità, corsie ciclabili, parcheggi di interscambio, parcheggi a pagamento, flotte di veicoli comunali, Zone a Traffico Limitato, Aree Pedonali, Trasporto Pubblico Locale, ma anche su dati relativi al parco veicolare circolante, su dati di qualità dell’aria e sui veicoli Gpl e Metano a basso impatto ambientale. E ancora sul car sharing, sul bike sharing e sulle iniziative e gli eventi di promozione di una mobilità più amica del cittadino e dell’ambiente. Il sito contiene i dati dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile che prende in esame i 50 Comuni italiani costituiti da tutti i capoluoghi di Regione e delle Province autonome e i Comuni con oltre 100.000 abitanti. I dati provengono da diverse fonti: ISTAT, ACI, ARPA Regionali, Comuni, Consorzio Ecogas, ICS, Bicincittà, BikeMi, FIT Consulting. L’analisi commentata dei dati più aggiornati è stata pubblicata nel volume “La Mobilità sostenibile in Italia – Indagine sulle principali 50 città” edito da Maggioli e disponibile nelle principali librerie italiane. Fonte: Euromobility
Mobilità ciclistica dei turisti in Puglia: al via indagine della Regione con l’Università del Salento Uno studio sui bisogni di mobilità dei cicloturisti che vengono in Puglia per trascorrere le loro vacanze è stata avviato dall’Amministrazione regionale in collaborazione con la cattedra di Economia Politica del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università del Salento, attraverso la somministrazione di 1.500 questionari. L’obiettivo è migliorare i servizi di trasporto regionali. L’iniziativa rientra nelle attività del progetto di cooperazione transfrontaliera INTERMODAL (INTERmodality MOdel for the Development of the Adriatic Littoral zone) finanziato con fondi del programma IPA ADRIATIC CBC 2007-2013, di cui l’assessorato alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia è partner di progetto. “L’indagine – spiega l’assessore regionale alla Mobilità sostenibile Giovanni Giannini – è finalizzata a conoscere le esigenze di intermodalità delle varie tipologie di cicloturisti che vengono nella nostra regione per trascorrere le loro vacanze e per migliorare l’offerta di trasporto combinato. Destinatari dell’indagine sono coloro che arrivano in Puglia trasportando la propria bicicletta al seguito su un altro mezzo di trasporto, coloro che arrivano senza bicicletta e la noleggiano in loco, coloro che arrivano direttamente in bicicletta e da qui effettuano un successivo trasferimento con altri mezzi via terra, mare o aria”. Il questionario in italiano e in inglese, disponibile in formato cartaceo o elettronico, sarà somministrato tramite le strutture ricettive pugliesi o tramite il web. L’esito dell’indagine consentirà alla Regione Puglia di coordinare e rendere sinergiche le politiche di sviluppo del turismo con quelle di sviluppo della mobilità ciclistica. Fonte: Eco dalle Città
Oltre il 70% degli italiani al lavoro in auto Il 75% dei lavoratori italiani raggiunge il posto di lavoro utilizzando la propria auto. Lo ha reso noto l’Adoc, Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori, in occasione dell’Earth Day, la Giornata Mondiale dell’Ambiente quest’anno dedicata alle ‘green cities’. “Una vita di qualità, più ecosostenibile e a misura d’uomo, si raggiunge attraverso un miglioramento netto della mobilità urbana e extraurbana – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – oggi il 75% dei lavoratori, complice un trasporto pubblico deficitario, raggiunge il posto di lavoro utilizzando il proprio veicolo. A Curitiba, in Brasile, che ha la stessa popolazione di Roma ma una densità di abitanti per km tre volte maggiore, il dato è opposto: il 75% della popolazione si muove con il trasporto pubblico”. Per realizzare gli obiettivi di mobilità sostenibile nelle città, però, servono “un nuovo trasporto pubblico, basato sul ferro, sull’incremento delle linee metropolitane e sulla creazione di hub regionali e nazionali di scambio, sullo sviluppo del car sharing e delle piste ciclabili, sulla pedonalizzazione di grandi aree, in particolare i centri storici, anche per restituire ai cittadini le zone ad alta densità culturale e artistica”, sottolinea il presidente dell’Adoc. Non solo persone, anche il trasporto merci influisce pesantemente sull’inquinamento e sulla qualità della vita: basti pensare – fa sapere l’associazione – che ogni km percorso da un vagone merci immette nell’aria 29 grammi di Co2, contro gli 81 grammi di un camion. “E’ evidente quindi – conclude Santini – che il trasporto su gomma non è più sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico, e va sostituito con il trasporto su ferro”. Fonte: verdecologia.it
Roma: 20mila iscritti per il car sharing della capitale Ventimila iscritti al car2go romano nel primo mese di attività, per una media di settecento al giorno. Sono questi i numeri del nuovo progetto di car sharing della Capitale. Le trecento vetture disponibili, finora sono state utilizzate in media per circa 10.000 noleggi settimanali, un dato in continua crescita. “Roma si è innamorata del nostro innovativo concept di car sharing. Ventimila clienti dopo un solo mese è un dato travolgente e sono entusiasta che i romani possano sperimentare car2go come facile ed ecologico modo di muoversi in città e come complemento degli esistenti mezzi di trasporto”, ha dichiarato Thomas Beermann, CEO di car2go Europe GmbH. La flotta di automobili a disposizione degli iscritti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è composta attualmente da trecento smart fortwo, che hanno emissioni di 98 g C02/km e diventeranno a breve cinquecento. Le auto di car2go possono essere noleggiate in qualunque momento e si trovano in qualsiasi parcheggio pubblico all’interno dell’area operativa di cento chilometri quadrati. Gli utenti registrati pagano solo il reale utilizzo del servizio con un costo al minuto all-inclusive (tasse, assicurazione, benzina, parcheggio, i primi 50 chilometri e IVA). Tutti i veicoli di car2go, a Roma, possono varcare le ZTL e parcheggiare nelle strisce blu gratuitamente. Per iscriversi, occorre avere 18 anni e possedere una patente di guida valida. Il pagamento del servizio avviene con carta di credito o prepagata e l’iscrizione, rimasta gratuita fino al 15 aprile, ha un costo di 19 euro una tantum, comprensivi di 30 minuti di noleggio. Fonte: Trasporti-Italia.com
Smart city: nasce il network italiano Civinet per la mobilità sostenibile Prende vita il nuovo network nazionale Civinet Civitas, per lo scambio di best practice di mobilità sostenibile urbana È stata presentata a Reggio Emilia la rete nazionale per le best practice di mobilità sostenibile urbana: Civinet Civitas. Un network europeo, ora anche italiano, per progetti di smart mobility e smart city a cui hanno aderito a livello nazionale una trentina tra enti pubblici, associazioni, aziende, centri di ricerca e università. Tra gli associati: i Comuni di Reggio Emilia, Genova, Napoli, Lucca, Pisa e Treviso, assieme alle aziende dei trasporti di Ferrara, Verona e Genova, le Università di Palermo, Napoli, Salerno e Genova, a cui si sono aggiunge diverse associazioni per la promozione dell’uso della bicicletta e aziende per il car/bike sharing. Una piattaforma italiana nata in seno al programma Civitas City Networks, finanziato della Commissione Europea, col patrocinio del Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che mira a promuovere sotto ogni forma la mobilità sostenibile in ambito cittadino, fornendo supporto al dialogo con Governo, Istituzioni nazionali ed europee ed enti locali, favorendo la nascita di una community nazionale di cittadini, associazioni e amministrazioni pubbliche che promuova lo scambio di buone pratiche, informazioni ed esperienze in ambito smart mobility. L’adesione alla rete è semplice e gratuita, ma impegna tutti nello sviluppo di politiche e progetti smart city per la realizzazione concreta di servizi e infrastrutture per la mobilità cittadina a zero emissioni. Fonte: Clickmobility
Una nuova associazione per studiare mezzi e sistemi nella mobilità di superficie terrestre e marina «Cluster Trasporti Italia 2020», questo il nome dell’Associazione costituitasi a Roma, presso la sede di ANFIA, con la missione di favorire il recupero della competitività del «made in Italy» nelle filiere della mobilità su gomma, su rotaia, su vie d’acqua e negli ITS (la telematica nei trasporti). Sono oltre sessanta, finora, i neoassociati, in rappresentanza dei maggiori player italiani industriali e scientifici tra cui, solo per citarne alcuni, Fiat, Ansaldo Breda ed Ansaldo STS, Rete Ferroviaria Italiana, Fincantieri, Consiglio Nazionale delle Ricerche e i Politecnici di Milano e di Torino. Resta comunque aperta la possibilità, per tutti gli attori nazionali attivi nella ricerca e sviluppo di settore, di entrare a farne parte. L’imprinting per l’avvio del Cluster viene dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che, con il «Bando Cluster tecnologici», ha voluto sostenere, per la prima volta su scala nazionale, nelle aree strategiche per il Paese, la nascita e lo sviluppo di aggregazioni organizzate pubblico-private «da identificare quali propulsori della crescita economica sostenibile dei territori e dell’intero sistema economico nazionale», con particolare riferimento allo sviluppo innescato dalle attività di Ricerca e Innovazione. Le sinergie fra Industria, Enti di ricerca e Pubblica Amministrazione, così come il trasferimento di best practice e di tecnologie e la formazione specialistica a tutto campo, sono i cardini su cui la neo nata Associazione farà leva per perseguire livelli superiori di concorrenzialità in un settore tanto strategico per il Paese quale quello dei trasporti. Cluster Trasporti Italia 2020 si iscrive nel quadro della strategia «Europa 2020» in materia di cambiamento climatico ed energia, e nasce all’insegna della sostenibilità da perseguire simultaneamente su tre dimensioni: quella ambientale, quella economica e quella sociale. In quest’ottica, permette di far entrare in gioco nelle proprie traiettorie di innovazione alcune tematiche prioritarie che avranno un sicuro rilevante impatto sulla competitività del Sistema Paese, quali la decarbonizzazione, l’impiego di nuovi materiali, la connettività finalizzata al miglioramento della sicurezza, lo sviluppo dell’intermodalità, la gestione intelligente del ciclo vita del prodotto attraverso strategie manutentive intelligenti ed avanzate per la riduzione del «life cycle cost» dei sistemi di trasporto collettivi. “L’obiettivo a servizio del Paese è definire uno scenario tecnologico nazionale che, in coerenza con la Programmazione comunitaria di Horizon 2020”, ha sottolineato il Presidente del Cluster Nevio Di Giusto, “favorisca la valorizzazione delle eccellenze facilitando i processi di aggregazione e sviluppo strutturale del Sistema economico, a livello regionale e nazionale”. Da oggi il Cluster Trasporti Italia 2020, insieme agli altri sette cluster approvati dal bando Miur nelle aree tecnologiche strategiche per il sistema Paese, rappresenta un nuovo strumento per lo sviluppo della competitività industriale, dell’innovazione e della crescita del comparto della mobilità italiana. E la sfida per essere sempre più coinvolti e integrati nei processi europei, è quella di favorire la crescita e l’innovazione nella mobilità, lavorando in rete e valorizzando ruoli e attività complementari. Fonte: Protecta Web
Europa
Bicicletta al centro del sistema trasporti per salvare vite e creare lavoro Mettere la bicicletta al centro del sistema urbano dei trasporti potrebbe salvare la vita di oltre 10.000 persone e creare almeno 76.600 posti di lavoro nelle città europee. Non bicicletta e basta: perché questa possa divenire davvero la scelta base di tutta la popolazione, va integrata con il trasporto pubblico locale che permetterebbe così di coprire tutte le distanze senza nessun disagio, e soprattutto senza mai far sentire l’esigenza di un’autovettura privata. Il modello è quello di Copenhagen, dove la quota modale di spostamenti quotidiani in bicicletta si è ormai consolidata sul 26%. A sostenere la necessità ormai impellente di esportare il modello danese è il report appena pubblicato dall’Unece, la Commissione economica per l’Europa dell’Onu e dall’Ufficio regionale europeo dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Copenhagen ha da poco inaugurato la prima autostrada per biciclette, pensata per chi vive in periferia ma lavora in centro, come la maggior parte dei cittadini europei. I risultati sono stati presentati in occasione della riunione del ‘Fourth High-level Meeting on Transport, Health and Environment’ a Parigi. “Un sistema di trasporto efficiente è essenziale per il funzionamento delle moderne economie – ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Oms – Tuttavia, il trasporto può danneggiare notevolmente l’ambiente e la salute. Ecco perché chiediamo che da Parigi esca una dichiarazione audace che solleciti più investimenti governativi nel settore dei trasporti ecosostenibili. Investire in questo settore potrebbe creare nuovi posti di lavoro, garantire una salute migliore derivata dall’attività fisica con le due ruote, meno incidenti stradali, una riduzione del rumore e una migliore qualità dell’aria delle città”. Fonte: Eco dalle Città
Car sharing in crescita in tutta Europa: Berlino e Londra in testa, Milano in ascesa Secondo lo studio redatto da AlixPartners, il numero degli utenti e la flotta dei veicoli in car sharing in Europa, e in Italia in particolare, è destinata nei prossimi anni a crescere in modo significativo. Nel Vecchio continente la Germania è oggi il Paese in cui “l’auto condivisa” è più diffusa, mentre Roma e Madrid sono i fanalini di coda tra le capitali. Il primato nazionale spetta a Milano, dove il servizio si sta rapidamente diffondendo. A spingere gli automobilisti verso l’abbandono della proprietà e l’utilizzo del proprio veicolo sono principalmente gli elevati costi di gestione e manutenzione. Sono questi i principali trend che emergono dall’analisi condotta a livello mondiale dalla società globale di consulenza aziendale sul tema “Car sharing, dal possesso alla fruibilità dell’auto. Sfide e opportunità della nuova mobilità urbana”. La ricerca prende le mosse dall’analisi del mercato statunitense, dove il car sharing è un fenomeno consolidato nelle grandi aree metropolitane, e passa in esame lo scenario europeo e nazionale, che negli ultimi nove mesi ha vissuto uno sprint destinato a modificare il quadro della mobilità delle due principali città del Paese e le abitudini dei loro cittadini, con l’obiettivo di tracciare possibili linee di sviluppo dei servizi di car sharing in Italia nel prossimo futuro. Dalla ricerca emergerebbe come la diffusione della formula dell’auto condivisa sia effetto dell’azione congiunta di alcuni fenomeni, tra cui la crescente urbanizzazione, la congestione delle città, l’aumento continuo del costo del carburante e delle spese di gestione della vettura e il palesarsi di nuovi costi aggiuntivi (ZTL, requisiti di circolazione, tasse). Capitolo a parte è dedicato alle nuove generazioni, meno propense a prendere la patente e che oggi percorrono in auto meno chilometri. La minore disponibilità di reddito le rende, inoltre, più sensibili ai costi di gestione e al solo utilizzo dell’auto come valida alternativa all’acquisto. L’uso sempre maggiore degli smartphone, infine, facilita e velocizza l’adesione e la gestione del servizio di car sharing. In Europa, Berlino è in testa, Roma e Madrid in coda. Milano in forte ascesa Gli utenti di car sharing in USA ed Europa sono oggi circa un milione, ma nei prossimi anni la flotta di veicoli aumenterà nel Vecchio continente in maniera più significativa che in America, raggiungendo i 70.000 veicoli nel 2017 (vs i 32.000 degli USA) e i 130mila nel 2020 (vs i 50mila degli USA). Entro il 2020 gli utenti toccheranno quota 8 milioni in Europa e 4 negli USA. Restando ai giorni nostri, a fine 2013 la Germania risulta il Paese in cui il car sharing è maggiormente diffuso, con oltre 37 città servite, una crescita del 37% dal 2012 a oggi, quasi 800mila utenti e oltre 13mila veicoli sul territorio. Tra le capitali europee, Berlino (2.300 vetture e 207.000 utenti) può vantare il primato assoluto dell’auto condivisa, seguita da Londra (2.250 veicoli e 120mila utenti) e Parigi (2.000 veicoli e 105mila utenti); ancora in fase di start up Roma (120 veicoli e 2.500 utenti) e Madrid (8.000 utenti e 130 veicoli), dove, però, nei primi mesi del 2014 hanno preso avvio nuove iniziative destinate a imprimere una forte accelerazione. A livello nazionale il primato spetta a Milano che a fine 2013 poteva contare su una flotta di oltre 1.500 vetture e oltre 90mila utenti. Una leadership guadagnata rapidamente nella seconda metà dell’anno scorso e destinata nel 2014 a rafforzarsi ulteriormente. A spingere gli automobilisti verso l’auto condivisa è, in primis, il fattore economico: oltre la metà (56%) degli utenti indica come principale motivo della scelta il costo elevato di acquisto dell’auto e gli ingenti oneri connessi alla sua gestione e manutenzione; solo il 23% fa riferimento alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Altro punto di forza del car sharing, oltre alla convenienza economica, è la facilità di accesso al servizio, evidenziato dal 36% degli utenti. Non mancano le aree critiche da migliorare, tra le quali i clienti indicano la non disponibilità di un veicolo sempre e comunque (46%), la mancata presenza della propria auto preferita (25%) e il dubbio che il car sharing non porti effettivamente a un risparmio nel lungo periodo (21%). Quello economico resta il fattore chiave su cui puntare anche per aumentare la diffusione del servizio: oltre il 53% inizierebbe a utilizzarlo o lo userebbe più spesso se fosse meno costoso, mentre il 18% lo userebbe se gli operatori offrissero qualità più alta e veicoli più affidabili. Comunque il 64% degli utenti prevede di incrementarne l’utilizzo nel prossimo anno. Nei prossimi 6 anni si venderanno 4,1 milioni di vetture in meno in USA ed Europa La ricerca evidenzia come le nuove formule di mobilità siano destinate a sconvolgere gli equilibri del mercato automobilistico: il 51% degli utilizzatori dichiara, infatti, che grazie al car sharing ha evitato di acquistare un’auto nuova e il 45% prevede di farlo in futuro. La tendenza ad evitare l’acquisto tra gli utilizzatori del servizio è maggiore nelle grandi aree metropolitane con alta densità di popolazione. Tali condizioni sono ottimali per la diffusione del servizio, anche per le possibili economie di scala che consentono. In Europa, e più ancora che in USA, la forte crescita degli utenti di car-sharing determinerà quindi nei prossimi sei anni una significativa perdita nella vendita di auto nuove, stimabile in circa 1,2 milioni per gli Usa e in oltre 2,9 milioni per l’Europa. Fonte: Eco dalle Città
Corte dei conti europea: i progetti di trasporto pubblico urbano cofinanziati dall´UE sono sottoutilizzati Una relazione appena pubblicata dalla Corte dei conti europea rivela che due terzi dei progetti di trasporto pubblico urbano cofinanziati dai fondi strutturali dell’UE sono sottoutilizzati. Due dei principali fattori che hanno contribuito a ciò sono stati le carenze nella concezione dei progetti ed una politica inadeguata in tema di mobilità. “La maggior parte dei progetti controllati erano stati attuati come previsto e soddisfacevano le esigenze degli utenti. Tuttavia, gli auditor della Corte hanno constatato un notevole sottoutilizzo dei servizi forniti: in due terzi dei casi, vi erano meno utenti di quelli attesi. Ciò implica altresì prestazioni non ottimali in termini di benefici economici e sociali, quali ad esempio la riduzione dei livelli di inquinamento e del traffico”, ha affermato Iliana Ivanova, Membro della Corte responsabile della relazione. “In questo momento di stretta di bilancio, ogni euro speso a valere sul bilancio dell’Unione europea dovrebbe soddisfare in modo efficace esigenze comprovate. In questo contesto, la Corte ha formulato cinque raccomandazioni concrete all’attenzione della Commissione, al fine di migliorare la qualità ed i risultati dei futuri progetti”. Gli auditor della Corte, visitando 11 città in cinque Stati membri, hanno vagliato la performance di 26 progetti di trasporto pubblico urbano. Per ciascun progetto, l’équipe di audit ha incontrato le parti rispettivamente coinvolte nell’attuazione dei progetti controllati. Sono state anche visitate le infrastrutture cofinanziate ed i centri operativi e di manutenzione. La Corte ha riscontrato che i fattori che hanno contribuito al sottoutilizzo sono stati i seguenti: sovrastima degli utenti, mancanza di coordinamento tra modalità di trasporto, politica in tema di parcheggi e assenza di piani di mobilità urbana. Si prevede che la percentuale di popolazione europea residente in aree urbane aumenti, passando dal 73 % del 2010 all’82 % nel 2050. Nel frattempo, le città europee debbono potenziare la mobilità e ridurre il traffico, gli incidenti e l’inquinamento tramite politiche di mobilità locali. Il Fondo europeo di sviluppo regionale ed il Fondo di coesione possono cofinanziare progetti di trasporto urbano in regioni ammissibili degli Stati membri. Il contributo dell’UE, per i progetti di trasporto urbano, può arrivare di solito fino all’85 % della relativa spesa ammissibile. I fondi dell’UE destinati al trasporto urbano per i periodi 2000-2006 e 2007-2013 sono stati pari rispettivamente a 2,9 miliardi e 7,8 miliardi di euro, per un totale di 10,7 miliardi di euro. Questi progetti aiutano le città a mettere in opera mezzi di trasporto urbano quali metropolitane, tramvie e linee di autobus. Fonte: Corte dei Conti Europea
Germania: si spinge sui veicoli elettrici Si chiama progetto SLAM e ad annunciarlo è stato il Ministero dei Trasporti federale in collaborazione con l’industria automobilistica nazionale. In occasione del MobiliTec-Hannovermesse 2014, le istituzioni hanno confermato che entro il 2017 la Germania si doterà di una rete infrastrutturale per la ricarica veloce (20-30 minuti circa per l’80% della ricarica a seconda dei modelli di veicolo) delle auto elettriche: il progetto si chiamerà SLAM, acronimo che sta per “Schnellladenetz für Achsen und Metropolen”, letteralmente “Ricarica veloce sulle strade e in città”. La Germania, nazione che in sede europea ha fortemente spinto l’emanazione di normative pro mobilità elettrica, ha poi contribuito ad affossarne i target minimi proprio per le infrastrutture di ricarica nazionali. Questo segnale di continuità con le passate politiche pro EVs potrebbero essere quindi interpretate come un assist dovuto alla sua industria automobilistica, vale a dire quella che, facendo quadrato attorno agli standard Mennekes e CCS, ha pressoché stabilito quale sarà lo standard comunitario di ricarica. L’iniziativa del Ministero dei Trasporti tedesco sarà svelata con maggior dovizia di dettagli nei prossimi mesi: al momento trapela solo che ognuna delle 400 stazioni di ricarica sarà dotata di presa veloce DC CCS a 50 kW ed una trifase Tipo 2 a 22 kW. Fonte: veicolielettricinews.it
La Commissione intende migliorare le regole per gli autotrasporti a beneficio dell’industria, dei conducenti e dell’ambiente Il vicepresidente della Commissione europea e responsabile per i trasporti, Siim Kallas, ha auspicato una semplificazione e chiarificazione delle norme dell’UE in materia di trasporto su strada. Le osservazioni del commissario Kallas fanno seguito alla pubblicazione in data odierna di una relazione sull’integrazione del mercato interno dei trasporti su strada. dalla quale emerge che, per quanto siano stati messi a segno alcuni progressi, l’eliminazione delle restrizioni esistenti darebbe impulso all’economia europea e permetterebbe di migliorare la qualità dell’ambiente. Ogni giorno, circolano sulle strade europee quasi 250 000 di autocarri vuoti, vuoi perché di ritorno dopo una consegna, vuoi perché in procinto di prendere in consegna un carico. Secondo la relazione, aprire i mercati nazionali dell’autotrasporto alla concorrenza consentirebbe di ridurre i viaggi a vuoto e di migliorare l’efficienza del settore. Il vicepresidente Kallas ha dichiarato: “Le norme attuali sono negative per le imprese europee, hanno ripercussioni su tutti gli utenti della strada ed effetti nocivi sull’ambiente. Abbiamo bisogno di regole chiare per l’industria e allo stesso tempo di buone condizioni di lavoro per i conducenti. Spero che la prossima Commissione continuerà in questa direzione.” Per il comunicato, clicca qui Fonte: Commissione Europea
Lubiana vince il premio della Settimana europea della mobilità 2013 Il 24 marzo Lubiana (Slovenia) ha ricevuto il premio della Settimana europea della mobilità, uno dei più prestigiosi riconoscimenti della Commissione europea in tema di modalità di trasporto sostenibili. Per la seconda volta, Lubiana è stata proclamata città vincitrice in un’elegante cerimonia svoltasi a Bruxelles (Belgio). La capitale slovena aveva ricevuto il premio EMW già nel 2003. L’EMW è una campagna annuale, incentrata sul miglioramento della qualità della vita attraverso scelte di trasporto sostenibile, che incoraggia le città a varare misure volte a migliorare la mobilità sostenibile del futuro. I giudici hanno scelto Lubiana non solo per aver sposato gli ideali e il tema della Settimana europea della mobilità a livello di governo locale, ma anche per aver esortato i cittadini a seguire i suoi passi. Il coinvolgimento delle parti interessate a Lubiana è stato encomiabile: 29 scuole elementari e 16 scuole materne hanno preso parte ad oltre 250 eventi incentrati sull’aria pulita, tema della campagna per il 2013. Slovenska Street, uno dei corsi principali della città, sarà totalmente riqualificato come zona pedonale grazie al successo riscosso in occasione dell’evento “In città senz’auto”. L’evento prevedeva la chiusura al traffico per un giorno intero di una o più strade principali, consegnate ai cittadini affinché le utilizzassero a scopi ricreativi. Le altre due città finaliste, Östersund (Svezia) e Budapest (Ungheria), hanno anch’esse partecipato alla cerimonia. Östersund ha fatto un uso creativo degli autobus della città, trasformandoli in spazi per conoscere nuove persone e praticare lo speed dating. Ha inoltre migliorato il suo pianificatore di viaggi online, che adesso indica diversi itinerari e possibilità di trasporto, oltre a fornire informazioni su costi, emissioni di CO2 e calorie bruciate nel tragitto da compiere per spostarsi da un punto A a un punto B. Budapest, che ha vinto il premio nel 2008, continua ad ampliare il suo sistema di trasporti pubblici con l’aggiunta di una nuova linea alla metropolitana e l’acquisto di 150 autobus ecologici. Nel corso dell’EMW 2013, ai ciclisti e agli utenti dei trasporti pubblici sono state offerte colazioni gratuite e libri da leggere durante gli spostamenti. Nel corso della cerimonia, inoltre, il vicepresidente Siim Kallas, Commissario europeo ai trasporti, ha consegnato il premio Piano di mobilità urbana sostenibile (SUMP) a nome della campagna Do the Right Mix, aggiudicato dalla città di Rivas-Vaciamadrid (Spagna) per aver espresso meglio di tutte le altre città partecipanti il tema del 2013, “Integrazione di criteri di politica economica, sociale e ambientale”, con la realizzazione del suo piano di mobilità urbana sostenibile. In particolare, la città spagnola si è impegnata a combattere i problemi di mobilità causati dal suo elevato ritmo di crescita, concentrandosi sul miglioramento della sicurezza stradale e riducendo i livelli di rumorosità e l’inquinamento atmosferico. Nel 2014 la campagna EMW verterà sul rapporto tra uso del territorio e qualità della vita. Con lo slogan “Le nostre strade, la nostra scelta” i cittadini e gli enti locali saranno incoraggiati a riconsiderare le modalità di definizione delle priorità per lo spazio urbano. Fonte: Clickmobility
Regione Emilia Romagna: 7 milioni di euro e una nuova campagna per la sicurezza stradale Un cronista farà la “radiocronaca”, raccontando quello che vede in un incrocio cittadino come se fosse allo stadio, con la voce un po’ veloce, concitata, con l’effetto classico da “tutto il calcio minuto per minuto”. E’ lo spot radiofonico della nuova campagna della Regione Emilia Romagna per la sicurezza stradale “Segnali di vita”, presentata dall’assessore alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri, insieme al collega del Comune di Bologna Andrea Colombo. Una campagna con cui la Regione – impegnata da anni per rendere più sicure le infrastrutture, incentivare il trasporto pubblico, le modalità di spostamento più sostenibili ed educare a comportamenti più sicuri – intende affrontare in maniera più sistemica il tema della sicurezza degli utenti “deboli” della strada (e quindi ciclisti, pedoni, in particolar modo anziani). “Segnali di vita” sensibilizzerà tutti gli utenti della strada sull’osservanza delle regole, con particolare attenzione alla segnaletica stradale in generale e a quella riguardante l’utenza debole in particolare. Il sito aciascunoilsuo.info sarà dotato di una nuova area contenente una mappa dei black spot (punti neri, cioè critici) e dei white spot (dove sono stati realizzati interventi infrastrutturali per aumentare la sicurezza). Come per la precedente campagna, anche quest’anno ci saranno eventi dimostrativi nei “black spot”. In accordo con le amministrazioni comunali verranno scelti i luoghi più idonei per ogni città che verranno “occupati” simbolicamente con azioni di sensibilizzazione e distribuzione dei materiali informativi della campagna. Oltre alla nuova campagna, la Regione ha recentemente assegnato tramite bando oltre 7 milioni di euro a Comuni e Province dell’Emilia-Romagna per cofinanziare interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale. Si tratta di progetti (28 in tutto) che verranno realizzati con le risorse messe a disposizione attraverso il quarto e quinto programma del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale (PNSS). Gli interventi riguardano due settori prioritari: la valorizzazione delle aree urbane, con l’aumento dei livelli di sostenibilità e sicurezza della mobilità (24 i progetti cofinanziati), e i programmi di controllo integrati e coordinati previsti dagli articoli 186 e 187 del Codice della Strada (4 progetti). Il finanziamento complessivo, ammontante a 7.438.132,70 euro, consentirà interventi per 17.377.396 euro. Fonte: Clickmobility
Sicurezza stradale: diminuiscono gli incidenti in Ue nel 2013 (-8%) Diminuisce nel 2013 il numero di persone che hanno perso la vita sulle strade europee. Nel 2013 sulla base di dati preliminari, il numero di decessi sulle strade è diminuito dell’8% rispetto al 2012 e fa seguito alla riduzione del 9% registrata tra il 2011 e il 2012. L’Europa è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo strategico di dimezzare i decessi da incidenti stradali tra il 2010 e il 2020. Una riduzione del 17% rispetto al 2010 significa che sono state salvate circa 9 000 vite umane. Il vicepresidente Siim Kallas, Commissario UE per la mobilità e i trasporti, ha dichiarato: “La sicurezza dei trasporti è un ‘marchio’ europeo. Per questo era estremamente importante che i buoni risultati del 2012 non restassero un fatto estemporaneo. Sono quindi fiero di constatare che l’UE è assolutamente sulla buona strada per conseguire gli obiettivi di sicurezza stradale fissati per il 2020. Ma non c’è spazio per alcun compiacimento se pensiamo che ogni giorno sulle strade d’Europa perdono la vita ancora 70 persone. È necessario continuare il nostro impegno congiunto a tutti i livelli per migliorare ulteriormente la sicurezza sulle strade europee”. Le statistiche dei singoli paesi indicano che il numero delle vittime della strada varia sensibilmente all’interno dell’UE. In media si sono registrati 52 decessi in incidenti stradali per milione di abitanti nell’UE. I paesi con il minor numero di vittime della strada restano il Regno Unito, la Svezia, i Paesi Bassi e la Danimarca, con circa 30 decessi per milione di abitanti. È degno di nota il fatto che la Spagna, la Germania e la Slovacchia abbiano migliorato la propria posizione, portandosi a ridosso dei paesi che tradizionalmente registrano i migliori risultati. Gli Stati membri che hanno registrato progressi, ma nei quali il numero di decessi per incidenti stradali è ancora di molto al di sopra della media UE (Polonia, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Lituania e Grecia), sono invitati a intensificare i propri sforzi. La situazione in Lettonia, dove l’anno scorso la sicurezza stradale non ha registrato purtroppo alcun miglioramento, merita particolare attenzione; il numero di decessi sulla strada è aumentato inoltre a Malta e in Lussemburgo, benché i numeri in tali paesi siano talmente ridotti che anche elevate variazioni da un anno all’altro non sono statisticamente rilevanti. Fonte: Trasporti-Italia.com
Terza IEEE International Conference sui veicoli connessi – 3/7 Novembre 2014 – Vienna Si terrà in Austria, a Vienna, dal 3 al 7 novembre 2014, la terza IEEE International Conference sui veicoli connessi (ICCVE) dal titolo “The future of mobility enabled by Connected Automated Vehicles”. Quello dei veicoli connessi è un settore tecnico in continua crescita che va ad intersecarsi con numerose discipline e con molteplici settori industriali tra cui: automobilistico, viaggi e trasporto, comunicazione, tecnologia informatica, energia, assicurazione etc. Supportato da oltre venti tra organizzazioni e aziende, ICCVE 2014 riunirà nei cinque giorni di conferenza esperti e policy makers da tutto il mondo presentando le ultime novità in fatto di veicoli connessi. Non mancheranno Workshop e sessioni tecniche per le quali è possibile inviare paper. La Call for paper è aperta fino al 10 maggio 2014 e per tutte le informazioni del caso, è possibile consultare il sito: http://www.iccve.org/2014. Fonte: ICCVE
V per V charge: l’auto si parcheggia e si ricarica da sola V per V charge, un’automobile elettrica che trova parcheggio e si attacca alla colonnina per la ricarica da sola: è l’obiettivo del progetto V-Charge (Valet parking and recharge), che si concluderà nel 2015, ideato dai gruppi di ricerca dell’Istituto di Tecnologia di Zurigo (ETH), delle università di Braunschweig, Oxford, e Parma. La ricerca ha ottenuto un finanziamento di oltre 5 milioni di euro dall’Unione Europea. Le sperimentazioni sono iniziate nel giugno 2011 e si concluderanno il 30 settembre 2015. I ricercatori stanno sviluppando un sistema di parcheggio, dove i veicoli elettrici potranno trovare colonnine di ricarica e posti auto dedicati, con i viaggiatori che utilizzeranno un’app dello smartphone per inviare alla propria auto il comando di ricaricarsi. A ricarica avvenuta, l’auto potrà essere richiamata attraverso l’applicazione e se incontra un altro veicolo sul suo percorso, è in grado di fermarsi per farlo passare o di deviare per evitarlo. Non potendo usare il GPS per la localizzazione all’interno dei garage (le strutture chiuse ostacolano i segnali dei satelliti) il sistema video è basato sulla visione artificiale. Così l’auto si connette all’infrastruttura del garage, scarica una mappa che contiene una descrizione dei dintorni e determina la propria posizione confrontando i dati raccolti dalle sue telecamere. Tutti gli ostacoli vengono rilevati da una sistema di visione stereoscopico e successivamente identificati come fermi o in movimento. L’auto ricalcola più volte al secondo la sequenza ottimale di manovre di guida che le consentono di evitare tutti gli eventuali ostacoli sul proprio percorso. L’obiettivo è rendere queste funzioni economicamente sostenibili per integrarle in pochi anni sulle auto di serie. Per questo motivo, gli ingegneri si sono concentrati su sistemi e sensori adatti alla produzione su larga scala e hanno lavorato con dispositivi già disponibili sul mercato, come sensori a ultrasuoni e telecamere stereoscopiche. La conclusione del progetto è fissata per settembre 2015, tempo che verrà usato per affinare la messa a punto e l’accuratezza delle manovre di parcheggio, visto che i veicoli elettrici devono avvicinarsi alle colonnine di ricarica con estrema precisione. Fonte: Eco dalle Città
Resto del mondo
A Portland una nuova piattaforma per la bigliettazione elettronica L’Agenzia dei trasporti di Portlan (Oregon) TriMet, ha recentemente assegnato un contratto per implementare un sistema di bigliettazione elettronica che prevede l’utilizzo di smart card, tecnologia NFC ed sms ticketing, per la metropolitana leggera ed i bus cittadini. L’architettura digitale che consentirà questa pluralità di soluzioni di bigliettazione sarà aperta in modo da far operare, in futuro, anche diversi soggetti aziendali e magari moltiplicare i servizi cui i cittadini potranno accedere. Il contratto attuale, firmato il 1° aprile, prevede la fornitura di un milione e trecento mila smart cards, 1.100 validatrici elettroniche da installare su i veicoli, cento nuovi rivenditori, novanta nuovi dispositivi per l’attività di controllo. Fonte: www.railwaygazette.com
Buenos Aires si aggiudica il Sustainable Transport Award 2014 Buenos Aires si è aggiudicata il Sustainable Transport Award 2014, battendo in finale Indore (India), Suwon (Corea del Sud) e Lanzhou (Cina). Il premio, giunto alla sua nona edizione, viene assegnato a Washington dall’ Institute for Transportation and Development Policy (ITDP) alla città che ha maggiormente promosso interventi mirati alla smart mobility, alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’aumento dei livelli di sicurezza stradali per i pedoni e i ciclisti L’assessore per la mobilità della città di Buenos Aires, Guillermo Dietrich, ha affermato: “La città appartiene ai suoi abitanti, non alle automobili. In questi anni abbiamo effettuato importanti interventi di riassetto urbanistico, a partire dall’Avenida 9 De Julio, la strada più grande del mondo, dotata di 20 corsie che prevedono linee preferenziali per i trasporti pubblici, piste ciclabili, spazi verdi e una maggiore attenzione alla sicurezza delle persone, grazie all’estensione delle aree pedonali nel centro cittadino”. Negli anni passati, il riconoscimento è andato a Città del Messico (2013), Medelin e San Francisco (2012), Guangzhou (2011), New York (2009), Londra e Parigi (2008). Fonte: Clickmobility
Dagli Usa arriva Lumen: la bicicletta a illuminazione integrata Niente più luci, giubbotti luminosi e accessori per la visibilità. Tra qualche tempo, se sarà avviata la produzione su larga scala, si potrà pedalare di notte con Lumen, una bicicletta completamente retroriflettente che si illumina al buio quando il telaio o i cerchi sono colpiti da un fascio di luce. L’illuminazione integrata è possibile grazie a centinaia di migliaia di piccole sfere luminose collocate sul telaio e sulle ruote, rendendo la bicicletta visibile fino a 300 metri di distanza. Nessun interruttore, nessuna batteria elettrica: quando la luce entra nelle sfere si produce un effetto boomerang ovvero un rimbalzo della stessa fonte di luce con un effetto ottico noto come “occhio di gatto”. Di giorno è una normale city bike dal colore grigio antracite. La bicicletta, la cui commercializzazione è prevista per il prossimo luglio, è stata progettata a San Francisco (Usa) e si stanno cercando finanziamenti al fine di consentire la produzione negli altri Paesi del mondo. Fonte: Clickmobility
E’ messicana l’app per allungare la sosta Arriva dal Messico l’app Mobiliz. A progettarla è stata una neonata e omonima impresa di Città del Messico, che ha attirato l’interesse, l’appoggio e i finanziamenti di realtà molto più grandi, da Microsoft alla FUMEC, la Fundación México- Estados unidos para la Ciencia. L’applicazione messa a punto dai ricercatori messicani avvisa il proprietario dell’auto tramite sms quando il parcheggio sta per scadere e gli permette di pagare nuovi minuti di sosta attraverso la propria carta di credito, adeguatamente protetta dalla piattaforma di pagamenti P2P/P2B. In questo modo si evita il rischio di incorrere in sanzioni da parte degli automobilisti e allo stesso tempo, grazie all’estrema semplicità e comodità del rinnovo del ticket, aumentano gli incassi dei comuni. Secondo il fondatore di Mobiliz, Martín Castañón, il sistema ha grandi potenzialità di sviluppo e ha già cominciato ad attirare l’attenzione di diversi comuni, in Messico e negli Stati Uniti. D’altronde, il settore sosta è un mercato ricco: gli incassi annuali sono stimati in oltre 5 milioni di dollari in Messico e in 20 milioni di dollari negli USA. Inoltre, il sistema ideato dalla start up ha un grande vantaggio: si poggia su tecnologia già esistente per quanto riguarda gli utenti, che non dovranno quindi pagare nessun nuovo strumento per poter accedere al servizio. L’investimento riguarda semmai i parchimetri comunali e la comunicazione con gli incaricati della vigilanza. Un settore dove però l’informatizzazione corre sempre più veloce. Fonte: Eco dalle Città
Il mercato globale degli ITS a quota 38 miliardi di dollari entro il 2020 Secondo un recente studio condotto da Grand View Research, il mercato globale dei Sistemi Intelligenti di Trasporto (ITS) raggiungerà i 38,7 miliardi di dollari entro il 2020. Fattori trainanti di questa crescita di mercato sono considerati la domanda di riduzione dell’uso di combustibili e quella per la riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre, anche il supporto degli ITS nell’aumentare i livelli di sicurezza delle strade con conseguente diminuzione del numero di incidenti, è considerato un fattore di estrema rilevanza per la sempre maggiore crescita degli stessi ITS nei prossimi sei anni. La necessità di potenziare le infrastrutture esistenti, in combinazione con la domanda di trasporto crescente, secondo lo studio alimenteranno ulteriormente il mercato, anche se si evidenzia come interoperabilità e standard possano rappresentare dei freni. Secondo quanto riportato dallo studio, le principali applicazioni ITS riguarderanno la gestione del traffico, seguite da quelle per il telepedaggio. Il mercato dominante, come per il 2013, resterà quello del Nord America, grazie soprattutto alle iniziative a livello governativo. La crescita maggiore sarà invece quella del mercato dell’Asia del Pacifico. Fonte: ITS International
Mercato globale dei sensori intelligenti in crescita Secondo il nuovo rapporto di mercato “Research Smart/Intelligent Sensors Market – Global Industry Analysis, Size, Share, Growth, Trends and Forecast, 2013 – 2019″ pubblicato da Transparency Market il mercato globale dei sensori intelligenti raggiungerà il valore di 21,60 milioni di dollari entro il 2019, con un tasso di crescita annuale del 12,2%. Fattori determinanti di tale crescita sono da ricercare nella domanda crescente di auto e nella maggiore diffusione dei Sistemi di Trasporto Intelligenti (ITS). Altro fattore trainante è quello rappresentato dal mercato in continua espansione di smartphone e tablet. Solo L’Europa ha rappresentato il 34% della crescita totale del mercato dei sensori intelligenti. Il mercato dei sensori ne include di vario tipo: sensori di immagini, a tatto, sensori smart per il rilevamento della temperatura etc. Tra i vari settori di applicazione, quello più diffuso è dato del mercato delle automobili. Fonte: ITS International
Research and Markets: cresce il mercato globale del trasporto intelligente Il nuovo rapporto rilasciato da Research and Markets, “Smart Transportation Market – Global Advances, Forecasts and Analysis (2014 – 2019)”, indica che il mercato globale del trasporto intelligente registrerà una crescita annua del 18,3% dal 2014 al 2019 spinta da congestione, globalizzazione, urbanizzazione, emergenza di service in cloud e di soluzioni sostenibili. Il rapporto si focalizza su una stima e valutazione delle potenzialità del mercato in questione e dei suoi principali sotto-segmenti: gestione della bigliettazione e delle aree di sosta, sistemi informativi per passeggeri, gestione e supervisione del traffico. Inoltre, vengono analizzate le potenzialità dei settori industriali legati al trasporti quali servizi di cloud. Fonte: ITS International
Singapore: in arrivo un sistema di gestione degli autobus unico La Land Transport Authority (LTA) di Singapore ha recentemente assegnato un contratto del valore di 54 milioni di dollari per la creazione di un unico sistema di gestione degli autobus. Attualmente, infatti, a Singapore vi sono due operatori locali di trasporto ognuno dotato di un proprio sistema di gestione delle flotte. A seguito del contratto, si unificheranno i due sistemi per crearne uno solo che fornirà soluzioni uniche per le operazioni di controllo, gestione flotte, informazioni ai passeggeri. I dati fornito dal nuovo sistema unico, consentiranno alla LTA di meglio comprendere e gestire la rete stradale. Computer di bordo di ultima generazione e terminali touch verranno installati su tutti gli autobus per supportare al meglio i conducenti con le informazioni di traffico. Il nuovo sistema verrà progressivamente implementato a partire dal 2015. Fonte: ITS International
Taiwan: bilancio positivo per il sistema di telepedaggio Il 30 dicembre 2013, il Taiwan Area National Freeway Bureau (TANFB) e il Far Eastern Electronic Toll Collection Co. (FETC) hanno annunciato il lancio ufficiale del sistema di telepedaggio elettronico multi corsie. Con 139 stazioni, quello di Taiwan è diventato il più grande sistema di telepedaggio elettronico in remoto a base RFID attualmente esistente. Il sistema rileva il 99,98% dei veicoli con un’accuratezza di pedaggio del 99,9998%, risultati che vanno ben oltre le iniziali aspettative. Per il sistema è stata sviluppata un’innovativa architettura a “single gantry”, più user friendly e più efficace dal punto di vista dei costi. La diffusione dei dispositivi di bordo per il telepedaggio ha avuto inizio a maggio 2012, e a dicembre 2013 oltre il 76% dei veicoli ne era già dotato. Oggi, il tasso di equipaggiamento è pari al 94%, ovvero 5,8 milioni di veicoli. Per maggiori informazioni e dettagli: http://content.yudu.com/Library/A2skxl/ThinkingHighwaysEuro/resources/40.htm Fonte: ITS Taiwan
Usa: una strada a pannelli solari per viaggi sicuri e sostenibili E’ stato lanciato negli Usa il progetto “Solar Roadways”, ovvero il manto d’asfalto delle autostrade sostituito con pannelli ad energia solare con l’obiettivo di viaggiare più sicuri e sostenibili. L’idea è nata nel 2006: sfruttando l’energia solare del giorno, i LED luminosi incorporati nella superficie stradale sono in grado, durante la notte, di segnalare le linee di demarcazione delle carreggiate, sostituire l’illuminazione dei lampioni, e mettere in guardia gli automobilisti, con segnalazioni luminose a LED, da blocchi dovuti al traffico o a incidenti. Dopo la prova di un prototipo funzionante nel Nord Idaho, per tutto l’inverno la ‘carreggiata solare’ è rimasta libera da neve e ghiaccio. Dopo aver ripetuto con successo il test in senso inverso, ‘Solar Roadways’ è stato certificato con lo stesso ”grip” della superficie asfaltata. Tra i vantaggi c’è anche la possibilità di sostituire il singolo componente lesionato, in caso di rottura o usura, invece di rifare un’intera porzione di strada. Inoltre la durata della superficie supera i 20 anni, tempo che rende la ‘carreggiata solare’ un’infrastruttura che si ripaga da sola. Per avviare la produzione ‘Solar Roadways’ occorre molto denaro. L’obiettivo è quello di cominciare a lastricare parcheggi e marciapiedi, prima di rifare il manto a una ‘Interstate’ americana. Negli Stati Uniti il progetto ha subito ricevuto un forte sostegno mediatico e un primo finanziamento del Dipartimento dei Trasporti. Fonte: ansa.it
|
|