30 Maggio 2017
Si è conclusa nei giorni scorsi la IV Settimana Mondiale sulla Sicurezza Stradale e la sua campagna correlata, “Salva le Vite: #rallenta”, organizzate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per mettere in evidenza i pericoli della velocità alla guida e le misure da adottare per affrontare i rischi che ne conseguono.
Per l’occasione l’OMS ha pubblicato un nuovo rapporto, “Managing speed”, in cui riporta come l’eccessiva o inadeguata velocità al volante contribuisca a 1 vittima su 3 negli incidenti stradali, per i quali si stimano circa 1,25 milioni di morti nel mondo l’anno e fino a 50 milioni di feriti. Gli incidenti stradali sono la causa principale di morte tra le persone di età compresa tra i 15 ei 29 anni e quasi la metà (49%) delle persone che muoiono sulle strade del mondo sono pedoni, ciclisti e motociclisti.
Questo, oltre a costituire un grave problema di salute pubblica con enormi costi sanitari e socioeconomici per la collettività, chiaramente non incentiva l’uso della bicicletta e del trasporto pubblico. Anzi, nelle aree urbane dove la mobilità è ancora fortemente sbilanciata verso il mezzo privato, come in Italia, contribuisce paradossalmente ad alimentare ancora di più l’uso dell’auto. “La velocità è al centro del problema globale degli incidenti stradali – ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Dr. Margaret Chan – se i paesi riuscissero ad affrontare questo problema, potrebbero ottenere i vantaggi dell’avere strade più sicure, sia in termini di vite salvate, che di effetti profondi e duraturi sulla salute, per l’uso di biciclette e l’accesso ad aree pedonali” riducendo di conseguenza le malattie non trasmesse, cardiovascolari, diabete e cancro.
L’OMS suggerisce alcune misure di gestione della velocità che includono:
– la costruzione o modificazione di strade con l’inclusione di rotatorie e altri mezzi per ridurre la velocità;
– l’introduzione di limiti di velocità adeguati;
– l’applicazione dei limiti di velocità mediante l’uso di comandi manuali e automatizzati;
– l’installazione di tecnologie nelle automobili, come l’assistenza e la frenata d’emergenza automatica;
– l’aumentare la consapevolezza dei pericoli della velocità.
Oltre che sulla gestione della velocità, il piano si concentra sulla leadership, sulla progettazione, sul miglioramento dell’infrastrutture, sulle norme di sicurezza dei veicoli e sull’applicazione di leggi stradali.
In occasione della Settimana mondiale sulla sicurezza stradale, l’OMS ha inoltre pubblicato Salva le vite: un pacchetto tecnico di sicurezza stradale, nel quale vengono descritte le 22 misure considerate avere un impatto importante sulla riduzione delle morti e delle lesioni da incidenti stradali, dedicando una sezione alla velocità.
Fonte: Eco dalle Città