8 Febbraio 2018
Con 535 sì, 104 no e 39 astensioni, il 6 febbraio il Parlamento Europeo ha approvato una legge per rafforzare le restrizioni UE sulle emissioni industriali di CO2 e iniziare così a concretizzare gli impegni di Parigi sul clima.
La nuova norma, sulla quale c’è già un accordo informale con i Ministri dell’UE, accelererà il ritiro delle quote di emissione disponibili sul “mercato del carbonio” del sistema UE di scambio delle quote di emissione (ETS), che copre circa il 40% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE.
Il sistema ETS dell’UE introduce una soglia massima alla quantità totale di gas a effetto serra che può essere emessa dai settori interessati dal sistema. All’interno di tale soglia, le imprese UE ricevono o acquistano “quote di emissioni” (ovvero permessi di emissione di CO2) che possono, se necessario, scambiare tra loro.
Nel testo approvato si richiede di:
– accelerare la riduzione annua delle quote di emissioni messe all’asta (il cosiddetto “fattore di riduzione lineare”) del 2,2% dal 2021, ossia in aumento rispetto al 1,74% previsto attualmente (tale fattore sarà inoltre riesaminato, per aumentarlo ulteriormente, dal 2024);
– raddoppiare la capacità della riserva di stabilità del mercato ETS, che serve a eliminare le quote di emissioni in eccesso sul mercato: una volta attivata, la riserva assorbirebbe fino al 24% delle quote in eccesso in ogni asta annuale, per i primi quattro anni, aumentandone il prezzo e incentivando di conseguenza la riduzione delle emissioni.
Economia a basse emissioni: due fondi per promuovere l’innovazione e stimolare la transizione
Un “fondo di modernizzazione” contribuirà a migliorare i sistemi energetici negli Stati membri a basso reddito. I deputati hanno approvato delle regole più severe per i finanziamenti UE, che non potranno più andare a progetti industriali alimentati a carbone, ad eccezione dei sistemi di teleriscaldamento negli Stati membri più poveri.
Un fondo per l’innovazione fornirà sostegno finanziario per i progetti sulle rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e l’innovazione a basse emissioni.
La legge mira a prevenire la “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, ossia il rischio che le imprese possano delocalizzare la produzione al di fuori dell’Europa, in paesi con regole meno stringenti in materia di riduzione delle emissioni. I settori a più alto rischio riceveranno gratuitamente le loro quote ETS. I settori meno esposti riceveranno gratuitamente un 30% di quote in più.
Il testo ritornerà ora al Consiglio per l’adozione formale prima di entrare in vigore.
Fonte: Eco dalle Città