1 Marzo 2017
Un piano del valore di circa 1,4 miliardi per rilanciare il trasporto pubblico in Emilia Romagna e aumentare così la quota attuale dei passeggeri, che sono più di un milione, dei quali 850mila utenti regolari degli autobus, 150mila dei treni. Il piano della Regione per lo sviluppo della mobilità sostenibile prevede il rinnovo del parco mezzi, tra convogli ferroviari – in arrivo, ci sono 96 nuovi treni, dei quali 22 già nel 2017, per una spesa complessiva di 750 milioni di euro – e autobus: ne sono previsti 600 entro il 2020, con un investimento di 160 milioni. Di questi ultimi, 191 (diesel euro 6) entreranno in servizio entro quest’anno su tutto il territorio regionale, altri 70, a metano, ibridi o elettrici, entro la fine del 2018.
Tra gli investimenti previsti, per un totale di altri 380 milioni, anche l’installazione del sistema di controllo marcia treno, l’eliminazione dei passaggi a livello, l’elettrificazione delle linee ferroviarie (in particolare la Reggio-Guastalla, la Reggio-Sassuolo, la Reggio-Ciano e la linea Parma-Ferrara), oltre al miglioramento delle infrastrutture. In questo caso l’intervento complessivo, condiviso a livello tecnico con Rfi, Rete ferroviaria italiana, arriverà sul tavolo del Governo, chiamato a valutarlo in vista del decreto Infrastrutture. “La nostra è una politica strategica di investimento sul trasporto collettivo – dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini – che tiene insieme i temi ambientali e la qualità dei servizi per gli utenti”. In attesa dell’azienda unica per il trasporto ferroviario, che nascerà entro il 2019 come prevede la Gara del ferro, molte le novità per i passeggeri, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Tra queste una applicazione sulla infomobilità, per avere informazioni in tempo reale sugli orari dei treni e degli autobus, e la possibilità di acquistare i biglietti direttamente tramite i cellulari dotati di tecnologia Nfc. Gli utenti potranno procedere all’acquisto dei titoli di viaggio per i treni anche sui bus, con bancomat e carte di credito contactless. Inoltre i pendolari potranno utilizzare l’abbonamento del treno anche per viaggiare sugli autobus in tredici città (oltre ai comuni capoluogo, anche Imola, Carpi e Faenza), con un risparmio medio di circa 180 euro all’anno: è infatti prevista la gratuità per le città di partenza e di arrivo dell’abbonamento ferroviario con un provvedimento che riguarda 36mila persone tra studenti e lavoratori pendolari.
Di pari passo con il piano di investimenti procede il progetto di riforma della governance del trasporto su gomma. Tre le opzioni in campo: la creazione di un’unica agenzia regionale, la fusione delle attuali aziende in quattro agenzie, come previsto dalla legge regionale 30 del 1998, o l’aggregazione in una unica holding regionale di quelle a maggioranza pubblica.
Fonte: il Sole24Ore